"Se qualcun altro mi dice che qualcosa 'è impossibile' mi fa incazzare" Tsukishima, capitolo 106
Questo racconto partecipa al contest indetto sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu"
Prompt: ostinazione
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kei Tsukishima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
È uno spreco di tempo. È uno spreco di energie. È uno spreco di cuore.
Dobbiamo comunque sconfiggere tutti, quindi loro non fanno differenza.
La loro sicurezza mi fa incazzare. Tutto di loro mi fa incazzare.
Se per te è impossibile, allora lo farò io.
“Sono Kei. Voglio provare a venire da oggi ...”
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Salve a tutti!
Questa mattina mi sono svegliata e ho pensato “È la giornata perfetta per deludere qualcuno!” con tanto di sorrisone.
Perché non so scrivere drabble, nella maniera più assoluta, ma QUALCUNO è convinto di sì (SilvanaFreesound) ed eccoti qui Tsukki in tutto il suo cartoccio iniziale!
Questa drabble è ambientata nel capitolo 106 del manga, le frasi in corsivo sono quelle che Hinata dice a Tsukishima durante una pausa dell’allenamento. L’ultima è di quando Tsukishima prende la decisione di accettare finalmente l’invito di suo fratello ad allenarsi con la squadra universitaria.
Ora, lo so che sono Kuroo e Bokuto che danno vita al cambio di cuore, ma come al solito, da bastian contraria, la vedo diversamente.
Per me è questo l’esatto momento in cui Tsukishima si dà finalmente alla pallavolo. L’istante preciso in cui decide LUI di fare qualcosa, di prendere l’iniziativa e non è costretto da nessuno. Per me è una cosa importantissima. (Da qui il titolo, perché con i titoli ci litigo.)
Per prompt ho messo ostinazione perché sì, è il tratto su cui si basa praticamente tutto il carattere di Tsukishima: quando si mette in testa una cosa, riesce. Dal decidere che suo fratello è patetico al bloccare il cannone di Ushikawa, senza mezze misure.
Al solito, le note autrice sono più lunghe della drabble (GENTE! CE L’HO FATTA! CI RIENTRO!) mi congedo, lascio ai posteri l’ardua sentenza e vado a dondolare in posizione fetale in un angolino.