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Autore: _L_Black_    13/03/2022    0 recensioni
James e Lily Potter sono morti, lasciando dietro di loro la disperazione e la gioia per una guerra finita.
Ma quella notte, anche un'altra famiglia fu spezzata dai seguaci del Signore Oscuro.
Sirius Black è ad Azkaban e sua moglie brutalmente uccisa dai mangiamorte, lasciando la loro unica figlia in mano agli ultimi parenti rimasti.
Orion e Walburga Black.
Alyssa Black crescerà con gli ideali della purezza, con una voce dentro di lei che urla "libertà" e la voglia di scoprire cosa sia davvero successo quella notte.
La guerra l'aspetta e Alyssa è pronta a combatterla per i suoi ideali.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Orion Black, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 47

La colazione era il pasto più tranquillo della giornata, la maggior parte degli studenti era ancora assonnato e quella minima percentuale di mattinieri, non riusciva ad intavolare un discorso senza ritrovarsi di fronte a degli sbadigli. Era sempre stato così da quando aveva messo piede a Hogwarts per la prima volta e quella quiete che aleggiava la mattina, l'adorava quanto il suo infuso alle rose. L'unica cosa che le mancava in quei giorni era la presenza della sua migliore amica, era assurdo ma la sua assenza era percepibile soprattutto per lei, che ormai la calcolava come una sorella. Lavanda Brown diceva sempre che di sorelle ne aveva due ed una, non aveva il suo cognome. 
Nonostante si scrivessero con cadenza giornaliera, il non chiacchierare con lei anche delle cose più futili le mancava da morire. Era infatti impossibile parlare di moda o capelli con Hermione e Ginny, loro erano fatte per discorsi seri e alle volte Lavanda, non aveva voglia di parlare dei problemi che affliggevano Hogwarts.
Certo i gemelli ci provavano in tutto e per tutto a non farle sentire la mancanza della sua amica, ma il suo umore era comunque basso e neanche Anthony riusciva a farla stare meglio. 

Quella mattina era seduta tra i gemelli, Fred raccontava dell'ultima uscita ad Hogsmeade, dove avevano incontrato Belby e Stebbins che si erano poi aggiunti a loro e George, proseguiva con lo scherzo organizzato ai danni di Gazza. Lavanda ascoltò senza rispondere e rise quando George, arrivò al punto in cui il povero Magonò cadde rovinosamente alle scalinate esterne. Al gruppo si aggiunsero anche Harry, Ron, Hermione e Ginny per la colazione e i gemelli ripresero il racconto imitando fedelmente la voce del custode.

-E poi- iniziò Fred, tra le risate.

-Ha provato a rialzarsi ma cadeva sempre- continuò George, sghignazzando.

-Che scherzo crudele- esclamò una voce accanto a loro.

Il gruppo voltò subito lo sguardo e Lavanda sorrise apertamente, nel riconoscere la sua amica a poca distanza da loro. 

-Mia piccola indifesa Black!- urlò Lavanda, sorridendo felice.

-Mia piccola salvatrice Brown!- rispose prontamente prima di avvicinarsi ancora a loro. -Beh? Niente abbracci?- 

Lavanda fu la prima ad alzarsi e l'abbracciò con forza, seguita poi da Hermione, Ginny e subito dopo i ragazzi. Alyssa si lasciò stringere e ricambiò tutti quei gesti, che credeva di non poter più ricevere. La paura per la salute di suo nonno e, subito dopo i suoi stupidi capricci per non tornare a scuola, l'avevano indotta a pensare che i suoi amici non li avrebbe rivisti per un bel po'. Lavanda la prese per un braccio e la fece sedere accanto a lei al tavolo, Alyssa si versò un abbondante bicchiere di succo di zucca e afferrò dal vassoio una brioche.

-Perché cavolo non mi hai detto che tornavi oggi?- chiese Lavanda, fingendo un'espressione arrabbiata.

-Che gusto c'era se no?- rispose Alyssa, sghignazzando.

-Come sta Fido?- chiese Harry, guardandola interessato.

-Benone, è sempre un cane bravissimo- disse Alyssa, mentre gli passava una lettera facendola scivolare sul tavolo con nonchalance. -Questa è per te-

Harry la mise subito in tasca e fece come se nulla fosse, Alyssa sorrise complice e voltò lo sguardo sul tavolo di Serpeverde, nella speranza di incontrare il volto di Theodore. In quel momento nella sala entrarono Terrence e Andrew, Alyssa fece per salutarli ma si gelò, quando vide i lividi che il ragazzo aveva sul viso. 

-Ma cosa ha fatto Terrence in faccia?- chiese, incuriosita.

-Ah questa la devi sapere- esclamò Ron, sghignazzando. -Ha fatto a botte con...-

Hermione diede un calcio al ragazzo, che si bloccò e sgranò gli occhi dal dolore. Alyssa lo guardò in attesa che proseguisse e Hermione le sorrise con noncuranza, mentre Ron boccheggiava.

-Niente di che, tranquilla- disse, nascondendo il volto dietro una tazza di latte.

-Sì nulla di che, cavolate- continuò Ginny, con tranquillità.

-Peeves, quel maledetto poltergeist- proseguì Lavanda, utilizzando lo stesso tono delle amiche.

Alyssa guardò tutti uno ad uno e inarcò il sopracciglio sospettosa, Lavanda fece finta di nulla e tutti seguirono il suo esempio compreso Ron, che aveva perso di colpo tutta la sua voglia di parlare. Arricciò le labbra e fece un respiro profondo, prima di riprendere la parola.

-Mi avete presa per scema?- 

Il suo tono di voce dovette essere troppo alto perché molti si voltarono a guardarla, compresa Tracey, che fece segno a Terrence di guardare in direzione del tavolo di Grifondoro. Il ragazzo si fermò ad osservarla e Alyssa se ne accorse quasi subito, lo salutò con un cenno della mano sorridendo che fu prontamente ricambiato.

-Sei tornata giusto in tempo per il primo incontro- le sussurrò all'orecchio Hermione. 

-Ma dove si faranno?- mormorò Alyssa, spostando lo sguardo da Terrence alla sua amica.

-È una stanza che ha trovato Harry, stasera vedrai- rispose, sorridendole soddisfatta.

Lavanda la richiamò per indicarle Theodore proprio alla porta, la ragazza si alzò di scatto e promise alle amiche di vedersi a lezione. Corse da Theodore che nel frattempo, aveva notato una giovane Grifondoro venire verso di lui. Allargò le braccia giusto in tempo per accoglierla e la strinse dolcemente a sé, inspirando il profumo di cui ormai conosceva ogni declinazione.

-Sei tornata- sussurrò, nascondendo il volto tra i capelli di lei.

-Ti vedo sorpreso- rispose divertita, prima di alzare il mento verso il volto di lui.

Theodore la baciò e Alyssa sentì di essere finalmente tornata alla normalità, le era mancato da morire, anche se litigavano spesso sapeva di non poter passare troppo tempo lontana da lui. Il ragazzo si staccò a malincuore da lei e la prese per mano per uscire di corsa dalla Sala Grande, Alyssa lo seguì nonostante fosse confusa da tutta quella fretta. Girarono l'angolo e Theodore la lasciò per poi tornare a baciarla, questa volta con più foga rispetto a poco prima. Alyssa ricambiò e gettò le braccia attorno al collo del ragazzo, che la strinse a sé come se non ci fosse altro modo per sopravvivere.

-Scusa per la fretta- mormorò Theodore, a pochi millimetri dalle sue labbra. -La Umbridge si è inventata questo decreto, dove ragazzi e ragazze non possono stare a meno di un metro di distanza-

Alyssa aggrottò la fronte sconcertata e Theodore sorrise, gli era mancata da morire e anche quel gesto innocuo gli diede una sensazione di benessere. Posò nuovamente le labbra su quelle della ragazza e la loro morbidezza, gli fece venir voglia di non smettere per il resto della vita. Due settimane e sembrava passato un anno dall'ultima volta che l'aveva vista, credeva davvero che quei gesti non ci sarebbero più stati e in un attimo, gli tornò in mente il volto di Higgs. Si rese conto, che nessuno le aveva detto nulla e lui non avrebbe mai ammesso ciò che aveva fatto, sapeva da sé che lei non avrebbe mai accettato le sue motivazioni.

-Come sta tuo nonno?- chiese il ragazzo, non appena si allontanò da lei.

-Benone, deve limitare i dolci ma ho già dato l'ordine a Kreacher di non darglieli- rispose la ragazza, con tono allegro.

Theodore sorrise vedendola così tranquilla, nelle sue lettere soprattutto le prime, aveva percepito la preoccupazione della ragazza che non aveva mai superato appieno la morte di Walburga. Il pensiero di non poterle stare accanto lo aveva fatto star male, quando sua madre era morta, Alyssa non l'aveva lasciato un attimo e lui non aveva mai ricambiato tutte quelle attenzioni. 

-La Perks mi ha fatto usare il laboratorio del San Mungo!- esclamò la ragazza, sorridendo elettrizzata. -Ho imparato un sacco di cose nuove e non vedo l'ora di metterle in pratica-

Theodore annuì e la prese sottobraccio per avviarsi a Erbologia, dove Alyssa aveva la prima lezione della giornata. La ragazza iniziò a raccontare tutto ciò che la Perks le aveva insegnato e Theodore l'ascoltò pazientemente, anche se di quella roba non gli interessava nulla. Alyssa aveva iniziato ad utilizzare il tono di voce, che usava soltanto quando parlava delle Pozioni e sapeva, che fermarla era impossibile. L'aveva sempre ammirata, per la sua passione ogni volta che parlava di qualcosa che la interessava particolarmente e con le pozioni, era abituato a sentire quella voce squillante e felice che solo lei usava. 

-E quindi ho imparato anche ad analizzarle!- disse sospirando felice. -Ma mi stai ascoltando?- chiese, aggrottando la fronte.

-Sì- rispose guardandola e sorrise notando il luccichio felice. -Ti sto ascoltando-

***

La giornata era continuata tranquillamente, Lavanda aveva aggiornato Alyssa sugli ultimi avvenimenti a scuola, stando attenta a non raccontare della rissa tra Theodore e Terrence. Era stato proprio quest ultimo a chiederle di non dire nulla alla ragazza, nonostante non si pentisse affatto dei suoi gesti, non voleva che lei potesse pensar male. Alyssa aveva ascoltato con attenzione, soprattutto l'ultimo decreto nato dopo che la Umbridge, aveva sorpreso due studenti di Tassorosso intenti a placare i loro bollenti spiriti dentro la sua aula. Aveva riso di gusto ma il pensiero di dover stare attenta ogni volta che stava con Theodore la demoralizzò per qualche secondo, prima di ripensarci. Era finita in punizione un milione di volte e andarci per dei baci, era comunque una buona motivazione per lei. 

L'ultima lezione per quel giorno era Incantesimi e Alyssa, provò una strana sensazione nel rimettere piede in quella stanza. Il ricordo della sua partenza era ancora vivido ed era impossibile per lei, dimenticare la paura che aveva provato quel giorno. 
Prese posto accanto a Lavanda come ad ogni lezione e salutò con un cenno di mano Theodore, seduto alla parte opposta dell'aula con Malfoy al fianco. Il ragazzo le sorrise e tornò a parlare con Draco, che evidentemente gli stava raccontando qualcosa di veramente importante dato l'espressione seria in volto. 

-Alyssa domani sera saresti libera per una chiacchierata tra compagne di stanza?- le chiese Hermione, seduta a qualche posto di distanza.

-No- rispose negando con il capo. -Punizione-

-Ma andiamo! Sei tornata oggi come hai fatto?- s'intromise Lavanda, sgranando gli occhi dalla sorpresa.

Alyssa fece spallucce ma dietro di lei, Ron e Harry sghignazzavano al ricordo di poco prima.

-Non ne ho idea- rispose con tono angelico.

-Non ne hai idea? Com'è che le hai detto poco fa?- chiese Harry, divertito. 

In quel momento entrò Vitious nella stanza ma nessuno se ne accorse, tutti compresi i ragazzi di Serpeverde stavano ascoltando il motivo per cui la Black era tornata in punizione.

-"Con tutta la bigiotteria che ha addosso, neanche uno Snaso si volterebbe a guardarla"- continuò Ron, imitando la voce della ragazza. 

-Sì...forse ho detto così- Alyssa sghignazzò e prese il suo libro di incantesimi dalla borsa.

Lavanda rise e Vitious si avvicinò alla ragazza, guardandola con un malcelato sorriso divertito.

-Black? Faccia una dimostrazione dell'incantesimo di appello- disse il professore.

L'uomo sembrò scalpitare e Alyssa lo guardò dapprima confusa, poi puntò la bacchetta contro il libro del Serpeverde seduto di fronte a lei e pronunciò: -Accio libro-

Il libro si staccò dal banco e volò rapidamente nella direzione della ragazza, posandosi proprio di fronte a lei. Vitious sorrise trionfante ed esclamò un venti punti a Grifondoro, prima di voltarsi verso il Serpeverde e pretendendo che richiamasse a sé il proprio manuale.

-Ho la sensazione che venti punti, siano soprattutto per ciò che hai detto alla Umbridge- le sussurrò Lavanda accanto, con tono divertito.

-Mi sa proprio di sì- rispose sghignazzando.

Vitious iniziò la lezione e in breve tempo nella stanza ci fu il caos che serviva a Lavanda, per raccontare alla ragazza ciò che aveva scoperto con Terrence qualche giorno prima. La bionda attese giusto il tempo che Vitious scegliesse due studenti per le dimostrazioni, poi fece segno ad Alyssa di voltarsi per poter parlare. 

-Senti- mormorò Lavanda, guardando la sua amica. -Hai presente quello che mi hai raccontato su Minus e Crouch? Che volevano portarti da Grace?- 

Alyssa si fece seria e annuì. Nonostante volesse andare fino in fondo sulla storia di Grace, gli avvenimenti degli ultimi tempi l'avevano fermata dal cercare di capire chi potesse essere questa persona. Solo Piton sembrava interessato tanto quanto lei ma, quando un giorno d'estate provò a parlargliene, l'uomo l'aveva fermata subito. A quanto pare Grace non lo farebbe mai, le aveva detto sprezzante e Alyssa lasciò perdere, preferendo cercare da sola.

-C'era una Grace ai tempi dei tuoi genitori a scuola- sussurrò Lavanda. 

Alyssa sgranò gli occhi e si fece più vicina a lei per saperne di più su questa fantomatica donna. Lavanda lanciò un'occhiata a Terrence, il quale le stava osservando e sospirò, presagendo l'interrogatorio che il ragazzo le avrebbe fatto non appena ne avesse avuto la possibilità. 

-Ma c'è dell'altro Aly- disse, guardandola negli occhi. -E credo che questo, non ti piacerà-

-Cioè?- chiese la ragazza impaziente.

-Questa Grace fa di cognome Moldian- 

~

Credette di aver capito male, per tutto il resto della lezione non aveva fatto altro che rimuginarci sopra. Lavanda le aveva dato le poche informazioni che sapeva, ossia che era una Grifondoro e che giocava a Quidditch come portiere. Ma soprattutto che somigliava molto a sua madre. 
Dei Moldian lei non sapeva nulla e purtroppo, anche i suoi nonni non erano stati d'aiuto, Walburga si era prodigata a cercare i genitori di Dahlìa ma sembravano scomparsi nel nulla.
Quelle poche informazioni che Lavanda le aveva dato, erano per lei un primo appiglio da dove iniziare la sua ricerca, su cosa fosse successo davvero a sua madre quattordici anni prima. Non aveva voluto chiedere a nessuno, tutti erano troppo impegnati con Harry e lei non voleva essere d'impiccio per l'Ordine, tuttavia sapeva che a quel punto doveva chiedere per forza a suo padre o a Remus. 

Finita la lezione lei e Lavanda si erano staccate dal resto del gruppo ed erano corse nella Sala dei Trofei, dove la bionda aveva trovato la foto di Grace. Per anni, era andata in quella sala per guardare la fotografia di suo zio e non si era mai accorta, di sua madre nella squadra di Corvonero o di Grace in quella di Grifondoro. 

-Eccola qui- esclamò Lavanda, indicandole la ragazza raffigurata accanto a James Potter.

Alyssa aguzzò la vista e si prese qualche secondo per osservarla meglio, aveva i capelli più corti rispetto a sua madre ma lo sguardo, nonostante avessero lo stesso colore delle iridi, era più malizioso. Sembrava che ne sapesse più degli altri o almeno questo, lasciava intendere. Lavanda attese che l'amica si prendesse tutto il tempo che le serviva, era da tempo che voleva cercare le sue origini da parte di madre e quella foto apparentemente innocua era solo l'inizio.

-Grace Moldian- mormorò Alyssa, leggendo il nome della ragazza. 

Lavanda annuì e la ragazza si voltò verso di lei, guardandola con fermezza. Poche volte l'aveva vista così determinata e questo la mise in allarme, in un secondo le tornò in mente la visione dell'estate precedente e trattenne il fiato. 

-Devo capirne di più Lavanda- esclamò Alyssa, guardandola. 

-Ed io sono con te- rispose Lavanda, guardandola con la stessa determinazione. 

-Come sempre- rispose Alyssa con un mezzo sorriso. 

-Come sempre- ripeté sorridendo.

***

Erano le cinque del pomeriggio e la biblioteca aveva ancora qualche tavolo libero. Tracey picchiettava il piede con cadenza regolare sul parquet, guadagnandosi una serie di occhiatacce da parte di Madama Pince, che non sopportava quel suo comportamento. Il problema era che lei odiava dover studiare Storia della Magia e puntualmente, si ritrovava costretta a rimettersi in pari con le lezioni di Rüf. Si portò la piuma alle labbra e guardò la sua pergamena con fare pensoso, aggrottò la fronte e sbuffò, prima di lasciar cadere la piuma sul tavolo. Terrence alzò lo sguardo su di lei e sghignazzò, vedendola così in difficoltà per un tema a lui semplice, Tracey lo mandò a quel paese e voltò il capo verso gli altri tavoli. Incontrò gli occhi di Terry e sbuffò di nuovo, lui le sorrise e la salutò con un cenno della mano prima di essere richiamato da Lisa e Sandy. Terry Boot era terribilmente snervante ma doveva ammettere che fosse un ragazzo simpatico, con la battuta sempre pronta. Tuttavia non sapeva più come dirglielo che non le interessava. 

-Se guardi in giro il tema non si farà da solo- le disse Andrew, seduto accanto a lei. 

-Pensa ai fatti tuoi tu- borbottò in risposta.

Andrew e Terrence si guardarono e sghignazzarono, mentre Tracey tornò a guardare la sua pergamena ancora immacolata. 

-Problemi con Rüf?- chiese Alyssa, avvicinandosi al loro tavolo.

Tracey la guardò e annuì sconsolata, prima di voltarsi verso Terrence che, come ogni volta, era rimasto qualche secondo a guardarla in silenzio, prima di tornare alla normalità. La Grifondoro prese posto proprio accanto al suo amico, tra le mani aveva una scatola di biscottini gufici e Tracey la guardò incuriosita.

-Tracey è quella che ha problemi con Rüf- spiegò Terrence, sorridendole. 

-Tu non puoi avere problemi con lui, sei il suo cocco- esclamò e posò la scatola sul tavolo -Lavanda sta pensando un piano per farlo passare oltre- disse Alyssa, ridacchiando.

-Passare oltre?- chiese Tracey, interessata. -Intendi far andare il suo fantasma nell'aldilà? È fattibile?- 

-Lavanda sta studiando per vedere se lo sia- rispose ridendo.

-Non capisco perché non sopportare Rüf- bofonchiò Terrence, allegro.

Alyssa guardò Tracey complice, poi si voltò verso Terrence sorridendo divertita. Il ragazzo mantenne lo sguardo e Tracey si permise di osservarli. Da quando era diventata la compagna di banco della Grifondoro a Pozioni, si era resa conto del motivo per cui lui aveva perso la testa. Tutti avevano pregiudizi sui Serpeverde ma lei no, non li allontanava solo perché quella era la casa di grandi maghi oscuri, se reputava che qualcuno fosse interessante, ci parlava senza porsi grandi problemi. I due ragazzi si stavano guardando sorridendo e si chiese se sapesse cosa Terrence provasse per lei ma soprattutto, si domandava se anche lei provasse qualcosa per lui.

-Questo perché tu, caro Terr, sei un cervellone ma devi ammettere che Rüf concilia il sonno- rispose con una smorfia divertente.

Terrence rise e Alyssa sorrise soddisfatta, prima di passare la scatola di biscottini gufici al ragazzo. Tracey assottigliò lo sguardo e scosse il capo divertita, leggendo l'etichetta. Sì avvicinò all'orecchio di Andrew, che non aveva mai alzato lo sguardo dal suo tema di Erbologia, i due ragazzi di fronte a loro non se ne erano accorti, troppo impegnati a chiacchierare.

-Li ha comprati ipocalorici- sussurrò e Andrew alzò gli occhi sulla scatola di biscotti gufici posata sul tavolo.

-Comunque lo sai che posso comprare i biscotti al mio gufo, vero?- chiese Terrence, sorridendo.

-Sì lo so- rispose con fare ovvio.

Terrence la guardò, dapprima sorridendo poi le sue iridi scrutarono meglio la figura della ragazza, che continuava ad avere un'espressione normale. Tracey li guardò incuriosita e stessa cosa fece Andrew, che non capiva dove fosse il problema in una semplice scatola di biscotti.

-Cosa ti serve Alyssa?- chiese Terrence, con tono indagatore. 

-Mi dai un po' del sangue di Milka?- 

-Ma sei impazzita?- 

-È per puro interesse scientifico- si affrettò a dire Alyssa, mettendo le mani avanti. 

Tracey e Andrew si guardarono sghignazzando ma i due non se ne accorsero, e continuarono il loro battibecco sul sangue di Milka. 

-Usa il sangue del tuo- ribatté Terrence, indignato.

-L'ho già fatto- rispose sospirando. -Il problema è che si è arrabbiato, adesso non vuole portare neanche la posta- 

Terrence scoppiò a ridere, vedendo il broncio della ragazza e anche Tracey non riuscì a trattenersi. La scena di Alyssa che prendeva il sangue del suo gufo, era qualcosa di troppo divertente anche per lei. 

-A cosa ti serve?- chiese Andrew, interessato.

-Ah a te piacerà sicuramente!- 

Alyssa iniziò a raccontare di ciò che aveva imparato nei laboratori del San Mungo e Andrew l'ascoltò interessato, mentre Terrence la guardava rapito. Tracey alzò gli occhi al cielo e si voltò in direzione degli altri tavoli, incontrò di nuovo gli occhi scuri di Terry ma questa volta, lui ignorò le due ragazze al suo fianco e mantenne il contatto visivo con lei. 

-Quindi il sangue dei gufi serve per analizzare le pozioni? Ma è una forza! Me lo insegni?- chiese Andrew elettrizzato.

Terry le fece una smorfia buffa e Tracey trattenne una risata, per non dargli la soddisfazione di vederla ma un sorriso le spuntò comunque sulle labbra. Il ragazzo se ne accorse e continuò con una serie di espressioni divertenti. 

-Black smettila di parlare!-

-Madama Pince, che posso farci se sono simpatica?-

-Quanto vorrei che tornassi ai tempi in cui studiavi in silenzio-

Lisa richiamò Terry ma il ragazzo non le diede peso e continuò il suo gioco con Tracey, che continuava a far finta di nulla. I due ragazzi continuarono a guardarsi fino a che Alyssa non decretò di doversene andare, Tracey si voltò ed incontrò lo sguardo di Terrence, lui le sorrise divertito e lei gli rispose con una linguaccia.

-Ah già!- disse Alyssa, prima di andarsene. 

La ragazza prese un barattolo dalla tasca e lo passò a Terrence, che la osservò incuriosito.

-È un unguento per i lividi- spiegò, guardandolo. -Chiunque ti abbia picchiato almeno non avrà più la soddisfazione di vederteli addosso-

Andrew ridacchiò e Tracey gli diede un calcio per farlo stare ammutolire, il sorriso di Terrence vacillò e smise di guardarla negli occhi, preferendo osservare il contenuto del barattolo. 

-Sono caduto dalle scale- borbottò senza guardarla.

-Terrence andiamo! Io sono la maga delle cadute dalle scale- disse con una smorfia. -Cado dalle scale con una media di due volte al mese. E non dimenticare la famosa caduta al terzo anno, Malfoy mi prende ancora in giro- si mise più comoda sulla sedia e lo guardò. -Non starò qui a dirti che hai sbagliato a fare a botte con qualcuno, insomma io l'anno scorso ho dato vita ad una rissa tra Hogwarts e Beauxbatons, sarei un'ipocrita. Avrai avuto i tuoi buoni motivi per farlo- Andrew scoppiò di nuovo a ridere e Tracey fu costretta a dargli un altro calcio. -Comunque mi raccomando, usane poco perché brucia la pelle. Roba da ustioni di terzo grado-

La ragazza se ne andò e Terrence, rimase a osservarla fino a che non uscì dalla biblioteca.

-Non è perfetta?- chiese, sospirando.

Andrew e Tracey si guardarono e risero apertamente fino alle lacrime, la ragazza tornò a guardare gli altri tavoli e Terry le sorrise. 

-Esigo le tue scuse- decretò Andrew, sghignazzando. 

-Ha ragione- convenne Tracey, voltandosi verso Terrence. -L'anno scorso dicevi che Andrew era affetto da Meganite e tu? Hai l'Alyssite?- 

-Vi odio- borbottò Terrence, tornando a scrivere il suo tema.

Tracey rise e si voltò verso il tavolo, dove poco prima erano seduti i ragazzi di Corvonero e un po' le dispiacque, non vedere Terry.

***

La sera sembrava essere arrivata velocemente, avevano cenato molto prima degli altri ed erano tornati in Sala Comune a chiacchierare e ad attendere le sette e mezza. Erano usciti dalla Torre di Grifondoro con passo felpato, stando attenti a non farsi notare troppo. Alyssa avrebbe preferito di gran lunga avere la Mappa del Malandrino ma purtroppo per lei, Harry era stato irremovibile. Odiava doverlo pregare per usarla, nonostante ne avesse pieno diritto esattamente come lui, sembrava fosse di sua proprietà. Arrivarono nel luogo stabilito, un corridoio dove non c'erano stanze a parte uno sgabuzzino dismesso e un bagno, Alyssa e Lavanda si guardarono nell'esatto istante in cui arrivarono gli studenti di Corvonero e Tassorosso. Quando anche Hannah raggiunse il gruppo, una porta apparve e si aprì, lasciando intravedere una stanza molto ampia. 

-Oh sì- esclamò Fred, facendo da capofila al gruppo dietro di lui. -Me la ricordo questa stanza, solo che all'epoca era uno stanzino per le scope. Te lo ricordi George?-

-Sì- rispose George, annuendo. -Stavamo scappando da Gazza se non mi sbaglio-

Alyssa entrò nell'ampio salone e lo osservò da cima a fondo, aveva una serie di cuscini a terra, probabilmente per attutire le loro cadute mentre le pareti, erano tappezzate di scaffali colmi di libri. Era molto luminosa nonostante avesse solo due finestre che sembravano dare sul Lago Nero, Alyssa guardò gli archi a tutto sesto sopra le loro teste e le ricordarono, l'aula usata per il club dei duellanti al secondo anno. 

-Benvenuti nella Stanza delle Necessità- disse Harry, con un tono vagamente imbarazzato. -È il posto che abbiamo trovato per le nostre lezioni, spero vi piaccia-

-Bella Harry- commentò Alyssa, avvicinandosi a rimirare uno spioscopio. -Come l'hai trovata?-

-Dobby ci porta Winky quando alza il gomito con la burrobirra- spiegò Ron, sghignazzando.

-Ah già. Da bambina ho fatto ubriacare Kreacher- disse Alyssa sorridendo al ricordo.

Il gruppo rise all'immagine soprattutto chi, aveva messo piede in casa Black e aveva avuto modo di conoscere, il vecchio elfo domestico. L'ilarità terminò subito e Harry, fece segno ai presenti di mettersi a semi-cerchio davanti a lui per iniziare. Alyssa prese posto accanto a Lavanda e George, mentre Harry spiegava come si sarebbero organizzati da lì in poi.

-Bene, direi che possiamo iniziare da qualcosa di facile. Expelliarmus andrà benissimo, sceglietevi un compagno- disse Harry, guardandoli.

-E noi, ci dovremmo difendere con un semplice expelliarmus?- esclamò Zacharias, arricciando le labbra con sdegno.

-Smith se vuoi quella è la porta- rispose Lavanda, indicandola. -Non credo che ci mancherai-

-Io l'ho utilizzato contro di lui a giugno e ha funzionato- disse Harry con tono pacato. -Ma se pensi che sia troppo facile, puoi andare-

Zacharias si zittì e in un attimo le coppie furono formate. Alyssa e Lavanda avevano deciso di far coppia insieme, a discapito del ragazzo di quest'ultima che invece era finito proprio a esercitarsi con Smith. In breve tempo, nella sala si udirono una serie di Expelliarmus e alcune bacchette volarono per la stanza. Lavanda aveva disarmato Alyssa con facilità e la seconda, aveva fatto lo stesso subito dopo aver ritrovato la sua. Accanto a loro, i gemelli si divertivano a far volare la bacchetta a Zacharias, che continuava a imprecare imbarazzato sotto lo sguardo divertito di Anthony. 

-Oh proprio non ci riesco- sentì dire da Cho. 

-Povera stella- borbottò Lavanda, nascondendolo con un colpo di tosse.

Terry accanto a lei rise e venne subito disarmato da Padma Patil, che ne approfittò vedendolo distratto. Harry si avvicinò ad Alyssa e gli spiegò come tenere la bacchetta, la osservò lanciare l'incantesimo e sorrise soddisfatto. 

-Ottimo Alyssa- commentò, guardandola. -Mi togli una curiosità?-

-Certo- rispose Alyssa, voltandosi verso di lui.

Lavanda ne approfittò e la disarmò, la ragazza imprecò e corse a riprendersi la bacchetta prima di tornare da Harry, che la guardava con uno sguardo di scuse, per averle fatto perdere la concentrazione.

-Come hai fatto a non farti mettere in punizione stasera?- 

-Oh è semplice- disse Alyssa, ghignando. -Le ho detto che mi andava bene andare in punizione ma l'ho pregata, di lasciarmi il mercoledì libero. Ovviamente non l'ha fatto ma in compenso mi ha lasciata libera oggi- 

Harry ridacchiò e alzò le mani in segno di resa. -Sì, un'ottima mossa- 

Il ragazzo fu richiamato da Hermione e Alyssa lo guardò per qualche secondo, prima di tornare a duellare con Lavanda, che nel frattempo si era messa a chiacchierare con Ginny. Le nove arrivarono in un baleno e quando gli ultimi expelliarmus furono lanciati, Harry decretò la fine del primo incontro. 

-Bene per oggi basta così, per l'incontro della prossima settimana vi faremo sapere il giorno e l'orario- disse Harry, dopo aver utilizzato il fischietto. 

~

-Theo?- 

-Mh?-

-Dobbiamo andare-

Theodore si staccò a malincuore da lei, la quale ridacchiò vedendo il broncio che aveva messo su, per convincerla a rimanere ancora un po'. Erano in uno stanzino del quinto piano e di lì a poco, sarebbero dovuti andare a studiare. Da quando era tornata e aveva trovato il nuovo decreto contro le coppie, lei e il ragazzo si ritrovavano a dover nascondersi negli sgabuzzini. Le dava tremendamente fastidio e anche se aveva scoperto la Stanza delle Necessità, non voleva portarlo lì visto che quello, era il luogo degli incontri dell'ES e non poteva rischiare, di farsi scappare qualche informazione. Si fidava di Theodore ma non dei suoi amici e, la paura che il ragazzo potesse raccontare qualcosa a Malfoy, era troppo grande per essere accantonata.
Theodore la baciò di nuovo e la ragazza si lasciò andare nuovamente a quel contatto, adorava baciarlo e sentirlo accanto. Potevano litigare quanto volevano ma si sarebbero sempre trovati. Alyssa lo abbracciò nascondendo il volto nell'incavo del collo e inspirò il suo profumo, prima di dargli un casto bacio. Si allontanò e lo guardò negli occhi, perdendosi come ogni volta. 

-Come stanno andando le ripetizioni di Aritmanzia?- chiese Alyssa interessata.

Theodore alzò gli occhi al cielo e sbuffò, un po' irritato da quel cambio di discorso, si appoggiò al muro dietro di lui e scrollò le spalle con noncuranza.

-Bene, Lisa è brava a spiegare- 

-Non ho ancora capito come sei finito a farti dare ripetizioni da Lisa- disse Alyssa con un espressione sconcertata.

-Mi ha visto in difficoltà e si è proposta- rispose con tranquillità. -Perché, sei gelosa?- chiese ghignando.

-Ma per favore- esclamò Alyssa, ridacchiando. -Mi fido di te e poi Lisa è una brava ragazza. Riflettendoci tra noi due sei tu quello che non si fida-

-Mi fido di te ma non di lui- sbottò irritato.

Alyssa sospirò impercettibilmente e si avvicinò a lui per immergersi tra le sue braccia, Theodore la strinse a sé e nascose il viso tra i suoi capelli. Lei sapeva quanto in quei momenti di sconforto, il contatto fisico lo aiutasse. Lui era un tipo che aveva bisogno di certezze e i piccoli gesti, come un bacio, lo facevano star meglio. Rimasero in silenzio per qualche secondo, prima di avvicinare le labbra all'unisono per tornare a baciarsi. Alyssa lo attirò a sé e Theodore invertì le posizioni, facendola aderire alla parete, si staccarono per qualche secondo, solo il tempo di guardarsi negli occhi e sorridersi a vicenda. 

~

ANGOLO DELL'AUTRICE

Eccoci qua, questo è un capitolo soprattutto di passaggio, perché sul primo incontro dell'ES, la Rowling ci ha scritto ampiamente e visto che non apporto modifiche su quel campo, era per me superfluo scrivere su un qualcosa che già sappiamo. 
Non ho molto da dire quindi aspetto le vostre impressioni.
Ci vediamo nei commenti.

Al prossimo capitolo,
_L_Black_

  
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