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Autore: Spensieratezza    16/03/2022    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Il ritorno al presente non fu neanche lontanamente immaginabile come se l’erano figurati nella mente.

Se infatti quando arrivarono nel passato, non accusarono niente di anomalo, così non fu quando tornarono al futuro.

Per prima cosa, si ritrovarono sdraiati sul pavimento e già questo contribuì molto a spiazzarli, ma poi quando cercarono di alzarsi, dovettero desistere, perché entrambi fossero scossi da capogiri molto intensi e un senso di nausea molto forte.

Castiel e Gabriel furono subito attorno a loro per sostenerli.

“Cas, ma che diavolo succede..” bofonchiò Dean, cercando di divincolarsi dalle loro braccia.

“Sbalzo di pressione..cambio di atmosfera, sbalzo di percezione troppo violenta..” bofonchiava Castiel. Dean si pentì già di averlo chiesto, non gli importava poi molto, voleva solo che Sam stesse bene, capì vagamente che anche lui non stava bene e la cosa lo stava agitando molto.

Gli angeli li misero sul lettone matrimoniale del motel e cercarono di tranquillizzarli, ma pochi secondi dopo, dovettero correre in bagno a vomitare, quasi contemporaneamente.

“Hanno bisogno di noi, Gabe.”

“Non era così che mi ero immaginato il ritorno a casa, Cassie.”

 

 

Gli angeli trasportarono di nuovo i due fratelli sul letto, poi misero le mani sul loro corpo, nonostante loro cominciarono a ribellarsi come se fossero loro il nemico.

“State calmi! È per curare il vostro corpo, almeno così dormirete. “

“State tranquilli che non state morendo, le vostre coscienze non hanno solo preso bene lo spostamento spaziotemporale. La nausea è causata da quello.” Disse Gabe.

“In fin dei conti, spostarsi tra passato e futuro non è mica una passeggiata.” Disse Castiel di rimando.

Dean e Sam si stavano tenendo per mano e apparivano più calmi.

“E pensare che credevo l’aereo fosse la cosa più terribile che potesse capitarmi.” Disse Dean.

Le risate che sentirono degli angeli, fu l’ultima cosa che sentirono, prima di sprofondare in un sonno profondo.

 

 

 

*

Quando Dean e Sam si svegliarono, si sentirono molto meglio, chiesero subito di loro fratello, di Bobby, dei loro amici, ma gli angeli sostenerono di non sapere nulla dei loro amici, anche se sapevano che Adam, Jack e Damian si trovavano in Spagna, li avevano sentiti da una cabina telefonica e sarebbero tornati in serata o l’indomani.

Dean e Sam volevano subito contattare Adam e i loro amici e la prima cosa che fecero, fu cercare di accendere i loro cellulari, ma l’impresa parve ardua, come nel passato.

“Ragazzi, potete fare qualcosa? Perché ancora non funzionano?” domandò Sam.

“Siamo tornati al presente, dovrebbero funzionare!” ribadì Dean.

Castiel e Gabriel con un sospiro, esaminarono i loro telefoni con i loro poteri.

“Questi cellulari sono morti.” Disse Castiel.

“CHE COSA??” dissero in coro.

“Ci deve essere un errore!” disse Dean.

“Nessun errore, ma MORTO non è il termine più esatto..ogni cosa, credito, promozione, dati, e ogni altra porcheria che c’era qui dentro, è stata annullata..come se non fosse mai esistita. Probabilmente dipende dal fatto che avete passato settimane in un’epoca in cui le cose che esistono in quest’epoca, beh, di fatto non esistevano. “ disse Gabe.

“Tutto questo è assurdo!”disse Dean.

“Per niente, mai sentito parlare di anacronismi? Di cose che non dovrebbero esistere in una determinata epoca? Voi le avete portate laggiù, come i vostri vestiti, il vostro corpo eccetera, ma chiaramente per un milione di leggi sulla fisica, è impossibile che un oggetto materialmente già costruito, si dissolva nel nulla, solo per questo, quindi..semplicemente  gli oggetti smettono di funzionare!”

“Cas, abbiamo delle cose molto importanti lì dentro, numeri di cacciatori e di molti nostri amici.” Disse Dean.

“Ah, non sono già morti tutti?” chiese Gabe.

“Cas…” lo implorò Sam.

“Va bene, va bene, faremo in modo di ripristinare quello che c’era prima, in modo che torni esattamente com’era prima del ritorno al passato.” Disse Castiel.

“Puoi farlo?” disse Dean, abbracciandolo di slancio.

“Frena cowboy, l’operazione avrà bisogno di almeno ventiquattr’ore e si annullerà tra altre ventiquattro, quindi vi suggerisco di trasferire tutti i vostri dati su altri telefoni quando li riavrete.” Disse Gabe.

“Ma..tutto questo è assurdo!” disse Sam lamentandosi.

“La dura legge del tempo. Due settimane da viaggiatori del tempo si fanno sentire e hanno le loro conseguenze.” Disse Gabe ridacchiando.

“Cerchiamo di distrarci per un po’, va bene? Sarete affamati!” disse Castiel presentandogli ancora le pizze che gli avevano mostrato appena svegli e affamati, cominciarono a mangiare di gusto.

“Piano, campione, "disse riferito a Dean " vacci piano o ti troverai a vomitare di nuovo.” Lo riprese Gabriel scherzoso.

“Castiel, ci spieghi come mai siamo stati così male? Non è successo quando siamo tornati dal viaggio nel tempo in cui abbiamo conosciuto i nostri genitori e io l’ho fatto per ben due volte!” diceva Dean facendo grossi morsi.

“Beh, suppongo che essere stati lì diverse settimane abbia un impatto più violento. Ormai vi eravate abituati a quel clima e a quel tempo. Il corpo ha una memoria tattile, trasportarlo nuovamente in un’altra realtà, fa subire uno shock..anche se ritengo gran parte del lavoro lo hanno giocato le vostre emozioni. Eravate particolarmente sconvolti quando vi abbiamo portati via.” Disse Gabriel.

“Ma perché non ci siamo sentiti male, quando siamo andati laggiù per esempio? L’andata non è stata traumatica come il ritorno!” disse Sam, attaccandosi alla bottiglia d’acqua.

“Probabilmente perché eravate più sereni, ma con ogni probabilità anche per il fatto che cinquant’anni fa si stava decisamente meglio, c’era meno inquinamento, l’aria era più pulita e leggera e tutto quanto, quindi anche la pressione atmosferica era decisamente migliore, per questo lo sbalzo indietro non è stato chissà che traumatico.” Disse Castiel.

“Mi sta tornando il mal di testa, inoltre non mi piace ragionare sul fatto che il mondo che abbiamo appena lasciato e meglio di quello che abbiamo ora..” disse Dean.

“Beh, dovreste, visto che la flash news di oggi è che forse in qualche modo esiste un margine di miglioramento.

“Ma che state dicendo?” chiese Sam attonito.

"Beh, sapete, avete dormito per ore e ore e noi nel frattempo, ci siamo informati su cosa è accaduto al mondo, andando a chiedere in Paradiso!"

"Ci avete lasciati da soli?? Ma non dovevate sorvegliarci??" sbuffò Dean.

"Ehi, eravate praticamente in coma! Mica pensavate che stavamo seduti qui a guardarvi dormire?? State tranquilli, ogni tanto venivamo a darvi un'occhiata." disse Gabriel.

"Non vi sarete mica un po' montati la testa? Ricordatevi che anche se siamo vostri amici, siamo pur sempre degli angeli, questo è doveroso ricordarlo." puntualizzò Cas.

Sam, forse annusando una puntuale replica di Dean, che sembrava avere proprio l'espressione di uno che stava per insultare, decise di cambiare discorso.

"Torniamo al mondo che cambia, mentre noi stiamo dormendo!" disse Sam.

“Credo che dovreste perlomeno ascoltare un telegiornale.” Disse Gabriel, accendendo la tivù su un canale a caso.

 

Dean e Sam ascoltarono basiti le notizie del tg, che raccontavano di come Jack, Adam e Damian, avessero unito svariati popoli di abitudini e costumi diversi, che prima si detestavano e ora erano riusciti a conoscersi ed erano diventati praticamente amici.

Non solo, alcuni popoli che erano dichiaratamente nemici tra di loro e avevano rotto rapporti e alleanze, avevano ripreso i contatti e qualcosa che assomigliava a un nuovo inizio di amicizia, rispettando comunque le tradizioni diverse.

Inoltre con la loro gentilezza e il loro buon cuore, erano riusciti anche a convincere sempre più popolazioni, sulla libertà delle donne a lavorare, sulla scelta di poter decidere loro chi sposare e amare e anche le varie differenze di ceto sociale si stavano piano piano discrepando.

“Sembra che grazie a questi nobili fanciulli, si sia aperto da qualche settimana, un nuovo canale per le comunicazioni difficili, tra popoli che non conoscono la stessa lingua. Il linguaggio…del cuore…il raggiungimento dell’amore totale, quello UNIVERSALE, non sembra più solo una mera utopia.

 

Sam e Dean erano sconvolti.

“Questo è il nostro fratellino!” disse Sam e Dean annuì.

“Credo che ci sia altro, che voi dobbiate vedere..” disse Gabriel.

 

Una volta appurato che i fratelli ormai stavano bene e potevano camminare anche all’aperto, gli angeli mostrarono a loro come il mondo sembrava essere lo stesso, ma non era così, era cambiato sottilmente.

“Guardate, persone dello stesso sesso, si baciano al parco, o alle giostre, uomini di colore che si abbracciano come fratelli, nessuno che guarda più come sia vestito l’altro, per criticarlo..” disse Castiel.

“Tutto questo è opera di Adam, Jack e Damian..” disse Dean con gli occhi che brillavano.

“No, è opera vostra.” Disse Cas serio.

“COOSA??”

“Quando siete andati nel passato, avete lasciato un segno importantissimo laggiù, la sfilata a cui avete partecipato..se Sam non avesse mai fatto quel discorso, sarebbe stata una sfilata qualunque, che non sarebbe rimasta impressa nella Storia, ma grazie al VOSTRO intervento, fu dedicato un articolo intero, da prima pagina, allo straniero che con parole altisonanti degni di un angelo, ha parlato d’amore e di nobili virtù, colorando una giornata di ricchi sentimenti.

“LO SAPEVO, LO SAPEVO! Sono fiero di te, fratellino!” disse Dean, dandogli un bacio.

“Ma…il mio intervento non può aver cancellato decenni e decenni di razzismo e omofobia..” disse Sam tutto confuso.

“Infatti non l’ha fatto.” Disse Gabriel.

“Ma..hai appena detto che…” disse Dean confuso.

“Nessuno, con solo un giorno a disposizione, ha il POTERE di cancellare secoli di odio e pregiudizio, semplicemente parlando, per quanto le sue parole possano essere splendenti!” disse Gabriel. “Ma ha certamente dato uno scossone potente, ha fatto venire il dubbio, a molti uomini, non ha cancellato le discriminazioni e l’odio, ma sono state largamente diminuite, grazie a voi, ora già negli anni settanta si parlava di mettere da parte l’odio e lasciare amare chi si desidera e in questo modo, i vostri ragazzi hanno trovato la strada già spianata a entrare in cuori già aperti alla comprensione.” Disse Castiel.

“Quindi..in pratica se loro hanno creato questo, è anche grazie A NOI!” disse Dean.

“Sì, ma adesso non montarti la testa, loro sono comunque intervenuti sul campo!” disse Sam.

“Anche noi!”

Sam alzò gli occhi al cielo.

“Quanto sei vanitoso!”

“Quindi adesso viviamo in un nuovo eden?” domandò Dean strapazzando Sam di baci.

Gli angeli si guardarono tristemente.

“Ci chiedi se avete di nuovo un paradiso terrestre, solo perché siete liberi oramai di fare delle cose normali, come amarvi e vivere tutti uniti come fratelli, senza odiarvi e picchiarvi perché vi vedete diversi?” chiese Cas.

“Questo non è normale, solo triste.” Disse Gabe.

“Sì, ma non esisteranno più le guerre..nè la malvagità, no?” insistette Dean.

Gli angeli risero amaramente.

“Ragazzi, siete solo umani…le vostre parole per quanto belle non compiono di certo miracoli.” Disse Cas.

“Il male continuerà ad esistere, nonostante Lucifer è tornato ad essere buono.”

“Ma…non è giusto!” disse Sam triste.

Castiel si chinò su di loro.

“Una cosa antica come il MALE, non può essere sradicata così facilmente..serve molto di più…ma chissà, forse un giorno, sapremo cosa.”

Per qualche secondo Dean e Sam si sentirono sopraffatti dalla commozione, poi si asciugarono gli occhi, decidendo di pensare ad altro.

“Vogliamo vedere i nostri amici.” Disse Dean.

“Sì, dobbiamo essere sicuri che stiano bene..anche se non ricorderanno, non importa, ci basta solo..abbracciarli.” disse Sam.

“Ehi, se continui così, comincio ad essere geloso.” Disse Dean.

“Bene!” ridacchiò Sam.

Dean si accorse che gli angeli si guardarono con sguardo eloquente e si preoccupò.

“È successo qualcosa a loro? Ditecelo!” disse Dean.

“State tranquilli! Loro stanno bene!” disse Castiel.

“Ma ora avrete il privilegio di chiederglielo personalmente.” Disse Gabriel.

“Ma che…ohhhh.” Disse Dean, vedendo i loro amici davanti a loro che camminavano, sorridendo.

“Brutti bast..avete organizzato tutto!” disse Sam, felice.

"Vergil! Ci sei anche tu!" disse Sam.

"Oramai sono diventato parte della squadra!" disse l'altro.

Finalmente qui, mascalzoni che non siete altro!” disse euforico Steve.

“Avete finito di andare a zonzo in giro per le epoche?” domandò Bruce.

“Voi..lo sapete?” chiese Dean.

“Sbagliato. Ricordiamo, è il termine esatto, o forse no, che dici, Matt?” chiese Bruce.

“Io direi che più che altro, lo abbiamo sempre saputo.” Rispose Matt.

“Fin da quando vi abbiamo visti per la prima volta.” Disse Steve.

“Quale prima volta? Acquisisce tutto un altro significato adesso.” Disse Alan.

“Lo sapete!!” dissero in coro i due fratelli.

“Venite qui, brutti bastardi, figli di puttana!!” disse Steve allargando le braccia.

 

Gli angeli assistettero al secondo abbraccio di gruppo più bello, in meno di ventiquattr’ore, assistettero pazientemente che finirono di stringersi tutti come se fossero appena scampati a un incendio e poi fece la loro comparsa, qualcuno che i due fratelli non si sarebbero mai aspettati.

“Meno male che avete finito, perché stavo cominciando a sentirmi escluso!” disse una voce.

Dean e Sam riconobbero immediatamente quella voce e si stranirono perché non capirono che cosa c’entrava in quel momento.

KEVIN??” dissero in sincrono.

“Proprio io.”

“Ma..che cosa ci fai tu qui?” chiese Dean, ancora frastornato.

“Eh…che cosa ci faccio..me lo chiedo sempre, scova l’intruso..prima ero il più vecchio in un branco di giovanotto, ora il più giovane! Non potete dirmi che non sono coerente nel passare da un estremo all’altro!”

Dean e Sam sgranarono gli occhi in un lampo di consapevolezza che li scioccò.

“No..non ci starai dicendo che tu..” disse Sam lasciando la frase in sospeso.

 

Ci pensò Alan a confermare i dubbi, stringendo a sé il piccolo Kevin.

“È mio FIGLIO.” Disse Alan.

Kevin si mosse un po’ a disagio tra le sue braccia.

“È…il professore?” domandò Sam scioccato.

“In questo momento sono solo un profeta,” disse l’altro.

"Vieni qui, squinzio!" disse Dean, abbracciandolo e sollevandolo di preso.

Quando lo mise giù, anche Sam abbracciò Kevin.

“Direi che i suoi studi per capire il verbo di Dio, hanno dato i suoi frutti, professore!” disse Castiel.

“Se avessi saputo di dover rinascere..per avere una qualche soddisfazione..e alla fine il merito se lo è preso qualcun altro!” disse Kevin ironizzando guardando Sam e Dean.

“Guarda, guarda, che ragazzino insolente.” Disse Dean.

“Aggiungo anche un po’ geloso, se preferisci, torniamo indietro nel tempo e facciamo combattere te contro i leviatani!” disse Sam.

“Ehi, non guardate me! Io con i viaggi nel tempo ho chiuso, per un bel po’ di tempo! Fottetevi tutti!” disse Gabriel.

Scoppiarono tutti a ridere.

“Kevin..ma è bellissimo.” Disse ancora Sam.

“Raccontaci tutto. Come l’hai scoperto?” chiese Dean.

“Beh, è una cosa strana..” disse Kevin, cominciando a raccontare, dicendo che si era svegliato improvvisamente, ricordandosi di aver già incontrato Sam e Dean nel passato e ricordando anche di essere stato un professore, ricordando anche di essere stato quel bambino. Con l’emozione a mille aveva chiesto a Castiel e Gabriel di farli incontrare con i ragazzi e insieme combinarono un incontro a casa al bunker dei letterati.

 

“Secondo te la sorpresa che hanno in mente Castiel e Gabriel, sono Sam e Dean?” chiedeva Alan.

“Loro dicono di no, hanno detto che c’è un’altra sorpresa ad attenderci prima.” Disse Steve.

“Non capisco proprio quale debba essere e ora che non so cosa aspettarmi, ho decisamente paura.” Disse Bruce.

“Anche io sono stufo di sorprese!” disse Matt.

“Schhh.zitti! Non avete sentito un rumore?” chiese Alan.

“Qualcuno..sta entrando!” disse Steve.

 

Subito dopo videro entrare Kevin, che sorrideva.

“Buongiorno!” disse lui.

I ragazzi impallidirono e non dissero una parola, il silenzio fu interrotto solo dalle lacrime di Kevin e dal singhiozzo di Alan, per poi vedere i due stringersi in un abbraccio mozzafiato.

“Non riesco a crederci.” Disse Matt.

“Neanche io..amici miei.” Sussurrò Steve.  
 
 

   
 
 



















Note dell'autrice:  eccomi qui, ragazzi! Finalmente, FINALMENTE è stato svelato quasi tutto xd vi è piaciuta la sorpresa? All'inizio volevo fare che fosse qualcun altro il figlio di Elijah, ma..poi ci ho ripensato per un motivo, ma vi spiegherò tutto nel prossimo capitolo xd MAI avrei pensato che Kevin avrebbe avuto un tale risvolto, vi mettete a ridere se dico che è stata una cosa dell'ultimo momento? ahhah tutte le spiegazioni scientifiche e tecniche sui telefonini, è come secondo la mia idea, il motivo del perchè le cose tecnologiche potrebbero subire un corto circuito xd anche i malesseri di Sam e Dean..nessuno mostra mai che dei protagonisti che fanno un viaggio nel tempo stiano mai male, ma cavolo..non è una passeggiata di salute, io credo che almeno dei sintomi simili al mal di mare bisognerebbe averli xd
   
 
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