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Autore: ladypink88    27/03/2022    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Il treno quella mattina era più lento del solito. E a Manuel il consueto percorso per arrivare in Università sembrava decisamente eterno.
Si sentiva giù di morale e senza energie. Fare il tragitto da solo non era di certo la stessa cosa, ma ciò che più lo preoccupava era il messaggio che aveva ricevuto da Laura quella mattina.

Gli aveva comunicato che non sarebbe venuta a lezione quel giorno perché aveva dormito poco e niente.

Vista l’esperienza avuta con sua madre si aspettava che prima o poi sarebbe successo e gli dispiaceva molto per la situazione. Ma al di là della situazione in sé , ciò che più lo infastidiva era che Laura dovesse attraversare quello stesso processo che aveva dovuto attraversare Anna, sua madre.

Forse da una parte sarà meglio, ma dall’altra peggio! Molto dipenderà dalla decisione che prenderà dopo essersi fatta due chiacchere con mia madre!”.

In ogni caso lui avrebbe fatto del suo meglio per esserle di sostegno, ma la parte grossa del lavoro spettava a lei.
Gli vennero in mente certi momenti di quel periodo in cui sua madre sembrava aver perso ogni voglia di vivere , dopo il divorzio da suo padre.

Certo mio padre ha le sue responsabilità, ma forse nella mia testa gli ho dato tutta la colpa senza fermarmi a pensare che in fondo, quella che ha deciso di lasciarsi andare , è stata proprio mia madre”

Ripensò a quel rapido incontro che aveva avuto con il rettore , il papà di Serena e a quello che gli aveva detto prima di salutarlo :

Se hai bisogno non avere dubbi, vieni a trovarmi in ufficio!”

Manuel era totalmente assorto nei suoi pensieri.
Gli ultimi giorni erano stati talmente pregni di avvenimenti che non aveva avuto modo di pensare al perché quel uomo fosse stato così gentile con lui.

“ Avrà forse qualcosa da dirmi su mio padre? In ogni caso anche se così fosse non mi interessa sapere niente di lui!”

Per la prima volta, dopo quasi 3 anni, Manuel iniziava a nutrire dei dubbi circa l’atteggiamento di totale chiusura che aveva deciso di mantenere nei confronti di suo padre.
Non aveva mai avuto nessun timore nel dargli la totale responsabilità della distruzione della sua famiglia e della conseguente depressione di sua madre.
Ma forse, per la prima volta, una minuscola parte di lui iniziava a pensare che non era andata proprio così.
Probabilmente anche Davide aveva avuto i suoi motivi se aveva fatto ciò che aveva fatto.
Lo aveva giudicato e condannato senza possibilità di difendersi.
Ma l’arrivo alla stazione di Milano Cadorna lo distolse da quegli scomodi pensieri.

Quando sono così nervoso inizio a mettere tante cose in dubbio, l’unica cosa che vale la pena fare è arrivare a lezione e prendere degli appunti in modo decente, così stasera stessa potrà passarli a Laura!”

Cercò di distrarsi da tutti quegli scomodi pensieri che aveva per la testa quando si sentì chiamare alle spalle
“ Ehy ciao Manuel! Come mai da solo stamattina? “

Era Serena che lo salutò con un’espressione un po’ apprensiva.

Manuel la salutò a sua volta :

“ Ciao Sere, guarda Laura mi ha mandato un messaggio stamattina dicendomi che aveva dormito poco o niente e che preferiva rimanere a casa quest’oggi dati i trascorsi dell’altro giorno”

La biondina lo osservò.

“ Capisco. Credo che abbia fatto bene. Tu ti fermerai a lezione solo la mattina giusto? Ci penso io a prendere gli appunti delle lezioni del pomeriggio e poi ve li passerò domani non preoccupatevi!” lo rassicurò Serena.

“ Cavolo mi faresti un immenso favore perché così non devo saltare gli allenamenti!” esclamò lui un po’ più sollevato.

Serena aggrottò le sopracciglia incuriosita :

“ Allenamenti? Non sapevi che praticassi sport! Cos’è una novità?”

“ Si e no! Diciamo che ho ripreso dopo un lungo periodo di pausa” precisò lui.

“ E come mai hai preso un periodo di pausa ? “ si lasciò scappare lei.

“ Bè è una storia lunga, diciamo che è legato a quando i miei si sono separati “ sussurrò lui, dando a vedere che non aveva più di tanto voglia di approfondire il tema.

La biondina era sveglia e lo comprese.

“ Scusami se sono stata inopportuna. Non volevo” sussurrò lei intimidita.

Manuel sorrise e la rassicurò.

“ Ma figurati! Ti va un cappuccino? Con la scusa che Laura non c’è stamattina mi sarebbe toccato prenderlo da solo! Se mi vuoi fare compagnia mi farebbe solo piacere!” esclamò lui cercando di mostrare un’allegria che in realtà non provava.

Serena diede un’occhiata all’orologio.

“ Abbiamo quasi 20 minuti di tempo! Volentieri!”

I due si avviarono al bar e appena arrivati ai tavolini il ragazzo le disse :

“ Sere occupa il tavolo! Cacao o cannella ?”

“ Ehm…cacao!” precisò lei e lo osservò mentre si allontanava verso il bancone.

Serena iniziò a sentirsi un po’ strana. Provava un certo senso di colpa dentro di sé . Una strana confusione.

Soprattutto ripensando ai fatti della sera prima.

Esattamente al momento dell’aperitivo con quello stalker spilungone che credeva insopportabile.
Certo di sicuro era uno stalker insopportabile, ma era piuttosto acuto, e per quanto i suoi modi fossero discutibili, per non dire opposti ai suoi, le aveva detto la verità.
Ed in un certo qual modo l’aveva aiutata in un momento di totale debolezza e tristezza….

Flashback … la sera prima

Erano entrambi seduti in un localino piuttosto informale non troppo lontano dall’università e Alessandro aveva ordinato un tagliere di salumi e due Spritz :
“ Non sarà l’appuntamento che ti aspettavi, ma spero che questo posto sia in qualche modo di tuo gradimento!” esclamò lo spilungone guardandola negli occhi.
Serena abbassò lo sguardo.
“ Bè, se l’alternativa era stare li su quella panchina a piangere direi che va benissimo qui!” sussurrò senza troppa voglia.
Osservò il libro che il ragazzo aveva appoggiato sulla sedia vuota al suo fianco il cui titolo era “ Le profezie di Celestino”.
“ Cosa leggi?” chiese incuriosita.
Lui diede un rapido sguardo al libro e disse :
“ Intendi questo? Guarda è un libro particolare, ancora non ho capito se è una stupidata stile figli dei fiori o se posso trarne qualche spunto interessante!”
“ Direi che o è bianco o è nero… di cosa parla? “
“ Dunque diciamo che parla di una profezia molto antica dove chi ne viene a conoscenza assume come dire un ruolo di saggio, di colui che sa cosa deve essere fatto” cercò di spiegare lui senza esserne troppo convinto.
“ Oddio detta così sembra che chi l’abbia scritto si sia fatto una canna!” esclamò lei sorridendo.
“ Ma sai che non hai tutti i torti?” scoppiò a ridere anche lui.
“ Però su una cosa non ha torto! E se vuoi ti dico in cosa!” affermò lui con voce grave guardandola dritto negli occhi un’altra volta.
Lei fu colpita da quello strano sguardo. In un certo senso lo trovava quasi sexy.
“ in che cosa?”
“ Sul fatto che dobbiamo essere consapevoli di noi e delle nostre emozioni e seguirle in un certo senso senza rinnegarle.” Spiegò lui senza distogliere lo sguardo dal suo.

Fu lei ad abbassare lo sguardo e ne approfittò per bere un paio di sorsi di Spritz.

 Improvvisamente si sentiva la gola arsa e le mani fredde.
Una strana tensione percorse la sua spina dorsale.

Lui attese pazientemente e non appena lei ebbe finito di sorseggiare lo Spritiz riagganciò il suo sguardo.

Lei ricambiò e rispose:

“ Capisco perfettamente. Bè d’altronde chi sarebbe così idiota da rinnegare le proprie emozioni? “ esclamò cercando di deviare un discorso che le pareva scomodo.

Lui invece sentì che la sua occasione venne servita in un vassoio d’argento e non l’avrebbe lasciata andare.

“ Bè, tu per esempio!” esclamò guardandola ancora più intensamente con sguardo strafottente.
“ Io? E perché mai?” chiese di rimando la biondina quasi scandalizzata.
“ Sei sicura di voler sentire la verità ? “ domandò lui.
“ Ma certo signor saputello!”
“ Bè, per esempio mi viene da chiederti come mai fai finta di ignorare i sentimenti che provi verso Manuel?” disse tutto d’un fiato.

Lo sapeva aveva lanciato la benzina e da lì a poco si sarebbe scatenato l’inferno.
Aspetto che le fiamme avvampassero ma non accadde nulla.

Solo silenzio.

Si aspettava qualsiasi tipo di reazione : uno schiaffo, urla , insulti, perfino di essere piantato in asso da un secondo all’altro.

Ma di sicuro non si aspettava questo silenzio così scomodo.

Dopo qualche secondo che gli parve eterno, lei rispose :

“ Cosa dovrei fare secondo te? Si tratta del ragazzo della mia migliore amica e lui è innamorato perso! Si vede lontano chilometri! Cosa diamine dovrei fare?!?” esclamò con le lacrime agli occhi.

Lui la guardò intensamente.

Osservò il suo visino . Che fosse bella l’aveva sempre saputo . Ma quella sera gli parve speciale.
Quando si levava quella maschera da insopportabile imperfettina diventava quasi irresistibile.

Da quando si era dimenticato di Laura? Da quando aveva iniziato ad interessarsi a Miss Capricci? Non lo sapeva con precisione.

Il suo sguardo si fermò sulle sue labbra rosate e carnose.
Si avvicinò pericolosamente a lei.

E le sussurrò all’orecchio :

“ Se non provi non saprai mai cosa sarebbe potuto succedere … “

E senza tergiversare la baciò sfiorandole le labbra.
Un bacio casto, veloce, perfin tenero.

Lei non ebbe il tempo di reagire.

Lui si stacco e le disse solo “ Pensaci. Offro io.”

E si alzò per andarsene.

Serena rimase senza parole. Non riuscì a rispondere nulla.
Lo osservò mentre usciva dal locale mentre nella sua testa si scatenava la più nera delle tempeste dove la confusione regnava sovrana.

Ciò che più la stupì fu che al contrario di tante volte non era minimamente arrabbiata con lui. E quel bacio….
Bè la sensazione che provava non era affatto spiacevole….

“ Ed ecco qua il cappuccino al cacao!” esclamò Manuel

Serena venne improvvisamente destata dai suoi pensieri e riuscì a malapena a ringraziarlo con un timido grazie.

Il biondino senza pensarci due volte prese posto al suo fianco e iniziò a chiaccherare :

“ Sai l’altro giorno ho visto in macchina la tua amica, quella Silvia che ci ha gentilmente riportato a casa quel giorno che Laura è stata male, con tuo padre…”

La biondina assunse un’espressione alquanto stupita :

“ Mio padre? Ma tu lo conosci di persona? “
“ No a dire il vero era la prima volta che lo vedevo di persona… e che dire? Mi ha detto di passare quando volevo dal suo ufficio se avessi avuto bisogno”

Per la seconda volta nel giro di due giorni Serena rimase di stucco.

E dire che era piuttosto difficile lasciarla senza parole.

Poco dopo si limitò a dire :

“ Mio padre non mi ha detto nulla, ma sicuramente se te lo ha detto è perché gli fa piacere . Non è il tipo da fare troppi convenevoli.” Si limitò a dire lei.

Poco dopo però aggiunse :

“ Magari ha qualcosa da dirti, ma ti assicuro che non ho idea di cosa possa essere.”

Puntualizzò per non creare false aspettative nel biondino.
Manuel abbassò lo sguardo e si limitò a dire :

“ Capisco…”

Serena in quel momento capì che forse era il momento di approfittare di quella rara occasione che aveva di essere sola con Manuel e sussurrò timidamente :

“ Manuel, per quella telefonata, GRAZIE! Se non fosse stato per te probabilmente non avrei recuperato il rapporto con mio padre…”

Lui sorrise debolmente. Non si aspettava un ringraziamento da parte di Serena. Ma lo apprezzò.

“ Figurati . Ho fatto solo ciò che ritenevo giusto. Adesso però è il caso di affrettarci perché economia politica sta per cominciare…” e fece per alzarsi.

“ Aspetta solo un attimo!” esclamò lei.

Lui la guardò stupito.

“ Mio padre non ha mai parlato di questo con te. Ma sono sicura che se ti ha dato la sua disponibilità non è per mera gentilezza. Immagino possa avere qualcosa di importante da dirti.”

Lui annuì.

“ Ci penserò!”

Stavoltà si alzò senza tentennamenti e Serena lo seguì.
Si sentiva felice e allo stesso tempo estremamente colpevoli per potersi godere la totale compagnia di Manuel.

Ma la conversazione avuta con Alessandro la sera prima in qualche modo l’aveva colpita.
Aveva capito che in un certo senso forse avrebbe dovuto provarci.

Diede un rapido sguardo a Manuel mentre rapidamente si avviava verso l’aula del Giudizio, ossia l’aula 110.
Non potè evitare di pensare a quanto fosse carino e a quanto fosse fortunata per poter condividere quei momenti con lui.

Dopo di che entrarono in aula e decise di azzerare i suoi pensieri per potersi dedicare totalmente alla lezione.
   
 
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