*Due sguardi: identici, sorpresi.
Nella lista di stravaganti idee finora partorite dai gemelli Miya, quella che li porta nell’ala del supermercato dedicata ai prodotti per capelli ha un che di inverosimile e prevedibile al contempo.
Le luci asettiche che aleggiano sulle loro teste - quasi fossero lì per comprare alcolici con un documento falso - regalano all’intera scena un certo livello di teatralità. Lo sguardo perplesso ed annoiato del giovanissimo commesso - abituato ad avventori ben più stravaganti - stride un po’ con l’importanza dell’avvenimento.
È bastata un’osservazione casuale buttata lì da una persona qualunque: "così simili, da poterli scambiare l’uno per l’altro."
Eppure loro sono due persone così diverse: interessi, menti ed opinioni, caratteri.
E dunque si sono guardati; identiche - le intenzioni -, sorpresi (loro) nel vederle riflesse l’uno nelle iridi dell’altro.
Passano quaranta minuti e l’immagine riflessa che li accoglie li lascia stupiti - identici, sorpresi.
“Samu, ma che hai fatto?! I tuoi sono più… sobri!”
“Dovevamo distinguerci.”
Note sparse: penso di aver trattato il tema in modo forse fin troppo banale, ma la verità è che per me il solo fatto che si tingano i capelli la dice lunghissima su che tipologie di persone siano. Alla fine sono "identici" negli sguardi e nei comportamenti e nei modi di fare; il cambio di hairstyle può contribuire a farli sentire un'identità a sè stante, ma sono convinta che pur con carriere diversi e con i colori più sgargianti possibili - Atsumu pls fatteli rosa - riusciranno sempre a ritrovarsi, l'uno nelle iridi dell'altro.
Li amo. E, last but not least, non dimenticate il tonalizzante (Osamu Miya uomo saggio)