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Autore: confusa36    17/03/2022    1 recensioni
COme ho immaginato, ben prima di queste puntate quello che sarebbe successo tra Stefania, i suoi genitori e Marco
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stefania poggiò distrattamente il quotidiano sulla scrivania della redazione, campeggiava la foto della sua ormai ex sorellastra che aveva appena vinto un nuovo trofeo come cavallerizza del circolo, al suo braccio un sorridente e soddisfatto Marco di Sant’Erasmo. Stefania sospirò e chiuse la rivista; lì a Brescia nessuno conosceva la sua storia ed il reale motivo per cui era letteralmente fuggita da Milano. Tutti, tranne uno che campeggiava sorridente sulla pagina di quel giornale. Suo padre, sua madre, e perfino le stesse Gemma e Veronica avevano tentato di mettersi in contatto con lei, ma Marco era rimasto fedele al suo giuramento e non aveva fatto parola di dove lei si trovasse, rassicurandoli solo sul fatto che stesse bene. Ora, però, dopo circa un mese di volontario esilio, giungeva il momento di affrontare la realtà; “Stefania..” si sentì chiamare e si voltò; sotto la porta Marco, con una valigia in una mano e una borsa in un’altra la stava aspettando, “Stavi molto bene l’altra sera” gli disse lei sorridendogli mentre gli passava accanto, “Non hai idea di che tortura sia stata dover fare il manichino tutta la sera.” Lui sembrava infastidito, preoccupato; “Marco, cos’hai?” dolcemente gli accarezzò un braccio e lui alzò di scatto la testa fisandola dritta negli occhi “Non mi va che tu affronti questa cosa da sola, ma sono fiero di te” sussurrò quasi, “Come mentore e pseudo cognato sei stato fantastico, ora posso affermarlo davvero. Mi hai sempre detto la sola e pura verità a differenza di coloro che credevo fossero la mia famiglia”, “Non idealizzarmi troppo Stefania, non correre questo rischio” le rispose lui e si avviò verso l’auto; la fece salire, caricò i bagagli e si mise alla guida, lei aveva lo sguardo basso, i suoi vivaci occhi erano spenti e Marco non potè resistere dal darle un leggero buffetto su una guancia, Stefania alzò lo sguardo, lo fissò per qualche secondo e gli fece un mesto sorriso, “Andiamo” pronunciò lui concentrandosi sulla guida.
Il viaggio da Brescia a Milano fu silenzioso, nessuno dei due aveva una gran voglia di parlare, anche tra di loro c’erano troppe cose non dette che sarebbe stato meglio non approfondire.
Milano li accolse con un delicato sole primaverile, le strade erano stranamente poco trafficate e, quando Marco parcheggiò davanti a casa Colombo era ormai sera inoltrata. Aveva chiesto ad Ezio di invitare anche Gloria, perché quella sera Stefania sarebbe tornata a casa e quando suonò il campanello di casa Colombo istintivamente prese la mano di Stefania e la strinse forte, ad aprire fu Ezio che gli fece un cenno di saluto e poi si focalizzò unicamente sulla figlia; Gloria, qualche passo indietro si limitò a guardarla con tutto l’amore possibile; nessuno tranne Gemma si accorse della mano di Marco ancorata alla sua. Delicatamente, ma con decisione Stefania staccò quella mano ed a Marco sembrò come se gli mancasse una parte di sé, tuttavia sorrise dolcemente alla fidanzata che prontamente gli si era parata accanto ancorandosi al suo braccio. A parlare per prima fu Stefania “Buonasera a tutti! Come vedete sono viva e vegeta, ho avuto modo di riflettere ed ora sono pronta  ad ascoltare mia madre e mio padre” guardò fugacemente verso Marco che le fece un lieve cenno di proseguire e un sorriso pieno di fiducia. Ezio allora disse alla figlia “Andiamo di là” e la condusse nella zona notte della casa, “Gloria” invitò “Potresti seguirci anche tu?” disse, “Si… Mamma gradirei parlare anche con te” la voce asciutta di Stefania la raggiunse. Tutti e tre si ritirarono, Marco, che fino a quel momento aveva trattenuto il respiro, rilasciò l’aria lentamente e si accorse che Gemma si irrigidiva al suo braccio “Siamo a questo punto dunque” sibilò irritata, “Come scusa?” le rispose distrattamente Marco, “Siamo al punto che se lei sta male stai male anche tu” continuò implacabile guardandolo con occhi di ghiaccio. Marco farfugliò qualcosa, finché sconfitto non chinò il capo e tacque. Gemma si allontanò da lui “Credo che dovresti riflettere, non troppo tempo fa mi hai detto che non mi avresti tradito, quindi sii onesto con me e con te stesso” e voltandosi andò accanto alla madre che si stava torturando nervosamente le mani sulla poltrona. In realtà Marco non aveva assolutamente idea di come fosse successo, ma era totalmente confuso; Gemma gli piaceva e molto, era bella, intrigante, elegante e perfettamente calata nel suo mondo, ma la vicinanza con Stefania, differente dalla sua fidanzata come il giorno dalla notte lo destabilizzava. Non poteva e non voleva lasciare Gemma, ma, altrettanto non poteva e forse non voleva ammettere ciò che sentiva per Stefania. “Gemma…” la chiamò, “Vieni qui per favore.” Lei irritata obbedì, lui allora sena giri di parole le cinse la vita e la baciò; in quel preciso istante Stefania varcò la soglia della porta divisoria seguita da Ezio e Gloria, li guardò per qualche secondo e poi drizzò le spalle schiarendosi la voce, Marco e Gemma si allontanarono “Bene, ora che ho chiarito con i miei genitori credo non abbia più senso restare qui. Andrò a stare dalle ragazze, Irene ne sarà felicissima dal momento che quando sono andata via per lei è stato un lutto ed a Maria farà bene avere accanto qualcuno che come lei deve metabolizzare qualcosa di grosso. Gemma ci vedremo al Paradiso, Marco…” proseguì con una leggera incertezza nella voce “…grazie di tutto e scusa per le bugie che ti ho costretto a dire. Ci vedremo in redazione.” Alzò gli occhi su di lui che sentì le forze abbandonarlo lentamente; era basito dalla freddezza di Stefania e non riusciva a pensare che il loro rapporto ora così bello e vero, potesse subire una brusca involuzione, “Certo…” le rispose un po’ smarrito. Stefania poi si salutò Veronica augurandole ogni bene e, con una dignità ed una forza da regina, oltrepassò la soglia della porta di quella casa. Marco restò a guardare la porta chiusa prendendo finalmente consapevolezza che una parte del suo cuore sarebbe sempre appartenuta a Stefania. “Marco…” lo richiamò Ezio, “Si, mi dica Ezio” gli rispose, “Grazie per averla comunque protetta. Ci ha chiesto tempo e non se la sente né di stare qui, né di stare da Gloria”, “Ha ragione a prendere tempo l’abbiamo delusa amaramente tutti” disse di rimando Marco quasi fra i denti e poi si voltò verso Gemma “Io andrei, ho bisogno di riposare, a domani!”. Gemma gli stampò un bacio sulla guancia e lui uscì. Salì sull’auto, ma non raggiunse la villa, si recò  direttamente dalle ragazze, bussò e ad aprirgli fu proprio Stefania “Che ci fai qui?” domandò in un sussurro; aveva gli occhi rossi devastati dal pianto e le braccia abbandonate lungo i fianchi. Marco non riuscì a resistere oltre, avanzò, la strinse forte e le baciò la sommità della testa; Stefania sospirò e si strinse forte a lui, “Domani parlo con Gemma…” e la baciò, stavolta non un bacio da amico o da fratello maggiore, ma un bacio vero; uno di quelli che Stefania aveva sognato da Federico e che ora da Marco assumevano tutto un altro sapore. Il sapore della complicità, della stima, della consapevolezza, della maturità. “Vuoi che resti un po’ con te?” le chiese, “No, vai, non vorrei che Gemma si insospettisse. Sai come la penso: torna da me quando sarai libero” lo spinse dolcemente fuori dalla porta e lui le diede un ultimo bacio a fior di labbra “Ci vediamo domani in redazione?”, “Credo di si” rispose lei con un mesto sorriso. Lentamente chiuse la porta e Marco tornò verso casa Colombo. Bussò con una certa veemenza alla porta e venne Gemma ad aprirgli “arrivo, arrivo, che modi…Ah sei tu amore!” cinguettò tutta sorridente, lui la spinse dentro  “Gemma devo confessarti una cosa” e sorrise.
              
 
 
   
 
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