Capitolo 3
Uni-versi
Vegeta quel
giorno non si stava allenando e l’unica a sapere perché era Panchy, sua madre.
E soltanto perché lui le aveva chiesto qualcosa per il mal di testa. Lui
aveva chiesto a sua madre qualcosa per il mal di testa. Il
mal di testa. Lui. Un saiyan! Vegeta! «Che accidenti vuoi dire?»
«Quel povero
tesoro sta spendendo troppo tempo in quella navicella tutta chiusa e malsana!»
«Malsana?»
Bulma dal terrazzo abbassò lo sguardo su quello sputo di meccanica avanzata in
giardino, «L’ho costruita con tutti i crismi, se lo vuoi sapere!» E il sole ci
si rifletteva sopra che pareva mercurio.
«Ma certo
tesoro!» Panchy continuò a versare del tè freddo nel bicchiere. La condensa
fresca.
«E non
perché così lui ci morisse dentro!»
«Certo
tesoro,» intanto passò dei pasticcini al maiale, «Nessuno di noi lo vorrebbe!»
«Perché poi
non sapremmo che farcene di un saiyan morto.» Disse Olong, il maiale, «Chi ci
difenderebbe, poi? Lui?»
Yamcha,
sdraiato ad abbronzarsi.
«E tu
perché non ti stai allenando, Yamcha?» Chiese Bulma.
«Ho mal di
testa.»
«Forse è
troppo sole.»
Yamcha voltò
il fianco verso di lei, sollevò gli occhiali scuri e con una puntina di stizza
disse: «C’è Goku.» Non era quanto lei volesse sentirsi dire?
Goku. Goku. Goku!
Che non si era neanche ricordato di farle gli auguri di compleanno (eppure si
trattava di una ricorrenza annuale!) avrebbe dovuto ricordarsi di prendere una
medicina per scongiurare la morte. Goku! Che invece prendeva tutto alla leggera
e che, certo, però alla fine arrivava sempre a salvarli. Goku!
«Tien Shinhan si sta allenando da qualche parte in montagna.» Disse ancora
Bulma. «E tu non fai altro che perdere tempo.»
«Per tua
informazione sono stato in palestra questa mattina!» Si stava allenando!
Che
capolavoro! Il suo
fidanzato. Ma non gli importava proprio niente di salvarla? Almeno a provarci
sul serio! Ma lei detestava che ci si provasse, a lei interessava riuscirci.
«Oggi è il mio compleanno!» Era troppo aspettarsi che che tutti facessero ciò
che lei si aspettasse?
«E quindi?»
Disse Olong. «Te li abbiamo già fatti gli auguri!»
Sbam!
Chiuse la
porta della stanza e si gettò sul letto. Sprimacciò il cuscino immaginando
fosse la testa di qualcuno. Lo gettò contro il muro. Spalancò le tende,
spalancò le finestre. Entrò il sole.
Tutto in
ordine in quella stanza! Nessuno aveva dormito in quel letto.
«Che diamine
ci fai qui dentro?» Disse Vegeta e l’attenzione di Bulma scattò alla porta, ma
lui le era alle spalle, alla finestra. La sua ombra sul pavimento.
«Ovviamente,
ti mettevo in ordine!» E lanciò un calcio ad un robottino azionatosi per
riassettare (sua ultimissima, geniale invenzione!). «Mia mamma mi ha detto che
hai mal di testa.»
«E quindi?»
Atterrò dal davanzale sulla moquette.
Evidente non
capisse! «Mia mamma mi ha detto che le hai chiesto qualcosa per
il mal di testa.» Si girò verso di lui e gli puntò un dito al petto (non
indossava la corazza!) «E voglio sapere come glielo hai chiesto!» E non
era neanche sudato, profumava di vento! «Voglio sperare tu sia stato garbato ma
scommetto che sei stato rozzo come al solito!» Sempre. «Voglio che tu la smetta
di andartene in giro a comandare!»
«Altrimenti
entri nella mia stanza e metti tutto in disordine?» Vegeta raccolse da terra il
cuscino (il robottino arrancava rotelle all’aria) e Bulma glielo tolse dalle
mani e poi di nuovo per terra.
«Non è la
tua stanza, è una delle stanze che io ti ho concesso di usare
in casa mia!» Riprese a puntellargli il petto (la sua maglietta era
lisa, cotone scolorito dal sole!) «Voglio sperare che il tuo fantomatico
mal di testa sia sparito!»
«Non sono
affari tuoi.»
«Lo
diventano se prendete decisioni da pazzi!» Lasciare in vita il dottor Gelo!
«Non voglio morire, intesi?» Non prima di essere riuscita a costruire una dannata
macchina del tempo! Ma come diamine ci era riuscita? Perché lei
non ci riusciva? E se non ci fosse mai riuscita?
Aveva ancora
il suo indice premuto contro.
Lo guardò
negli occhi. «Devi iniziare a chiedere per favore.»
Un ricciolo
morbido le sfiorava la mascella serrata.
Si
guardarono negli occhi. Tra le tende il soffio dell'estate.
Ciao! Dopo
tempo infinito ogni tanto rispunto! :-D Se sono “sparita” è stato perchè nel
frattempo mi sono trasferita in un altro stato, ho cambiato lavoro, sto
organizzando il mio matrimonio (che Covid e casini internazionali permettendo
dovrebbe avvenire a Settembre!) e ho anche iniziato un master (che Covid e
casini internazionali permettendo dovrebbe finire a Settembre!) per cui rimango
sempre con briciole di tempo libero da dedicare alle mie fanfiction (sui cui
comunque continuo a prendere appunti e a lavorarci anche se non pubblico ancora
nulla dei capitoli nuovi della miei long).
Nel frattempo, spero che questa one shot piccina picciò sia stata di vostro gradimento e vi abbia distratto un po’. Un abbraccio e alla prossima! :*
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