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Autore: annapuff    16/03/2022    2 recensioni
Maybe it's a fate... ed ecco il secondo volume!
Avevamo lasciato Yoongi e Isabel separati, per via di un destino crudele!
Ed eccoli pronti a iniziare un 2016!
Se pensate che tutto sia stato tragico in passato... beh non avete ancora visto nulla!
altri quattro anni prima che si rincontrino nel 2020!
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maybe it's fate'
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CAPITOLO 38 NIGHT AND MORNING
13 GENNAIO 2017 03:00
Jungkook entrò in camera propria senza neanche accendere la luce barcollando leggermente lasciò il borsone per terra e si trascinò nel buio più totale verso il letto tasto con le mani di fronte a se per capire se stesse realmente raggiungendo il letto, ed ecco sentire tra le dita il tessuto del piumone, sorrise soddisfatto di esserci arrivato e ci si lanciò sopra. L’atterraggio non fu dei migliori, nella sua testa si aspettava di incontrare il morbidume del materasso e del piumone, invece il suo scontro fu con il corpo spigoloso di qualcuno che a quanto pare era arrotolato nelle coperte.
“Ahio!” urlò quel qualcuno arrivò da sotto le coperte
“Aigoo… chi è?” biascicò Jk mentre rotolava di lato e tastava l’intruso nel sul letto
“Jimin-ah” rispose il ragazzo mentre si massaggiava il ginocchio.
“mmmh… spostati un po’ fammi spazio ho sonno” esclamò il più piccolo mentre gattonava per potersi addentrare dentro le coperte e mettersi al caldo per poter dormire.
“Ahia, quello era il mio ginocchio, stai attento” si lamentò Jimin con voce impastata dal sonno,
“Sai… credo che il tuo ginocchio non dovrebbe essere qui e neanche il tuo corpo. È il mio letto questo” sbuffò il più piccolo
“Ti aspettavo” disse indispettito
“Aigoo, ho sonno dormiamo” disse Jk finalmente sotto le coperte vicino al corpo di Jimin “Yah che bello sei caldo… brrr che freddo” disse il ragazzo
“Puzzi di birra…” disse Jimin mentre gli annusava la faccia nel buio della camera
“Ho bevuto con i due hyung” disse Jk “Ahiiii… mi fai il solletico sul collo con il tuo naso” ridacchiò leggermente lamentandosi
“Che ora è?” chiese Jimin allontanando leggermente la faccia dal collo di JK
“Mmh tardi, non ci siamo resi conto dell’orario, ma perché mi aspettavi?” chiese confuso
“Mmh, ti abbiamo provato a cercare per l’agenzia ma niente, poi siamo tornati qui io e Tae e abbiamo bevuto con gli altri due Hyung, ma tu non tornavi” disse tramite degli sbadigli
“Che frase lunga e sbadigliosa” ridacchiò il più piccolo “Yah… dato che sei qui riscaldami i piedi sono ghiacciati, fai il bravo Hyung” disse mentre si faceva spazio con i piedi per incastrarli tra le gambe del più grande
“Hai anche le mani ghiacciate.. brrr” disse Jimin mentre invece acchiappava le mani del più piccolo “Si riscalda anche quelle” decreto Jungkook con un sorrisino stampato sul volto.
“Sai non dovrei farlo dato le tue bugie” brontolò Jimin ancora irritato.
“Aigoo, sei qui e ti sto facendo rimanere, ho sonno! Parliamo domani, tu riscalda” disse mentre con un bracciò si tirava Jimin più vicino e lo abbracciava “Mmh i tuoi capelli profumano” disse sorridendo mentre annusava il più grande
“Tu puzzi di alcool, mi dirai mai perché sparisci?” chiese Jimin mentre si faceva stringere di più e affossava la testa nel petto del maknae
“Si, ma no ora ho sonno” disse con uno sbadiglio
“Odio quando non ti confidi con me, mi fai andare ai matti” si lamentò Jimin
“Yah, non è colpa mia se tu preferisci Tae” disse Jk
“Non è vero, tu sei il mio piccolo! Tae è mio fratello” rispose velocemente il ragazzo in sua difesa
“Grande differenza… dormi” ridacchiò Jk mentre tirava un pizzico sul fianco del più grande e Jimin saltava leggermente trovandosi ancora più attaccato al più piccolo.
“Mi sento escluso dalla tua vita, non voglio che risuccede quello che è accaduto in tour, non voglio che il nostro rapporto si inclina” disse Jimin continuando il discorso
“Ti preoccupi troppo… smettila di parlare” disse di nuovo sbadigliando “Ho anche bevuto domani non ricorderò nulla, le tue parole sono parole che volano nel vento”
“Aigoo, io sto provando a risolvere con te, a parlarti a cuore aperto” si lamentò Jimin mentre provava a tirarli un leggero calcio ma non riuscendoci poiché fosse imprigionato nell’abbraccio del più piccolo che si era avvinghiato anche con le gambe a lui.
“Lo capisco… il nostro rapporto non s’inclinerà, non risuccederà niente di grave come in tour, non c’è nessuna ragazza, io ti voglio bene. Ma sei morboso, e a volte  mi soffochi, come ora che voglio dormire, e mi stai facendo passare il sonno, sai essere fastidioso, ma anche dolce. Piccolo jimishiii, io ho bevuto la stanza gira, sento meno freddo grazie a te ma io dormire” esclamò Jungkook finendo il tutto con un sonoro sbadiglio
“Aigoo, va bene dormiamo ma domani parliamo” disse Jimin un po’ imbronciato provando a staccarsi da quell’abbraccio soffocante.  
“Yah promesso, non ti staccare” lo bloccò di più tra il suo corpo “Non mi staccherò mai” rispose Jimin sorridendo e liberando un braccio per poi poterlo abbracciare a sua volta, Jungkook sorrise muovendosi un pochino per perfezionare la posizione e poi affondò di nuovo la faccia nei capelli del più grande per dormire con il suo profumo nel naso.
 
Namjoon si lanciò sul proprio letto senza pensare minimamente a non fare rumore, il suono del respiro pensante di Taehyung risuonava per la stanza, e ciò significava che stesse dormendo, non si era neanche cambiato era troppo stravolto da quella giornata.
Ma si sentiva fin troppo ubriaco per poter avere ancora la forza di pensare.  Avrebbe dovuto confidarsi con tutti l’indomani, ma si sentiva leggermente più sicuro aveva il sostegno di due del gruppo.  Avrebbe però dovuto affrontare Jisoo e non ne aveva ancora voglia, forse avrebbe dovuto mettere fine a quella relazione, sarebbe stata la scelta più matura, ma qualcosa lo bloccava, da quando l’aveva vista la prima volta ne era rimasto folgorato da non riuscire più a ragionare, e dall’ora aveva lasciato la sua fidanzata poi era partito per il tour sperando di dimenticare quella donna che invece si insinuava nei suoi pensieri e nei suoi sogni di notte. Al rientro l’aveva rincontrata e aveva deciso di provare a conoscerla, così per pura curiosità, per puro capriccio e invece il capriccio era diventato altro, e ora c’era dentro fino al collo. Si sentiva così confuso, e aveva paura che avrebbe potuto soffrire. Si rigirò tra le coperte leggermente nervoso, doveva spegnere il cervello e dormire e doveva farlo subito o non avrebbe avuto forze per un’altra giornata lavorativa.
 
Yoongi entrò in camera anche lui come Jungkook barcollando cercando di fare meno rumore possibile, si mosse nel buio più totale cercando di trovare il letto che li sembrava fin troppo distante.
“Sei tornato” esclamò una voce spaventandolo a morte e facendolo urlare, la luce della lampada del comodino si accese illuminando leggermente la stanza e mostrando un Jin con un pigiama strano con dei porcellini rosa con le ali, i capelli disordinati leggermente schiacciati sul lato destro laterale e gli occhi fini in due fessure che non riusciva ad aprire per via della luce che aveva appena acceso. 
Yoongi si diede a un sospiro dopo l’urlò e spalancò gli occhi per lo stupore portandosi una mano all’altezza del petto dandosi dei colpetti da solo mentre sotto voce ripeteva “Omo, omo, omo”
“è tardi” disse Jin imbronciato
“Aigoo, ti prego ho bevuto” incominciò a lamentarsi il rapper sbattendo i piedi a terra
“Non è una ramanzina ma una costatazione” disse piccato Jin
“Aigoo si lo so è tardi, ho bevuto con Namjoon e Jk. Sono ubriaco, ma non ero depresso, ho un cappello nuovo profuma di gelsomini, si lei mi manca e sarà sempre così, ma non ti devi preoccupare io non farò nulla, non mi avvicinerò. Non starò maleeeeeeeeee” disse con tono frettoloso e lamentoso
“Sai se quel bastardo del padre morisse improvvisamente, si risolverebbe tutto” disse Jin con un tono strascinato e leggermente depresso.
“Cosa?” chiese Yoongi  spalancando gli occhi, leggermente incredulo da aver sentito una frase del genere uscir fuori dalla bocca del più grande.
“Scusa, non dovrei dire cose così, ma ho sognato un po’ di volte la morte di quell’uomo. E accaduto anche prima mentre dormivo, c’era il funerale era sua la bara e poi appariva Isabel vestita di rosso davanti alla bara, e sorrideva, non riusciva neanche a fingere un po’ di dispiacere, si vedeva che era felice” disse mentre si prendeva le mani tra i capelli scosso da quei pensieri e impaurito dal sogno, Yoongi fece dei primi passi incerti e poi si mosse con più tranquillità per andare a sedersi sul letto del più grande, leggermente indeciso su cosa dire.
“Non so cosa dirti, non mi aspettavo che… tu potessi avere questi pensieri” disse incerto e confuso e per niente calmant. 
“Aigoo, non sei d’aiuto Yoongi, anche io ci sto male” disse piccato guardandolo arricciando il naso irritato
“Mmh, lo so, ma una cosa del genere, un pensiero del genere appartiene più a me e no a te, però capisco… almeno ci sto provando, Hyung ho bevuto, il mio cervello va lento” disse dandosi qualche colpo in testa per provare a ragionare e tornare in sé e sobrio
“Mi prometti che non la cercherai? Che aspetterai che lei ritorni? O che proverai a vivere la tua vita?” chiese Jin supplice guardandolo con sentimento.
“Hyung io lo sto già facendo, continuo anche la terapia” disse annuendo con la testa per poi darsi a un sorriso sghembo.
“Io non penso di essere morboso” disse poi a un tratto Jin mentre stringeva la coperta con entrambe le mani leggermente nervoso.
“Prova a parlare con noi come stai facendo ora, senza urlare e rimproverarci, andrà meglio” disse incerto Yoongi mentre fissava le mani del ragazzo avvinghiarsi sempre di più a quel pezzo di stoffa.
“Mmh Jk è il mio problema” disse scuotendo la testa
“Jk ha paura del tuo giudizio e che lo accusi di sbagliare, il piccolo vorrebbe provare a renderti fiero. Hyung ha una saseang che lo segue per questo torna tardi e da solo” si fece sfuggire Yoongi per poi mettersi una mano sulla bocca “Non dire che te l’ho detto, lo dirà lui!!” esclamò subito dopo
“Cosa?” disse tremante “Cosa? Da quanto! Perché non ha detto niente! Perché affronta tutto da solo! Perché!” disse in preda al panico e alla preoccupazione, lasciando perdere la coperta e avvinghiandosi alla maglia di Yoongi in cerca di risposte.
“Perché pensava che lo avremmo incolpato” disse nervoso Yoongi con lo sguardò puntato negli occhi dello Hyung.  
“MA! Non è colpa sua, se una pazza si è fissata con lui! Sappiamo benissimo cosa vuol dire, anche per le esperienze sentite dagli altri Idol!” disse Jin troppo sconvolto e adirato
“Lo so, ma lui non vuole deludere nessuno di noi, Hyung te lo dirà okay? Aspetta lui per favore, non preoccuparti ci pensano i manager e pd-nim sanno tutto da un po’ lui è andato da loro” continuò a raccontare Yoongi per poi staccare la mano del suo Hyung dalla maglia e stringerla con far incoraggiante.  
“Ne ha parlato con loro?” chiese strabiliato e Yoongi annuì con il capo
“Aigoo, allora è veramente il più maturo tra tutti?” lo guardò strabiliato
“Mmh sta crescendo bene, ma non significa che non abbia bisogno di noi” sorrise comprensivo Yoongi
“Avevo ragione a preoccuparmi” disse poi Jin imbronciandosi.
“Si, domani faremo una riunione di gruppo dopo le prove e parleremo un po’ tutti” disse Yoongi
“Vuoi litigare di nuovo?” chiese Jin ridendo leggermente per smorsare la tensione
“Aigoo, no, odio litigare con te, ma alcuni di noi hanno dei segreti, e Hyung… per favore cerca di capire e di non arrabbiarti domani”
“C’è altro oltre a Jungkook? Tu?” chiese confuso
“Si c’è altro e non sono io… Hyung cerca di essere comprensivo, i nostri errori non sono i tuoi” disse schietto
“Io sono responsabile!” si alterò Jin
“No, Hyung apprezzò il fatto che tu ci tenga tanto a noi, ma no non sei responsabile dei nostri casini, solo dei tuoi” annuì con il capo Yoongi
“Io non ne faccio di casini” disse con una risatina
“Tu? Hai quasi fatto saltare il forno qualche mese fa per cucinare il pane” disse scuotendo la testa ricordando il fattaccio.
“Aigoo, l’ho ricomprato!” rise di più il più grande rilassandosi e scherzandoci su.
“Hyung… preoccupati un po’ di meno o ti escono le rughe!” disse scherzando Yoongi e con un dito lo spinse leggermente indietro toccandoli la fronte scherzosamente.  
“No la mia bellissima faccia non si può rovinare con le rughe!” esclamò tastandosi il viso
“Appunto lascia a noi risolvere i nostri problemi e rilassati un po’, ti suggerire altro… ma non puoi” ghignò poi
“Devi smetterla con questo fatto… Hoseok è sconvolto da te” lo rimproverò scherzosamente Jin, andava meglio stavano parlando in modo più spensierato e senza urlarsi contro l’uno con l’altro era finalmente tutto leggermente risolto, odiava avere tensione tra lui e Yoongi.
“A Hoseok ci penso io! Ho trovato una tizia niente male!” disse sbattendo la mano sul suo petto orgoglioso.
“Yoongi va a dormire hai bevuto troppo!” esclamò scuotendo la testa e spingendolo
“Avevo le mie ragioni per bere.” disse sorridendo
“Mmh maledetta, l’andrò a rapire un giorno e te la riporterò” disse annuendo serio.
Yoongi sorrise al suo Hyung gli diede una pacca sulla spalla e si alzò dal letto, la conversazione poteva dichiararsi conclusa.
Jin annuì con la testa e sorrise a sua volte, mentre rimase fermo a guardare il suo compagno andare verso il letto.
Yoongi si tolse il cappello dalla testa sorridendo, e lo appoggiò vicino a lui nel letto.
Si mise sotto le coperte “Hyung puoi spegnere la luce” si rivolse a Jin
“Buonanotte!” esclamò il più grande spegnendo la luce e provando a riprendere sonno.
“Buonanotte Hyung” sorrise Yoongi nell’oscurità della stanza. Con la mano si mosse verso il cappello vicino a lui e se lo appoggio vicino al naso per poter sentire quell’odore di gelsomino, e sorrise vicino alla stoffa.
Non lo sapeva neanche lui come aveva fatto a resistere all’istinto, di uscire fuori da quello studio, era stata la voce di lei a bloccarlo e quella maledetta frase “Non può trovarmi qui, non posso incontrarlo!”, e lui era rimasto immobile, era diventato tutt’uno con il muro e si era fermato ad ascoltare la breve conversazione frettolosa che i suoi amici avevano avuto con la ragazza, e poi aveva capito che Jungkook l’aveva portata lontano da lui di nuovo, aveva sentito la porta di Namjoon chiudersi ed era scivolato a terra.
Lei si era trovata a un passo da lui che invece, era rimasto immobile, non aveva avuto neanche il tempo di capire il perché avesse agito così che il telefono aveva squillato. Si era ritrovato a parlare con Suran, avrebbe dovuto sentirsi felice perché Wine era stata finalmente ultimata e ciò decretava che aveva finalmente finito con la produzione di quel lavoro, ma la sua mente era rivolta solo a Isabel che aveva varcato quel corridoio ed era stata tanto vicino alla sua porta.
Strinse di più il cappello a sé, era di lei, era il suo odore, per una volta era stato responsabile, non aveva fatto danni e non l’aveva seguita. Aveva rispettato il volere della ragazza, stava incominciando a comprendere sempre più la situazione scomoda in cui Isabel si trovasse, non voleva causarle altri problemi, quella mattina era stato leggermente sconsiderato, si era fatto prendere dall’emozione.
Comprendeva anche che i suoi amici si fossero trovati in una situazione scomoda e lui aveva promesso di non arrabbiarsi anzi di essere accomodante.
Sarebbe stato maturo, sarebbe andato tutto bene e comunque avrebbe avuto le sue risposte, doveva solo essere pazienze e aspettare, tutto sarebbe arrivato a tempo debito. Amore significava anche lasciar andare, e lui lo stava facendo, provando a fidarsi di lei e continuando a sperare che si sarebbero potuti ricongiungere un giorno.
Sbadigliò e chiuse finalmente gli occhi, si sentiva stremato aveva bisogno di riposo, e di essere fresco l’indomani, avrebbe dovuto sostenere i suoi amici nella futura riunione di gruppo che avrebbero dovuto affrontare.
Poi aveva anche quell’impegno la mattina che sicuramente l’avrebbe aiutato ad avere delle risposte e ad essere più tranquillo per tutta quella storia.
 
13 Gennaio 2017
Erano le undici del mattino, Yoongi aveva lasciato le varie prove per un attimo, dicendo che aveva un impegno e nessuno aveva posto alcuna domanda, aveva preso i suoi effetti personali e si era avviato verso la caffetteria di fronte all’agenzia, dove a volte lui e i ragazzi andavano spesso e sapevano di non correre rischi dell’essere spiati da qualcuno, in quella caffetteria ormai i proprietari erano diventati loro amici e ogni volta che avevano bisogno di andarsi a rilassare loro gli davano una piccola saletta privata dove potevano stare tutti in tranquillità.
Talmente si trovasse nervoso, si era recato in quel posto in anticipo, pronto ad aspettare la persona che avrebbe dovuto incontrare.  Finalmente la porta si aprì e un uomo di bell’aspetto entrò all’interno della stanza sorridendo.
“Salve Ro Hae-eun-iss” disse Yoongi porgendo la mano e salutando il reporter con un leggero inchino.
“Salve Min Yoongi” salutò il reporter per poi accomodarsi al tavolo
Yoongi si voltò verso il proprietario della caffetteria e  così entrambi ordinarono. 
Appena fu arrivata la loro ordinazione e furono lasciati, finalmente il ragazzo trovò il coraggio per incominciare quella conversazione con il reporter. 
“Mi dispiace averla chiamata così all'improvviso, e di averla disturbata” si scusò il ragazzo
“Nessun problema, nessun disturbo, sono reperibile in qualunque momento” rispose in maniera cordiale  Hae-eun sorridendo
“Oh... Grazie comunque per la sua disponibilità, volevo chiederle un favore” disse Yoongi a disagio, dopo averla vista, aveva deciso di chiamare quel reporter per avere informazioni riguardanti Isabel, l’aveva fatto immediatamente. Se n’era quasi pentito subito dopo ma ormai aveva prenotato quell’appuntamento e non si sarebbe potuto tirare indietro.
“Mi dica pure” sorrise gentile
“Volevo sapere se negli agganci di Do-yoon ci fosse un qualche investigatore privato che lei conosca di cui potersi fidare” chiese leggermente a disagio, incominciando a giocherellare con la cannuccia del caffè freddo davanti a lui
“Si, ne avrei uno, come mai le serve un investigatore?” chiese leggermente sospettoso
“Ho bisogno che mi trovi informazioni su una persona” accennò a un sorriso leggermente ritaro poiché si sentisse parecchio a disagio per via di quella richiesta.  
“Non può chiedere alla sua agenzia?” chiese di nuovo, pur avendo già intuito chi fosse la persona di cui volesse informazioni il ragazzo.
“Vorrei che non si sapesse che io stia cercando informazioni, sono questioni personali, vorrei non mettere in mezzo l’agenzia” disse cercando di sembrare piuttosto sicuro di se stesso, mettendosi più dritto con il busto, celando il suo nervosismo.
“Mmmh questa persona è  Kim Isabel??” chiese a brucia pelo, alzando un sopracciglio.
“Ehm.. Lei la conosce??” chiese sconvolto vacillando con la voce
“La signorina Kim? Si Do-Yoon me l’ha presentata a un party, ma non ho avuto il piacere di conoscerla meglio oltre la presentazione” disse pensieroso, ricordava bene Isabel nel suo vestito rosso fuoco, che ridacchiava in modo civettuolo con alcuni membri dell’elitè di Seoul.
“Ah..” disse accorto di parole il ragazzo
“Mmh con tutta onesta devo informala che sono al coerente della storia... La tua e di Isabel, intendo. Do-Yoon me ne ha parlato, e sono una delle due persone ancora in vita a sapere tutta la sua storia, lui era il mio migliore amico. Sai? Tu me lo ricordi, siete molto simili tu e Do-yoon” disse pensieroso osservando meglio Yoongi davanti a sé, avevano lo stesso sguardo sofferente di chi amava qualcuno e non poteva averlo.
“Io non mi sento uguale a lui” disse con faccia dubbia, anche lui leggermente pensieroso, si trovava davanti al migliore amico del fotografo che tra altro era al coerente della sua storia.
“Tu hai conosciuto il Do-Yoon adulto, quello cambiato, quello che nascondeva le sue parti migliori. Quando era adolescente non aveva molti amici, era spesso solo, non li piacevano molto le persone e non era accerchiato di gente, ha sempre provato ad esser diverso dalla massa.” Sorrise al ricordo di quel ragazzino sempre solo con una macchina fotografica che era preso solo dai suoi scatti.
“Non si direbbe” disse Yoongi accennando un sorriso, imbarazzato a quanto pare il fotografo era completamente un’altra persona un tempo,  un po’ come lui.
“Invece era così, solo lei riusciva a fallo ridere e essere spontaneo” Hae-eun sorrise tristemente, pensare al passato li causava diverse fitte al cuore.
“La donna di cui era innamorato?” chiese Yoongi con interesse rapito del racconto, avrebbe voluto saperne di più di quella storia, ogni tanto capitava che rileggeva la lettera del fotografo, e ogni volta percepiva quel l’uomo sempre più vicino a lui.
“Si, era mia cugina alla lontana è così che ci siamo conosciuti meglio io e Do-Yoon. Andavamo tutti nello stesso istituto privato scolastico”  
“Quindi anche lei fa parte dei ricchi??” chiese leggermente confuso, non capendo come potesse essere un semplice reporter se facesse parte dell’élite di Seul.  
“Ragazzo penso che facciate anche voi parte dei ricchi, non tutti i ricchi sono felici di esserlo, obblighi e quant’altro, il dover apparire. C'è molto di bello, ma molto anche di triste. Tutto era scontato, tutto non mi causava emozioni, ero un idiota da adolescente, sono cambiato... Do-Yoon mi ha cambiato molto” racconto Hae-eun mosso dal sentimento del ricordo del suo migliore amico.
“Doveva essere una brava persona” annuì Yoongi
“Si, lo era, lo è sempre stato anche se è cambiato per via di questa società, se lo guardavi bene ti sarebbe sembrato uguale agli altri anche fin troppo pieno di sé. Saccente e arrogante” ridacchiò il reporter
“Mi è sembrato priori così” Yoongi si unì alla risata del reporter
“Sono anche al coerente del vostro incontro passato, e che non si è comportato molto bene nei tuoi riguardi, Do-Yoon sapeva come colpire e sapeva provocare, ti chiedo scusa da parte sua” disse inchinando leggermente il capo
“Non c'è alcun bisogno, io ho capito perché ha reagito così, cercava di proteggere Isabel, almeno penso” disse pensieroso Yoongi per poi mostrare un sorriso gengivale pieno di comprensione.
“Si voleva sapere se tu valessi la pena per Isabel di rischiare tanto e se tutto il dolore che la ragazza provasse fosse necessario” si lasciò sfuggire
“Lei sa qualcosa di Isabel del perché si comporti così?” chiese in modo sospettoso, aveva detto che era a conoscenza della loro storia, forse poteva sapere le ragioni di tutto quel casino in cui si erano ritrovati entrambi.
“No di più di quello che sai tu, c'entra il padre e le pressioni, ma non so altro, solo che ti ama” disse serio non potendo comunque raccontare i fatti della ragazza, aveva promesso a Do-yoon che avrebbe protetto i segreti.
“L’ho vista, ieri, sono convinto fosse lei... La riconoscerei ovunque. L’ho vista qui in agenzia” disse Yoongi secco facendosi più serio
“é per questo che ti serve l’investigatore per capire cosa ci facesse qui?” chiese incuriosito
“Si, e anche per sapere se stia bene, è tornata e voglio sapere, sono preoccupato è sparita per mesi senza lasciare tracce anche i suoi social erano tutti offline...” disse con preoccupazione
“Darò il tuo numero a Chin-hae e vediamo cosa può fare, non ti prometto nulla da quello che so. Do-yoon mi ha raccontato qualcosina, Isabel è molto brava a tenere per sé i suoi segreti, dubito che capirai il perché lei ti abbia allontanato”
“Capisco... Si lo so, se Isabel non vuole farti sapere le cose allora è finita, però se non le dici le cose invece, beh accade il finimondo. Sa essere parecchio cocciuta”
“Ho notato sembra abbia una bella tempra” annuì serio
“Io… lo so che dovrei lasciar perdere, che Isabel non mi vuole al suo fianco per ovvi motivi di cui solo lei è al coerente. Ma io continuo a pensarla e anche se provo a vivere la mia vita, sono consapevole che non è quella che vorrei. Sono felice dei miei successi in quanto membro dei bts, del successo che stiamo avendo, ma manca sempre lei. Forse anche Do-Yoon si sentiva così” disse Yoongi preso dal momento, Hae-eun sembrava una persona affidabile e si sentiva leggero in sua compagnia anche molto spontaneo da poter dire tutto ciò che li passasse per la testa.
“Si, Do-yoon si sentiva così era come se li mancasse sempre un pezzo che per quanto si sforzasse, nulla sarebbe stato pienamente perfetto.” Disse sconsolato
“Lo capisco a pieno” disse Yoongi
“Si, però tu sei diverso, vivi con altre sei persone che hanno bisogno di te, dubito faresti lo stesso gesto di Do-yoon… era mio amico ma è stato molto egoista, non avrebbe dovuto. Scusa non dovrei parlarti di ciò con rabbia, e che sono ancora arrabbiato per tutto” ad Hae-eun tremavano le mani e lasciò andare per un attimo la sua tazza di tè  che stringeva in mano.
“Io non lo farò… lei non vorrebbe e non potrei lasciare i miei amici” disse Yoongi
“Sei un bravo ragazzo! Ti farò contattare al più presto così che potrai chiedere tutto quello che ti interessa all’investigatore, però ti do un consiglio, continua vivere la tua vita anche se ti sembra difficile, è la cosa giusta da fare” sorrise alzandosi Hae-eun, il ragazzo si alzò a sua volta.
“La ringrazio per questo incontro, e per l’aiuto che vuole darmi” disse inchinandosi
“è stato un piacere ora devo andare” sorrise di nuovo salutando per poi dirigersi verso l’uscita della saletta privata.
Yoongi si rimise a sedere e diede un ultimo sorso al suo caffè americano, avrebbe dovuto continuare con la sua vita, ma avere informazioni non sembrava una cattiva idea, voleva solo sentirsi rassicurato dal sapere che lei stesse bene, e che forse potesse essere felice in qualche modo. Trovava comunque molto strano che fosse apparsa no una volta in agenzia ma ben due volte, e che si fosse incontrata con Namjoon, ma di ciò si preoccupava ben poco, quella sera avrebbero avuto la riunione e sia il leader che Jungkook avrebbero dovuto svuotare il sacco. Si passò una mano sul cappello che aveva in testa, almeno ora aveva un qualcosa di lei da poter portare con se, come faceva con il biglietto del concerto a suo nome e che foglio del libro dell’hotel che aveva trovato in Giappone, erano entrambi sempre custoditi nel suo portafoglio e pensava che li avrebbero portato fortuna, erano i suoi oggetti più cari ormai.
Si stiracchiò sulla sedia, guardò il bicchiere ormai vuoto e accennò a un sorriso, doveva tornare a lavorare, avevamo molto da fare, doveva continuare a vivere.
 
Angolo dell’autrice:
Si dovevo pubblicare domenica scorsa, ma tra vari impegni e il concerto di sabato che è stato spettacolare non sono riuscita a ultimare questo capitolo. 
Lo so eravate abituati a capitoli stralunghi… beh ogni tanto capiterà un capitolo leggermente corto, sto cercando di diminuire le parole! Aahahhaha
Eravamo rimasti con Isabel e il fascicolo, Dashimen che corre da lei, qui non ci sono ma il loro momento arriverà nel prossimo capitolo.
Yoongi invece si era trovato in macchina a parlare con Nam e Kookie, se vi era sembrato leggermente strano in alcune cose beh qui avete la risposta, lui sa di Isabel e si non ha fatto nulla per incontrarla rispettando il volere della ragazza. 
Abbiamo delle piccole parentesi su jk che torna e chiacchiera con Jimin. Rappacificamento Jin e Yoongi. E un leggero spazio su Namjoon distrutto dalla giornata.
Hae-eun si era già visto nel capitolo 28 letter pt.2, ma era stato anche nominato prima da Chin-hae (investigatore e zio di Dashimen) in più si è visto nel capitolo 33 dove parla con Pd-nim.
Volevo anche dirvi che sto revisionando il primo volume, per ora è revisionato fino al capitolo 18, se andrete a rileggere troverete dei pezzettini in più  e ampliati anche i pensieri dei due protagonisti!
Ci leggiamo di nuovo domenica, questa volta lo prometto e forse ci sarà una sorpresa dato che giorno 20 è l’anniversario della FF ^_^ un anno con Isabel e Yoongi!
   
 
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