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Autore: _Shalala_    14/03/2022    2 recensioni
‹‹Sicuro che così tu non hai freddo?››
‹‹Stai serena! Se avessi bisogno di un po’ di calore, al massimo, ti potrei chiedere un abbraccio›› confessò sussurrandole la frase nell’orecchio.
Stefania percepì un brivido, e non era dovuto all’aria fresca.
‹‹Dimmi un po’… devo istruirti anche sulle costellazioni?››.
[One-shot sui Sancolombo nata dopo la 6x126- è tutta colpa dell'off-screen.]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DI PASSEGGIATE E DI MOMENTI SOTTO LE STELLE.

 
‹‹Senti ti va di fare una passeggiata?›› propose Marco per cercare di distrarla un po’ dai suoi pensieri. ‹‹N-no… ma se ci vedono?›› domandò Stefania con un tono preoccupato: Marco stava già rischiando molto, non voleva che la sua presenza a Villa Guarnieri causasse altri problemi al ragazzo. Pensò che limitare le uscite, ma soprattutto i rumori, fosse la cosa giusta da fare; anche se doveva ammetterlo: la proposta non le dispiaceva per nulla.
L’aria notturna di una frizzantina primavera quasi alle porte avrebbe potuto giovare alla ragazza, concedendole per qualche minuto un po’ di spensieratezza.
‹‹No… A quest’ora dormono tutti e poi fuori non c’è neanche una nuvola… possiamo metterci sotto un albero e guardare le stelle›› aggiunse come giustificazione.
‹‹Va bene››
‹‹Però prima mandiamo il telegramma?››
Stefania sospirò, arrendendosi alla richiesta del Sant’Erasmo. La verità era che in cuor suo percepiva che Gemma si era ritrovata in questa situazione non per sua volontà; soltanto che a Stefania dispiaceva di essere stata presa in giro anche dalla signorina Zanatta, dopo tutto quello che avevano costruito nei mesi precedenti.

Riflettè su quanto la sorellastra fosse davvero fortunata ad avere al proprio fianco una persona come Marco.


Sistemata la questione del telegramma, i due giovani si avviarono silenziosamente all’esterno della villa. Marco le indicò la famosa serra della Contessa, nella quale erano custodite le sue preziose rose.
‹‹Non riesco ad immaginare la Contessa di Sant’Erasmo nei panni del piccolo principe…›› disse Stefania osservando da lontano i fiori mentre Marco stendeva una coperta sull’erba, sotto un albero di ciliegio.
‹‹So che può sembrarti strano ma anche mia zia ha un cuore: prendersi cura delle rose la rasserena e la conforta; specialmente quando le vede sbocciare…››
‹‹… Un po’ come stai facendo tu con me››
Marco si bloccò. Non aveva torto la dolce Stefania; difatti egli stava diventando sempre più fiero di lei, sempre più orgoglioso dei risultati che la propria insostituibile pupilla stava raggiungendo con tanta dedizione.
 Si guardarono per qualche secondo negli occhi che luccicavano al chiaro di luna fino a quando lei non starnutì: fu allora che il giovane si riprese.
‹‹Senti freddo? Perché non ho pensato di prendere un’ulteriore coperta? Così ti ammaler-››
‹‹M-marco frena! Sto bene… si tratta solo di qualche minuto all’aria aperta››
‹‹Vabbè siediti pure tu che ti lascio la mia giacca. Almeno il raffreddore vorrei risparmiartelo… se iniziassi a starnutire, qualcuno in casa potrebbe sentirti››
Quelle parole provocarono in Stefania un leggero imbarazzo; fortuna che il rossore sulle sue guance non era percepibile al buio. Non appena si sedette sulla coperta, un lieve tepore le avvolse le spalle.
‹‹Sicuro che così tu non hai freddo?››
‹‹Stai serena! Se avessi bisogno di un po’ di calore, al massimo, ti potrei chiedere un abbraccio›› confessò sussurrandole la frase nell’orecchio.
Stefania percepì un brivido. E non era dovuto all’aria fresca.
‹‹Dimmi un po’… devo istruirti anche sulle costellazioni?››.


I due, alla fine, rimasero per più di qualche minuto a godersi la vista delle stelle, a debita distanza. Dopo un breve ripasso delle costellazioni, la giovane Colombo aveva preferito il silenzio e Marco comprese di non insistere. Solo quando notò la ragazza tremare ulteriormente spezzò il silenzio proponendole di avvicinarsi a lui. Dopo tanta insistenza, Stefania cedette- forse anche perché cominciava a sentire le palpebre pesanti.
Ora lei giaceva tra le braccia di Marco che, lentamente, percorreva su e giù con la propria mano destra il braccio sinistro di Stefania come a voler produrre calore.
‹‹Sai che questo completo blu ti sta proprio bene?›› le confessò impacciato ‹‹Ho scelto talmente bene che potrei considerare la possibilità di candidarmi come venere qualora decidessi di non tornare più al Paradiso…›› cercò di farla ridere con una delle sue solite battute, però non arrivò risposta.
Il giovane Sant’Erasmo, purtroppo, non si era reso conto del respiro ormai lento e cadenzato della ragazza, la quale giaceva addormentata con la testa appena sotto il mento di lui. Si era infatti appisolata tra le sue braccia senza pudore. Sembrava veramente una bambina indifesa, lontana dall’immagine della signorina Colombo che aveva conosciuto qualche mese prima: la sua caparbietà, la sua capacità di portare sempre il buonumore e la sua dolcezza avevano lasciato spazio alla parte più vulnerabile e fragile.
Marco si considerava fortunato: aveva avuto questo privilegio.
Pensò, poi, alle ore di sonno che doveva aver perso Stefania tra tutti i pensieri, le domande e i dubbi che l’avevano perseguitata da quando la verità era venuta fuori, e la compatì. Delicatamente si sollevò da terra, mantenendo la ragazza in braccio. La riportò nella foresteria premurandosi di metterla a letto e coprendola per bene.
Prima di andarsene si fermò qualche secondo ad ammirarla dormire: la vedeva serena e pensò che non si meritava tutta quella sofferenza. Spinto da un senso di protezione le lasciò un dolce bacio sulla fronte.
‹‹Vedrai che tutto andrà bene, nel frattempo mi prendo cura io di te››
Il ragazzo uscì dalla stanza prima che Stefania potesse sorridere nel sonno mugugnasse un lieve “grazie” come risposta.  
 
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Non so con quale coraggio ho provato a scrivere qualcosa su di loro ma onestamente mi è rimasto l’amaro in bocca: meritavamo di vederla la passeggiata sotto le stelle. Sia maledetto l’off-screen.
Ringrazio, comunque, i Cosimella per il bacio sulla fronte mentre il gentil sesso dorme; i veri galantuomini sono quelli che ti baciano la fronte (sto parlando anche di te Lucianone).
Spero possa piacere!
-✿
   
 
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