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Autore: ClostridiumDiff2020    01/03/2022    0 recensioni
Billy Russo è in ospedale, semicosciente per via dei farmaci. Ha subito un lungo intervento, la sua memoria vacilla, fatica a riprendersi e naufraga in una miriade di frammenti del suo passato ed è qui vedrà Oscar. Quando erano piccoli le loro menti erano legate da un sottile filo che in momenti di incoscienza permetteva loro di comunicare telepaticamente. Oscar gli propone di raggiungerlo, di iniziare una nuova vita con lui come progettavano quando erano piccoli. Grazie a un’infermiera che lo ha preso in simpatia riesce a scappare ma quando arriva in Europa a Berlino nel luogo prestabilito, Alexanderplatz ma Oscar non c’è e Billy inizia a temere di esser diventato pazzo o di esserlo sempre stato sentendo la voce di una persona che non esiste se non nella sua mente. L’unica a cui non ha mai nascosto niente a cui ha confessato cose che nemmeno a Frank ha mai detto. I due non possono incontrarsi perché vivono in due dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive Oscar Billy è un altro uomo, mentre nella dimensione in cui vive Billy, Oscar è morto da ragazzino in un tragico incidente. Troveranno il modo di attraversare il Multiverso?
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billy Russo, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

 
La stanza gli si stringeva addosso, inutile era lo sforzo della sua coscienza per liberarsi dalla morsa dei farmaci. Il veleno che gli scorreva nelle vene lo trascinava in profondità dentro se stesso. Si sentiva sempre più smarrito in quel mare burrascoso che era la sua coscienza. Una moltitudine di frammenti che componevano la sua memoria, in mille pezzi come quello specchio contro cui sbatteva ogni volta che chiudeva gli occhi. E quel teschio insanguinato che lo spingeva con forza ancora e ancora, incurante delle sue grida. Il dolore al volto lo strappava sempre all’incoscienza, una costante in quelle interminabili giornate che passava incatenato al suo letto.
Le ferite pulsavano, come se le avesse appena subite, la stanza si piegava su di lui osservandolo, lo spingeva giù soffocandolo. Bill sentì una stretta serrarglisi sul cuore, il letto era come svanito, il vuoto lo avvolgeva. Un brivido gli corse lungo la schiena mentre affondava in acque gelide e l’odore di cloro gli riempiva le narici.
Stava accadendo ancora, si stava smarrendo.
 
Intravide un volto sfocato oltre la superfice, capelli scuri occhi di giada e un immenso sorriso sornione come di un gatto dispettoso.
Oscar fuoriuscì dall’acqua e si protese oltre il bordo salutando il suo amico J che gli porse una mano per aiutarlo ad uscire dall’acqua.
“Sei in ritardo sirenetta, il direttore del Club è alquanto interdetto, sperava che il suo ragazzo d’oro fresco di Olimpiadi volesse fare un discorso ai nuovi allievi… Mentre invece si è dovuto accontentare di me… La pecora nera del Club che evita le medaglie d’oro come se potessero ustionarlo…”
“Scommetto che sei stato sufficientemente incoraggiante…” borbottò Oscar sollevandosi da terra e inforcando le ciabatte afferrando l’accappatoio. D’un tratto quel brivido familiare lo percorse. Si appoggiò al braccio dell’amico mentre cercava di afferrare con affanno ogni respiro. Sapeva bene cosa stesse per succedergli e ne era terrorizzato. Era da così tanto che non aveva una crisi, solo J ne era a conoscenza perché questo avrebbe potuto compromettere la sua carriera professionistica.
Ebbe appena il tempo di farfugliare un “J sta accadendo di nuovo…” che la vista gli si appannò, i muscoli gli si irrigidirono e la piscina sotto di lui svanì.
Era di nuovo avvolto nelle tenebre. Aveva paura ma poi lo vide e la gioia lo pervase.
Erano di nuovo uno di fronte all’altro come quando erano due ragazzini.
William lo fissava interdetto. Era molto più alto e muscoloso di quanto ricordasse. I suoi lunghi capelli neri tagliati cortissimi, di un centimetro al massimo. Il volto mostrava una grande stanchezza ed era segnato da profonde cicatrici che rendevano la sua espressione ancora più dura. Ma gli occhi, quelle immense pozze oscure erano sempre le stesse, universi in cui ci si poteva smarrire.
Oscar sorrise e le fossette apparvero ai lati della sua bocca. Aveva desiderato ogni istante della sua vita ristabilire quel legame e poter sentire di nuovo la presenza di William, percepire la sua voce nella sua mente.
“Sei tornato” sussurrò Oscar felice “Dove sei stato per tutto questo tempo?”
“Vorrei saperlo anche io, credimi…” rispose Bill abbassando lo sguardo “Sono bloccato in un letto, forse per questo adesso posso vederti di nuovo… Sono scivolato dentro me stesso cadendo, precipitando… Temo che non riuscirò mai ad emergerne…”
Oscar si protese verso l’altro e lo trasse a se per abbracciarlo. “Oh Bill, non voglio che tu svanisca di nuovo… Vieni da me, lo avevamo deciso quando eravamo ragazzi, adesso però possiamo davvero farlo! Vieni da me Bill a Berlino…”
Per un attimo Oscar ebbe l’impressione di percepire la pelle dell’altro a contatto con le proprie labbra, i suoi muscoli rilassarsi sotto la sua stretta. “Quando eravamo piccoli mi dicesti che avrei potuto trovare una casa con te…” farfugliò Bill con voce tremante “Era vero?”
Oscar gli prese la testa tra le mani e lo osservò negli occhi determinato “Ti sto ancora aspettando, vieni da me, vieni a Berlino”
“Ti troverò…”
Quelle furono le ultime parole che Oscar percepì prima che l’oscurità riassorbisse ogni cosa lasciandolo da solo a fluttuare nel nulla.
 
 


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Note dell'Autore:

Da un po' di tempo a questa parte mi sento molto ispirata e legata al personaggio di Billy Russo, per questo desidero creare universi alternativi in cui donargli nuove storie, nuovi percorsi.
Oggi hanno rimosso da Netflix la sua serie, chissà se Disney+ la caricherà sulla sua piattaforma, chissà se Billy emergerà nuovamente nel Multiverso Marvel Disney.

Nel frattempo vorrei dedicargli questa storia.
Ispirata dalla trilogia di Leonardo Patrignani "MULTIVRSUM" edita Mondadori nel 2014 (e se non erro ristampata di recente da un'altra casa Editrice) 
Mi intrigava l'idea della connessione attraverso il tempo, lo spazio e le diverse dimensioni, come di creare un personaggio ispirato a Julian Kostov legare a Billy.

Forte ispirazione è stata per me anche la Fan Art che la mia cara amica Blushie sta creando per me
   
 
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