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Autore: My Pride    19/03/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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In the eye of the Demon Titolo: In the eye of the Demon
Autore: My Pride
Fandom: Batman Beyond
Tipologia: One-shot [ 937 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Malinconico

Avvertimenti: What if?, Hurt/Comfort, Slash
1grab11: Fasciatura || Spezzato


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    «Lunga vita al demone».
    Jon ha perso il conto delle volte in cui ha sentito quelle parole. Atterra pesantemente nel bel mezzo del cortile di addestramento, vede gli assassini portarsi una mano al petto in segno di saluto e farsi da parte per farlo passare, ma ormai è diventata una così banale routine che non ci fa più nemmeno caso.
    I suoi passi non fanno rumore quando attraversa i corridoi fino all’enorme sala in cui attende Damian, vegliato dal possente Goliath che non lascia mai il suo fianco. Le ferite dell’ultima battaglia sono lente a guarire, la potenza della fossa è andata perduta tempo addietro e Damian comincia a mostrare i primi segni dell’età, ma agli occhi di Jon non è mai apparso così bello: seduto sul suo trono, con una striatura di capelli bianchi ai lati del capo e le prime rughe sulla fronte, Damian è l’immagine sputata di come sarebbe stato Bruce se solo fosse sopravvissuto abbastanza. Ha il volto contratto dal dolore, ma non appena lo vede entrare radrizza la schiena, mostrando tutta l’austera fierezza per cui è conosciuta la Testa del Demone.
    «Sei in ritardo, amato», lo apostrofa Damian, e Jon china in parte il capo, battendosi un pugno sul petto.
    «Le truppe di Darkseid hanno oltrepassato il confine. Sono dovuto intervenire», spiega, e Damian mormora qualcosa in risposta, sollevando un dito per fargli cenno di avvicinarsi. E Jon lo fa, volandogli incontro spavaldo e fiero mentre il suo mantello nero svolazza dietro di lui.
    Da quando Darkseid ha attuato il suo piano di conquista, è quasi ironico pensare che il destino del mondo e dei pochi sopravvissuti sia finito nelle mani della Lega degli Assassini. Si è fatto strada eliminando i membri più potenti della Justice League, assoggettando i più deboli e trasformando gran parte della popolazione mondiale in parademoni che usa per i suoi scopi, e anche loro stanno cominciando a cedere. Sono in lotta contro di lui da un decennio, ormai, ma la stanchezza comincia a farsi sentire.
    «Come vanno le tue ferite?» chiede Jon, anche se non ha bisogno di farlo. Può vedere lo stato del corpo di Damian con la sua vista a raggi X, ma vuole sentire quelle parole uscire dalla sua bocca.
    «Potrebbero andare meglio», afferma Damian, arricciando il naso. Si toglie la tunica, il bendaggio al suo fianco destro è già sporcato da una chiazza di rosso. «Ma sopravviverò».
    Jon canticchia qualcosa in risposta, inginocchiandosi davanti a lui solo dopo aver preso tutto il necessario per la nuova fasciatura. Damian si è categoricamente rifiutato di farsi curare da qualcuno al di fuori di lui e, se da una parte apprezza, dall’altra Jon vorrebbe davvero dirgli di arruolare un vero dottore fra le sue fila di assassini. Ma sa già che Damian riderebbe di lui.
«Ti sei allenato», lo accusa Jon mentre gli toglie il bendaggio con delicatezza, sentendo lo schiocco di sangue secco dove la fasciatura ha aderito alla ferita; sente Damian trattenere il fiato, quindi fa molta attenzione.
    «Fermarsi significa morire», replica Damian, anche se ciò fa solo sbuffare Jon.
    «Anche perdere litri di sangue», lo apostrofa, e stavolta Damian da silenzio, ma Jon può sentire il digrignare dei suoi denti e il sonoro e ritmico tamburellare del suo cuore. Così si concentra su quella ferita, controllandola a livello molecolare per accertarsi che non abbia fatto infezione prima di ripulirla con estremo tatto, attento ad ogni cambiamento da parte di Damian: stringe le palpebre, stira la bocca in una linea sottile e trattiene il fiato, ma non si lamenta nemmeno per un attimo durante tutta l’operazione, aiutandolo persino a tener stretta la fasciatura.
    Jon lo vede concedersi un momento solo quando ha finito, accasciandosi con la schiena sul suo trono. Solleva una mano per carezzare il viso peloso di Goliath, che si è chinato per leccargli il viso, e poi fa un cenno distratto nella direzione di Jon.
    «Ti sei sporcato», dice greve, indicando un punto sulla sua uniforme bianca. E Jon segue quel dito e abbassa lo sguardo, notando una macchia di sangue scuro annerire la stoffa che fascia il bicipite. «Forse dovresti—» Damian si interrompe, notando il modo in cui Jon ha sollevato lo sguardo verso l’alto, gli occhi azzurri di un colore simile al ghiaccio che li circonda. «Vola», gli ordina, e Jon lo fa.
    Non hanno bisogno di molte parole. Damian è la Testa del Demone, lui l’ultimo figlio di Krypton. La terra un baluardo nell’universo che cerca di conquistare la sua libertà da un tiranno come Darkseid. Ma non è facile. Lottano giorno dopo giorno, ancora e ancora, ma non finisce mai. Ogni passo che riescono a fare avanti, viene rispedito indietro dalle forze di quell’alieno che gioca con le loro vite come farebbe un gatto col topo, riducendo in frantumi la speranza di una via di fuga. Jon sa che Damian a volte si sente così. Spezzato, rotto. Una bambola di pezza gettata in pasto ad un cane che viene morsa e sballottata a destra e a sinistra, riversando sul pavimento l’imbottitura grezza e tutt’altro che morbida al tocco. Damian cerca comunque di tenere duro e di fare il lavoro sporco, ma Jon non è fragile, non è un santo, non è una candida piuma che Damian vuole preservare.
    E mentre vola verso il cielo, con lo strato di nuvole che gli si condensa attorno e i cristalli di ghiaccio che germiscono il suo mantello, Jon sta già pensando al giorno in cui schiaccerà finalmente la testa di Darkseid e porrà fine alla sua tirannia
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Anche questa storia è stata scritta per l'iniziativa #1grab11pt indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia.
La posto adesso dopo... boh, forse perché si sa che io sono lenta quando si tratta di postare cose e quindi niente, ho un sacco di roba arretratta che prima o poi immagino vedrà la luce. Anche questa è scritta al presente perché mi sembrava il modo migliore per spiegare la storia, che prende in parte spunto da ciò che succede nel film Justice League Dark: Apokolips War.
Jon in realtà in quei film non esiste ancora, ma non importa. Nel mio immaginario lui è sempre lì, sempre al fianco di Damian, sempre pronto ad aiutarlo anche se il mondo sembra sull'orlo di una crisi
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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