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Autore: annapuff    05/03/2022    1 recensioni
Maybe it's a fate... ed ecco il secondo volume!
Avevamo lasciato Yoongi e Isabel separati, per via di un destino crudele!
Ed eccoli pronti a iniziare un 2016!
Se pensate che tutto sia stato tragico in passato... beh non avete ancora visto nulla!
altri quattro anni prima che si rincontrino nel 2020!
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maybe it's fate'
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                                                     CAPITOLO 37: A SECRET

12 GENNAIO 2017 

Isabel entrò in casa, accese la luce e rimase ferma a contemplare il grande soggiorno alla sua sinistra. Sospirò, erano passati mesi dall’ultima volta in cui si fosse trovata in quella casa, sarebbe dovuta passare il giorno dopo l’essere tornata a Seul, ma non aveva avuto un attimo di tempo.
Sorrise lievemente, in quell’appartamento tanto familiare ma anche tanto distante da lei.
Spostò lo sguardo per terra e si fermò per via dell’intoppo dei troppi scatoloni, li guardò sospirando, a quanto sembrasse il caro fidato portiere li aveva lasciati tutti nel piccolo corridoio dell’ingresso e da persona rispettosa com’era, non aveva fatto un passo in più in casa di lei. Sorrise al pensiero del portiere, era raro trovare gente tanto gentile. Doveva assolutamente ricordarsi di fargli un regalo per via di tutta la gentilezza che in tutti quegli anni aveva dimostrato verso di lei, prendendosi cura e custodendo i suoi segreti. Quell’uomo era l’unico tra i tre portieri a sapere la verità, che quella casa era rimasta a lei e che l’intestatario anonimo era solo una falsa, Chin-hae aveva spiegato il minimo indispensabile e il caro portiere non aveva fatto domande, aveva solo detto che ci avrebbe pensato lui a tutto. E così era stato, nessuno sapeva di quell’appartamento rimasto a lei.
Tornò con lo sguardo alle scatole e poggiò sopra una di esse la sua borsa e la piccola valigetta nera, valigetta che non poteva più tenere nella casa nuova, troppo impaurita che qualcuno potesse aprirla e trovare il suo segreto. Quella valigetta era estremamente importante, all’interno di essa si trovava il suo vecchio Pc con all’interno tutti gli appunti e i fascicoli di Do-yoon. 
Incominciò a spostare i vari scatoloni verso la parete alla sua destra, sbuffando per il troppo sforzo, da quando era tornata a Seul si sentiva estremamente debole fisicamente. A quanto pareva gli scatoloni erano aumentati a dismisura, ciò voleva dire che i bts avevano prodotto molta merce in quei mesi in cui lei era stata distante. Continuò ad accatastargli, fino a quando non riuscì finalmente a liberare il corridoio così da poter avvicinarsi all’armadio a muro. Si tolse le scarpe lasciandole malamente a terra ai piedi dell’armadio, avrebbe potuto metterle dentro, ma era abituata a lasciarle in giro, come anche il parka che ancora aveva addosso e che non sarebbe mai finito all’interno dell’armadio ma bensì sul divano in modo disordinato. Aprì le ante per prendere le ciabatte, non aveva mai avuto le sue, camminava quasi sempre scalza o le piaceva usare quelle di Yoongi quando lui non c’era, infatti prese quelle anche se calvano più large, ma indossarle voleva dire sentirsi più vicino a lui.
Aveva rischiato di incontrarlo faccia a faccia fin troppe volte in una giornata, e la colpa era solo la sua, che aveva deciso di andare prima a un colloquio con il pd-nim, colloquio che avrebbe anche potuto sostenere a un telefono, e specie per l’improvvisata fatta nello studio di Namjoon. Quell’improvvisata che non sarebbe mai dovuta avvenire. Aveva provato in tutti modi a tenersi lontana, a non intromettersi, ma aveva smesso di ragionare e si era fiondata in macchina fino a raggiungere di nuovo quello stabile presa da una gelosia malata e da un senso di protezione verso Namjoon che non poteva permettersi di avere. Lui aveva avuto ragione ad urlarle in faccia e lei ne era consapevole.
Scosse la testa sbuffando mentre riprendeva tra le mani sia la borsa e la valigetta, si avviò per il soggiorno, appoggiò il tutto sul divano così come anche il suo Parka. Incominciò ad aprire la borsa, cercando in modo affrettato qualcosa all’interno, tirò fuori il fascicolo e lo appoggiò sul tavolino di vetro, lanciandoli uno sguardo di disgusto, quel maledetto fascicolo, l’aveva fatta reagire in quel modo così sconsiderato. Chiuse gli occhi per un attimo, si passo una mano sul collo stanca e tornò a prestare attenzione alla borsa e a frugarci dentro, finalmente riuscì a trovare quel pacchetto mezzo spiaccicato che si era nascosto nel fondo, lo prese tra le mani, rigirandoselo e aprendolo, prese una sigaretta leggermente storta e rovinata, prese anche l’accendino all’interno del pacco e poi ributto il pacchetto all’interno della borsa, lasciando anch’essa sul divano. 
 
Superò i divani e si avvicinò alla grande vetrata, scostò le tende per guardare il cielo scuro da cui incominciavano a scendere piccoli fiocchi di neve che incominciavano a cadere sempre più velocemente, spostò una sedia ci si sedette, avvicinò il posacenere a lei, si accese la sigaretta.
Ispirò con forza chiudendo gli occhi e poi soffiò il fumo che incominciò a veleggiare verso l’alto formando varie nuvolette, inclinò la testa perdendosi in ciò, il fumo incominciò a dissolversi nell’aria, riposò lo sguardo sulla sigaretta e la ripose alle labbra per continuare a fumare, perdendosi poi a guardare i fiocchi di neve.
Si tastò la testa con la mano libera, togliendosi il cappello di Jungkook che ancora aveva sulla testa, lo posò sulle ginocchia e lo fissò ritrovandosi in un turbinio di emozioni tra il sentirsi esaltata e felice per aver passato del tempo con Namjoon e Jungkook e per aver sentito la voce di Yoongi a telefono, e tra il sentirsi anche impaurita, e non del tutto sicura che le sue azioni non avrebbero avuto delle conseguenze.
Come l’era venuto in mente, di andare fin lì, sbagliando tutto e comportandosi da idiota o meglio dire pazza gelosa possessiva, la ragione era quel maledetto fascicolo che aveva stampato nel pomeriggio. Si voltò di nuovo a guardarlo, sbuffando innervosita, avrebbe dovuto lasciarlo all’interno del pc, anzi non avrebbe dovuto neanche leggerlo, ma era stato più forte di lei, dopo la giornata impegnativa avuta, non era riuscita a togliersi dalla testa il volto di quella donna, e il suo nome e cognome.
Era andata a casa di corsa, era corsa in camera aveva aperto il mobile tirato fuori i vari piumoni sotto cui aveva nascosto il pc, l’aveva preso e acceso immediatamente, e così rimanendo seduta a terra aveva incominciato a cercare nei vari dossier lasciatoli da Do-yoon.
L’aveva trovato, c’era un dossier su quella donna, e lei l’aveva letto e riletto. 
Aveva incominciato a girovagare per la casa, si era versata due bicchieri di vino, gli aveva buttati giù il più velocemente possibile, e poi aveva urlato un vaffanculo a pieni polmoni, aveva preso il pc, l’aveva collegato alla stampante e aveva stampato tutto, l’aveva messo in una cartellina e aveva lasciato una nota.
 
“Namjoonie per favore smettila di investigare, io sto bene, non devi preoccuparti. Scusami per quello che ti sto per fare, ma so di te e Park Jisoo e non posso far finta di niente, qui ci sono tutte le informazioni su di lei, te le lascio, ti lascio anche la libertà di decidere se leggerle o no. Isabel.”
 
Era entrata in macchina, guidando velocemente per recarsi di nuovo all’agenzia e si era ritrovata nel corridoio degli studi dei ragazzi. Prima di entrare in quello di Namjoon si era voltata a guardare quello di Yoongi con la luce accesa, si era accostata con un orecchio per sentirlo un attimo, aveva sentito un suo sbadiglio, e si era allontanata con un salto all’indietro come se avesse preso improvvisamente la scossa, aveva indietreggiato fino a che non si era scontrata con le spalle contro la porta del Mon studio creando un forte rumore simile a una bussata.
Si era voltata velocemente per entrare, prima che Yoongi potesse uscire in corridoio allarmato dal rumore, appena aveva varcato la porta, aveva trovato lei lì, quella donna, un ghignò si era dipinto sul suo volte nel trovarla lì, se lo sarebbe dovuto aspettare in qualche modo, il sangue era salito fin sopra il cervello ed aveva deciso di parlare personalmente con lui.
Si era ritrovata talmente invischiata, aveva osservato Namjoon talmente arrabbiato nel difendere quella che aveva nominato la sua donna. L’aveva percepito talmente innamorato, e in quell’istante Isabel aveva capito di aver sbagliato di nuovo tutto, e così era giunta alla decisione di non far uscire quel fascicolo fuori dalla sua borsa. Alla fine gli aveva detto di parlare con lei, pur non credendo alle parole della segretaria, e aveva capito che si era immischiata veramente troppo in quella situazione che sarebbe dovuta essere estranea a lei. Che diritti aveva di intromettersi? La risposta era stata: nessuno, lei non aveva più alcun diritto.
Era scoppiata a piangere, sentendosi ferita, ma il senso di colpa si era fatto di nuovo sentire in lei. Quel maledetto senso di colpa che continuava a non andarsene via ma che invece aumentava sempre più. Aveva risposto alle domande di Namjoon e poi era stato come se il passato non fosse mai esistito, così come il presente, aveva incominciato a essere di nuovo se stessa e aveva provato a ricavare il meglio da quell’incontro.
Così come aveva detto Namjoon creiamo un momento felice. Namjoon aveva ragione doveva cercare di convincersi che quel momento fosse stato un momento felice. Con quelle parole nella testa si era lasciata andare anche con il coniglietto, aveva dimenticato qualunque cosa, si era immersa in quella telefonata donatale e si era ritrovata a sorridere così come aveva ricominciato a sorridere mentre guardava i loro vari video.
Avrebbe tanto voluto poter tornare indietro nel tempo, e passare veramente un momento con loro, quando aveva sentito che sarebbero andati al fiume per bere delle birre, aveva avuto il pensiero di unirsi anche lei.
Per un attimo aveva pensato di incontrarlo, di raccontargli tutta la verità e di prendersi un momento con lui, come se ne fosse stato un suo diritto. 
Doveva essere un suo diritto poter vivere libera, felice e poter amare chi volesse ma non era così, la sua vita era solo piena di doveri.
Si era ripromessa appena tornata a Seul che non avrebbe avuto una crisi, che non ci sarebbe stata tristezza, che avrebbe affrontato tutto con coraggio.
Doveva provare a vedere le cose belle, quella giornata per quanto faticosa destabilizzante era stata bella.
Il calore degli abbracci di Namjoon e Jungkook le avevano riempito il cuore, la voce di lui che vaneggiava sul suo cappello, che la nominava malgrado il tempo trascorso, malgrado il dolore causatoli, la sua risata, erano stati per lei una boccata di aria fresca. Si era ritrovata a respirare, lui era come il suo ossigeno, e ormai erano anni che faticava a respirare.   
 
La sigaretta si era ormai spenta da sola mentre lei ripensava a tutta quella giornata provando a fare il punto della situazione. Guardò il mozzicone tra le dita della sua mano destra, sospirò. Anche quella giornata si era terminata così come quella sigaretta. La gettò nel posacenere, si alzò dalla sedia stringendo il cappello di Jk tra le mani portandoselo al petto e tornò verso il tavolo, ci appoggiò il cappello con cura e prese il fascicolo tra le mani, mai nessuno l’avrebbe trovato. 
Si appresso a prendere anche la valigetta con il suo vecchio portatile per andare a mettere tutto in cassaforte in stanza da letto. Si voltò un attimo a guardare l’enorme vetrata, la neve continuava a scendere, sarebbe rimasta in quella casa per quella notte e avrebbe continuato per un attimo ancora a essere quella di un tempo e a pensare a lui con un sorriso.
 
13 GENNAIO 01:00 PARCHEGGIO
Yoongi, Namjoon e Jk alla fine dopo essere stati per un po’ al fiume, erano passati a comprare un po’ di altre birre e si erano fermati a bere nel parcheggio del dormitorio, poiché facesse troppo freddo per rimanere al fiume.
“Potevamo andare in un club” disse Yoongi imbronciato, dando un sorso alla birra.
“Aigoo, Hyung, non era il caso, anzi non capisco perché stiamo qui a bere quando abbiamo un appartamento” disse Namjoon ancora dubbioso del perché si trovasse chiuso in una macchina con l’aria calda appalla rischiando il soffocamento.
“Perché nel nostro appartamento c’è Jin hyung!” esclamò Yoongi scuotendo la testa
“Tu non vuoi andargli a parlare? Così risolviamo tutto?” chiese Namjoon sporgendosi dietro di lui per poter guardare JK che era steso sul sedile posteriore
“No, non mi sento ancora pronto! Sicuramente mi rimprovera” si lamentò il più piccolo portandosi le mani sul volto per nascondere la faccia.
“No, non lo farà, beh forse si, perché non hai detto nulla, ma lo fa perché è preoccupato, quindi non devi prenderla sul personale, non lo fa per criticarti, c’è… non so se hai capito cosa io stia dicendo” provò a difendere il più grande, mentre inceppava nelle parole non sapendo realmente neanche lui cosa dire, Jungkook alzò leggermente la testa per guardarlo stranito “Non ho capito nulla, passatemi una birra” disse confuso dal discorso di Namjoon.
Yoongi ridacchiò e prese un’altra birra, l’aprì e la passo al ragazzo.
“Come non hai capito?” chiese Namjoon “Aspetta quante ne ha bevute di già?” chiese poi mentre osservava la birra nuova in mano al più piccolo
“Aigoo, Namjoon lascialo bere, e poi sicuramente meno di te, non si è capito nulla di quello che hai detto due minuti fa”  esclamò Yoongi mentre gesticolava con la birra schizzando leggermente il leader per sbaglio
“Forse dovremmo smetterla tutti e tre di bere e tornare sopra, prima Jungkook parla e prima io dovrò tenere per meno tempo il segreto” disse Namjoon, mentre guardava il suo povero maglione schizzato di birra.
“Namjoon non incominciare a fare una ramanzina anche tu” sbuffò Yoongi guardandolo irritato
“Ti sembra che io la stia facendo?” chiese Namjoon irritato dal tono di voce
“Ti stai facendo problemi inesistesti, Jungkook parlerà con Jin Hyung quando sarà pronto, e non vedo perché tu dovresti svuotare il sacco su questa faccenda” sbuffò Yoongi
“L’ho finita” esclamò Jungkook porgendo la bottiglia vuota a Yoongi con un sorriso soddisfatto
“Aigoo, prima o poi ti insegnerò a bere il whiskey, tempo al tempo” disse guardandolo fiero, orgoglioso del ragazzino
“Ne  vuoi un'altra?” chiese gentile
“Aigoo, se n’è appena sparata un’intera in due minuti, non se ne parla, se vomita, fai tu!” si lamentò Namjoon mentre guardava Jk fare un singhiozzo sorridere imbarazzato e ristendersi sui sedili.
“Va bene, su questo ti do ragione non dovrebbe bere velocemente” disse annuendo provando a essere uno Hyung responsabile.
“Io sto impazzendo Hyung….e se Jin fa uno dei suoi soliti agguati e io dovessi svuotare il sacco? Lo sai che non riesco a tenere i segreti” si lamentò Namjoon mentre incominciava a tirargli la manica del giubbotto.
“Aigoo…stronzate, tu i segreti li sai tenere benissimo, io lo so” disse facendo l’occhiolino al leader.
“Cosa sai?” chiese il leader sbarrando la bocca, incominciando a chiedersi se Yoongi avesse capito qualcosa sul fatto che Isabel fosse stata nel suo ufficio. Aveva detto che il cappello fosse della ragazza, forse sapeva qualcosa e non l’aveva detto, forse aspettava una loro confessione.
“Eeeh Namjoonieeee! Non mi si può tenere nascosto niente!” canzonò Yoongi incominciando a ridere.
Jk con uno scattò si rimise a sedere per poi voltarsi a guardare il leader con gli occhi che rischiavano di volarli via per quanto gli stesse spalancando.
 “Cos-aaa sta succed—dendo ?” balbettò il piccolo guardando Namjoon con preoccupazione.
“Nulla, torna a riposare, prendevo in giro Namjoon! Aigoo perché avete le facce così in panicate?” chiese ridendo e buttando giù un altro sorso e scherzandoci su.
“No ma che in panicate? E che non abbiamo capito di cosa stai parlando?” disse velocemente il Leader per correre ai ripari.
“Eh, non posso dirlo davanti a lui” disse indicando Jungkook che scosse la testa confuso e disse sottovoce a se stesso “Anche Namjoon ha un segreto” sapeva che il loro leader nascondesse qualcosa, e lui anche insieme a Namjoon, nascondevano Isabel. 
“Cosa? Lo sai anche tu!” esclamò verso Jk guardandolo strabiliato “Hyung tu come lo sai? Perché non hai detto nulla?” chiese sconvolto, per poi guardare Namjoon che cercava di ragionare ma non riusciva ad arrivare al punto, quella giornata era stata fin troppo pesante per lui, non aveva la forza di reggere una discussione così strana.
“Beh penso per lo stesso motivo per cui non l’hai detto tu, sono affari di Namjoon! Non sono un pettegolo, e poi tu ti preoccupi tanto del tuo problema. Fidati che se Jin scoprisse di Namjoonie sarebbe peggio” si lasciò andare a una risata simile a un rantolo
“Lo Hyung? Cosa c’entra con questo fatto?” chiese ridacchiando nervoso, “Vabbè che ha sempre da ridire, si probabilmente si arrabbierebbe, ma mi aspettavo più che fossi tu arrabbiato” Jungkook incominciando ad avere dubbi su cosa realmente Yoongi si stesse riferendo.
“Io? Perché dovrei arrabbiarmi io?” chiese Yoongi e i suoi occhi andarono prima su uno poi sull’altro membro, lui stava parlando di un’altra cosa, ma era troppo divertente vederli con quelle facce di puro terrore “Pensi che mi arrabbierei con te?” chiese Yoongi a Rm che sbatteva le palpebre in uno stato di trance “Non lo farai?” chiese leggermente scettico, immaginava che avrebbe fatto una scenata per non essere stato avvisato di Isabel nel suo studio, guardò un attimo il più piccolo incredulo.
“No perché dovrei! Anzi complimenti! Primo per aver tenuto il segreto, secondo perché lei è proprio figa! Ma non se la faceva con Pd-nim un tempo?” chiese euforico, aspettava da tempo di poter parlare di ciò, Namjoon era arrivato dove neanche lui aveva osato provare, farsi la segretaria di Pd-nim,
“Eh bravo Namjoon che ha trovato un modo per svuotarsi! Aigoooo!” grugnì mentre continuava a parlare super esaltato da quel discorso, mentre i due erano basiti e si scambiavano sguardi confusi specialmente il più piccolo.
“L’ho detto a Hoseokie che fa bene svuotarsi, serve a rilassare e generare endorfine! Secondo voi perché Jin Hyung è sempre nevrotico? Non scopa!” continuò Yoongi ridendo sommessamente, preso dal suo discorso motivazionale sul fare sesso fa bene e cercando di non pensare a ciò che fosse accaduto ore prima sotto il suo stesso naso.  
“Chi stava con Pd-nim?” la voce di Jungkook era stranamente piuttosto squillante, guardava Namjoon sconvolto, non credendo a quello che stavano dicendo, era convinto stessero parlando di Isabel.
“La segretaria di pd-nim, non mi ricordo come si chiama, quella figa da paura!” disse Yoongi esultando alzando i pugni in aria, per poi trattenere una risata alla faccia sconvolta di Jungkook.  
“Come lo sai!!!!” la voce di Namjoon uscì talmente squillante da risultare come un fischio acuto.
“Okay…. Io penso di essere molto confuso… la segretaria di pd-nim?” chiese Jk mentre si grattava la testa e sbuffava provando a fare mente locale su tutto il discorso appena avuto, niente di quello che aveva detto Yoongi sembrasse riguardare Isabel, ma a quanto pare stava parlando di una segretaria.
“Ehm… non è quello che pensi” disse Namjoon scuotendo le mani davanti alla faccia del piccolo e guardandolo in crisi.
Yoongi guardò di nuovo entrambi, ghignò di nuovo, era divertente confonderli, un po’ se lo meritavano.
“Si… lui ti ucciderebbe” disse Jk con voce squillante indicando Yoongi scuotendo la testa, e Yoongi in quell’istante decise che fosse meglio bere, anche se il rischio di sputare per via di una risata improvvisa, tutto in faccia ai due di fronte a lui era alto. “Penso che anche Tae ti ucciderebbe” annuì, “Forse lo faremmo tutti… dimmi che non hai svuotato quello che dovevi svuotare con lei” disse con voce quasi al limite dell’isterismo per quanto fosse squillante.
“No! Cosa vai a pensare! Mai nella vita! Io….” guardò indeciso prima Jk che aveva la faccia confusa ed era in cerca di risposte e poi Yoongi che invece stava gonfiando le guance per non ridere.  
 
Namjoon si prese la testa fra le mani, in crisi, pensando che ormai il suo armadio brulicava di scheletri e di cose da nascondere e che ora grazie a ciò si trovava nei casini. La colpa di tutto ciò era sua che aveva deciso di diventare l’ispettore Gadget e ficcarsi in tutti quei casini, anche se forse non del tutto poteva affibbiare parte di colpa anche a Isabel che era comparsa così all’improvviso.
 
“Aish, vado a letto con la segretaria di Pd-nim parla di questo lo hyung” disse quasi urlando con il capo ancora tra le mani.  
“Oh, meno male! È solo la segretaria di pd-nim!” esultò JK per poi dare delle pacche affettuose sulle spalle del leader “Eh bravo lo hyung” annuì
“Tu a chi ti riferivi?” chiese Yoongi ilare, mentre lanciava in aria il cappello di Isabel e lo riafferrava per poi guardare a Jungkook e ghignare.
“Ah noona Suran!” esclamò di getto non sapendo cosa dire, la faccia di Yoongi divenne perplessa solo per nascondere una risata che sarebbe potuta scoppiare all’improvviso “Perché Namjoon dovrebbe stare con Suran?” chiese con perplessità per poi guardare Namjoon che ha aveva la faccia sotto shock “Aigoo!!!! Basta che casino! Tutta colpa sua!!! Tutta sua! Ridammi quel cappello lo butto fuori!” urlò Namjoon come se fosse impazzito, cercando di afferrare il cappello, Jk si rimise a sedere allontanandosi dai due impaurito, era tutto un enorme casino.
Yoongi in quel momento decise di sfogare tutta la sua risata, quel discorso era stato veramente troppo divertente, erano andati in panico con un nulla e sinceramente non si pentiva di ciò, anzi un po’ se lo meritava perché non avevano ancora svuotato il sacco su tutta la verità.
Mentre i due litigavano Jk si ritrovò a pensare a Isabel, lei aveva detto che aveva degli affari sospesi con Namjoon e che il loro leader aveva un segreto di cui lei non poteva parlare. Si ritrovò a pensare anche alla segretaria, Namjoon sembrasse essere imbarazzato e colpevole, non aveva detto niente a nessuno. Sbiancò improvvisamente e la voce di Taehyung nella testa che diceva che quella donna era sposata.
“è sposata!” urlò Jk all’improvviso facendo fermare entrambi i due Hyung che stavano tirando il cappello di Isabel.
“Chi?” chiese Yoongi spalancando la bocca.
“La segretaria” disse Namjoon lasciando il cappello, ormai aveva svuotato il sacco almeno su uno dei due segreti e in maniera parziale.
 “Ah…. Aigoo ti sei innamorato?” chiese Yoongi sbalordito, guardandolo attentamente, non aveva bisogno che il suo amico rispondesse, la sua faccia parlava per lui.
“Ehm, non mi va di parlarne, ho bevuto e ho un casino in testa oggi è stato tutto abbastanza pensante” disse Namjoon con tono lamentoso, si sentiva veramente stremato da quella giornata folle.
“Non lo diremo a nessuno, però prima o poi lo scopriranno anche gli altri, lui lo sapeva” disse Jungkook cercando di essere d’appoggio e di sostegno per il suo leader.
“Anche tu lo sapevi!” disse Suga risentito
“No io no!” esclamò il più piccolo alzando le mani di fronte a lui in modalità difesa
“Scusa ma come lo sapevi tu?” chiese Namjoon guardandolo confuso “Cosa altro sai?” chiese con preoccupazione
“Io? mmh solo questo, almeno penso, nessuno a segreti a parte voi due!” disse con un sorriso gommoso indicando entrambi
“Eh, si siamo noi ad avere segreti” disse Jk scuotendo la testa guardando di nuovo il leader, avrebbero dovuto dire di Isabel, Namjoon ricambio lo sguardo scuotendo leggermente il capo, non potevano dire niente, o almeno no da ubriachi.
“MMh, penso che abbiamo bevuto abbastanza e domani abbiamo del lavoro da fare, torniamo a casa” provò a dire il leader con un tono leggermente supplice
“Ultima birra?” chiese Yoongi “Mi nascondete altro?” chiese poi assottigliando gli occhi, mettendoli alla prova curioso della loro risposta.  
“Ehm… ci dai del tempo?” chiese Jk con gli occhioni da cucciolo
“C’è veramente altro?” chiese guardando entrambi e ridacchiando, prendendo altre tre birre e incominciando a passarle agli amici.
“Si, ma non è il momento, riunione? E raccontiamo tutto a tutti?” disse Namjoon poco convinto di quella proposta, anche se sapesse, fosse l’unica cosa da fare per includere tutti nel discorso
“Riunione con tutti? Sei pronto a dire tutto a Jin hyung?” chiese Yoongi al leader, consapevole che il più grande avrebbe fatto molte più storie per la situazione di Namjoon e no per il piccolo che alla fine non aveva causato danni.
“No, ma non sono pronto a dire tutto neanche a te, però dobbiamo farlo, vero Jk?” chiese al più piccolo, non potevano portare i segreti con loro in eterno, avevano promesso di dirsi tutto, e non potevano non dire di Isabel, specie perché Yoongi ormai parlava apertamente e non nascondeva i suoi sentimenti.
“MMh, Jin hyung si arrabbierà prima con me e poi con te! E lui si arrabbierà con noi!” disse indicando Yoongi
“Aish, io mi arrabbio solo per una cosa, avete informazioni su di lei no?” chiese provocandoli di nuovo, prima o poi avrebbero dovuto svuotare il sacco, i due ragazzi si guardavano indecisi su cosa dire.
“Va bene… me lo dite alla riunione e no quando ho bevuto, prendetevi il vostro tempo, però voglio sapere se si tratta di lei, così proverò a rimanere tranquillo” disse Yoongi sorridendo dolcemente verso i due ragazzi, dovevano rispondere almeno a quella domanda. Alla fine comunque sapeva che le informazioni che avessero i due ragazzi non sarebbero mai state abbastanza. E comunque sia aveva già agito nel pomeriggio per poter avere quello che voleva.
“Va bene, ne parliamo alla riunione, la facciamo domani in serata dopo le prove?” provò a proporre Namjoon
“Mmh ci spalleggiamo con Jin hyung?” chiese timido Jk
“Si vi spalleggio io con Jin hyung, ma se mi arrabbio con voi poi dovete sapere che faremo pace e sarà solo un comportamento del momento, ma  proverò a rimanere calmo e a non perdere la testa” disse Yoongi sorridendo, incutendoli un po’ di paura. Non si sarebbe arrabbiato, non lo era stato per niente neanche prima.  
“Va bene, allora domani ci sarà la resa dei conti, e si Hyung si tratta di lei” annuì Namjoon serio
“Okay, finiamo le birre e andiamo sopra direi che abbiamo bisogno di dormire!” sorrise Yoongi.
 
13 GENNAIO 2017 ORE 01:00 

Il rumore di una porta che si apriva e richiudeva velocemente echeggiò per la stanza come anche delle risatine.
“Aigoo non vedo nulla” esclamò una voce affannata immischiata da alcuni ansiti
“Vuoi che accendo?” chiese l’altra voce in un sussurro, in modo roco e sensuale.
“No” disse secco l’altro mentre si avventava sulla bocca del ragazzo per tornare a baciarlo.
“Aigoo, sento una vibrazione, fermati un attimo” esclamò Dashimen cercando di staccarsi dal ragazzo che provava a baciarlo con foga.
“No, dai non rispondere” disse con tono lamentoso l’altro sbuffando contro il suo collo, Dashimen  alzò gli occhi al cielo e poi sposto una mano dal petto del ragazzo verso l’interruttore della luce per poterla accendere, si staccò ancora di più dal ragazzo e prese il telefono dalla tasca dei pantaloni che ormai aveva smesso di squillare.
“Dai ha smesso, puoi anche ignorare” disse il tipo mentre incrociava le braccia al petto irritato per via dell’interruzione mettendoli fretta.
“Pensi di potermi dare ordini?” Dashimen alzò il capo dal telefono con un ghignò dipinto sul volto, odiava chi provava a dargli ordini o a metterli fretta su qualcosa.
“Ehm.. no, ma stavamo per farlo” disse riluttante mentre rimaneva attaccato alla porta e faceva penzolare le braccia verso il corpo
“Aigoo, voi ragazzini, dovrei smetterla di andare con quelli più piccoli, volete avere tutto subito e veloce, l’importante e che vi si dia solo due botte” sbuffò lui voltandosi di spalle e controllando la chiamata persa che era di Isabel.
“Sai che ti dico, puoi anche andare via, mi è passata la voglia” sospirò Dashimen cercando di capire se dovesse richiamare Isabel oppure no.
“Ma… non puoi lasciarmi così!” esclamò il ragazzino
“Aigoo, si che posso, sai decido sempre io cosa fare, sempre in qualunque situazione. Pensi davvero di poter decidere tu piccolo cucciolo?” chiese ridendo tornando a puntare gli occhi sul ragazzetto, si avvicinò al suo viso e quello spalancò gli occhi.
“Vedi basta che io mi avvicini leggermente a te e in modo provocatorio e tu incominci ad avere paura, aigoo, torna a casa baby, non ne vale la pena” disse ghignando e poi si allontanò dal ragazzo che riprese a respirare e si avvicinò alla maniglia della porta per poter andare via, pensando di aver rimorchiato solo un pazzo.

Dashimen sbuffò e prese il telefono e incominciò a chiamare.
“Che vuoi?” chiese appena il telefono smise di squillare  
“Nervosetto?” rispose Isabel dall’altra parte, percependo il nervoso solo alle due parole pronunciate
“Mmh, avevo rimorchiato uno, beh per chiamare a te ho dovuto mandarlo via di casa” disse con tono annoiato
“Quando mai per me rinunci a del sesso occasionale, ammettilo era troppo un cucciolo impaurito. Dovresti smetterla di rimorchiarli così se poi non ti piacciono” disse lei stizzita, sapendo i gusti di Dashimen, il ragazzo rise amaramente al telefono.
“Cosa vuoi Isabel?” domandò mentre si passava una mano tra i capelli arruffandoli per bene.
“Sono sola” disse lei in un sussurro
“Quando mai non lo sei?” chiese lui stranito mentre gironzolava per la stanza, diretto alla cucina per potersi prendere una birra
“Oggi lo sono di più, sono stata alla Big-hit” disse lei con voce lieve
“Si per l’investimento beh? Hai incontrato lui per sbaglio questa mattina?” chiese Dashimen mentre si stappava la birra, leggermente confuso del perché lei non lo avesse chiamato in mattina.
“Si, ma non ho parlato con lui… ho combinato un casino, sono ritornata alla big-hit in serata, e ho parlato con Namjoon e Jungkook” disse lei tentennando
“Che cosa hai fatto?” chiese leggermente innervosito, incredulo a quello che lei avesse appena detto.
“Io… mi mancano Dash, non ho resistito, e ora dopo averli incontrati, mi sento più sola, non voglio stare qui da sola, puoi venire?” chiese lei supplice
“Sai che non posso venire a casa tua, perché me lo proponi, hai già fatto un casino andando no una volta, ma ben due alla big-hit, evitiamo altri casini” sbuffò il ragazzo non capendola
“Non ho fatto casini” disse lei sempre con voce bassa
“E se tuo padre ti avesse beccata? Domani a lavoro ci saranno ripercussioni, sei appena tornata CAZZO!” continuò a rimproverarla, sentendo la rabbia aumentare
“Non mi ha beccata, non è qui, è in Giappone, comunque sono all’appartamento vecchio vieni o no?” chiese lei tentennando
“Nevica… Cazzo sei una rottura, ti preferivo depressa e distante, così rischierò di impazzire” si lamentò lui
“Allora non venire, se sono una rottura” sbuffò lei risentita
“Sto venendo, chiamo un taxi, la moto non la posso usare con questo tempo” sbuffò
“Non c’è bisogno….” Provò a ritirare la proposta
“Isabel, non incominciare, lo sai che verrò sempre quando mi chiamerai, anche se sbuffo e mi fai innervosire, ora smettila di fare la bambina, preparami qualcosa da mangiare.” Disse secco, guardò la birra tra le mani e diede un ultimo sorso mentre lei rimaneva in silenzio al telefono.
“Ci sei ancora?” chiese Dashimen
“Si, non ho cibo qui, solo delle buste di ramen e una conserva di alcoolici” sospirò lei
“Va bene comunque, ora che arrivo mi racconti tutto” disse secco mentre prendeva il giaccone ringraziando di non essersi tolto ancora le scarpe e di non doverle rimettersele.
“Ehm…” provò a dire lei
“Isabel non hai alternative” disse con rabbia lui
“Va bene, va bene! Ma tu non urlarmi contro” provò a dire lei
“Aigoo, proverò a non urlare e solo ad ascoltare, ma tu Isabel devi raccontarmi tutto.” Cercò di calmarsi lui
“Si, lo farò” sussurrò lei  
“Arrivo, chiudi.” E così dicendo Dashimen chiuse il telefono, prese un berretto e se lo mise in testa, e uscì fuori dal suo seminterrato.
Doveva provare a calmarsi ma solo il pensiero che lei avesse incontrato due di loro lo irritava terribilmente. Aveva un’immensa voglia di urlarle contro, ma dalla voce al telefono, sapeva che lei stesse male e per questo avrebbe dovuto mantenere la calma, ascoltarla e prendersi cura di lei.
Prima di tornare avevano avuto una lunga discussione, avevano elaborato un piano su come farla sopravvivere a Seul, su cosa avrebbe dovuto fare e una delle prime regole era nessuno contatto con i Bts, nessun pensiero su Yoongi, e in special modo nessuno deve sapere che fosse diventata un Army, ed ecco che non era passata neanche una settimana e lei aveva mandato al diavolo due regole importanti.
Dashimen, si sentiva sempre più nervoso, per via di tutta la situazione in cui si trovava, e sempre più in preoccupazione, se la ragazza non avesse messo la testa apposto e non avesse incominciato a smettere di vivere nel passato, sicuramente non sarebbe sopravvissuta a Seul. La cosa che lo faceva stare sempre sull’allerta era che non vivevano più insieme e che avevano veramente poche opportunità di vedersi, dovevano mantenere le distanze per non essere beccati. Il non vivere più con Isabel non gli dava la possibilità di prendersi cura di lei e di controllarla.
Da quando erano tornati, lui non aveva ancora avuto la possibilità di vederla, e ora si ritrovava a dover salire su un taxi in piena notte sotto la neve. Per quanto fosse arrabbiato con lei, lui sapeva che non riusciva ad essere troppo severo, ma era anche consapevole che prima o poi sarebbe esploso, perché stava accumulando fin troppo e da fin troppo tempo.
Mentre si trovava sul taxi diretto da lei, si perse per un attimo a guardare dal finestrino la neve che continuava a venir giù, cercando di respirare e di calmarsi per così poter essere più maturo possibile in quella situazione, tra lui e lei, era sempre lui a dover essere responsabile, non avrebbe mai pensato di poter essere il più adulto in una situazione. Sospirò, avrebbe fatto veramente di tutto per lei ed era ciò che faceva anche a suo discapito, ma non poteva farci niente perché l’amore era fin troppo.
 
Angolo dell’autrice:
Eccomi qui, scusate non ho pubblicato settimana scorsa, ma ero in viaggio! Questo capitolo che agonia, no non è il capitolo è il fatto che non mi trovassi a scrivere nella mia stanzetta! Torniamo a noi la prima parte è un focus su Isabel… c’è un fascicolo, c’era da prima è lo stesso fascicolo che Hae-eun “il reporter” amico di Do-yoon da a pd-nim nel capitolo 33, il fascicolo era bello pronto perché fa parte dei dossier di Do-yoon a cui Chin-hae il detective zio di Dashimen può accedere dato che sono i suoi!
Si spiegano anche le intenzioni di Isabel che è pazza ma fino a un certo punto… cosa avrà letto nel fascicolo si scoprirà più avanti!
Momento JK Namjoon e Yoongi… a voi le conclusioni io non dico nulla. N.b. si confondono da soli nei propri discorsi perché hanno bevuto e sono provati dalla giornata, Yoongi è quello che regge meglio e ….
Dashimen! Mi mancava! Mancava da un po’ è tornato! E ci sarà di più!
Baci se riesco pubblico domenica prossima
 

 
   
 
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