Re… il suo nuovo capo aveva seriamente utilizzato questo termine come appellativo alla carica di leader massimo dell’azienda? L’espressione che il volto di Nami aveva assunto dopo aver sentito quell’affermazione lasciava trasparire tutta la sua incredulità. Scoppiò, dunque, in una sonora risata che andava tra l’esasperazione e la derisione per quel ragazzo così giovane che, secondo la prima impressione che la ragazza ebbe di lui, non aveva nessuna possibilità di concorrere contro alcune tra le menti più geniali al mondo, vale a dire i vertici della One Piece Inc.
 
- Come penso tu abbia capito, il nostro Luffy è molto ambizioso. Ora tocca a te fare del tuo meglio. E ricorda: abbiamo molta fiducia nelle capacità che hai dimostrato e altrettante aspettative nei tuoi confronti!
Intervenne Marco, che, dopo quell’esclamazione, la quale celava una raccomandazione, si congedò per tornare a svolgere il proprio lavoro, lasciandola, in questo modo, ad affrontare i due particolari individui da sola.
 
- Quindi vorresti diventare il capo di questa azienda e, dato che ora lavoro per te, non credo di avere altra scelta oltre all’aiutarti. Io sono la migliore quando si parla di gestione economica, quindi lascia che me ne occupi io.
Nonostante le parole di Nami sembrassero lasciar trapelare la volontà della ragazza di impegnarsi per realizzare le ambizioni del suo nuovo superiore, le intenzioni velate dietro a quel breve discorso erano molto diverse dal suo significato. Nami, infatti, non credeva minimamente alla spavalderia mostrata dal giovane, le cui aspirazioni le apparivano solo come il sogno irrealizzabile di un bambino. Più lo guardava, più il dubbio su come egli fosse entrato a far parte di una compagnia così importante cresceva.
 
A quel punto, Luffy, il quale non aveva colto il senso nascosto dalle parole della nuova collaboratrice, le indirizzò un altro brillante sorriso e, rivolgendosi poi al collega che lo affiancava, disse:
- Con un’economista come Nami riusciremo sicuramente a raggiungere l’apice della One Piece. Non credi anche tu Zoro?

Il ragazzo dalla chioma verde, che per tutto il tempo non aveva distolto gli occhi da lei, assumendo un’espressione che col passare del tempo si rabbuiava progressivamente, volse lo sguardo verso il suo superiore e subito parve rasserenarsi, come a riflettere l’entusiasmo di Luffy.
- Tu pensi sempre in grande, ma forse prima dovremmo concentrarci per portare a termine il progetto a cui stiamo lavorando.
Dal suo sguardo determinato e dal tono che la sua voce profonda aveva assunto, Nami capì subito che anche l’altro ragazzo, Zoro, credeva fermamente in quello che per lei era solo il capriccio infantile di un moccioso. Di conseguenza, iniziò ad avere ripensamenti sul suo giudizio iniziale: forse la prima impressione che aveva avuto di Luffy non era del tutto corretta e lui sarebbe riuscito a sorprenderla positivamente.
 
Dopo qualche attimo di silenzio in cui il suo nuovo superiore continuò a muovere i propri occhi da Nami a Zoro, egli si decise finalmente a parlare e, con un’espressione decisa sul volto, esclamò:
- Andiamo allora: ti mostriamo il nostro nuovissimo progetto!