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Autore: eddiefrancesco    28/02/2022    0 recensioni
L'umore di Christopher Marchnet è cupo come le nuvole nere che sovrastano la sua residenza.
Eppure quando un lampo illumina una damigella in difficoltà, lui si comporta da gentiluomo.
Per Kit comincia così un eccitante avventura insieme alla misteriosa Hero Ingram, alla ricerca di un libro scomparso da oltre un secolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se Hero fosse andata lì da lui, per qualsiasi altra ragione, l'avrebbe accolta a braccia aperte in casa sua, forse addirittura nella sua vita. Invece aveva evitato con cura la sua compagnia. Non era facile per un uomo che viveva isolato rinunciare a un'opportunità tanto ghiotta, anche perché la sua ospite era una donna fuori dal comune. No, definirla così era riduttivo. Insolita e seducente, Miss Ingram era un mistero che andava studiato da vicino. Più ancora, lei era riuscita chissà come a restituirgli l'interesse per la vita. Kit non poteva dimenticare il primo momento in cui l'aveva vista: gli era sembrata un faro nell'oscurità, come se avesse il potere di tenere lontano le tenebre. Vuoto' il bicchiere e rabbrividi'. L'aspetto era ingannevole, si rammento', infatti la ragione che aveva condotto lì Miss Ingram era strettamente connessa al momento più buio della sua vita. Bussarono alla porta e Kit alzò la testa di scatto. Per un folle istante si chiese se la bella sirena avesse scelto quel momento per perorare la propria causa. Fece un respiro profondo, si alzò in piedi e si passò una mano tra i capelli. Invece, quando aprì la porta si trovò davanti la nuova governante. «Chiedo scusa, signore, ma il cocchiere chiede di parlare con voi. Gli ho detto che vi eravate già ritirato, ma lui insiste che è importante» gli spiegò Mrs. Osgood con aria di disapprovazione. Aveva scarsa stima della servitù che aveva la sfacciataggine di importunare il padrone di casa a quell'ora. Kit, all'opposto, non ebbe la minima esitazione, perché Hob era l'aiutante del suo amico Barto e la mansione di cocchiere era più che altro una copertura. Posò in fretta il bicchiere sul tavolino e seguì la governante al piano di sotto. Se Hob insisteva per parlargli così tardi, doveva essere successo qualcosa di grave. Già, ma cosa? Si domando' Kit. Gli assassini che avevano dato fuoco al giardino e alle scuderie erano morti tutti nell' incendio che aveva distrutto anche il labirinto e il libro che li avevano attirati a Oakfield Manor. Eppure Barto aveva voluto a tutti i costi lasciare Hob a Oakfield e Kit aveva accettato, se non altro per accontentare il vecchio amico. Con uno strano presentimento, attraverso' la casa deserta. Doveva per caso convincersi che Oakfield Manor era davvero maledetta? Non aveva mai creduto a simili sciocchezze, ma del resto non aveva neppure mai creduto che certi culti prevedessero dei sacrifici umani. Fu quindi con l'animo decisamente oppresso che entrò in cucina, dove Hob lo stava aspettando. Kit congedo' la governante con un cenno del capo e la donna imbocco' il corridoio che portava alle stanze della servitù. «Potrebbe non essere importante» esordì Hob senza preamboli, come se avesse intuito la disposizione d'animo del padrone di casa. Kit però sapeva che Hob non sarebbe stato lì senza un valido motivo. «Andate avanti.» «Be', si tratta della carrozza, signore. Quella che è arrivata oggi.» «La carrozza di Miss Ingram?» Hob annui. «È di proprietà di suo zio, Mr. Raven, ma di solito la usa lei per i suoi spostamenti. Questo me l'ha detto il cocchiere.» Fece una pausa e guardò Kit con aria grave. «Abbiamo cambiato la ruota senza difficoltà, ma quando abbiamo esaminato quella rotta... be', non è una rottura normale.» «Spiegatevi meglio.» «Era stata segata.» «Che cosa? Intendete dire che qualcuno ha segato parzialmente la ruota in modo che si rompesse durante il tragitto?» Anche suo padre era morto in un incidente di carrozza, quindi Kit era ben consapevole di ciò che sarebbe potuto accadere. Fu pervaso da una collera improvvisa. «Perché avrebbero dovuto fare una cosa del genere? E chi? Un garzone di stalla che sperava in una lauta ricompensa?» Hob scosse la testa. «È una vecchia carrozza, sciupata e scomoda. Certo non il veicolo che ci si aspetterebbe da un personaggio ricco come Mr. Raven.» «Ho sentito dire che è un tipo eccentrico» osservò Kit prima di lanciare un'occhiata penetrante a Hob. «Forse non era Miss Ingram la vittima designata, bensì suo zio.» Hob scosse nuovamente la testa. «La ruota è stata manomessa di recente, signore, e qui siamo lontani da Raven Hill, la loro residenza.» «Ma se chi ha fatto questo non mirava a impadronirsi della carrozza, che cosa poteva mai volere?» riflette' Kit ad alta voce. Le altre eventualità non gli piacevano per niente, meno di tutte la risposta che ricevette da Hob. L'altro lo guardò con la fronte corrugata. «Forse volevano qualcuno che era "dentro" la carrozza.» Le candele che aveva lasciato accese danzavano selvaggiamente quando Kit richiuse la porta della camera da letto dietro di sé. D'impulso allungò la mano per prendere il bicchiere, ma non era dove l'aveva lasciato. Si guardò intorno e vide che era caduto sul pavimento. Tanto meglio, perché in quel momento aveva bisogno di essere lucido. Raccolse il bicchiere, lo mise sul tavolo e si sedette. Nel silenzio della stanza, il suo sguardo si posò sul posto vuoto di fronte a lui. Peccato che non ci fosse qualcuno con cui confrontarsi. I consigli del suo amico Barto gli sarebbero stati molto utili, e anche quelli di Syd. Fratello e sorella erano stati separati altre volte in passato, ma questa era la prima volta che Kit si trovava a vivere da solo. E avrebbe fatto meglio ad abituarsi, perché presto Syd avrebbe sposato Barto e si sarebbe stabilita definitivamente ad Hawthorne Park. Era stato così contento del loro fidanzamento che non aveva minimamente pensato a quando sua sorella l'avrebbe lasciato per sempre e lui sarebbe stato lontano miglia e miglia da lei e da Barto. Quel giorno era ormai imminente. Kit lanciò un'occhiata al bicchiere vuoto, ma non cedette alla tentazione. Aveva una casa grande e solida che progettava di ristrutturare, dei terreni da rendere di nuovo produttivi e denaro più che a sufficienza per tutto quanto. Che cosa importava se era solo? Avrebbe dovuto sforzarsi di più di frequentare i vicini di casa e un po' alla volta si sarebbe fatto una cerchia di amicizie. Nella zona vivevano diversi giovani più o meno suoi coetanei, li aveva visti in Chiesa, alla funzione della domenica. Peccato che le donne nelle quali si era imbattuto non potessero neanche lontanamente reggere il paragone con colei che ora alloggiava sotto il suo tetto. Come mai una creatura tanto bella e seducente non era sposata? Forse era fidanzata, riflette' Kit. Subito dopo si chiese quale uomo avrebbe permesso alla sua promessa sposa di viaggiare da sola anche in lande remote per concludere affari per conto di uno zio. Di norma, le donne non si occupavano di affari. C'erano sempre state delle donne ricche e potenti che amavano esercitare la loro autorità, spesso dietro le quinte, eppure era insolito che una fanciulla andasse a trattare con dei gentiluomini, accompagnata soltanto da uno chaperon. Era possibile che Miss Ingram stesse semplicemente attraversando quel territorio fuori mano, come gli aveva raccontato. Però parlava degli affari di suo zio con tanta competenza da fargli sospettare che non fosse la prima volta che si occupava di un'acquisizione per conto di Mr. Raven. Cercò di ricordare tutto quello che aveva sentito dire riguardo a quell'uomo, ma non era molto. Raven era un epigono di Horace Walpole, lo scrittore che nel secolo precedente aveva pubblicato il romanzo gotico Il castello di Otranto. Per quanto ne sapeva Kit, Raven non si era mai cimentato con la scrittura, ma, siccome Walpole era stato famoso per Strawberry Hill, la sua stravagante residenza dall'architettura gotica, per non essere da meno lo zio di Miss Ingram si era fatto costruire una vera e propria fortezza nello stesso stile e l'aveva battezzata Raven Hill. A differenza della dimora di Walpole, il castello di Raven era ammantato di mistero, come il suo proprietario. Augustus Raven era un collezionista, questo lo sapevano tutti, ed evidentemente non si faceva scrupolo di mandare in giro la giovane nipote a concludere le compravendite di libri. .
   
 
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