Una figura femminile magra cammina in tondo nella stanza.
E’ piccolina, l’abito bianco è così grande per il suo corpo che quasi ci potrebbe sparire dentro per sempre, ma la sua voce che acuta strepita verso l’unica apertura.
Fa sentire la sua presenza, vibrando nell’anima dell’altra fuori.
E’ piccolina, l’abito bianco è così grande per il suo corpo che quasi ci potrebbe sparire dentro per sempre, ma la sua voce che acuta strepita verso l’unica apertura.
Fa sentire la sua presenza, vibrando nell’anima dell’altra fuori.
Una figura femminile grassoccia comanda al di fuori .
E’ robusta, i pantaloni scuri della sua divisa si stringono sulle gambe tornite e si sfregano ad ogni suo passo deciso.
La sua presenza domina incontrastata, soffocando l’anima dell’altra dentro.
E’ robusta, i pantaloni scuri della sua divisa si stringono sulle gambe tornite e si sfregano ad ogni suo passo deciso.
La sua presenza domina incontrastata, soffocando l’anima dell’altra dentro.
Un pozzo, ecco cosa è quel posto,dove la voce risuona mentre grida, guardando attraverso la sua fessura del mondo.
‘’Chissà se qualcuno mi vede che sono qui?’’ Si domanda la piccolina curiosa.
Lei vorrebbe uscire e guardare in faccia il mondo, ma le sue catene glielo impediscono, così fredde e così inchiodate alla parete di mattoni bianchi.
L’esterno non ha aggettivi e non può essere descritto, lei vede il mondo e questo vede lei.
‘’Io regno incontrastata’’ pensa la ragazza robusta.
Lei guarda in faccia il mondo, decisa governa e si comporta senza cedimento, in modo cinico e freddo
‘’Io regno incontrastata’’ pensa la ragazza robusta.
Lei guarda in faccia il mondo, decisa governa e si comporta senza cedimento, in modo cinico e freddo