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Autore: Ashla    08/03/2022    1 recensioni
Un capitano ha numerosi doveri, tra cui l’imparzialità nei confronti degli altri giocatori.
Daichi questo lo sa bene ma, quando si tratta di Sugawara, sembra dimenticarsene.
[DaiSuga]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il dovere di un capitano

 

Daichi sbadigliò aprendo porta della sala comune della locanda: aveva appena finito la riunione con gli allenatori e poteva finalmente godersi un po’ di meritato riposo aspettando il ritorno dei tre del primo anno che Ennoshita aveva fatto uscire.
Non poté fare a meno di sorridere quando, entrando nella stanza, non venne notato dagli unici due occupanti, troppo immersi nelle loro attività per sentirlo arrivare; Suga, al tavolo di fronte a lui, era chino sui propri compiti mentre Asahi, seduto vicino alla porta con la schiena appoggiata al muro e le gambe distese davanti a sé, guardava qualcosa sul cellulare giocherellando con il filo delle cuffiette.
Daichi si sporse un attimo per capire cosa attirasse così tanto l’attenzione dell’asso e, riconoscendo il video delle loro migliori giocate, sorrise divertito prima di andarsi a sedere davanti al proprio vice che non staccò gli occhi dai quaderni.
Il capitano della Karasuno inclinò leggermente la testa con un piccolo sorriso ad incurvagli le labbra: Suga lo stava ignorando apposta e lui ne era sicuro, aveva infatti notato che, appena si era seduto, l’alzatore si era fermato per un secondo prima tornare a scrivere.
Senza scomporsi Daichi posò la mano accanto alle pagine tamburellando un po’, ma l’altro, senza alzare lo sguardo, gliela allontanò con un gesto secco costringendolo a trattenere una risata.
Il capitano scosse la testa divertito osservando come Suga gli stesse tenendo il muso, certo anche del perché di tale trattamento: sicuramente l’alzatore, che ci teneva davvero tanto al ruolo di vice, non aveva gradito il fatto che la squadra fosse stata posta sotto il controllo di Ennoshita e non sotto il proprio.
Silenziosamente Daichi poggiò i gomiti sul tavolo per sostenersi il capo con le mani, mentre osservava intensamente l’altro che, continuando ad ignorarlo, scriveva sul quaderno fermandosi di tanto in tanto per portare la penna alle labbra con aria pensosa.
Fu durante una di quelle pause che il capitano, distogliendo a fatica lo sguardo dalle labbra dell’altro, notò come Suga, con le dita della mano libera, tambureggiasse sul tavolo seguendo il ritmo della canzone a lui dedicata nel video delle migliori giocate della squadra. A quella vista Daichi non poté fare a meno di sorridere sapendo come l’altro, che agli occhi dei più si era fatto fregare il posto da un primino prodigio, si sentisse orgoglioso di essere finito in quel montaggio.
Per qualche secondo Daichi osservò quelle dita affusolate e ben curate che tambureggiavano sulla superficie lignea, prima di posare la propria mano su quella di Suga carezzandone piano il dorso con il pollice: la penna si fermò e il capitano sentì lo sguardo dell’alzatore su di sé.
«Alla fine anche Ennoshita li ha assecondati: Hinata e Kageyama sono a correre sotto la supervisione di Tsukishima…»
Affermò tranquillamente il numero uno e sollevò piano le loro mani osservando il contrasto tra le carnagioni, come se fosse un’opera d’arte, prima di portarle vicino alla bocca per lasciare un lieve bacio sulle nocche dell’altro che sorrise leggermente.
«Nella tua voce sento un ma…»
L’alzatore ruppe il silenzio e Daichi alzò lo sguardo perdendosi momentaneamente negli occhi ambrati dell’altro che lo scrutavano attenti.
«Ma, sinceramente, preferisco dovermi arrabbiare con lui che con te».
Sussurrò il numero uno senza accorgersi del cambiamento del proprio tono di voce troppo intento ad ammirare lo sguardo dell’altro in cui balenò una scintilla di divertimento.
«Un capitano non dovrebbe essere imparziale?»
Domandò piano Suga, con una punta di malizia nella voce, sporgendosi leggermente verso l’altro che sorrise imitandolo.
«Dovrebbe, hai detto bene…»
I due, con ormai i nasi che si sfioravano, si scambiarono un sorrisetto complice prima di annullare le distanze facendo incontrare le loro labbra in un bacio dolce.
Daichi, beandosi di quel contatto come del primo raggio di sole primaverile dopo un rigido inverno, spostò piano le mani tra i capelli quasi argentei di Suga e cominciò a giochicchiarci, desiderando solo che quel tavolo prendesse vita e si spostasse da lì.
Un urlo interruppe quel momento magico.
I due sobbalzarono spaventati e si ritrassero di scatto voltandosi verso colui che li aveva interrotti: Asahi arrossì e, guardando prima uno e poi l’altro con aria stupita e imbarazzata allo stesso tempo, si ritrovò a rimpiangere di aver scelto proprio quel momento per alzare lo sguardo dallo schermo.
Daichi, dandosi dello stupido per essersi dimenticato della presenza dell’asso, cercò qualcosa da dirgli ma venne da lui preceduto; il gigante gentile cominciò a pronunciare parole sconnesse, intervallate da mugolii incerti, senza sapere bene chi o cosa guardare fissando quindi una volta i due e una volta le proprie dita.
Suga, sentendosi le guance bollenti, sospirò cercando di recuperare la calma per poi sorridere, seppur imbarazzato, al numero tre.
«Asahi, quante volte hai visto il video?»
L’asso colse il messaggio sottointeso e abbassò lo sguardo sullo schermo del cellulare, borbottando cose sul fatto di rivedere il filmato altre cento volte.
Per un secondo nessuno si mosse più, poi Suga si voltò verso il tavolo per mettere via i libri e le penne, fatto ciò alzò lo sguardo incontrando quello di Daichi e, sorridendogli furbamente, si alzò andandosene.
«Non pensare che questo basti a farti perdonare, capito capitano


 

NdA:
Io dovrei smetterla, davvero...ho tremila cose da fare e invece sto a pubblicare storie.
Solo che questa esigeva di essere pubblicata. Un po' perché ho pubblicato l'altra deprimente e un po' perché questa è dal settembre 2020 che fa la muffa nel mio computer.
Spero che vi sia piaciuta!
Ora sparisco per qualche giorno, ciao!
Aiko
   
 
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