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Autore: Totanolesso    18/03/2022    0 recensioni
Nei libri di Harry Potter si sa che esistono anche i vampiri ma hanno poco spazio nelle storie. Io ho pensato di scrivete una fanfiction su Harry Potter in cui si dà più spazio ai vampiri. Harry è al quarto anno a Hogwarts. Voldemort alla ricerca di una strana formula che appartiene ai vampiri e che gli petmetterebbe di tornare al potere.
Un ultima cosa. Spero di non avere inserito la mia storia nella categoria sbagliata perché volevo metterla nella categoria libri. Ma navigo da un portatile ed è più difficile. Se ho sbagliato categoria soero che vada bene lo stesso.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUARTO UNA BUONA NOTIZIA Harry entrò nella sua camera da letto. La sua civetta bianca, Edvige, era rientrata con una lettera legata alla zampa. L'elfo domestico Dobby era seduto per terra. "Dobby". Disse Harry:"Non stare seduto per terra". Poi Harry prese due lenzuoli e li mise per terra."Qui starai meglio". Disse Hary."Grazie, signore". Disse Dobby. Dobby aveva lavorato in casa Dursley. Aveva riordinato i mobili, spazzato, lavato i pavimente e rifatto i letti. Tutto questo aveva reso un po' più tranquilli gli zii di Harry. Evidentemente, anche se non lo volevano dire, apprezzavano il lavoro di Dobby. Dobby si sdraiò su quelle coperte che Harry aveva sistemato per terra, sbadiglio' e poi si addormentò. Harry invece slego' la lettera dalla zampa di Edvige. Harry lesse e vidi che la missiva era del suo amico Ron. Harry lesse:"Ciao, Harry, tu come te la passi? È d'accordo anche Silente che potrai venire da noi. Verrà a prenderti Hagrid domani. Ti porterà da noi a La Tana. Spero che i babbani ti lasceranno venire". "Che cosa?". Tuonò zio Vernon quando Harry glielo disse:"Non mi dire che quel gigante barbuto verrà qui? Io e Petunia non abbiamo dimenticato quello che accadde tre anni fa: la coda di Dudley". "Credo che questa volta non ci sarà niente di cui preoccuparsi". Disse Harry:"Anche i maghi migliori non sempre riescono a controllare le emozioni. Il giorno dopo suonò il campanello alla porta. Harry andò ad aprire. Hagrid era sulla soglia e con la sua statura riempiva tutto il pianerottolo. "Sei pronto, Harry?". Disse Hagrid:"Andiamo". Harry prima di partire lanciò un'ultima occhiata dentro il soggiorno di casa Dursley. I suoi zii erano seduta nel tavolo del soggiorno. Dudley in particolare sembrava molto spaventato. L'ultima volta che si era trovato faccia a faccia con Hagrid gli era cresciuta una coda da maialino e i suoi genitori avevano dovuto farlo operare in una clinica privata. Harry però aveva già preso le sue cose. "Vieni, Dobby". Chiamò Harry. L'elfo seguì di corsa Harry e Hagrid fuori dalla porta. Harey aveva con sé il suo baule e tutte le altre cose che gli servivano per la scuola. "Dovremo prendere i mezzi di trasporto babbani senza usare la magia". Disse Hagrid:"Questi sono gli ordini di Silente e gli ordini di Silente io non li discuto". "Tu sei in grado di renderti invisibile?". Chiese Harry a Dobby. "No". Rispose Dobby:"Gli elfi domestici non può farlo. Gli elfi domestici non ha questo potere". "Ci penso io". Disse Hagrid. Hagrid, essendo un uomo gigantesco, la sua giacca aveva delle tadche enormi, in cui poteva tenere di tutto. Addirittura, una volta, tre anni fa, quando Harry vide Hagrid per la prima volta, estrasse da una tasca un gufo vivo, che poi lanciò in volo a consegnare una lettera a Silente. Hagrid era andato a prendere Harry alla catapecchia sulla spiaggia. Zio Vernon, pur di impedire che a Harry venisse consegnata la lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts erano passati attraverso diversi alberghi. Alla fine si erano rifugiati in una casa abbandonata eretta su uno scoglio. Chissà perché zio Vernon aveva affittato quella catapecchia sullo scoglio. Forse basandosi sulla vecchia credenza babbana, e non è vero, che le streghe e i maghi non possono attraversare i bacini d'acqua. Adesso invece Hagrid estrasse dalla tasca una grande borsa, come quelle che le donne babbane portano quando vanno in giro. "Entra qui dentro, Dobby". Disse Hagrid:"E non lasciarti ingannare dall'apparenza. Contiene un incantesimo che lo rende una piccola e grande casa portatile. Se poi un dipendente della legge babbana ci chiedesse di aprire la borsa contiene un incantesimo che cambia tutto. Il rappresentante della legge babbana vedrebbe solo camice e calzini". Hagrid ed Harry arrivarono alla stazione dell'autobus. Scesero davanti ad un muro di mattoni. Hagrid batté leggermente il suo ombrello per qualche minuto nel muro. Si aprì un passaggio segreto. Un buco nel muro fatto ad arco. Entrarono. Si trovarono poco distanti dalla casa di Ron. Hagrid estrasse da una delle sue tasche un'altra cosa: lo spegnino di Silente. Hagrid lo puntò in aria, premette il pulsante e il lampione si fulminò con uno schiocco. Hagrid ripeté la procedura finché tutti i lampioni non furono spenti. "Questo mel'ha prestato Silente". Disse Hagrid:"Sistema qualsiasi babbano che si metta a guardare fuori dalla finestra. Puoi uscire, Dobby". Dobby uscì dalla borsa sano e salvo e sembrava anche molto tranquillo. La signora Weasley a quanto pareva sapeva già del suo arrivo perché era sulla soglia di casa pronta ad accoglierlo. "Harry caro, che piacere vederti". Lo salutò la signora Weasley. Poi arrivò sulla soglia di casa anche Ron. E poi anche Ginny. "Ti saluto, Harry". Disse Hagrid:"Adesso te la cavi da solo. Ci vediamo a Hogwarts". E se ne andò. Harry entrò in casa. La signora Weasley aveva apparecchiato la tavola. Dopo la cena Harry salì in camera di Ron, dove la signora Weasley aveva rifatto i
  
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