Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: fenris    09/03/2022    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Nascosti dal resto dei rispettivi eserciti, Galahad e il Sunajii avevano continuato il loro spettacolare duello, in uno scambio di mosse sempre più rapido e letale. I due superuomini erano per certi versi l'uno l'opposto dell'altro: Galahad il nobile paladino di Camelot, l'altro un'ombra sgusciata dai più oscuri bassifondi di Atlantide.

 

L'assassino canalizzò un largo fiotto di energia magica nella sua spada, alzandola con un fendente che distrusse il terreno per una decina di metri.

 

“ Chi siete davvero voi Sunajii? Siete Atlantidei rapiti dagli Splugorth... o li servite per vostra volontà?”, chiese ansimante il Cacciatore di non morti, evitando una mossa sleale dell'avversario e rispondendo lanciando una coppia di raggi infuocati dagli occhi. Il misterioso guerriero riuscì a sua volta a parare, utilizzando la sua spada magica per parare il contrattacco.

 

“ Siamo la lama del clan Arhiman. Siamo la salvezza della nostra specie. Siamo la rovina degli Splugorth.”, affermò con un tono talmente fanatico da far impallidire anche i più ferventi dei sacerdoti guerrieri.

 

“ Se siete la loro rovina perchè vi alleate non solo con loro , ma con altre delle due Intelligenze aliene più avide e pericolose? Sarà un miracolo se avremo ancora un'Atlantide da rinconquistare.”, domandò ancora il Cacciatore di non morti, velocizzando i suoi affondi.

 

“ Noi siamo un'ulteriore ramo dei Sunajii. Gli altri si limitano a ingannare gli Splugorth facendo loro credere di esserne i più fedeli servitori, raccogliendo informazioni e cercando di spingere i nostri simili alla guerra. Noi facciamo lo stesso coi loro rivali, per indebolirli dall'interno.”, affermò l'assassino, sparando un potente proiettile di luce nera.

 

“ Disgustoso. Avete tradito millenni di tradizione del nostro popolo per perseguire un piano senza via d'uscita.”, disse schifato il Cavaliere, prendendo una sua pistola per sparare a raffica contro l'avversario, che però schivò con l'agilità tipica del suo ordine.

 

“ La tradizione, come tante altre cose, non è che uno strumento. Lo strumento per salvare la nostra patria!”, insistette l'assassino.

 

“ La nostra patria è il Megaverso, non un singolo continente!”, protestò Galahad, insultato e inorridito da una simile non curanza per il prossimo, cominciando uno scontro ravvicinato con l'avversario. Le loro armi magiche si incrociarono in una pioggia di scintille, finchè il cavaliere non riuscì a disarmare il Sunaji.

 

Tutti i tatuaggi di Galahad si illuminarono, traendo energia magica da tutte le ley line nelle vicinanze. La sua spada si illuminò, diventando una figura traslucida, ma dal potere più che palpabile. Si lanciò quindi in un'ultimo singolo affondo contro la lama di tenebra del rivale.

 

Il Cavaliere digrignò i denti, venendo spinto all'indietro dall'oscuro potere del Sunaji.

 

Ripensò al suo vecchio allievo, Charlie, che aveva combattuto un'intera squadra di Cernouns e giganti assetati di sangue per coprire la ritirata dei compagni. Non poeva essere da meno.

 

I suoi tatuaggi cominciarono a vorticare, mescolandosi tra loro ed enfatizzando il loro bagliore come dotati di vita propria, traendo forza anche dalle vicine Ley Lines finchè la spada di Galahad non spezzò quella del nemico.

 

Con sua immensa sorpresa, il Sunaji venne spinto all'indietro dal semplice impatto, e venne completamente scaraventato a terra quando dagli occhi di Galahad partì una coppia di raggi incandescenti che inoltre resero la sua armatura Mega- Danno quasi inservibile.

 

“ Avanti, Galahad, finiscimi. Hai combattuto con onore, guadagnati la gloria che meriti.”, disse gelido l'assassino, affondando le dita nella nuda terra mentre il Cavaliere gli puntò la spada alla gola.

 

“ Prima dimmi... qual è il tuo nome?”, domandò di rimando Galahad. L'altro rispose con voce rauca e furiosa.

 

“ Sangor, figlio del Clan Arihman.”.

 

“ Sangor, meriteresti che dica tutto agli altri clan riguardo le mosse dei tuoi fratelli. Ma prima di tutto ho un dovere verso l'alleanza. Quindi ti risparmio la vita, il che ti mette in debito verso di me.”, affermò dunque il Cavaliere, facendo sparire la spada, ma mettendo un piede sul petto dell'assassino con sguardo torvo.

 

“ Cosa desideri?”, ringhiò il Sunajii, affondando le dita nel terreno. Gli occhi di Galahad si indurirono mentre teneva la spada a una distanza fissa dalla gola del nemico a terra.

 

“ Per caso, da qualche parte in Atlantide ci sono delle copie dei trattati delle regole che legano i Re Yama all'Imperatore di Giada?”, chiese, facendo sbarrare gli occhi dello sconfitto.

 

Non era che a Galahad andasse tanto di risparmiare la vita a Sangor e l'umiliazione agli Arihman colpevoli di aver creato i Sunajii. Ma avere a disposizioni i trattati avrebbe limitato di molto il potere dei Re Yama nella prossima guerra, proteggendo i soldati dalla loro influenza. Sarebbe stata la differenza tra la vittoria e la sconfitta.

 

“ Sì, certo. Sono tra gli articoli più costosi e protetti. Anche se sono tutte incomplete. Non vorrai mica...?”, chiese sbalordito il Sunajii, capendo dove l'altro voleva andare a parare.

 

“ Quel trattato potrebbe salvare innumerevoli vite durante la nostra campagna. Considerando quante vite voi avete messo in pericolo per i vostri desideri egoistici, è il minimo che ci dovete.”, stabilì' fermò Galahad, stuzzicando appena la gola di Sangor con la punta della sua arma. L'altro Atlantideo non potè che sbuffare.

 

“ E va bene. Galahad del clan dei Bag' Dach, ti ringrazio per avermi risparmiato la vita e prometto che ti recapiterò ciò che cerchi. Ma non illuderti, un giorno avrò la mia vendetta.”, disse dunque l'assassino con tono irato, prima di svanire tra le ombre. Galahad si portò una mano sul viso, augurandosi di non aver fatto un errore a fidarsi. Solo il futuro gliel'avrebbe detto.

 

“ Sono Sir Galahad, chiedo soccorso alla mia posizione.”, disse il cavaliere, attivando il suo comunicatore.

 

*****

 

Lo scontro tra Harry e Tom era durato per un tempo indefinibile agli occhi dei due, nessuno di loro che fosse capace di ottenere un minimo di vantaggio sull'altro, continuando un fluido e rapidissimo conseguirsi di mosse e magie.

 

Voldemort aveva una grande esperienza, ulteriormente affinata dall'addestramento fatto con Vrena nelle ultime settimane, e un mostruoso talento per la magia, per qualsiasi tipo fosse. Per di più era anche molto sleale.

 

Harry dal canto suo era più forte, veloce, possedeva un'arma molto efficace contro la mostruosità che il suo nemico giurato era diventato, e soprattutto era nato per ucciderlo in via definitiva.

 

“ Un magnifico talento, sprecato al servizio di un'alleanza che crollerà al primo litigio.”, sputò il Mietitore, sparando potenti raffiche di energia nera. L'avversario canalizzò energia nel suo bastone, creando una barriera con cui risultò illeso pur venendo spinto all'indietro di vari metri, sparando poi una potentissima palla di fuoco che si scontrò a mezz'aria contro gli attacchi avversari. Partì di nuovo all'attacco, aiutandosi con alcune scariche di fulmini prima di ritornare a distanza ravvicinata e dando una fortissima spallata al Mietitore.

 

 

Voldemort atterrò nel fango, rotolando più volte prima di rialzarsi a fatica e venire improvvisamente afferrato per i capelli, ritrovandosi davanti la figura della sua nemesi, non meno stanca di lui, ma pronta a sferrare il colpo di grazia.

 

" Hai... finito tutti i trucchi, finalmente?", ansimò Harry, stringendo le dita guantate sulla nuca del Mietitore, mentre la mano libera stringeva con rabbia l'asta prestatagli da Ginny, pronta a liberarne il potere per porre fine una volta per tutte alla battaglia della sua famiglia e dell'Ordine della Fenice.

 

Tom deglutì. La sua energia magica era quasi all'orlo, era stato ferito non poco già prima di iniziare il duello con Harry e poteva sentire che ormai anche Nixla aveva lasciato quel piano di esistenza, portando di conseguenza alla graduale scomposizione della sua forma corporea. C'era solo una cosa che potesse fare.

 

" No.... ho ancora un'ultimo trucco. Un'offerta che non puoi rifiutare.", sibilò il mago oscuro, portando il più rapidamente possibile le mani alle tempie di Harry, che gridò mentre una serie di visioni invadeva il suo cervello, diventando sempre più concrete e reali ai suoi sensi. Vide sè stesso seduto sul trono di Camelot, Ginny al suo fianco vestita con gli stendardi del loro intero Pantheon mentre Nemo, l'imperatore del Giappone, Plato e molte altre figure si inchinavano dinnanzi a lui.

 

Dall'Inghilterra partirono molte navi sotto il suo comando, conquistando in poco tempo l'America, l'Eurasia e persino Atlantide. Anche il Signore degli abissi cadde con un solo colpo della sua spada e mai sazio di nuova gloria e potere, quell'Harry rievocò dunque Morte per sottomettere il resto del Megaverso con una sacra guerra nel suo nome.

 

' Che ne pensi, Harry? Io posso darti tutto questo e ancora di più. Posso renderti un dio.', mentì Voldemort con voce suadente, aumentando la sua presa sul mago guerriero e avvicinandosi sempre più alla sua anima con l'intento di assorbirla. Anche il ragazzo che anni prima aveva segnato la sua caduta sarebbe caduto per mano delle stesse promesse di potere che aveva fatto anni prima ai suoi Mangiamorte.

 

" Io.... non ho bisogno di questo...- ribattè però Harry, stringendo il polso dell'avversario e allontanandola con immenso sforzo da sè, facendo affidamento a ogni briciola di potere rimastogli per incanalarlo nell'asta che stringeva- non voglio questo... l'unica cosa che voglio è la tua fine!", esclamò liberandosi finalmente dal Mietitore, che cadde nuovamente guardando come tra le mani di Harry apparve una grandissima spada di luce, la cui lama penetrò senza difficoltà nelle sue corrotte membra, accompagnata da un'onda d'urto e un'alone di luce che percorsero una buona parte della foresta, venendo avvistato anche da soldati molto distanti.

 

Infine di Voldemort non rimase più niente, e Harry cadde in ginocchio, portandosi la mano alla cicatrice mentre lacrime di gioia gli rigavano il viso. Era finita, le vittime di Voldemort, incluse le anime da lui assorbite negli ultimi mesi, avrebbero potuto riposare in pace.

 

“ Stai bene, eroe?”, chiese sardonica Ginny vedendolo tornare, ansimando e arrancando sulle gambe.

 

“ Harry, sei stato bravissimo. E se quanto mi ha detto Morek è vero, dovremmo riservarti i più grandi onori mai concessi da Camelot.”.

 

Il giovane mago guerriero si inchinò rispettoso, ma non molto inorgoglito dal complimento.

 

“ Se li ricevessi io, dovrebbe essere lo stesso per qualsiasi soldato che si è fatto valere oggi. Specialmente i caduti. E' grazie a loro se le nostre isole sono ancora al sicuro. Il futuro non appartiene agli eroi in fondo, ma a semplici uomini che possono guardare il male in faccia e mantenere la posizione mentre l'affrontano.”, stabilì con tono fermo, prima di scortare la sua regina e i compagni a una posizione sicura.

 

*****

 

“ WAAAAAGH!”, continuava a gridare Tuska, il suo viso verde scuro un'espressione di pura gioia mentre incrociava la sua ascia infuocata contro la spada mutaforma di Vrena in un brutale quanto elegante scontro che riempiva di gioia i due micidiali guerrieri.

 

Koromi si muoveva in simbiosi sull'orco, potenziando a sua volta le proprie katane con fiamme o fulmini nati dal ki, impegnando la non morta per impedirle di difendersi o disintegrando con facilità i costrutti d'ossa da lei continuamente evocati.

 

“ Mi sto divertendo un mondo.”, esclamò Ross, continuando a sparare a raffica, cercando di chiudere Vrena in un reticolo di laser psionici e difendendosi dagli attacchi con rapidi movimenti della sua spada d'energia..

 

“ Adoro questa pianta.”, rise Tuska, sparando una raffica di fiamme verdi su Vrena, che trasformò la spada in uno scudo avvolto di energia nera, riuscendo a assorbire l'attacco senza particolari problemi. Ma Koromi la prese alle spalle, vorticando le sue lame con rapidità sempre maggiore.

 

Il confronto tra Koromi e Vrena si fece sempre più frenetico, la doppia lama avvolta dal Ki della prima che si scontrava con lo spadone cangiante della guerriera Non morta. Energia verde e nera si mescolarono in ipnotici archi che variavano assieme alle mosse della battaglia.

 

“ Continua, continua...!”, ansimò Nixla, sempre più presa da quel micidiale duello. Koromi incrociò le katane, generando una croce di puro Ki che lasciò un segno sulla corazza della rivale.

 

“ Quando Vrena si ritrovò circondata, creò due globi di energia nera che unì a mezz'aria. Attorno a lei si generò una torre di luce nera ricoperta di tentacoli, un relativamente debole, ma comunque minaccioso riflesso della sua vera forma.

 

I tentacoli della mostruosa apparizione si mossero in un letale vortice volto a ridurre in frammenti i tre avversari. Koromi e in misura minore Tuska riuscirono a schivare con relativa facilità, ma Ross venne facilmente spinta in un angolo del ' ring', fuori dal quale proseguiva il resto della battaglia.

 

La Cyber Samurai lanciò un fendente di energia cerulea, tranciando alcuni tentacoli, che però si rigenerarono all'istante per poi prenderla dalle gambe. Koromi dondolò più volte dalle orribili appendici, arrivando vicina al vomitare la colazione, venendo infine salvata dai fulminei raggi di Ross, mentre Tuska, una volta caricato al massimo il suo braccio bionico, si buttò a piena potenza contro la torre nera, buttandovi fuori Vrena.

 

“ Ragazzi, ora penso io a lei, statene fuori!”, ordinò Koromi, gettandosi a mani nude contro la non morta, intrecciando con complicate mosse i suoi arti bionici e l'arma mutaforma della rivale. Ross e Tuska, per abili che fossero, non riuscirono a percepire la quasi inarrivabile rapidità delle due contendenti.

 

La spada di Nixla, avvolta da terribili energie necrotiche, impattè più volte sulla corazza Mega- Danno di Koromi, lasciando brutti segni mentre i colpi della samurai strappavano e facevano volare pezzetti di sangue marcio e carne putrefatta, i circuiti che lavoravano alla massima potenza possibile.

 

“ Dimmi, Koromi, quanto hai sacrificato per diventare ciò che sei?”, chiese sardonica l'intelligenza aliena, tagliando un braccio della samurai, che eseguì una capriola prima di infilarle la spada nella spina dorsale.

 

“ Me stessa. E prima che tu lo chieda, ne è valsa la pena.”, commentò Koromi con tono vittorioso, afferrando la mano e stringendola per impedire a Vrena di togliersi da lei.

 

La spadaccina aprì il torace, rivelando uno sfavillante cristallo azzurro. Il solo avvertire quella purissima luce sembrò bruciare la pelle di Nixla, avvolgendola con neri fumi mentre l'orrore invase i suoi occhi.

 

“ Indovina cos'è questo?”, chiese sardonica Koromi, canalizzando quel potere in una delle sue braccia bioniche., illuminando il campo di battaglia con un bagliore di pura energia spirituale.

 

“ E'...e'.... come hai fatto a ottenere il cuore di un drago Zenith?!”, chiese la spaventata non morta, riconoscendo il cuore ancora carico di energia di uno dei potenti difensori di cristalli di Psyscape.

 

“ Ho fatto un grosso favore al suo compagno. Ora vattene per sempre dalla Terra! Calcio della tigre ruggente!”.

 

La gamba meccanica di Koromi si diresse impietoa sul busto di Vrena, venendo avvolta da archi di Ki simili a possenti artigli. Le lame improvvisate tagliarono l'armatura Mega- danno di lei, prima di affondare nella sua carne.

 

Vrena gridò dal dolore, il suo corpo che si disintegrava e veniva rapidamente purificato al tempo stesso dall'energia spirituale di Koromi.


“ E.... ero arrivata così vicina. Ma è stato molto divertente.”, commentò cadendo a terra, gli arti che si irrigidivano mentre lo spirito di Nixla faceva di tutto per rianimare un'ultima volta il proprio burattino. Ma qualcuno le pestò il capo, infondendovi un fiotto di energia psionica col risultato di bloccare ogni tentativo di resurrezione.

 

“ Addio per sempre, stronzetta.”, ridacchiò Ross, prima di tagliare il cadavere della nemica sconfitta con la propria spada psionica, assicurandosi che non potesse rigenerarsi.

 

“ Potevi anche chiedermi prima di prenderti l'ultimo colpo, Ross.”, scherzò Koromi, fintamente offesa, avvicinandosi alla pistolera, che le diede un colpetto sulla spalla priva di braccio. Tuska dal canto suo si mise a ridere soddisfatto, un possente suono che riverberò per quelle lande devastate.

 

“ Che magnifico duello. Pensateci, abbiamo sconfitto un'Intelligenza aliena. I popoli del Megaverso ne parleranno per migliaia di anni.”, disse l'orco, estasiato dal numero di ballate che sarebbe state dedicate a loro, il sogno di qualsiasi guerriero assetato di gloria. Le due ragazze annuirono e si aggrapparono a lui, per raggiungere il prima possibile qualche guaritore, speranzose di trovarvi anche i compagni.

 

“ E speranzosamente anche un segno che Nixla può essere uccisa una volta per tutte.”.

 

*****

 

Lo scontro tra Arthur e compagni contro Merlino proseguì senza esclusione di colpi da entrambi le parti, decise a tutto pur di vincere.

 

Coloro che avevano combattuto il team Morrigan in America sapevano già quanto potessero essere brutali, ma non li avevano mai visti così.

 

Arthur combatteva come un forsennato, muovendo la sua fidata spada sega con immensa ferocia e approfittando di ogni apertura per scagliare un incantesimo o dare un'occasione ai compagni. Zhen Hi era a sua volta una scheggia, agendo come distrazione per i compagni e colpendo con impeccabile precisione, rivelando però la sua ferocia da Pazzo.

 

Persino Arama, il gentile gigante del gruppo, combatteva con una ferocia che fino ad allora aveva dimostrato solo contro gli scagnozzi del Signore degli abissi. La sua mazza neurale si infrangeva da una parte all'altra della caverna, cercando di colpire Merlino, colpevole ai suoi occhi di aver causato tanto dolore alla sua famiglia adottiva.

 

Ovviamente Merlino non era da meno, e per quanto indebolito negli ultimi anni, rispondeva con terribili dimostrazioni di potere elementale e armi d'energia.

 

“ Pugno d'energia della Gru!”, esclamò Zhen Hi, saltando con tutta la forza che aveva nelle gambe contro Merlino, concentrando nel pugno una fortissima aura bianca prima di piantarla nello stomaco dell'essere. Questi sputò un po' di sangue, prima di avvolgere il pugno a propria volta con una fortissima energia magica e calarla sul cranio del Guerriero del fulmine.

 

“ Maledetto.”, imprecò il perfido mago, indietreggiando e formando appena in tempo una barriera d'energia per difendersi dalle pallottole Mega- danno di Arthur. Il ministro delle scienze sprecò un intero caricatore di pallottole preparate personalmente per combattere l'essere, dunque caricò un fiotto di energia psionica e magica nell'arma, sparando una grossa sfera blu e arancio che disintegrò lo scudo di Merlino.

 

“ Arrenditi, vecchio mio. I parassiti che hai posto negli Alberi millenari sono già stati distrutti, tu e Nixla non potete più manifestarvi e non hai abbastanza potere per sconfiggerci.”, gli intimò Arthur, preparandosi a ripetere l'attacco.

 

“ Zashan non si è mai inchinato a un mortale e non comincerò certo ora.”, affermò la perfida entità, alzando le mani e raccogliendo un largo fiotto di energia magica gli rimaneva, creando un inferno di fuoco che avvolse i tre guerrieri. Al tempo stesso il suo corpo venne ricoperto da una tuta cangiante, che a una visione più accorta si sarebbe rivelata essere un ammasso di tentacoli.

 

Era l'Armatura del terrore, un incantesimo abbastanza comune, ma non per questo meno efficiente. Arthur tentò di scagliargli contro una granata, che venne però afferrata dalle appendici e lanciata verso una galleria.

 

“ Arama, tocca a te.”, ordinò secco il leader della Vendetta di Morgause.

 

L'Orca biforme annuì e canalizzò energia nella sua armatura, correndo e trasformandosi in un proiettile bianco e nero che impattò l'armatura di Merlino riuscendo a indebolirla non poco, sebbene fosse ancora attiva. Il mago ricevette in pieno quasi tre tonnellate di puri muscoli e metallo, potenziati dalla magia del guerriero e venendo strisciato sul terreno roccioso con forza devastante, seppur ancora protetto dall'ammasso di tentacoli che l'avvolgevano.

 

“ PALLA DI FUOCO!”, esclamò generando una potentissima conflagrazione, che lo liberò dal corpulento guerriero. L'incantesimo avrebbe probabilmente passato Arama da parte a parte non fosse stato per la sua nuova armatura Mega- danno, ma il suo posto venne subito preso dai due compagni, che si coordinarono in un mescolarsi di fendenti e proiettili, mettendo a dura prova i riflessi di Merlino.

 

Fasci di luce ed esplosioni avvolsero più volte i tre combattenti in una crescente violenza dove l'unica cosa che contava non era la strategia, ma il desiderio di una parte di uccidere l'altra nel modo il più brutale possibile.

 

Merlino bloccò facilmente la nuova mossa di Zhen Hi e lo spinse via... solo per essere attaccato alla schiena da un altro Zhen Hi con un potentissimo calcio avvolto da un'aura marrone che esplose in schegge di roccia. L'avatar di Zashan strisciò di nuovo sul terreno, ma si rimise presto in piedi, fissando il nuovo scocciatore.

 

“ Chi sei tu?”, chiese dunque Merlino, voltandosi verso il Guerriero del fulmine che aveva messo al tappeto, che si trasformò in una nuvola di nebbia.

 

“ Piaciuto lo scherzetto, vecchio pazzo?!”, rise Percival, riassumendo la sua forma naturale e colpendo il nemico con la coda, lanciandolo contro una parete con forza micidiale.

 

Rialzatosi, fu bersagliato proprio dal vero Zhen Hi, che apparve e scomparse a velocità sorprendenti, mettendo a segno ogni volta una potente tecnica marziale. Fiotti di Ki, spesso in forma di elementi che gli avvolgevano gli arti, indebolirono sempre più la viscida corazza di Merlino finchè anche i tentacoli non bruciarono. Infuriato per la perdita delle sue difese, l'incantatore si teletrasportò a debita distanza e rispose accumulando energia nel pugno per spararla contro l'avversario sotto forma di un devastante pugno luminoso, la cui onda d'urto rieccheggiò per l'intero sottosuolo.

 

Il guerriero del fulmine venne spinto all'indietro con terribile forza, anche il suo elmo frantumato, mentre i suoi impianti bionici rilasciavano pericolose scariche elettriche. Ma aveva compiuto il suo compito, distruggere l'armatura di Merlino per lasciare spazio ai compagni.

 

“ Ora di finirla, stronzo.”, disse Arthur all'odiato rivale, il tono più carico di rabbia che mai. L'altro si voltò, avvertendo una sensazione che non aveva provato per anni... la stanchezza.

 

“ Sono pienamente d'accordo.”, disse mettendosi in posizione per l'ultimo attacco.

 

Il Weasley tirò fuori l'elettro bacchetta, utilizzandola come focus per materializzare una spada di luce sacra, mentre Merlino evocava una spada psionica avvolta da varie sfere elementali.

 

Ancora una volta i due incantatori si scontrarono senza rimorsi, le loro energie magiche e psioniche che circolavano in un devastante vortice. I contendenti si guardarono con enorme rabbia reciproca, invitandosi l'un l'altro ad arrendersi per un tempo che parve infinito. Infine la lama psionica di Merlino sembrò cedere, permettendo ad Arthur di avvicinarsi alla sua spalla e con un grido, entrambi liberarono tutta l'energia accumulata in una terribile esplosione che per poco non fece crollare la caverna.

 

Arama, Percival e Zhen Hi guardarono da una parte e dall'altra. Merlino aveva perso quasi tutto il corpo, gli rimanevano solo una parte del busto e un braccio. Arthur invece...

 

“ Arthur, oh, dei....”, disse Arama, vedendo il suo fratello in tutto meno che nel sangue privo di gambe. Il Tecnomago ansimava pesantemente, stringendo ancora le armi come un disperato, quasi a indicare i moncherini cauterizzati che aveva sotto la vita.

 

“ Arama, sollevami.... e portami davanti a Merlino.”, disse questi, cercando di ignorare il dolore parti mutilate. Il guerriero marino cercò di protestare, ma l'altro insistette e così lo prese in braccio, portandolo davanti al nemico sconfitto.

 

“ Soddisfatti, spero.”, disse Merlino, sputando fiotti di sangue quando vide Arthur tenuto ben stretto da Arama e circondato dagli ultimi due membri del gruppo. In altre circostanze l'avrebbe preso in giro, ma considerando che era messo già peggio...

 

“ Molto.”, confermò Zhen Hi, tastandosi i propri impianti cerebrali, ora fonte di un bizzarro dolore.

 

“ Devo chiederlo, Merlino.Sarebbe valsa la pena tradirre Ar'tuu e distruggere tutto ciò che hai creato?”, domandò Arthur al caduto, la cui espressione si fece per qualche istante quasi vacua.

 

 

 

Ripensò a un fatto di molti anni fa, accaduto appena dopo che gli abitanti di New Hogsmeade giurarono fedeltà ad Ar'tuu. Dopo una battaglia, aveva cercato di convincerlo a comandare dalle retrovie per un po'.

 

" E' vero , mio caro amico che si preoccupa di me come farebbe un padre , che al popolo serve un re. Non però in qualche torre sopra le loro teste, bensì con loro nelle strade e sul campo di battaglia!

Fighting at their side ! Non chiederei a nessuno dei miei cavalieri di combattere una battaglia che non affronterei di persona. Se combattiamo e vinciamo, vinceremo assieme! Se cadiamo, cadremo assieme! Re, cavalieri e contadini cadranno insieme per ciò che è giusto! Combattere per la libertà, la giustizia e la fratellanza! "

 

 

“ Sapete, forse da qualche anno cercavo qualcuno che mi fermasse- disse infine con un malinconico sorriso- La parte di me più affezzionata a Camelot, quella più umana, non voleva continuassi il mio piano. Insomma, Camelot è la mia più grande creazione, ho passato un secolo a forgiare il tutto.”.

 

“ Ultime parole?”, chiese il Tecnomago, lo sguardo quasi folle mentre quasi assaporava la fine di quella battaglia, ma anche quasi pietoso per quell'essere che aveva scoperto di avere dei sentimenti ed era rimasto incapace di comprenderli

.

 

“ Prenditi cura di Ar'tuu.”, rispose secco Merlino, ricevendo un assenso.

 

“ Già, avrà bisogno di un nuovo mentore. Qualcuno che guidi lui e l'alleanza.”.

 

“ Lo vedo di fronte a me.”, furono le ultime parole del mago, certo di avere dinnanzi a lui colui che avrebbe continuato a guidare Ar'tuu e tutta Camelot.

 

Arthur fece circolare la sua energia in Mea Culpa, affondando la lama a sega nel torace del caduto nemico. L'avatar di Zashan esalò un ultimo respirò mentre frammenti di osso e schizzi di sangue zampillavano ovunque.

 

“ Ce l'hai fatta, Arthur. La vendetta di Morgause si è compiuta.”, si complimentò Percival, lieto che l'obbiettivo che la loro confraternita si era posto fosse stato compiuto.

 

“ Ce l'abbiamo fatta, amici. Ora torniamo a casa. Oltre che alle mie gambe voglio anche dare un'occhiata agli impianti di Zhen Hi.”.

 

 

*****

 

L'ultima battaglia per la salvezza o la distruzione di Camelot aveva raggiunti livelli secondi solo a quella di Loch Ness, con la differenza che Plato stesso ora guidava le truppe e scaricava la sua immensa furia sui nemici. Il potente dragone, pur schiacciando crani demoniaci e incenerendo orde di mercenari con le sue fiamme, aveva un solo obbiettivo.

 

Ducson era stato a sua volta intento a far calare morte e distruzione sui suoi nemici, cavalcando un tappeto volante e cercando al tempo stesso di sfuggire dal presidente di Lazlo. Il perfido incantatore scagliò una serie di globi di energia cotnro un gruppo di soldati, che vennero protetti appena in tempo da un Glitter Boy.

 

Con un ruggito Plato fu addosso al rivale, gettandosi assieme a lui in una furiosa lotta aerea di esplosioni e luci che distrassero per poco anche i combattenti sottostanti. Alla fine però Ducson venne scagliato a terra con un forte boato, dove anche le sue barriere persero finalmente potenza.

 

Il dragone assunse la sua forma umana, quella di un corpulento anziano dall'espressione molto arrabbiata. Era un aspetto gioviale che usava per ispirare fiducia nel consiglio di cui era a capo, ma per il momento non c'era niente di rassicurante in lui.

 

“ C- che vuoi fare, Plato?”, chiese terrorizzato Ducson, indietreggiando e tentando qualche altro incantesimo che rimbalzò sulla pelle del dragone, protetto da un'aura difensiva mentre si avvicinava impietoso a lui.

 

“ Assicurarmi tu non faccia ulteriori danni!”, disse con una voce colma d'ira l'anziano drago, prendendo la testa di Ducson in mano ed entrando nei suoi ricordi, cancellando quelli legati a Merlino.

 

“ Esci fuori dalla mia mente, bastardo!”, gridò il Trasmutatore, formando un potente raggio di energia che spinse indietro il nemico, pur non ferendolo più di tanto.

 

“ Esco dalla tua mente... tu esci dalla vita.”, affermò riprendendo il suo vero aspetto e prepararsi a inondarlo con un inferno di fiamme.

 

“ Mio signore!”, disse una voce, di nuovo l'arrivo di Bloodmist, che scansò via Ducson per poi teletrasportarsi insieme a lui sotto il furioso sguardo di Plato. Il drago ruggì, terrorizzando gli ultimi nemici rimasti, che fuggirono, ponendo dunque fine a quel terribile giorno di scontri.

 

“ Fuggi, fuggi, maledetto. Ma arriverà il giorno in cui dovrai rispondere delle tue malefatte a tutti coloro che hanno sofferto per causa tua, incluso tuo nonno.”, affermò dunque il presidente, alzandosi in volo e cominciando a dare ordini per raccogliere i feriti e i caduti. La lotta era finita, ora cominciava la ripresa.

                                                                                                                      *****

Carissimi, spero che quest'ultima serie di duelli sia risultata di vostro gusto. Restate in attesa, ora arriva l'epilogo.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: fenris