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Autore: cin75    21/03/2022    4 recensioni
E se il mondo avesse ancora bisogno dei Winchester ?
E se tornare indietro, sulla Terra, sarebbe un colpo al cuore per chi torna e per chi resta?
Ma sono loro, sono i Winchester, e loro faranno quello che c'è da fare, perchè è ciò che sanno fare meglio.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jack Kline, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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CAP.3

Dean esalò un respiro rumoroso. Come se avesse appena preso la prima boccata d’aria dopo una lunga apnea. Un secondo dopo , lo stesso suono strozzato e acuto uscì dalla bocca di Sam.
“Dean ?”
“E’ tutto ok. Tu? Stai bene?!” chiese il maggiore.
Sam si guardò le mani,i vestiti che aveva indosso .I suoi soliti e non più quello stupido completo nero Lanciò uno sguardo veloce al luogo in cui erano.
“Sam?? stai bene?!” chiese di nuovo Dean, vedendo la confusione sul volto del minore.
“Sì, sì, sì...sto bene!! Per un attimo ho pensato di star sognando.” asserì strofinando le mani sul jeans.
“Quel piccolo bastardo divino me la pagherà per questo scherzetto. Dio o non Dio, lo prenderò a calci per tutto il Paradiso appena rimetteremo il culo tra le nuvole! Non creda che solo perché ci ha ridato i nostri vestiti, la passerà liscia. Gli farò il cu..”
“Dean!!!” lo fermò, l’altro. “Credo che tu stia diventando un attimino blasfemo!”
“Sul serio? Sul serio, Sam? Lo difendi?” esclamò acuendo la voce.
“No, ma...andiamo….a modo suo è comunque Dio e tu...”
“Io cosa?...Devo forse ricordarti che fine abbiamo fatto fare a Chuck?! Cosa vuoi che siano un paio di calci in culo ben piazzati!!” precisò davvero convinto.
Sam fece spallucce al ricordo di quei tempi e sorrise ai piani poco realizzabili del fratello. Poi lo vide farsi serio o più che altro pensieroso.
“Dean, che c’è?” chiese cauto.
Dean respirò affondo.
“Cazzo Sammy! Siamo di nuovo qui...sulla Terra..e io...non lo so..Cioè, ci è capitato tante volte di avere un biglietto di ritorno ma questa volta, non lo so,..è diverso e io..” ed ora era decisamente confuso.
“Dean, ehi!, anche per me è strano. E  tanto anche. Ma lo sai ...ci basterebbe pregare, una sola semplice supplica e in un batter di ciglia saremmo di nuovo lassù e nessuno potrebbe rimproverarci di non...”
“No!” lo fermò Dean, deciso, come se i mille dubbi che lo avevano appena confuso, si fossero dissipati. “Non lasceremo che quel bastardo distrugga quello che siamo riusciti a fare. Andiamo avanti!”
“Sicuro?!”
“Al 100%, fratellino !!” fece battendo le mani sul volante e sorridendo a Sam che lo ricambiava.
“Ok! Jack ha detto che troveremo tutto qui dentro!” fece il minore, aprendo il portaoggetti dell’Impala, magicamente materializzatasi insieme a loro, in quel luogo e mentre lui si adoperò per tirar fuori quelle che sembravano essere antiche pergamene, Dean si sporse verso il volante, così da poter rendersi conto di dove Jack li avesse fatti “atterrare”.

Quello che vide, però, davvero gli spezzò il fiato. 

Istintivamente strinse le mani intorno al volante e non riuscì, almeno per il momento a dire nulla mentre invece Sam, leggeva con attenzione gli scritti antichi che aveva tirato fuori.
“Senti qui...” disse senza guardare il maggiore, tenendo fissi gli occhi su quei fogli. “...il demone per scatenare la confusione e il soggiogamento al male in tutto il mondo dovrà compiere il rito, sacrificando un’anima pura di stirpe eletta, in un luogo in cui sangue e lacrime sono state versate, dove un eroe è diventato immortale e un eroe è rimasto mortale….” lesse ancora.
“Sam!?” lo richiamò sottovoce Dean, mentre guardava ancora fuori.
“...il rito potrà essere fermato solo da coloro a cui quelle lacrime e quel sangue appartengono e ...”
“Sammy??!” lo richiamò con più decisione Dean, alzando un po’ la voce.
“Che c’è?!” esclamò Sam, quasi seccato per essere stato interrotto. E quando vide che Dean non lo guardava ma fissava quello che c’era fuori, rimase un attimo stranito. “Dean...che c’è? Che hai?”
“Guarda fuori Sam!” disse solo. Lui aveva già riconosciuto quel posto. Nonostante anni e anni fossero passati, una sensazione di doloroso disagio gli attanagliò comunque lo stomaco.
Sam, perplesso obbedì e guardò fuori.
Non servì molto. I suoi occhi strabuzzarono. Il suo intero essere vibrò di rabbia, dolore, frustrazione, disperazione. In un attimo tutte quelle emozioni che ormai non provava più esplosero potenti e prepotenti dentro di lui.
“No..no...Ok tutto, ma non questo. Non puo’ farci questo...non può...Non puoi farci questo!!” gridò alla fine, battendo con forza il pugno sul cruscotto dell’Impala.
In un’altra occasione Dean come minimo gli avrebbe fatto una paternale di ore per aver colpito in quel modo la sua adorata Baby.
Ma ora...ora era consapevole che Sam aveva avuto solo più prontezza di spirito di lui ed era esploso.

Davanti a loro, quel dannato fienile in cui tutto ebbe fine. In cui la vita di Dean ebbe fine. E sotto molti aspetti anche quella di Sam.

“Sammy..”
“Non entrerò lì dentro, Dean. Se possiamo fare qualcosa da qui..ok, ci sto. Ma lì, lì dentro...non...non ce la faccio...lui non ne aveva il diritto..” fece puntando l’indice con un gesto rabbioso verso il Cielo. “..e tu...tu non puoi chiedermelo..io io..non...” fece quasi isterico Sam. Gli occhi disperati.
“Sam...Sammy!” lo chiamò il maggiore posandogli una mano sulla spalla per tranquillizzarlo e per fargli sentire comunque la sua presenza. “Calmati , ok?!” provò.
“Cos’è? Una prova sadica questa?” continuò Sam, anche se molto più calmo e che non si sottraeva al tocco del fratello.
“No, non penso che Jack possa arrivare a tanto. Io credo che..”
“Cosa? Cosa può esserci di logico in tutto questo?”
Dean fece un respiro profondo. Si posizionò sul sedile in modo da poter guardare meglio il fratello. Girato verso di lui, schiena al finestrino. “Ascoltami!” disse e quando vide che Sam aveva distolto di nuovo lo sguardo, lo richiamò deciso ma cauto: “Ehi! Guardami, Sammy!”
Sam, imitò il fratello. Respirò profondamente, ritrovando una certa calma e si voltò appena verso di lui. Pronto ad ascoltarlo.
“Io non penso che Jack o Cas si siano divertiti a mandarci qui, in questo posto e questo, ne sono certo, lo sai anche tu. “ e Sam annuì convinto delle parole dl fratello. “Io penso che sapessero che anche se noi avessimo saputo dall’inizio di dove saremmo atterrati, avremmo detto di sì, anche se farlo ci avrebbe causato disagio, dolore, rancore.. L’avremmo fatto con uno spirito diverso. Ma lo avremmo fatto. Perchè era una cosa che solo noi potevamo fare!” disse indicando le pergamene che Sam aveva lasciato cadere ai suoi piedi e che il giovane raccolse subito dopo.
“Cosa vuoi dire?!” fece perplesso.
“Pensaci, Sam. Un luogo in cui sangue e lacrime sono state versati. Dove un eroe diventa immortale e uno resta mortale...Sam?!!” esclamò convinto. “Siamo noi, è quello che ci è successo, che è successo lì dentro.” gli fece presente Dean.
Sam guardò il fratello, poi le pergamene, poi ciò che vi era scritto poi di nuovo il maggiore.
“Tu dici...”
“Che avevano ragione. Una legione infernale e una schiera angelica non avrebbero concluso niente. Perché non c’era niente di loro in quel fienile.” fece ancora.
Sam annuì. Dean aveva ragione. Su tutto.
“Ma c’è una cosa che mi terrorizza più del dover entrare di nuovo lì dentro..” fece poi Dean.
“Cosa?!”
“L’anima pura di stirpe eletta.” e Sam trasalì a quella precisazione.
“Credi che ci sia una vittima lì dentro?”
“Onestamente spero che sia solo prigioniero e non ancora vittima, Sammy!”
Sam restò per un attimo ancora perplesso. Poi mise via quegli antichi fogli. E Dean sorrise.
“Allora ...ora sono io a chiederlo a te. Vuoi andare avanti o tornare indietro?”
Sam guardò fuori, guardò suo fratello. Contrasse la mascella come a voler resettare tutto.
Frustrazione compresa.
“Sei con me, fratellino?!” chiese con calma , Dean.
“Come sempre, Dean. Facciamo questo lavoro, rispediamo quello stronzo demoniaco a Rowena e torniamocene a casa.” asserì con convinzione.
“Ok, Sammy. Ok!!” convenne Dean orgoglioso. Come sempre d’altronde. ”Armi?” domandò a quel punto.
“Nessuna. A quanto pare solo una formula di un esorcismo di una potenza che noi non abbiamo mai usato.” disse Sam, leggendo con attenzione una delle pagine.
“Perchè?!”
“Perchè ci avrebbe annientati!” rispose il più giovane.
“E ora invece non...” si premunì di accertarsi.
“Siamo completamente immuni.”
“Ok! Immuni è ok!!” esclamò soddisfatto e entusiasta, battendo le mani insieme. “Andiamo a controllare e vediamo come prendere a calci il nostro amico!” disse soddisfatto del suo piano, quando si accorse che Sam non lo stava più guardando, ma fissava qualcosa alle sue spalle.
“Sammy?” lo richiamò perplesso.
Nessuna risposta.
“Sam??!” ancora. Ancora niente.
Poi Dean si voltò a guardare verso quel qualcosa che sembrava aver congelato il fratello. “Ma cosa...” fece , rendendosi conto che non era un “qualcosa” quello che aveva attirato l’attenzione di Sam, ma un “qualcuno”.

Guardò di nuovo Sam che sembrava non riuscire a distogliere lo sguardo dall’uomo che era appena uscito dalla boscaglia e che si avvicinava furtivo al fienile. Gli occhi del minore, sgranati dalla sorpresa e dall'incredulità.
“Sam...chi è?”
“Non può essere...non può essere...non..non..” balbettò il più giovane.
“Lo conosci?” domandò stupito.
Sam deglutì, sembrò mettere meglio a fuoco. Lo stupore sul suo volto non mutò.
“Dean!” disse.
“Sì, sono qui Sammy. Ma tu sembri decisamente in partenza per Follialandia, amico!”
“No, non tu...lui!” ripetè indicando l’uomo che avanzava con cautela.
“Lui...che, Sam? Chi è quel tizio?” chiese ancora con maggior insistenza.

“Dean...il mio Dean!” rispose infine.

   
 
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