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Autore: Duchessa712    26/03/2022    0 recensioni
[La storia partecipa alla Challenge "To Be Writing 2022" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la Penna]
Lungo i margini vanno le aggiunte, i pensieri proibiti e le parole non dette, quelle che si nascondono nella versione ufficiale della storia. Lungo i margini vanno gli scarabocchi, un'aggiunta veloce, istintiva, ermetica perché lo spazio è troppo poco, perché i margini dovrebbero rimanere bianchi e non diventare fitti di segreti e confessioni.
(Il primo capitolo è un indice)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non male, ok

La prima volta in cui prova a dire ad Amy che la ama, le parole gli si incastrano in gola ed escono in un balbettoo sconnesso che la sua migliore amica non prova a interpretare, presa a studiare un biglietto anonimo lasciato sul suo banco.
È San Valentino e loro hanno tredici anni e il biglietto glielo ha fatto lui. Non ci ha dormito la notte e ha buttato tanti di quei fogli che ha perso il conto, perché doveva essere perfetto. Perfetto ma non troppo riconoscibile, perché altrimenti Amy avrebbe capito tutto prima ancora che lui potesse aprire bocca e confessarle il suo amore.
Invece, le parole lo tradiscono e Rory sente il sangue affluire alle guance, ma Amy non lo nota, troppo occupata a scrutare tutti i ragazzi in cortile (quelli alti, belli, popolari) alla ricerca dell'ammiratore misterioso.
Rory un po' ci resta male e un po' ne è sollevato, ché non l'ha neanche sfiorata l'idea di pensare a lui, quindi forse è meglio aspettare - che Amy lo noti, che Amy lo ami - e fare qualcosa - per farsi notare, per farsi amare (perché a quanto are vestersi con una camicia troppo grande e mangiare bastoncini di pesce e crema non è sufficiente).

*

La seconda volta che ci prova è un giorno qualunque. È la notte ad essere speciale.
A San Lorenzo piovono stelle e Mels gli ha mostrato un posto da dove il cielo è stupendo e Rory ha deciso che avverrà lì, la sua confessione. Ha preparato tutto: una coperta da picnic, le bibite, il gelato per una Amy quindicenne che si atteggia da adulta, ma in realtà è ancora una bambina, ed è convinto di essere finalmente sulla strada giusta - perché Amy gli salta addosso con un gridolino eccitato e gli bacia una guancia -, quando si accorge che qualcosa non va.
Rory ha in mente un discorso, qualcosa sul fatto che le stelle sono luminose, ma mai quanto i suoi occhi e che lei è la sola luce di cui lui avrà mai bisogno, quando nota che Amy si è incupita. Guarda le comete che cadono e si tiene un labbro tra i denti. Dice che sono belle, bellissime, ma chissà quanto di più se viste da vicino.
Rory sente una doccia gelata riversarsi sul suo coraggio e sul suo ardore, perché lo sa, lo sa da sempre, che Amy si è già promessa ad un altro. Solo che loro non sono più bambini e il tempo per gli amici immaginari è finito, ma è tanto triste, adesso, la sua Amy, e lui sente tornare le vecchie insicurezze. Non è che lei abbia scelto di essere sua amica: lui è solo stato il solo a giocare con lei, a far finta che il Dottore Stropicciato esistesse e sarebbe tornato.
Rory guarda il cesto da picnic e pensa che non basterà mai, non finché Amy vorrà le stelle e l'impossibile.

*

"Diglielo e basta!"
"La fai facile, tu. Cosa dovrei dirle?"
"Che la ami da sempre, che la aspetterai per sempre, che merita di meglio di quell'idiota di Jeff. Qualcosa del genere."
"E quando dovrei dirglielo?"
"Fosse per me anche subito."
"È fuori. Con Jeff."
"Che non la merita."
"Ovviamente non la merita. Amy è stupenda e bellissima e quando sorride il mondo si illumina e merita qualcuno che la metta al primo posto, che le stia sempre accanto, che la sostenga, che -"
"Perché non le dice a lei, queste cose? Io le so a memoria, ormai, Rory."
"Perché praticamente non sa neanche che esisto."
"Melodrammatico."
"È vero! Se non fossimo amici fin da bambini, non si fermerebbe neanche a rivolgermi la parola."
"Esagerato. Rory, Amy ha una paura folle di essere abbandonata, questo lo sappiamo entrambi, e per questo passa da una relazione all'altra ed è sempre lei la prima a lasciare -"
"Esatto! Perché con me sarebbe diverso?"
"Perché tu sei tu! Tu non la abbandonerei mai, non l'hai mai abbandonata. Se aspetti che sia lei a notarlo, però, staremo qui un'eternità. Devi dirglielo!"
"Devi dire cosa a chi?"
"Amy! C-ciao, Amy! Perché sei qui?" "Devi dire cosa a chi?"
"Niente! Assolutamente niente!"
"Perché Mels lo sa e io no?"
"Mels non sa niente. Ha solo troppa fantasia. Tu, piuttosto, non eri uscita con Jeff?"
"L'ho lasciato.".
Lo sguardo che la sua migliore amica gli lancia è inequivocabile, ma Rory scuote la testa. Non è il momento giusto. Amy riderebbe. Amy neanche lo sentirebbe, presa dalla sua storia sulla rottura con Jeff.

*

"Rory! Rory! Rory, fermati!".
Ma Rory s'è fermato tutta una vita e adesso ha scelto di scappare - da Mels, dall'imbarazzo, da Amy. Amy che lo credeva gay, Amy che non l'ha mai visto, Amy che non ha mai capito niente. Amy che lo sta inseguendo per tutta Leadworth come lui insegue lei da che sono bambini.
"Rory!". Amy è sempre stata più agile di lui, più determinata, più sicura in tutto, e lo prende per un braccio, lì in mezzo alla pista dove la gente si muove al ballo gioioso della macarena. Amy che ha gli occhi lucidi e lo guarda, che finalmente lo vede.
"Dimmelo."
"Che cosa?"
"Quello che Mels ha accennato. Dimmelo, Rory. Che cosa intendeva?".
No, non lo vede. Nemmeno adesso. E improvvisamente è troppo.
"Intendeva che sono anni che le parlo di te. Di quanto sei bella e forte e meravigliosa. Di quanto mi fai ridere, di come mi fa stare bene solo stare in tua compagnia, di come mi fa infuriare vederti uscire con gente che non ti merita. Non ho mai guardato una ragazza non perché sono gay, ma perché me ne interessa una sola e l'ho guardata da sempre, ma lei non ha mai guardato me. Intendeva che mi piaci. No, che ti amo. Ti amo, Amelia Pond, e non ricordo un solo giorno della mia vita in cui non lo abbia fatto. ".
E Amy scuote la testa, gli posa esitante le mani sulle spalle, un tocco delicato cui Rory non è abituato.
"Sei un idiota.", gli dice con gli occhi lucidi, mentre si sporge verso di lui e lo bacia. Rory l'ha sognato tante volte, il suo primo bacio con Amy, ma mai così dolce e soffice e reale. Le posa le mani sui fianchi e lei si stringe di più a lui e Rory pensa che non sarebbe male stare così per sempre, morire tra le braccia di Amy.
"Anche tu mi piaci.", che non è un ti amo, ma bisogna procedere a piccoli passi, perché lei scappa, animale selvatico e spaventato non pronta al guinzaglio, e a Rory va bene andare piano, aspettare con lei, invece che per lei.

Note: La challenge per il mese di marzo consisteva in una storia 3/4/5 + 1
   
 
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