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Autore: sallythecountess    21/03/2022    1 recensioni
Aveva perso, la sua carriera era finita ormai, e dopo aver pianto lacrime amare si era sentita stranamente sollevata. Per la prima volta nell’ultimo anno, da sola, di notte era riuscita a trovare un senso a quello che stava facendo. La fama, i giornalisti, i rivali, Marnik, Brian e quel cavolo di Hiro, e soprattutto le maledette aspettative di tutti, le avevano fatto perdere il senso vero di quello che lei stava facendo. Leida non correva per soldi, né per ricevere l’approvazione altrui, ma per la sensazione che le dava spingere la moto a una velocità spaventosa e sentire di saperla controllare, di avere sempre lei il comando. Non era brava a gestire la sua vita, e spessissimo le capitavano cose che subiva e basta, ma in pista, con il casco e la musica Leida non era più quel disastro che sentiva di essere. Era lei la padrona della moto, combatteva fisicamente per piegarla al suo volere e tenerla in equilibrio contro le forze esterne. Il senso di potere che le derivava dall’essere sempre al limite, sempre vicinissima a perdere il controllo, ma riuscire comunque a essere lei a gestire le cose le faceva battere il cuore.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo:
Dopo una terribile notte insonne,  Leida si alzò per andare in bagno e sentì entrare la sua assistente, che come sempre parlava già appena inserita la chiave nella serratura. Annie le portò in camera un meraviglioso cesto di frutta che aveva trovato alla porta, accompagnato da una lettera, e il cuore di Leida si fermò. Con il sorriso controllò, perché era sicura che l’avesse sbloccata, era sicura che era stato quel suo amore così complicato a farle quel regalo, che aveva smaltito la rabbia ed era tornato a scusarsi, ma si sbagliava. Aprì il biglietto e lesse:
“Sono stato un cafone, imperdonabile davvero. Mi dispiace molto di essere sembrato totalmente insensibile e senza cuore, ma avevo una riunione importante questa mattina ed ero molto nervoso. Non hai neanche preso il whisky che, per intenderci, è il mio preferito, e questo mi è dispiaciuto molto. So che avrei dovuto pensare agli affari miei, ma non ho potuto fare a meno di sentire le tue parole e mi hanno molto colpito. Credo di aver capito che stessi piangendo per amore e volevo solo dirti che nessuna donna dovrebbe mai disperarsi in quel modo, per nessuno. Ricordati che tu vali più di chiunque altro al mondo.
Con immensa stima,
Brian”
Leida aveva pensato da subito che fosse un becero tentativo per provarci con lei, ma il fatto che non ci fosse neanche il suo numero nel biglietto l’aveva impressionata positivamente. Forse era soltanto un tentativo di scuse sincere, si disse e tornò a prepararsi, perché aveva le prove quel giorno, ma era completamente fuori.
Le voci sulla storia tra Leida e Hiro ormai si rincorrevano da molto tempo, ma nessuno aveva mai voluto prestarci troppo orecchio. Il team manager di Leida, in particolare, faceva finta di non saperlo, perché non voleva dover creare problemi alla sua pilota migliore, ma era a conoscenza di tutto e anche lui non ne era molto contento.
Il team manager di Hiro, invece, stava soltanto aspettando il momento giusto per usare quella situazione in suo favore. Vedete, sapevano tutti ormai che Leida faceva qualsiasi cosa per quel suo ragazzo, ed era quello il motivo che aveva spinto Lars Marnik a dare un posto di lavoro a Hiro. Aveva un piano il magnate della Roshos, che da sempre aveva messo gli occhi su Leida, ma sapeva che lei era legatissima a Rod Seversin, il team principal della sua attuale scuderia che aveva insistito molto per farla debuttare e arrivare dov’era. Lars Mornik sapeva esattamente come spingere Leida a cambiare categoria, ma aspettava solo il momento giusto.
Quella mattina, Leida scese nel paddock agitatissima, ma invece di recarsi ai box della sua scuderia, si diresse spedita verso quelli della squadra avversaria e con il cuore in gola e due enormi occhioni azzurri depositò davanti al viso contratto di Hiro, il peluche di un piccolo leone. Lui non aveva idea di cosa dire o fare, ma rimase senza fiato per lo sguardo ferito di lei.
Era stato malissimo quella notte, come sempre ormai. I demoni lo avevano devastato, e le scene di lei con il famoso pilota lo avevano sconvolto. Solo in piena notte era riuscito a trovare un attimo di lucidità, realizzando in parte che le cose non stavano come temeva, e per qualche momento invece di provare sollievo, era stato invaso dal senso di colpa per averle fatto del male. Non ne faceva mai una giusta, il povero Hiro, ma da tempo ormai aveva capito che la cosa migliore che potesse fare a Leida era lasciarla andare.
Molti gli avevano spiegato che in quel periodo delle loro vite, erano disfunzionali insieme, e Hiro all’inizio aveva ignorato quei discorsi, ma poi aveva iniziato a sospettare che fosse davvero così. Questo era il motivo per cui sempre più spesso provava a lasciarla, ma non aveva abbastanza forza da perseverare in quella risoluzione, così quando lei tornava ferita a scusarsi, finiva sempre tutto in un mare di coccole. Hiro, però, stava vivendo l’inferno, perché sembrava impossibile trovare serenità e pace in quella relazione.
Quella mattina era abbastanza determinato, convinto a lasciarla, ma lo sguardo di lei lo ferì per l’ennesima volta. Le voleva bene, probabilmente l’amava anche, e non voleva che stesse così male per lui. Per qualche secondo rimasero a fissarsi negli occhi in silenzio, e non si accorsero delle domande di quelli che erano intorno a loro. Leida lo guardava come per chiedergli scusa, distrutta e disperata e lui le sorrise soltanto, perché malgrado tutto non riusciva a resistere a quello sguardo. Hiro ci teneva tanto a lei, e per questo era così geloso, secondo entrambi. Per il resto del mondo le cose erano diverse, ma nessuno dei due sembrava prestarci attenzione.
“Possiamo parlare?” gli chiese piano, ignorando il suo manager che era giunto a richiamarla, e Hiro annuì soltanto facendola finalmente sorridere. Quel loro amore così tormentato era una specie di droga per lei, che stava malissimo quando litigavano e lui la lasciava, ma non era  mai stata felice come quando lui faceva pace con lei e le restava accanto.
“Resta pure e parlate, se volete…” disse con un sorrisino il team manager della società di Hiro, che non aspettava altro che tirare fuori uno scandalo, per quella loro storia proibita, ma non successe nulla in quel momento.
Quella sera, Leida gettò il regalo di Brian, ma non si accorse di non aver gettato anche il biglietto, e aprì la porta a Hiro bellissima e con il cuore in gola. Lui, dal canto suo, era nervoso e sottosopra, ma voleva sentirle dire che ci teneva a loro due e che per lei era più importante e speciale del famoso pilota.
Leida lo fece, lo strinse, gli giurò eterno amore e provò in ogni modo a dimostrargli i suoi sentimenti, e così Hiro finalmente capitolò e le concesse qualche altro giorno di felicità, pur pensando che non fosse proprio un’idea saggia. Innamorata e convinta che niente potesse rovinare quel momento perfetto per lei, Leida fece una serie di passi avventati, tra cui uno che mise in pericolo tutto il suo mondo.
 Durante la pausa estiva di due settimane del Gran premio, decisero di stare soli per tutto il tempo e dedicarsi soltanto al loro amore. Sembrava così semplice quando erano soltanto loro due, senza altre persone, amici o complicazioni varie, e Leida era sicura che le cose sarebbero migliorate anche questa volta. Lo portò alle Hawaii, e trascorse una dolcissima e bollente vacanza con lui, senza preoccuparsi di eventuali giornalisti. Hiro ci pensò, e provò tante volte a fermare o contenere l’entusiasmo di lei, ma quando gli si stendeva accanto sotto al sole e gli sussurrava “ti amo Hiro…” non riusciva a fare a meno di baciarla.
Da soli sembrava effettivamente andare meglio, e malgrado qualche preoccupazione di Hiro per i vestiti troppo corti o flirt inesistenti di Leida con i camerieri vari, la situazione tornò serena e sotto controllo. Ripresero a correre insieme, e finalmente dopo mesi di liti e lacrime, tornarono le risate e le coccole in quella storia, che stava diventando così dolorosa per entrambi.
Purtroppo furono molto felici, e non lo nascosero minimamente, perché dopo tanta tristezza, Leida era così contenta di stare bene con lui. Fin troppo contenta, e così, al rientro, era scoppiato il caso mediatico perché erano stati paparazzati insieme ed era venuta fuori quella loro storia proibita, facendo storcere il naso a varie persone importanti.
Nota:
Ciao a tutti, non so neanche se ci sia qualcuno, in realtà, ma di tanto in tanto torno ad aggiornare questa storia perchè mi sono riproposta di farlo. So che è molto nera in questo momento, ed è abbastanza difficile anche per me da scrivere, fidatevi, ma ho scelto di parlare di questo tema e ci tengo a farlo, anche se magari qualcuno di voi troverà insopportabile Leida o odioso Hiro. Se ci siete, lasciatemi un saluto. A presto
   
 
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