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Autore: lolloshima    01/03/2022    3 recensioni
< Per quanto Yamaguchi si sforzi, non ricorda di essere mai andato a scuola senza passare a prendere Tsukishima, da quanto si sono conosciuti, alle elementari.
Quella mattina, per la prima volta, non sarebbe passato a prenderlo. Aveva altro da fare.>
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tadashi Yamaguchi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto Yamaguchi si sforzi, non ricorda di essere mai andato a scuola senza passare a prendere Tsukishima, da quanto si sono conosciuti, alle elementari.

Tre o forse quattro volte aveva avuto la febbre, e quindi non era andato a scuola. Ed una volta era stato Kei a saltare le lezioni perchè stava male. Ma anche quella volta Tadashi, andando a scuola, era passato davanti a casa sua, lo aveva visto alla finestra, e lo aveva salutato con la mano. Quindi non contava.

Quella mattina, per la prima volta, non sarebbe passato a prenderlo. Aveva altro da fare.

Il suo legame con Tsukki era fuori discussione. Era stato il suo primo amico (forse l’unico), era stato il suo eroe alle elementari, il suo mentore alle medie, il suo faro al liceo.

Non aveva mai provato per nessuno quello che provava per Kei.

Ad un certo punto si era chiesto cos’altro potesse essere quel forte senso di affetto e di appartenenza se non amore, e aveva pensato davvero di essersi innamorato del suo migliore amico.

Anzi, aveva pensato che non avrebbe mai potuto innamorarsi di altri che di Kei. Con lui stava bene, e col tempo aveva imparato a capire che anche Tsukki, sotto sotto, nonostante l'apparente freddezza, in realtà gli voleva bene, e stava bene in sua compagnia. Sì, sotto sotto....

D'altra parte, nessun altro ragazzo si interessava a lui, ed era chiaro che lui non costituiva un'attrattiva per le ragazze (a differenza di Kei, che, pur trattando tutti con sufficienza, ammaliava sia i ragazzi che le ragazze come una succulenta pianta carnivora attira gli insetti).

Però ultimamente le cose erano cambiate.

E Tadashi era molto confuso.

Non capiva cos'era quel batticuore improvviso quando entrava in palestra. O quella gioia immotivata che gli scoppiava nel petto al solo pensiero di fare un allenamento o, meglio, stare in panchina durante le partite dei suoi compagni.

E poi, cos'era quella strana sensazione allo stomaco quando aveva certi pensieri, come se uno sciame di farfalle impazzite prendesse improvvisamente il volo dentro la sua pancia?

Ne aveva parlato con Kei, mentre si preparavano ad una partita.

Lui si stava fasciando con cura le dita con il nuovo nastro (che gli aveva confidato essere un regalo di Kuroo Tetsuro, il capitano del Nekoma1) e si era improvvisamente bloccato, fissando le proprie mani e iniziando ad accarezzarle con i polpastrelli.

<< Non so di cosa stai parlano >> gli aveva risposto Tsukki, con una acidità chiaramente forzata.

Secondo Tadashi, invece, il suo amico aveva capito benissimo, perchè aveva sorriso (evidentemente pensando di non essere visto), e aveva continuato ad accarezzarsi quella fasciatura eseguita perfettamente, proprio come gli aveva insegnato il suo amico capitano. Talmente assorto, che non aveva neanche sentito il suo << Scusa Tsukki >>.

Si era fatto coraggio e aveva raccolto tutte le informazioni di cui aveva bisogno. In realtà era stato facile ottenere da Shoyo gli orari dell'autobus, fingendo una banale curiosità.

 

E’ deciso. Quella mattina, prenderà la bicicletta, e non passerà a prendere Tsukki.

Lui, come al solito, uscirà di casa, puntualissimo, si stupirà di non vederlo al cancello, si guarderà intorno giusto un attimo, e poi, imperterrito, si alzerà le cuffie alle orecchie e si incamminerà verso la scuola, come nulla fosse.

Con la bicicletta Yamaguchi in pochi minuti raggiunge la fermata dell'autobus.

Si guarda intorno, fingendo indifferenza, ma dentro è un groviglio di pensieri ed attesa, si sente una barca in mezzo al mare in tempesta, che si è imprudentemente allontanata dal faro per avventurarsi nell'ignoto.

In lontananza, da una curva vede spuntare la sagoma dell'autobus.

Man mano che si avvicina sente una strana morsa alla bocca dello stomaco, e la voglia irrefrenabile di correre via.

Ma resta fermo, ed anzi, si alza sulle punte dei piedi come per guardare meglio, quasi che aumentare la sua già notevole altezza servisse a placare i battiti assordanti del suo cuore.

L'autobus si ferma e tra le persone in attesa di scendere spicca una testa dorata.

Quell'ingombrante, strano senso di felicità lo invade completamente.

Dieci passi, cinque, due, tre gradini. E' sul marciapiede, davanti a lui.

<< Yamaguchi-kun! >>

<< Buongiorno Yachi-san. P-posso accompagnarti a scuola? >>

Il sorriso della giovane manager si accende.

E la moltitudine di farfalle, proprio lì, dentro al suo stomaco, improvvisamente impazzisce.

 

1Cit. da “Tsuki no Hikary”, di Ev4 Milani

 

* * *

 

Questa storia è dedicata ad una bravissima autrice, che mi ha spinto a provarci ed è sempre presente. Grazie Silvana, so quanto ami Tadashi, spero che il racconto ti piaccia.

Nel racconto è presente anche una citazione dalla storia di Ev4 Milani, Tsuki no Hikari, un’altra autrice che ammiro moltissimo. Grazie per la tua splendida Kurotsuki.

   
 
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