Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Segui la storia  |       
Autore: Roe Jaeger    25/02/2022    0 recensioni
Il tempo cambia sempre le cose, ma alla fine il loro resterà per sempre un legame indissolubile. Giusto?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Legame indissolubile

 

L’agrodolce o amaro retrogusto della verità 

 

– Le mie faccende familiari non dovrebbero essere di tua competenza. – 

Fredda, succinta e diretta. Jun Motomiya non possedeva queste qualità, ma era capace di tirarle fuori quando ne aveva bisogno. Anche con le sue amiche, se si fosse rivelato necessario. Come in quel caso. 

– Considerato che nelle tue faccende è coinvolto anche mio fratello, direi che sono anche di mia competenza. – 

Oh, adesso le due ragazze sembravano tutt’altro che migliori amiche. E dall’espressione che assunse il volto della maggiore delle due, dei chiarimenti erano necessari. 

 

– – 

 

– Ripeti tutto lentamente... un po’ per volta... – 

– Ah, Ken! Quante amenità! Potrei dirtelo in un milione di modi diversi, ma il succo della questione non cambierebbe! Io e Jun non siamo fratelli! – 

– E i tuoi veri genitori ti hanno appena telefonato, giusto? –  

Non c’era tempo per pensare in quella discussione. O, forse, non ve n’era l’intenzione. Avrebbe fatto troppo male. 

– Giusto. In realtà i due tizi al telefono dicevano di essere mio fratello e mia sorella. – 

– Oh, che bella famiglia numerosa che hai! – 

– Ken... non è questo che volevo sentirmi dire. – 

– Scusa, avevo solo intenzione di sdrammatizzare. Come hai intenzione di comportarti? – 

– Così va un po’ meglio. Ho intenzione d’incontrarli. – 

– Quando? – 

– Nel pomeriggio. Per togliere presto di mezzo questa faccenda. – 

– Posso accompagnarti. – 

Non era una domanda, ma una costatazione dei fatti. Ken aveva appena specificato di non avere impegni e quindi s’era offerto per accompagnarlo. 

– No, preferisco andarci da solo. – 

Daisuke aveva compreso tutto ciò, ma non intendeva accogliere l’aiuto di Ken. 

– Come vuoi. – 

Il ragazzo, dal suo canto, aveva ben compreso lo stato d’animo del suo migliore amico e aveva preso la saggissima decisione di rispettarlo. 

 

– – 

 

Caffè. 

Lo odiava. 

L’aveva sempre odiato. 

Come la situazione che stava vivendo e la persona che l’aveva costretto a viverla. 

Peccato che fosse il suo migliore amico. 

 

– – 

 

– Fratello? – 

– Mh? – 

– Oggi è passato Daisuke? – 

– No. – 

– Allora queste le hai fumate tutte tu? – chiese un ragazzo biondo, indicando un posacenere troppo pieno. 

– Takeru, non rompere. – 

– Che dolce manifestazione d’affetto fraterno! – 

– Take... arriva al punto, e dimmi come mai sei qui. Oggi non è proprio giornata, per me. – 

– E quando mai lo è! – esclamò ironico il minore dei due. 

– Oggi Sora ha saputo la verità. Ora, per favore, lasciami solo. – 

– Come vuoi. – gli rispose il fratello intuendo il suo stato d’animo. 

Poi, quando aveva già aperto la porta dell’appartamento di casa Ishida, pose un’ulteriore domanda al suo consanguineo: – Continuerai a considerarlo il tuo migliore amico? – 

– TI HO DETTO DI ANDARTENE!!! – fu l’unica risposta, urlata, che riuscì ad ottenere da Yamato. 

Il giovane Ishida, quando udì la porta chiudersi alle sue spalle, poté finalmente liberare quelle stille salate che teneva imprigionate da troppo tempo, e che aveva segregate in nome di un’amicizia che s’avviava inesorabilmente a sgretolarsi... 

Però ancora non aveva capito se lui questo lo volesse davvero. 

 

– –   

 

– Accadde tutto tanti anni fa, quando Yamato e tuo fratello erano fin troppo legati. A quel tempo non sapevo ancora che per causa mia quest’amicizia che durava da tempo immemore sarebbe stata destinata a sgretolarsi inesorabilmente. Non l’avrei mai augurato ad entrambi, erano i miei migliori amici. – 

Hikari aveva ascoltato nel più assoluto silenzio il racconto dell’amica, e ancora non aveva trovato parole per risponderle. 

– Credo che invece loro hanno dato alla questione più peso di quanto ne avesse in realtà. Questo non aiutò né me, né loro. Ora saranno stanchi di continuare a far finta di nulla... – 

– Sì ma, in pratica, cosa è successo? E, soprattutto, quando? – 

Hikari non avrebbe resistito ancora molto nel silenzio. Doveva sapere. 

Ma forse era Jun che non voleva parlare. 

 

– – 

 

Alcool. 

Che dolce sapore che aveva. Adorava il sapore agrodolce o amaro di quelle bevande che aiutano a dimenticare. Perfette in casi come il suo. 

Peccato però che egli volesse dimenticare cose troppo grandi, eventi troppo importanti, e stampati così a fuoco nella sua memoria da essere parte integrante della vita di quel ragazzo che credeva di essersi illuso troppo. 

Sora Takenouchi si era dimenticata di lui. 

Più ragionava su quel pensiero, più bicchieri riusciva a mandar giù come un siero miracoloso che gli permetteva di non pensare. 

Era molto doloroso, e preferiva largamente non farlo. Sapeva bene che era un atteggiamento da vigliacchi, ma in quel momento non riusciva ad agire diversamente. 

Specialmente adesso che non poteva chiedere aiuto al suo migliore amico. 

 

– – 

 

Sapeva di essere un genio, e averne la conferma poco dopo essere stato trattato male dal fratello maggiore, risultava essere una cosa fantastica. 

Miyako Inoue era la sua conferma. La sua migliore amica e la firma che aveva apposto sul foglio che aveva tra le mani. 

O meglio, era tutta quella situazione ad essere fantastica. Forse, in quel modo Takeru sarebbe stato in grado di aiutare il fratello maggiore e il migliore amico di quest’ultimo. 

Il ragazzo adorava sentirsi utile all’umanità. 

 

– – 

 

Si erano baciati. Ecco perché era arrabbiato con il mondo intero. Adesso, anche Yamato aveva provato sulla propria pelle il sapore del tradimento, e non l’aveva affatto gradito. Non l’avrebbe mai più sperimentato, era certo di questo. 

Eppure, aveva bisogno di ulteriori certezze. C’erano tante cose che quel ragazzo desiderava conoscere. Ad esempio, come avesse potuto tradire la sua fiducia il suo migliore amico, oppure quanto avesse guadagnato la sua ragazza da quella storia. Oppure, più semplicemente, se era giusto conservare tutto quel rancore dopo ben quattro anni. 

Tante domande e nessuna risposta: il giovane Ishida detestava quella situazione. E la settima sigaretta era s’era consumata. 

 

– – 

 

– Se decidessi di parlare, saresti ancora mia amica? – 

Hikari Yagami stava riflettendo sulla risposta a quella domanda da più due minuti, tempo trascorso in silenzio. Jun aveva qualcosa di talmente brutto da raccontarle, da temere la fine della loro amicizia? Evidentemente sì. Cosa potesse essere, Hikari non l’avrebbe mai immaginato. E anche mentre annuiva non credeva che la verità potesse essere tanto dolorosa quanto poi si sarebbe rivelata. 

Jun, dal suo canto, prese coraggio. E cominciò il suo racconto. Una storia terribile, che lei, Yamato e Taichi si portavano dentro da troppo tempo. 

Una storia che di li a poco si sarebbe ripetuta, anche se ancora nessuno poteva immaginarlo. 

Una storia che Takeru Takaishi di li a poco avrebbe raccontato. 

Una storia di amicizia e di passione, che avrebbe costretto Hikari Yagami a rivalutare i suoi affetti. 

Forse senza possibilità d’appello. 

 

– – 

 

La terza bottiglia di vino era appena finita e forse Taichi Yagami neanche se n’era accorto. Vedere Sora e Yamato baciarsi, d’altronde, non era una cosa di tutti i giorni. 

Sora... quella ragazza tormentava da sempre i suoi pensieri sebbene non si conoscessero direttamente, e lui aveva promesso di non provarci! 

Yamato era il ragazzo di Jun, e Taichi qualche anno prima aveva rinunciato ad amarla per il suo migliore amico, dannazione! 

Anche se si erano persi di vista, Taichi era innamorato di Sora da sempre, cavolo! 

Quelle erano tre validissime ragioni per essere sconvolto dopo quella visione, e sicuramente il giovane Yagami ne avrebbe trovate delle altre, se il rumore di una bottiglia che s’infrangeva sul pavimento non avesse attirato la sua attenzione. 

Infine, il rumore di chiavi in una serratura precedette l’apertura della porta d’ingresso di casa Yagami. Taichi ne vide entrare un’Hikari sconvolta, che non venne aiutata dallo spettacolo che le si mostrò dinanzi agli occhi. 

Del caffè giaceva rovesciato e abbandonato ai piedi del piano cottura, e il sapore agrodolce del vino aveva saturato tutta la cucina, tanto da farle notare solo in un secondo momento tutte le bottiglie infrante a terra, e l’andatura ciondolante di Taichi, che, ormai ubriaco, tentava di raggiungerla per salutarla. Prima di cadere ai suoi piedi privo di sensi. 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Roe Jaeger