Oikawa guardava fuori dalla finestra, sconsolato.
“Vivo in una reggia” pensava “ma mi sento in gabbia. So che Iwa-chan mi ama e mi desidera, ma non si decide a fare un passo verso di me e finge di ignorarmi. Nella mia vita solo scuola, sport, regole sociali... che noia!!”
Da tempo soffocava le sue pulsioni e i suoi appetiti più profondi, obbedendo ai rigidi schemi che gli imponeva il suo ruolo.
Non ne poteva più! Eppure, c'era sempre il guardiacaccia. Sapeva da tempo di essere l'oggetto dei suoi desideri...
Al diavolo anche le convenzioni!
Si preparò in fretta e corse al granaio. Spalancò la porta.
Dentro, si trovò di fronte Ushijima, a petto nudo, i pantaloni da lavoro leggermente calati sui fianchi. Il sudore imperlava il suo torace possente e i pettorali sodi si muovevano al ritmo del suo respiro. Teneva in mano un attrezzo, che gettò a terra appena lo vide entrare.
“Tu. Sei. Un. Figo” disse semplicemente il guardacaccia. “E io ti voglio, adesso!”
Oikawa si gettò in mezzo alla paglia, e fu subito travolto dal corpo e dalla passione potente di Usishima.
Mentre scopavano selvaggiamente, nessuno entrò nel granaio. Non c'erano più obblighi, doveri, convenzioni morali.
E, per una volta, anche l'amore aspettò fuori.
ANGOLO AUTRICE
Racconto liberamente tratto dal romanzo di D. H. Lawrence che scandalizzò il mondo e che per la prima volta difende le ragioni della passione più autentica e travolgente, della trasgressione alle regole e alle convenzioni che spesso incatenano la vitalità.
E chi meglio dei nostri Oikawa e Ushijima potevano interpretare questa passione, dove, per una volta, l'amore non è il protagonista principale?