Un Uomo Comune incontra un Filosofo.
Stranamente, si mettono a parlare, giacchè in quel momento il Filosofo non è immerso in astruse elucubrazioni, o meglio, le sue astruse elucubrazioni l’hanno convinto dell’opportunità di fermarsi a parlare con quel tizio.
Uomo Comune: Ciao! Come va?
Filosofo: La domanda è mal posta. Come posso darti una risposta unitaria che coinvolga tutti i frammenti lacerati del mio Esserci? E come potrei inoltre pensare di avere una conoscenza di me stesso tanto approfondita da sapere la risposta? E anche se la sapessi, pensi forse che riuscirei a comunicartela? Infine, se anche riuscissi, il linguaggio con cui io te la comunicherei, sarebbe ambiguo e assumerebbe per te significati completamente diversi da quelli che intendevo io.
Uomo Comune: Ho capito, dev’essere una giornata di merda… Io invece sto benone!
Filosofo: Per quale ragione se non sono indiscreto?
Uomo Comune: Beh, intanto c’è il sole…
Filosofo: Goditelo, chi ti assicura che domani sorgerà ancora?
Uomo Comune: Beh, insomma, non portiamo sfiga…
Filosofo: Oppure potresti non esserci più tu…
Uomo Comune: OHHH! Ma che è?
Filosofo: Del resto, la morte incombe su tutti noi
Uomo Comune: Si spera il più tardi possibile
Filosofo: Ma, per quanto lo scacci, il pensiero rimane lì, sotteso a ogni tua azione e pensiero.
Uomo Comune: Ma, veramente a me non sembra…
Filosofo: Ah davvero? Perché lavori, pratichi sport e hobbies?
Uomo Comune: …
Filosofo: Lo fai per alienarti, per stare fuori da te stesso, perché se tu considerassi con lucidità la tua condizione saresti preso dall’angoscia.
Uomo Comune: E perché dovrei?
Filosofo: Perché tu sei gettato in questo mondo, senza sapere perché né percome…
Uomo Comune: Ma io lo so perché!
Filosofo: Illuminami allora…
Uomo Comune: Sono nato per: giocare quando ero piccolo, innamorarmi da giovane, sposarmi ora, lavorare, avere dei figli, poi andare in pensione…
Filosofo: E poi morire.
Uomo Comune: Oh, sei fissato allora.
Filosofo: E per quale ragione tu avresti dovuto nascere, giocare quando ero piccolo, innamorarmi da giovane, sposarmi ora, lavorare, avere dei figli, poi andare in pensione e poi morire, e non piuttosto, semplicemente, non esistere?
Uomo Comune (sta alcuni secondi perplesso, cercando una buona risposta): Boh, non saprei, ma non mi sembra un gran problema.
Filosofo: No?
Uomo Comune: No.
Filosofo: Ah. E non ti turba l’idea che dopo la morte sarai presto dimenticato e di te non ci saranno più tracce?
Uomo Comune: Non c’ho mai pensato…
Filosofo: E non ti preoccupi di dare un senso alla tua esistenza?
Uomo Comune: Che mal di testa! Piuttosto lei, che autobus doveva prendere?
Filosofo: Il 72…
Uomo Comune: Non vorrei deluderla, ma è appena passato.
Filosofo: Ma porca p*****a!