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Autore: LorasWeasley    23/02/2022    2 recensioni
future|fic [pov Komori] [accenni sakuatsu]
"Komori Motoya era stranamente bravo con i bambini. Forse era il suo modo di fare, il suo rendere tutto un gioco divertente o il suo essere molto simile a questi che lo faceva amare dai più piccoli. A lui non dispiaceva, stare al centro dell’attenzione era sempre una bella sensazione e se qualcuno (come appunto i bambini) lo definiva “il migliore”, chi era lui per contraddirlo?
Nonostante queste premesse rosee, Komori era forse un po' troppo simile ai bambini per occuparsi di loro. Prova ne era il fatto che aveva perso Kota. Bambino di cinque anni. Al centro commerciale."
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa, Motoya Komori
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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Komori non è adatto a fare il babysitter


Komori Motoya era stranamente bravo con i bambini. Forse era il suo modo di fare, il suo rendere tutto un gioco divertente o il suo essere molto simile a questi che lo faceva amare dai più piccoli. A lui non dispiaceva, stare al centro dell’attenzione era sempre una bella sensazione e se qualcuno (come appunto i bambini) lo definiva “il migliore”, chi era lui per contraddirlo?
Kota gli aveva confessato che lui era lo zio più divertente, Komori non era sicuro se in realtà il nipote acquisito lo avesse detto anche a Osamu e Suna in segreto, ma non si preoccupò di scoprire la verità. Come disse una volta un grande filosofo: finché non vedi o senti qualcosa, questa non è reale. A Komori piaceva quel modo di pensare.
Nonostante queste premesse rosee, Komori era forse un po' troppo simile ai bambini per occuparsi di loro. Prova ne era il fatto che aveva perso Kota. Bambino di cinque anni. Al centro commerciale.
Niente panico si disse è un bambino intelligente, sono sicuro che farà in modo che lo ritrovi facilmente, devo solo ripercorrere i passi che abbiamo fatto finora.
Dopo circa cinque minuti di ricerca infruttuosa, chiamò Suna.
-Komori?- rispose questo confuso.
-Passami il tuo ragazzo.
Suna sembrò cercare di capire quelle parole per qualche secondo di troppo, poi lo informò –sei in vivavoce.
-Osamu, quanto pensi sia vendicativo tuo fratello?
-Perché?- domandò l’altro con circospezione.
-Perché ho perso Kota al centro commerciale e so già che Kiyoomi mi farà male, vorrei capire se lui può fare da mediatore o qualcosa del genere.
Osamu sbuffò quella che sembrava tanto una risata –Oh amico, sei spacciato. E loro avranno bisogno di un buon avvocato dopo quello che ti faranno.
Suna intervenne –Oh e, a proposito di bambini, ti ricordi che ti avevamo chiesto di tenerci Naomi venerdì? Ecco, lascia stare.
Komori li mandò a quel paese e chiuse la chiamata continuando disperato la sua ricerca.
 
Iizuna Tsukasa era andato al centro commerciale per una commissione veloce. Quella sera aveva il compleanno della cognata, così sua moglie l’aveva mandato a comprare un veloce regalo dell’ultimo minuto perché entrambi avevano completamente domenticato di farlo prima.
Uscì dalla gioielleria abbastanza soddisfatto del suo acquisto, quando un bambino gli si avvicinò con il chiaro intento di parlare con lui.
Per un attimo l’adulto ebbe i flashback di guerra dei tempi del liceo, perché quel bambino con i ricci neri e la mascherina sul volto era un po' troppo simile a una persona che andava al suo stesso club di pallavolo.
-Signore- lo chiamò il bambino –tu sei quello che gioca a pallavolo, vero?
Iizuna alzò un sopracciglio sorpreso che quel bambino così piccolo l’avesse riconosciuto, sorrise dolce e si abbassò al suo livello –Sì, sono io, ti piace la pallavolo?
Il bambino annuì velocemente –Piace tanto anche ai miei genitori. Uno dei miei papà dice che tu sei bravissimo, l’altro si arrabbia sempre quando lo dice ma poi ridono sempre.
Iizuna sorrise intenerito, poi si guardò intorno –E dove sono i tuoi genitori adesso?
-A casa- rispose tranquillo –sono qui con lo zio Motoya.
Anche quel nome accese un ricordo nella mente di Iizuna. E se… ma non poteva essere, giusto? Quante possibilità c’erano?
-E dov’è lo zio?
Il bambino alzò le spalle –si è perso… lo fa spesso. Dovrei trovarlo prima che si metta nei guai.
Iizuna non sapeva se ridere o piangere per quella situazione assurda nel quale si era andato a cacciare. Ovviamente avrebbe sempre aiutato un bambino solo che aveva perso i suoi genitori, ma data tutta la situazione aveva un buon presentimento che quel bambino in particolare fosse di qualcuno che aveva conosciuto bene.
-Come ti chiami?- continuò a domandare sempre con un tono gentile.
-Kota.
-Conosci il numero dei tuoi genitori, Kota?
Il bambino annuì di nuovo –Conosco quello di papà Omi.
Iizuna si fece dettare le cifre da questo e il suo cellulare gli fece presente che era un numero che aveva ancora salvato in rubrica sotto il nome di “Sakusa Kiyoomi”. Oh, beh, la V.League avrebbe avuto un libero in meno dopo che Iizuna avrebbe concluso quella chiamata.
-Pronto?- rispose Sakusa confuso dopo diversi squilli.
-Ciao, sono Iizuna- disse l’uomo cercando di capire bene come iniziare la conversazione –ecco, non so proprio come spiegarti la situazione quindi andò dritto al punto… ho tuo figlio.
-COSA!?
-Oddio aspetta, detto così suona davvero strano. Riformulo, sono al centro commerciale e ho incontrato Kota, in realtà si è avvicinato lui perché dice che mi ha riconosciuto dalle partite che ha visto in tv. Ecco, lui dice che Komori si è perso.
-Quel bastardo! ATSUMU! DOVE SEI!? STO ANDANDO AD UCCIDERE MIO CUGINO, QUEL GRANDISSIMO FIGLIO DI…- Sakusa sembrava essersi dimenticato che dall’altro lato ci fosse ancora  Iizuna o, più probabile, non gli interessava, ma continuò il suo sproloquio contro il cugino diventando di secondo in secondo sempre più volgare.
Il tutto mentre Tsukasa guardava il bambino con un sorriso rassicurante in volto e questo ricambiava lo sguardo tranquillo di chi non sapeva tutte le bestemmie che stavano lasciando la bocca del padre.
Iizuna decise di interrompere quel fiume in piena chiudendo la chiamata, ma non prima di avergli detto la loro posizione e che li avrebbero aspettati nelle panchina al centro della piazza coperta.
Così, Iizuna si ritrovò a passare al centro commerciale più tempo di quanto aveva immaginato e iniziò a chiacchierare con il bambino, scoprendo molte storie divertenti su Sakusa e Atsumu.
Fu dopo circa dieci minuti che sentì una voce urlare –Kotaaaaa!- e un ragazzo dai capelli castani correre da loro e prendere il bambino per stritolarlo in un abbraccio.
-Zio Moto!- esclamò il bambino felice di rivederlo.
Komori si staccò da lui e lo fissò preoccupato, probabilmente alla ricerca di qualche ferita, poi rilasciò un sospiro e annunciò –Grazie a dio stai bene! Non racconteremo ai tuoi genitori di questo piccolo incidente, okay? Sarà il nostro piccolo segreto.
Iizuna fece un colpo di tosse per notificare la sua presenza e disse –Penso che sia un po' troppo tardi per quello.
Komori lo fissò confuso, lo riconobbe e il suo volto si fece ancora più confuso, così Tsukasa dovette spiegargli tutta la storia.
Alla fine di tutto, Komori aveva gli occhi vacui di chi aveva perso l’anima, infine tornò a concentrarsi su Kota e gli disse serissimo –Ascolta Kota, ora lo zio scappa in un altro continente perché sa che i tuoi genitori sono dei mostri, ma un giorno ci rivedremo, è una promessa.
Kota sembrò accettare la cosa filosoficamente, alzò le spalle e domandò –Okay. Mi porti dei regali?

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