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Autore: Lovy91    05/09/2009    1 recensioni
Jake e Karie White sono due gemeli di sedici anni. Un freddo pomeriggio di gennaio vengono narcotizzati e si svegliano con un tatuaggio sulla schiena. In breve scoprono di essere stati assoldati dalla congrega dei protettori con a capo Sebastiani Sunders, il cui unico scopo è quello di uccidere i demoni ed impedire la morte degli umani. Gli esseri malvagi sono comandati da Aric, l'alchimista.
Per i due fratelli inizia un'avventura fatta di sangue, malvagità e amore e con la consapevolezza che la vita non tornerà più come prima...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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big>Ecco un altro capitolo! Spero vi piaccia!

    5. La prima esperienza

Dopo aver salutato i due Protettori inattivi, Sebastian li fece camminare per un pezzo fino a una rampa di scale e scesero ad un piano inferiore. Si chiesero quanti piani dovesse avere e a giudicare da quanto era immenso il posto, dovevano essere almeno sette.
All'ultimo gradino vennero introdotti dentro un altro corridoio illuminato poco. Un'altra porta, un'altra stanza. Sebastian frugò per un po' dentro un armadietto metallico da cui estrasse dei libri. Aveva copertine di libri già visti e rivisti come Jane Austen o Shakespeare. Li guardarono con aria interrogativa.
<< Non sono veramente i libri degli autori scritti sulla copertina. Sono rilegati con altre copertine per consentire ai ragazzi di portarli a casa e non destare sospetti. Se i genitori li leggessero, penserebbe che i figli siano entrati in qualche setta satanica >>.
Strabuzzarono gli occhi per qualche attimo e cominciarono a sfogliarli. Karie non era mai stata un amante delle letture horror o fantasy, quindi non era molto convinta. Jake invece, era entusiasta.
<< Vuoi che li leggiamo? >> chiese Jake, chino su pagina cinque.
<< No. Voglio che li studiate >>.
Alzarono la testa, indignati. << Cosa?! >>.
<< Se non volete morire presto, vi conviene farlo >> disse seriamente e i volti dei due fratelli si tinsero di paura. << Credetemi, a volte i libri salvano la vita >>.
Si arresero. Ora dovevano studiare anche tre libri a testa, oltre i compiti per la scuola.
<< Fantastico >> mormorarono ironicamente all'uniscono.
Andarono alla prima pagina e notarono che il nome dell'autore era anonimo. Si strinsero nelle spalle e non ci badarono.
Sebastian trattenne una risata e frugò dentro un cassetto. Gli porse due piccoli oggetti neri. Li osservarono e  Karie storse il naso.
<< Che cosa sono? >>.
<< Cerca persone >> rispose. << Vi serviranno. Attenti a non perderli. Bene, ora che avete quello che vi serviva direi che potete andare a casa. Vi voglio qui tra tre giorni, con il primo libro studiato. Non dovete andare a scuola domani e domenica: avete tutto il tempo >>.
<< Neanche fossimo a scuola >> sussurrò Karie, con una smorfia.
Senza neanche avere il tempo di realizzare, si ritrovarono nel vicolo dove Sebastiana appariva di solito. Sbirciarono oltre e videro le persone camminare e le macchine muoversi. Uscirono dal vicolo, e cominciarono a recarsi verso casa, pensierosi. Arrivarono a casa ed erano circa le otto di sera. I genitori erano appena tornati e chiesero dove fossero stati e rispondero che erano stati in giro con amici. Prima di cena posarono i libri e si chiusero in camera di lui.
<< Odio mentire >> disse Karie.
<< E cosa vuoi dirgli? >> le chiese Jake, inarco un sopracciglio chiaro. << Dovremo mentirgli sempre >>.
<< Per forza? >>.
Jake ridacchiò incredulo. << Mamma, papà i vostri due figli sono diventati per volontà altrui dei... ammazza demoni con tanto di poteri alla X-men >>.
Karie ridacchiò con lui. << Hai ragione >> convenne, fissando la lampada sul comodino di Jake. Alzò una mano e si concentrò. Sottili fili di elettricità uscirono dalla lampada accesa e avvolsero la mano di Karie, fino a spegnersi quando chiuse il pugno.
<< Che strano: non ho sentito niente >>.
<< Forse sei immune a cose come l'elettricità. Come me per il ghiaccio >> disse, toccando la sponda del letto che divenne cristallizzata in pochi attimi. << Devo ammettere che un po' mi piace >>.
<< Forse succede così. Questa cose ti affascinano >> ipotizzò Karie, sedendosi accanto al fratello. << Ma rimane il fatto che ho paura >>.
Jake la guardò negli occhi. << Anch'io >>.
Si abbracciarono, in balia di qualcosa che da soli non sarebbero riusciti a sopportare. Qualche lacrima cadde dai loro occhi per essere asciugata subito perché per le lacrime non c'era più tempo. Era ora di prendere in mano questa cosa e di iniziare, per vivere.

Il giorno dopo Jake si alzò intorno alle dieci, deciso ad aprire quel libro. Temeva la severità di Sebastian, quasi come quella di un insegnante vero. Bussò alla porta di Karie e la sorella gli aprì, vestita e truccata a dovere.
<< Dove stai andando? >> le chiese sospettoso.
<< Sto uscendo con Josh >>.
<< Con Josh?! >> esclamò. << Sei impazzita per caso? Se non studi quel libro Sebastian ti ucciderà >>.
<< Josh è ancora il mio ragazzo >> gli ricordo la gemella, irritata. << E non usciamo da chissà quanto tempo. Quindi se permetti... >>. Non concluse la frase e lo superò, mettendosi la borsa in spalla.
Jake rimase a bocca aperta, di solito era lui quello irresponsabile. Karie si fece prestare la macchina dai genitori e andò al Central Park, per incontrarsi con il ragazzo. Varcò la soglia del parco venti minuti dopo e respirò a fondo l'aria pulita e frizzante, anche se la temperatura non era delle migliori. Josh era seduto su una panchina, di fronte al The Lake. Karie gli corse incontro e lo abbracciò con entusiasmo. Stupito, Josh ricambiò con un lungo bacio.
<< Ti sei ripresa >>.
<< Sì! Sto bene adesso! >> assicurò con un gran sorriso.
<< E sei bellissima >> si congratulò, prendendola per mano e cominciando a camminare per il parco, intorno al lago. Camminarono per circa un'ora e Karie ritrovò quella serenità con il suo ragazzo che da diverso tempo non riusciva ad avere. Rise e chiacchierè molto, tranquilla.
Quando il sole fu alto si sedettero su una panchina per riposarsi. Josh la fissò e Karie arrossì.
<< Che c'è? >>.
<< Dimmi la verità: cosa ti è successo in questi giorni? >>.
Karie fu presa in contropiede. Balbettò parole incomprensibili e spezzate. Josh gli sorrideva e gli mise una mano sul braccio, cercando di calmarla per farla parlare. Si avvicinò al suo viso, lentamente e la baciò di nuovo, più a lungo del primo bacio.
Si staccarono, ma Karie si accorse della presa ancora più ferrea di Josh sul suo braccio.
<< Josh mi fai male >> disse, sorridendo per sdrammatizzare. << Dai, adesso togli la mano >>.
Josh non diede segno neanche di sentirla. Strinse ancora di più la presa e Karie cominciò veramente a spaventarsi. Lo sguardo di Josh era sempre fisso nel suo, come se non riuscisse a staccarlo da quello di Karie. La mano di Josh, quella libera, salì lungo il braccio bloccato e andò dietro la nuca. Toccò la spalla e strappò un lembo della maglia della ragazza. A quel punto, Karie usò l'intangibilità per scappare. Cadde a terra, sperando che nessuno l'avesse vista. Non sapeva perché, ma le persone che passeggiavano per il parco sembravano non notare niente.
Josh ridacchiò. << Da quanto, Karie? Tre giorni? Quattro? >>.
<< Ma di che stai parlando?! >>.
<< Di questo! >> ringhiò, chinandosi e sollevandola di peso e girandola per indicare il tatuaggio.
<< E tu come lo sai? >> urlò ancora, spaventata, per cadere ancora a terra.
Josh le si avvicinò e lei indietreggiò istintivamente: non era il suo Josh.
<< Che storia curiosa la mia, sai? Sebastian Sunders non ti ha detto che i demoni superiori hanno un aspetto umano e possono fare figli? >>.
Karie sgranò gli occhi e si ricordò quello incontrato il giorno prima. Sembrava umano, ma un'occhiata attenta faceva intravedere che non era così. Josh dava l'impressione di qualcuno perfettamente umano.
<< I miei sono demoni >> continuò. << E con mia fortuna lo sono anch'io. Ma essendo giovane e inesperto non potevo cogliere i segni. Mi dispiace così tanto, ti ho amata sul serio >>.
Karie scosse la testa, come per cancellare quelle parole. Il suo cuore divenne piccolo piccolo, quasi a voler scomparire. Una ferita tanto grande quanto dolorosa nacque dentro di lei e le fece pungere gli occhi di lacrime che scottavano.
<<  In nome dei vecchi tempi farò veloce. Te lo giuro. Devo farlo prima che tu diventi troppo esperta >>.
<< Jake ti farà a pezzi! >> lo minacciò, trovando una briciola di coraggio in quel mare di dolore.
Josh sgranò gli occhi. << Anche tuo fratello? Ma che bella notizia! Diventerò molto quotato tra i miei simili! >>.
Karie si portò le mani alla bocca, rendendosi conto di aver detto una stupidata: ora anche Jake era nei guai. Josh si avvicinò e Karie ancora non capiva come mai le persone non si accorgessero di niente. In qualche modo riuscivano a creare una sorta di piccola dimensione che impediva chi non era dentro di vedere. Era senza speranze: inesperta, senza avere la minima idea da dove cominciare.
Josh fece un salto e le serrò le dita sulla gola, stringendole e sollevandola di diversi centimetri da terra. Karie si concentrò e le dita di Josh la trapassarono come se fosse fatta di cera. Cadde a terra e si rialzò, cominciando a correre a perdifiato per il parco, ancora nessun vedeva niente. Attraversò alberi e pali della luce, inoltrandosi tra una fitta macchia di alberi, facendo un grosso errore. Così facendo si perse in una coltre di alberi spessa e senza un filo di luce a rischiarare l'ambiente. Si girava in continuazione, presa dalla paura. Non riusciva a creare un pensiero razionale o concreto. Non sentiva niente, nemmeno il più piccolo rumore. Solo uno: foglie che si muovevamo, si rimproverò per la sua stupidità.
Josh atterrò davanti a lei, con un salto fulmineo. Kari tentò di scappare ma Josh fu più veloce, parandosi davanti a lei. I muscoli si bloccarono, rendendola immobile.
<< Che mi hai fatto?! >>.
<< Ti ho solo paralizzata, così non potrai scappare. Non ho voglia di rincorrerti in continuazione >> disse serio, avvicinandosi a lei lentamente. Karie chiuse gli occhi e verso qualche lacrima. Josh alzò una mano, e pote notare le lunghe unghie affilate che non aveva mai visto prima.
Ma non sentì niente. Aprì un occhio e vide Josh a terra, in stato confusionale. La ragazza sbatté gli occhi, meravigliata. Delle braccia la circondarono e si accorse di Jake.
<< Jake! Come facevi a sapere che ero qui? >>.
<< Withney mi ha detto che saresti andata al Central Park con Josh, ho camminato un po' e ti ho trovata. Per la cronaca ho scoperto di essere molto veloce! >>.
Josh si rialzò, sbuffando e barcollando per la botta in testa. Si appoggiò a un albero, intontito. Poi alzò lo sguardo, guardando con odio Jake e stringendo i denti.
<< Come hai fatto a capire che Josh era un demone? >> chiese Karie, ritrovando il respiro.
Jake sorrise. << Se tu fossi rimasta a casa studiare forse te ne saresti accorta anche tu! I demoni possono fare figli e quelli di aspetto umano hanno un tatuaggio come noi: un sole nella notte. Un anno fa ne ho visto uno uguale sulla schiena di Josh e così ho fatto due più due >> spiegò e Karie rimase a bocca aperta.
Josh fu invaso dalla rabbia per essere stato interrotto proprio quando era sul punto di fare un'ottima vittima.
Karie lo fissava, ancora in preda a un dolore cocente. Jake le strinse una mano, fraterno, capì che la sorella soffriva ma Josh non aveva intenzione di arrendersi. Uno scatto e sparì dalla vista dei due fratelli, si guardarono attorno. La paura era solida, aveva preso il posto del sangue nelle vene e il fiato veniva sempre meno, attimo dopo attimo. Un rumore squarciò l'aria e una lama apparsa dal nulla sferzò l'aria, pronti a colpirli. Karie venne trascinata via da Jake, solo che successe tutto in un secondo: si ritrovò dalla parte opposta in meno di una frazione di secondo.
<< Come hai fatto? >> chiese, senza fiato.
<< Sono molto veloce!>> esclamò entusiasta. << Ho la ipervelocità! >>.
<< Attento! >> urlò Karie, abbracciandolo. Altre lame si abbattero su di loro, ma li trapassarono. Josh riapparve con un altro scatto fulmineo davanti ai loro occhi ma gli occhi erano gialli e orrendi.
Karie arretrò di un passo a quella vista. Jake le mise una mano sulla spalla.
<< Dobbiamo ucciderlo >> disse con voce controllata, per non turbarla troppo, Karie guardò Josh, quegli occhi gialli e capì che non era il suo ragazzo, non più, quello che aveva amato da due anni. Annuì.
<< Come si fa? >>.
<< Dobbiamo... tagliargli la testa >> rispose e Kari fu sconvolta. << Appartiene alla categoria dei demoni della violenza, è l'unico modo >>.
Josh prese a correre verso i due gemelli e istintivamente Karie alzò una mano e una scarica fulminò Josh, che cadde a terra, tremolante. Jake si abbassò e gli mise una mano sulla fronte. Si concentrò e un sottile strato di ghiaccio coprì testa e capelli. Josh rimase quasi paralizzato dal freddo.
<< Che hai fatto? >>.
<< Gli ho... congelato il cervello. Almeno non soffrirà >> spiegò, arrossendo e Karie inarcò le sopracciglia. <<  In fondo più o meno... era un amico... in nome dei vecchi tempi >>.
<< Io non ho il coraggio di farlo. Mi dispiace... anche se è un demone >>.
<< Lo farò io. Capisco che per te è troppo difficile >> le assicurò il fratello, guardando Josh. Mise entrambi le mani sul collo e lo congelò. Karie nascose gli occhi con entrambi le mani e girò il volto. Jake si alzò e deglutì. Chiuse anche lui gli occhi e con un calcio potente ruppe il collo congelato, staccando così anche la testa dal corpo, che rotolò un metro più avanti. Con enorme sorpresa di entrambi, il corpo e la testa svanirono in una nuvola nera di fumo che si sparse per lo spiazzo.
Guardarono per diversi minuti il punto in cui Josh era fino a poco tempo prima. Poi realizzarono.
<< Ehi, abbiamo eliminato il primo demone! >> esclamò Jake, entusiasta. Karie non rispose, lo guardò e camminò per uscire dalla cerchia di alberi. Jake le corse incontro, in mezzo secondo la raggiunse. La prese per un braccio e la fermò.
<< Ehi... >> mormorò.
Gli occhi azzurri della ragazza erano già arrossati dalle lacrime. << È orribile... Cosa abbiamo fatto? >>.
<< Non è stato divertente però... era necessario >> tentò di calmarla Jake.
Karie scosse la testa. << Cosa siamo diventati, Jake? Abbiamo decapitato una... persona, demone chiamalo come vuoi! Il mio ragazzo! >>. Si scrollò la mano del fratello dal braccio e camminò a grandi passi, dimenticandosi che poteva raggiungerla in molto meno tempo. Camminò fino all'auto dove si chiuse, cominciando a piangere, nascondendo il visto tra le mani. Jake la raggiunse e si sedette in auto con lei. Ascoltò le sue lacrime per molto tempo, zitto e senza fiatare. All'ora di pranzo, fu costretta a smettere per poter tornare a casa propria. Jake mise in moto l'auto.
Erano quasi arrivati quando Sebastian apparve in mezzo alla strada, bloccando di nuovo qualsiasi cosa. Sbuffarono e scesero dall'auto.
<< Protettori, che piacere >>.
<< Abbiamo un nome >> gli ricordò acidamente Jake.
<< Certo, certo >> acconsentì. << Ho saputo che avete ucciso un demone della violenza, anche se giovane >>.
<< Chi te l'ha detto? >> domandò Karie, ancora gli occhi pieni di lacrime.
<< Marie: è una veggente >>. << Mi dispiace solo che fosse il tuo ragazzo >> aggiunse, con uno sguardo rammaricato.
<< Anche a me >> disse Karie, in un singhiozzo.
<< Ed ora? I genitori lo cercheranno >> disse Jake, preoccupato.
<< Lo sanno già. Quando un demone puro generato dall'unione di due demoni muore, i genitori lo avvertono come una terribile fitta di dolore. Come minimo vi staranno già cercando per farvi la pelle >> concluse, pensieroso e per nulla turbato.
<< Cosa?! >> esclamarono entrambi, sconvolti.
<< Abituatevi. Più o meno, tutti i demoni sono imparentati, quindi qualcuno vorrà sempre vendicare l'altro. Ora che ci penso ho un demone delle catastrofi che mi cerca... >> disse, pensando ancora e sempre calmissimo.
<< E adesso che facciamo? >> chiese Karie, ansiosa.
<< Toglieteli di mezzo, anche se forse è troppo presto... direi di affiancarvi a un'altra Protettrice. Devo cercarla... Anzi no, c'è >> disse con un sorriso. << La chiamerò e vi farò sapere >>.
<< Tutto qui? >> chiese perplesso Jake.
<< Non verranno a cercarvi a casa, i vostri li vedrebbero... Tenete solo gli occhi aperti e guardatevi le spalle >> consigliò e i gemelli annuirono. << Oh Karie... devi fare la parte della ragazza addolorata per un po'... >>.
Karie sorrise amara. << Non credo mi sarà difficile >>.
Tornarono a casa con la certezza di non riuscire a spiccicare una parola con nessuno. Invece fecero obbedire il cervello a formulare frasi sensate. Si buttarono a capofitto nel primo libro, studiandolo alla perfezione. Karie lo faceva solo per non pensare: si sentiva tradita da chi amava e ora doveva fare i conti con quel dolore. Studiavano insieme, cercando di aiutarsi a capire qualche parola difficile. Certe cose erano davvero macabre, da film horror. Si chiesero se avessero mai trovato il coraggio di metterle in pratica. Sabato passò, lentamente. Karie e Jake andarono dormire ma continui incubi li disturbavamom la gemella sopratutto. La domenica sera Sebastian gli interrogò alla perfezione il libro, chiedendo anche i particolari. Si dimostrano tanto bravi scolaretti che Sebastian pensò bene di fargli leggere il secondo libro in due giorni. Ma la protesta di Jake (che fece congelare la stanza) e quella di Karie (fece andare in tilt il portatile attaccato alla corrente di Joseph) si  convinse a concedergli altri due giorni in più.
La prima esperienza in quel campo li aveva traumatizzati non poco. Si chiesero come avrebbero fatto con altri demoni. Quel terrore, il cuore che scoppiava, i polmoni che non rispondevano ai comandi nervosi del cervello e forse anche il cervello stesso a non pensare. Avevano provato tutte quelle sensazioni dentro di loro, a prendere il posto della razionalità.
Ed ora si erano resi conto di quanto fosse difficile. Prima sui libri e prima ancora a sentirne parlare con calma e come una cosa normale, non sembrava difficile. Invece, era solo questione di tempo e prima o poi si sarebbero abituati.
Era solo questione di tempo...

   
 
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