Yuki teneva la parte finale della penna alle labbra e gli occhi al soffitto, pensierosa.

Doveva raccogliere le idee per svolgere il tema che il professore aveva appena assegnato alla classe.

Intorno a lei, c’era chi scriveva laboriosamente, chi si guardava intorno, chi fissava il vuoto.

I suoi pensieri intanto vagavano. A poco a poco nella sua testa, ad uno ad uno, si accesero diversi colori.

Bianco. Come i fiocchi di neve che d’inverno cadono lungo il percorso che Hinata affronta ogni giorno in bicicletta per andare a scuola e per potersi allenare a pallavolo, e poi di nuovo per tornare a casa la sera.

Viola. Come i lividi sulle braccia, sulle gambe e anche sul viso di Nishinoya e Daichi, quando durante le partite si lanciano per recuperare le palle più difficili ed evitare che gli avversari mettano a segno punti decisivi.

Indaco. Come l’inchiostro che Sugawara stende sui fogli durante la notte, per preparare le azioni di gioco e le strategie che i compagni potranno usare durante le partite.

Azzurro. Come gli occhi di Kageyama, che brillano quando vi è riflessa la palla sospesa sopra la sua testa prima di un’alzata.

Argento. Come le lacrime che scendono dagli occhi dell’asso Asahi quando pensa che “quello potrebbe essere l’ultimo torneo per i senpai”.

Verde. Come la verdura che il coach Ukai raccoglie ogni mattina, all’alba, per aiutare la sua famiglia ed essere libero di allenare la squadra nel pomeriggio.

Verde chiaro. Come la sacca porta scarpe dimenticata, che Kiyoko è andata a prendere percorrendo di corsa le strade di Tokyo, affinchè tutti potessero partecipare alla prima partita del torneo Nazionale con le scarpe ai piedi.

Rosa. Come la stoffa con cui Saeko avvolge il bento che prepara tutte le mattine per il suo fratellino Tanaka.

Grigio. Come il telefono che Takeda ha consumato, prodigandosi per dare l’opportunità ai suoi allievi di allenarsi con i migliori giocatori del paese.

Giallo. Come l’anello che Tanaka, fin dal primo momento, ha immaginato al dito della ragazza di cui si è innamorato a prima vista.

Arancione. Come la panchina dove Ennoshita, Narita e Kinoshita attendono pazientemente, a disposizione dei compagni, pronti ad entrare in campo per dare il proprio contributo.

Rosso. Come la giacca della squadra del Nekoma che Kuroo appoggia sulle spalle di Tsukishima, quando teme che possa prendere freddo.

Marrone. Come le lentiggini di Yamaguchi, quando ha la possibilità di guardarle da vicino.

Nero. Come l’insegna di incoraggiamento che la manager ha lavato con cura e appeso alla balaustra della palestra per sostenere i componenti della squadra, e che li invita a Volare.

Yuki poteva rispondere al tema assegnato: “Descrivi cos’è per te l’amore, e dove lo hai incontrato”.

L’amore è un arcobaleno di mille colori, che rappresentano il sacrificio, la dedizione, l’amicizia, gli affetti familiari, la passione sportiva, i legami che superano le convenzioni e i pregiudizi.

Tutto ciò che ha trovato nel club di pallavolo del Liceo Karasuno, Prefettura di Miyagi.

Ecco cos’è, per Yuki, l’amore.