Questa
storia partecipa alla Challenge To
Be Writing Challenge 2022 indetta
da Bellaluna sul forum Ferisce
più la penna.
Sfida
di marzo:
modalità
3+1, o 4+1 o 5+1, a scelta vostra, più il tema: 3/4/5 volte in cui
il personaggio X prova a rivelare i suoi sentimenti al personaggio Y,
fallendo, più 1 volta in cui, infine, ci riesce.
Ho scelto la
4+1.
A Giu,
volevi la Mobi? Ed eccoti accontentata.
Sappi che l'ho fatto davvero solo per te.
(E comunque, secondo me, contro la Etolly non c'è guerra.
Celestino è imbattibile <3)
Nella testa di un idiota
"Chi sono? Sicuri di volerlo sapere?
La storia della mia vita non è per i deboli di cuore.
Se qualcuno ha detto che era una bella favoletta,
se qualcuno vi ha raccontato che ero solo un tizio normale
senza una preoccupazione al mondo, quel qualcuno ha mentito.
Ma ve l'assicuro: questa, come qualsiasi storia che valga il racconto,
è a proposito di una ragazza.
Questa ragazza. La ragazza della porta accanto: Mary Jane Watson.
La donna che ho amato fin da prima di cominciare ad apprezzare le ragazze.
Vorrei potervi dire che sono io quello accanto a lei."
Spiderman
«Tutto bene?»
Alzi il viso, le guance chiazzate di un rosso violento, così da
poter incrociare un altro paio di occhi castani che ti fissano
perplessi.
Forse inciampare nei propri piedi, cercando di aggrapparsi alla porta
dello scompartimento – che a causa di un sussulto del treno si
è aperta proprio in quel esatto momento, giusto per ricordarci
che la sfortuna sa quando colpire – come un disperato e ruzzolare
all'interno, spalmando la faccia contro il pavimento di legno, non
è esattamente il modo migliore per iniziare questi sette anni.
Ma è anche vero che Tobias Sandler ha subito di peggio dalla vita!
Come essere avere quattro pazze sorelle maggiori.
Insomma, lì la sfiga si è proprio impegnata!
«Sì» biascichi, cercando di racimolare un minimo di orgoglio e ignorando le orecchie roventi.
Sbatti
le ciglia e ti blocchi di colpo, fermandoti mentre cerchi di alzare le
ginocchia da terra. Sbarri gli occhi mentre il cuore ti fa una capriola
nel petto quando ti rendi conto di che cosa hai davanti al naso.
«Sta per aver un infarto?» domanda sarcastico un ragazzo
dai capelli neri, che già indossa la divisa di Corvonero,
fissandoti quasi con compatimento dal sedile sul quale ha preso posto.
«Questo non arriva alla fine dell'anno» afferma lugubre,
storcendo il viso in una smorfia seccata, come se la morte di uno
studente fosse per lui un problema.
«Teddy» lo rimprovera una bambina seduta al suo fianco, corrugando le sopracciglia.
È di una bellezza allucinante, di quelle che rimangono impresse
nella mente e che fanno sospirare ammirati. Eppure nemmeno quei
lineamenti delicati, quei riccioli biondi e quegli occhi di un azzurro
limpido e luminoso riescono a distrarti da quella Mary Jane che hai di
fronte.
Sei consapevole che stai fissando la bambina dai capelli rossi con la
bocca spalancata da almeno mezzo minuto abbondante, ma non riesci
proprio a riprenderti.
Dopo un tale colpo di fulmine, il cervello ha giustamente bisogno di un attimo per riavviarsi.
Ragazzi, è una cosa normale. Un po' di comprensione.
«Ma che ha?» domanda questa, aggrottando la fronte con
chiara preoccupazione, spostando le iridi castane da te agli altri
occupanti dello scompartimento.
«Un'idea ce l'avrei» risponde quello che si chiama Teddy, la voce grondante sprezzo.
«Sicuramente un Grifondoro» sentenzia un ragazzino biondo,
saputo, seduto accanto al finestrino con la testa appoggiata contro il
vetro. Ti lancia uno sguardo che pare distratto, di un azzurro chiaro,
anche se in quelle iridi brilla una spaventosa luce di perspicacia.
«Ci vuole una certa dose di coraggio per prendersi una cotta per
te, Molly» spiega leggero, piegando le labbra in un sorriso
divertito.
Molly.
Quel nome ti rimbalza nella testa mentre torni a concentrarti su quella
dea che, dopo averti visto rischiare di diventare parte integrante del
pavimento del treno, si è alzata per controllare come stessi.
Molly, ripeti nella mente, con gli unici due neuroni che ti sono rimasti attivi. Che nome delizioso!
La vedi roteare gli occhi e sbuffare seccata.
«O forse stupidità» si inserisce Teddy, rude, riallacciandosi al discorso.
«Parlavo di Molly, non di te, Lupin» ribatte l'altro, con
una punta di scherno nella voce. Non puoi fare a meno di provare un
fitta di genuina invidia quando ti rendi conto della bellezza accecante
che possiede, che probabilmente ti renderà ancora più
brutto e goffo agli occhi di Molly. «Quanto a te... dubito che
persino Godric si imbarcherebbe in un'impresa del genere»
commenta tranquillo, come se fosse la cosa più naturale del
mondo.
Teddy socchiude gli occhi castani, risentito.
«Augurati
di non finire nella mia Casa, Delacour» minaccia tra i denti, in
un ringhio terribile, scoprendo i denti. «O sarai tu quello che non arriverà alla fine dell'anno» promette sanguinario.
Delacour scrolla le spalle, affatto toccato dal rischio di morte che gli pende sul capo.
«Non c'è pericolo» dichiara flemmatico. «Corvonero non rientra tra le due Case che mi ispirano».
«Fammi indovinare» si intromette Molly, ironica, inarcando
le sopracciglia e fissando il ragazzino biondo.
«Serpeverde?» chiede sicura.
«Perché no?» rilancia lui, pigro e rilassato, stiracchiandosi la schiena. «Astuto e per nulla babbeo? Effettivamente corrisponde» conviene convinto, facendole l'occhiolino.
Osservi Molly guardarlo con scetticismo.
«Anche mio cugino vorrebbe finire lì» dice lei,
inaspettatamente, il viso corrucciato in un’espressione
pensierosa. «E conoscendo Lance, sarebbe capace di farne una
tragedia greca se non dovesse essere accontentato» considera
asciutta, scuotendo la testa, lasciando trasparire che non si tratta
affatto di un'ipotesi così scontata. «Sarebbe persino
capace di fare un colpo di stato e abbattere il Ministero, folle
com’è» osserva leggera, affatto preoccupata da
quella prospettiva.
«Leggermente viziato» afferma la bambina bionda, a bassa
voce, mordicchiandosi le labbra e giocherellando con un ricciolo.
«E tremendamente vendicativo» conclude Molly, prima di
tornare a guardarti e ricordarsi della tua esistenza. Corruga la
fronte, sorpresa di trovarti ancora lì, inginocchiato davanti a
lei. «Persino peggio di te, Teddy. Il che è tutto un
dire!» riflette distratta, ignorando l'occhiata di fuoco che le
viene rivolta dall'interessato. «Beh?» ti apostrofa
spiccia. «Hai intenzione di campeggiare in mezzo allo
scompartimento ancora per molto?»
Ti rialzi in piedi di colpo, facendola sussultare e sgranare gli occhi per lo spavento.
Ignori gli sguardi vagamente allarmati che gli altri ti hanno lanciato – nemmeno li vedi, in realtà – e sfoderi il tuo miglior sorriso, idolatrandola come uno drogato fa con una dose.
E no, non ti fai scoraggiare nemmeno dall'espressione di lei che sembra
a metà tra il volerti tirare un pugno e sbatterti fuori dalla
porta.
Dopotutto le migliori storie d'amore sono nate sotto i peggiori auspici, no?
Hogwarts, Primo Anno
«M-m-molly!»
Lei, i capelli fiammanti legati in due trecce, si volta all’indietro con un cipiglio assolutamente grazioso sul viso.
E poco importa se metà della tua Casa – tra
l’altro, il Cappello Parlante ti ha smistato in Grifondoro
così da poter star più vicino alla sua amata. Se questo
non è destino! – lo trova terrificante.
Tranne Etienne. Per lui è spassoso.
Vallo a capire! Quello è strano forte.
«Che c’è?» domanda spiccia, caricandosi meglio
la tracolla di cuoio sulla spalla e scrutando spazientita
l’orologio che ha al polso.
Sai che bloccarla tra una lezione all’altra non è
esattamente un’idea grandiosa ma dall’altra parte non hai
nessuna intenzione di dichiararti davanti a mezza scuola. Quindi
è stata una scelta del tutto naturale optare per le scale
nascoste dietro al quadro che costituiscono la scorciatoia per
raggiungere più rapidamente l’aula di Trasfigurazione.
E poco importa della polvere o del scarsa illuminazione! La scelta della location non è così importante.
«I-i-io» farfugli, cercando di tenere a bada le guance che
hanno raggiunto il colore di due fanali rossastri e l’azzeramento
di salivazione.
Godric, speravi di aver superato la balbuzia con l'infanzia!
«Sì,
Tobi» lo interrompe lei, visibilmente scocciata, storcendo le
labbra in una smorfia. «Ho capito: tu. Puoi completare la frase prima che la Orpington ci punisca per essere arrivati tardi a Difesa?» domanda pratica.
Annuisci,
desideroso di accontentarla e liberarti di quel peso che ti strappa il
sonno e ti fa sospirare come le protagoniste di quelle serie tv
romantiche davanti alle quali le tue sorelle si consumano gli occhi.
Peccato che l’agitazione – più
il mal di pancia. Possibile che in certe situazioni ti scappi sempre da
andare in bagno? Forse sarebbe il caso di farsi visitare la prostata,
potresti avere un malfunzionamento o invecchiamento precoce –, ti rende il respiro corto e affannoso.
E non dimentichiamoci che hai raggiunto il colorito di un pomodoro maturo.
La mancanza di ossigeno ti fa girare la testa, rendendoti la vista
appannata e le gambe gelatinose. Riesci a fare in tempo a sorridere
come un ebete mentre Molly corruga le sopracciglia spaventata e
disorientata da quella reazione da folle, prima di stramazzare al suolo
con un verso strozzato.
Ti risvegli due ore dopo in Infermeria con una serie di lividi lungo il costato e una bernoccolo in testa.
Madama Chips ti confida che Molly è stata così gentile da
soccorrerti e portarti da lei, afferrandoti per la collottola e
trascinandoti per due rampe di scale come un sacco di patate.
È probabile che metà delle ecchimosi te le abbia procurate la tua amata mentre cercava di salvarti!
Ah, l'amore!
Hogwarts, Secondo Anno
Confessare i propri sentimenti è più complesso del previsto.
Ti sei esercitato per tutta l’estate, così da evitare di
fare un’altra figuraccia e hai origliato alcune delle
conversazioni tra le tue sorelle.
Dopo tre mesi di prove di dichiarazioni appassionate davanti allo
specchio della tua camera e abilità da spia che FBI levate
proprio, sei pronto.
Stavolta non ti sfuggirà, lei dirai finalmente quello che provi
e vi metterete insieme come nei cartoni della Disney che quella
disgraziata di Amalia ti costringeva a guardare da bambino, facendo
prevalere il fatto di essere la maggiore dei Sandler.
Comunque non perdiamoci in ciarle inutili.
Dicevi… quest’anno le confesserai i tuoi sentimenti.
Era quello che credevi fin quando non hai preso l’espresso per
Howgarts, con un sorriso convinto e baldanzoso sulle labbra mentre la
cercavi per gli scompartimenti del treno.
Peccato che tu non abbia considerato un piccolo dettaglio.
Lupin quest’anno sembra più incazzato del solito. È
sempre stato un tipo inquietante, capace di farti tremare come un
budino che viene punzecchiato con un cucchiaio non appena incroci il
suo sguardo pacato e gentile, ma ora sembra aver raggiunto un nuovo livello.
E fissa tutti quelli che si avvicinano con uno occhi castani assassini.
Ora questo non sarebbe un problema se non fosse che Molly è costantemente in
sua compagnia. Perché Victoire, la cugina e migliore amica della
tua amata, è quasi sempre con quel Corvonero sciroccato.
Ma non sarai così vile da farti spaventare da uno che brama di
strapparti le interiora per farsi un ragù durante la luna piena!
Combatterai fino alla morte! Il mondo deve sapere che esiste una storia
d’amore migliore di quella tra Tony Stark e Pepper, Thor e Jane o
Jack e Rose!
Che poi questi ultimi non sono stati un granché ma vabbè.
Questo è un qualcosa che le ragazze non vogliono sentire.
Per loro Jack è meraviglioso e blablabla.
Cosa c’è di meraviglioso in un biondino slavato con i
capelli a scodella e vestito con una magliettina leggera ad aprile, su
una nave in mezzo all'oceano con tanto di iceberg, non lo hai mai
capito.
Comunque nulla regge il confronto con Peter Parker e Mary Jane.
Loro sono la coppia.
E tu sei abbastanza certo di essere il Peter Parker della situazione.
Ma torniamo al presente, che è meglio.
Dunque, parlavamo di come conquistare la Mary Jane del tuo cuore.
Peccato che ci sia messo in mezzo il Venom di turno, alias Teddy Lupin.
Che poi, se proprio vogliamo vedere, almeno il simbionte ha il senso dell’umorismo, il Corvonero manco quello.
Quindi hai dovuto rimandare la tua dichiarazione al momento in cui
arriverai a Hogwarts. È una mossa strategica, del tutto sensata.
Il che ti riporta a questo momento.
Sei sugli spalti del campo da Quidditch, la sciarpa al collo e gli
alamari del mantello ben allacciati. Stai osservando con gli occhi
assottigliati uno degli allenamenti pubblici della squadra della tua
Casa, come altri Grifondoro.
Più qualche membro delle altre Case.
Tra cui, appunto, Lupin.
Il Derek Hale dei poveri!
O forse sarebbe meglio dire il cugino Miguel?
No, no, no, non è l'ora di fare uscire il nerd che c'è in te.
Ti
alzi dalla panca di legno, di scatto, spaventando qualche compagno di
scuola seduto a pochi passi da te. Ti stampi addosso
un’espressione seria e – speri! – dignitosa, prima di scendere quelle scale che ti separano da Molly con un'andatura sicura e figa.
Lei ha preso posto verso le gradinate più basse, accanto a Victoire e a uno scocciato Lupo Alberto psicopatico.
Mancano
giusto un paio di falcate e finalmente dirai a Molly di quelle farfalle
che ti svolazzano nello stomaco da almeno due anni.
Apri bocca ma non fai in tempo a proferire nessuno suono – manco a schiarirti la voce – che delle urla si levano dagli spalti.
Quello che succede dopo lo capirai solo in seguito.
Molly, nel tentativo
di difendere la cugina e quello sciroccato, impugna una delle mazze da
Battitore che Etienne ha lasciato sugli spalti, quando si è
allontanato per parlare con qualcuno. Con la una forza e una scioltezza
di una giocatrice navigata – o di muratore che deve demolire un muro di mattoni –, colpisce il Bolide impazzito che ha rischiato di schiantarsi contro Victoire.
Peccato che in quell’atto eroico, lo abbia spedito nella tua direzione.
Prendendoti dritto in fronte e procurandoti un livido grande quanto una mela.
Vabbè, poteva andarti peggio.
Hogwarts, Terzo Anno
Ma perché Molly è costantemente circondata da gente che ti fa sembrare un povero sfigato?
Non bastava Lupin. No, ora ci si mette pure Rosier!
Che forse ti fa ancora più paura del Corvonero, ma questi sono dettagli insignificanti che nessuno saprà mai.
Dopo aver pedinato la tua amata per mezzo Castello, finalmente la vedi
girare l’angolo di un corridoio ed entrare nella Biblioteca.
La segui all’interno, con passo felpato e ignorando le occhiate
vagamente minacciose di Madama Pince, e ti illumini quando lei imbocca
una delle tante corsie tra due scaffali pieni zeppi di libri.
Ti sistemi il colletto della camicia della divisa, ti rassetti i
capelli castani arruffati e gonfi il petto, spavaldo, prima fare quelle
poche falcate che ti separano dalla tua Mary Jane.
Finalmente, Godric, finalmente!
Quando scorgi un’ombra che si avvicina lungo il legno del mobile
nella tua direzione, senza indugi, ti ci fiondi contro, gli occhi
serrati e il cuore che ti martella folle nel petto.
Ti aggrappi come un ossesso al maglione della divisa, così da non farla fuggire.
«Ti amo» affermi con veemenza, ignorando le tue guance
roventi e le viscere tremanti. Trattieni anche il respiro e ti prepari
a beccarti un pugno in testa.
Molly non è una che ci va alla leggera, specie se presa alla sprovvista.
E quando è spaventata, diventa manesca.
Il silenzio lugubre è l’unica risposta che ricevi.
«Mi fa piacere» sentenzia una voce distaccata, facendoti
spalancare le palpebre per il terrore. Ti ritrovi artigliato a Lance
Rosier, che ti restituisce un’occhiata di pietà, le
sopracciglia inarcate con sarcasmo. «Effettivamente è una
cosa che mi sento dire spesso. Però ti devo deludere…
com’è che ti chiami?» si informa, accigliandosi
appena e fissandoti come se fossi insignificante.
«Tobi» pigoli imbarazzato a morte, staccando le dita dal
Serpeverde e facendo prudentemente un passo indietro.
«Sandler» aggiungi quando noti la confusione che gli
balugina nelle iridi chiare.
Lui annuisce con quella che pare grande indulgenza.
«Sandler» ripete laconico. «Evitiamo la
confidenza» precisa compunto e intransigente, arricciando il naso
per il fastidio. «Dicevo… per quanto ne sia lusingato, hai tre
cose in più e tre cose in meno per farti apprezzare dal
sottoscritto. Anatomicamente parlando» chiarisce diretto, prima
di puntare lo sguardo verso il cavallo dei tuoi pantaloni con eloquenza.
Avvampi per l’imbarazzo, iniziando a sudare freddo.
«N-no, io» squittisci ansimante e disperato.
«Cioè… non hai capito» borbotti agitato, il
panico che ti assale.
Rosier quasi si lascia sfuggire un sorriso di compatimento.
«Sì, è quello che dicono sempre dopo che le ho
rifiutate» considera leggero, scrollando le spalle con
tranquillità. «Non ti preoccupare Sandler, capita di
perdere la testa per me. Devi solo fartela passare» consiglia
spassionato, rifilandoti un'occhiata obliqua e significativa.
«Sarà dura, non ne dubito, però fallo. Detesto
essere assillato» mette in chiaro, la voce intrisa di minaccia.
Ti ritrovi ad incassare la testa tra le spalle, la lingua annodato e
senza la benché minima idea di come uscire da quel grosso
malinteso.
«Ti togli? Vorrei passare».
Sospiri grato quando qualcuna – chiaramente
mandata da Godric, che non ne può più di questa
situazione ridicola. E ha pure ragione. Ci sarà un sindacato con
cui lamentarsi per la sfiga costante che ti perseguita, no? – ti arriva alle spalle, pretendendo con fare imperioso la tua attenzione.
Rivolgi a Dominique – che sarà pure la sorella di Victoire ma non ha nulla in comune con lei, a parte una bellezza disumana – un
sorriso luminoso a trentadue denti, prima di spostarti di lato e
permetterle di accedere al corridoio tra i due scaffali. Lei nemmeno ci
fa caso, scivolandoti al fianco e superandoti.
Mentre lo fa, però, vedi benissimo come scocca un’occhiata rapida a Rosier – ricambiata da due gelidi occhi di indifferenza – prima di riprendere la sua marcia tra i libri della Biblioteca.
Rimani incantato a contemplare la sua andatura perché, pur
amando alla follia Molly, i geni Veela affascinano il preadolescente
tonto che sei.
«Beh?» ti apostrofa Rosier, stufo, spezzando quella bolla
di torpore che ti aveva fatto schiudere le labbra in
un’espressione non molto acuta. Ti guarda come si fissa…
sì, insomma, quella roba marrone che si schiaccia per caso sotto
le suole delle scarpe e fa seguire una serie imprecazioni. «Perché
sei ancora qui?» domanda pungente, chiudendo per un istante le
palpebre e storcendo il viso in una smorfia insofferente.
Hogwarts, Quarto Anno
Il mondo è veramente crudele e meschino!
I casi sono due: o Godric ti odia o nella vita precedente devi aver
fatto qualcosa di incredibilmente malvagio, per cui il karma deve farti
scontare la tua colpa con tutti gli interessi possibili.
Non ci possono essere altre alternative!
«Molly» le hai detto una fredda sera di marzo, quando hai
avuto la fortuna di essere invitato a una festa del Lumaclub.
Siamo onesti: visti i tuoi voti in Pozioni, la possibilità di
partecipare alla baldoria organizzata dal vecchio professore ha del
miracoloso!
Lei si è inumidita le labbra con un sorso di Acquaviola, prima di allontanare il calice dal viso e guardarti incuriosita.
Hai deglutito, teso come una corda di violino.
Incamerando aria e stringendo i pugni lungo i fianchi, ti sei preparato
per quella dichiarazione che premeva da quattro anni di uscire dalle
tue labbra.
«Che vuoi dalla mia ragazza, sfigato?» ti apostrofa Javier
Sanchez, nauseato, apparendo al fianco di Molly e facendo sgretolare i
tuoi sogni all’istante.
Rimani immobile per un istante, la delusione e la scoperto che la tua Mary Jane abbia trovato un Harry Osborn – no, seriamente, quello non può essere Peter Parker –, decidi di tornare in Sala Comune con la coda tra le gambe.
Nemmeno ti accorgi del litigio furioso che hanno iniziato i due
fidanzati quando Molly lo ha rimproverato aspramente per come ti ha
trattato.
Hogwarts, Quinto Anno
«Molly, c’è una cosa che devo confessarti!»
Lei ti sorride e, se possibile, è ancora più bella del
solito fasciata in quel vestito scuro e con i capelli infuocati
lasciati sciolti sulle spalle nude.
Davvero, non credi di aver mai visto uno spettacolo simile.
«È la stessa cosa che mi devi dire da quasi cinque
anni?» replica perspicace, a bassa voce, incurvando le labbra
piene.
Siete in un punto appartato della sala, dove la musica vi permette di
parlare senza alzare la voce e una colonna vi nasconde dal resto degli
studenti.
È il momento perfetto!
L’atmosfera natalizia che ammanta la Sala Grande, dal cui
soffitto cadono piccoli fiocchi di neve magici che scompaiono nel nulla
nel momento in cui sfiorano qualcosa, supera di gran lungo anche i tuoi
sogni migliori.
Agghindato nel tuo completo migliore – e siamo onesti, quelli Babbani sono insuperabili rispetto a quelli magici –, i
capelli castani per un volta in ordine e il viso corrucciato in
un’espressione concentrata di chi è consapevole di essere
giunto al livello finale del gioco che è la propria vita.
Troppo melodrammatico?
Vabbè, era solo per dare un pizzico di suspense.
È così che fanno nelle serie tv di successo.
Effettivamente, avresti un futuro nel mondo del cinema. Già ti
vedi mentre stringi l’Oscar dopo aver vinto come miglior attore
protagonista a un film di enorme successo, magari pure della Marvel.
Beh, dai, lasciamo da parte per un momento la grandezza che ti attende tra pochi anni e concentriamoci sul presente.
«Proprio quella» affermi tenace, dopo un momento di
esitazione – non essere vile, Tobi! – annuendo più
volte con aria solenne. Visto che hai imparato dai tuoi errori, prendi
un respiro profondo così da avere dell'ossigeno in circolo ed
evitare di accasciarti al suolo. «Volevo dirti che se qualcuna
merita di essere felice, quella sei tu» prorompi con sicurezza,
lasciandola di stucco e facendole spalancare gli occhi castani.
«Quindi vai da lui» la sproni gentile. «È
quello che vuoi» indovini genuino, anche se senti una fitta di
puro dolore pungolarti il petto.
Ti sforzi di sorridere mentre Molly continua a rimanere immobile, tentennante.
Infine, anche lei ricambia il sorriso e si avvicina per scoccarti un bacio affettuoso e leggero sulla guancia.
Ricordatelo bene, pensi con il cuore che quasi fa una capriola. Questo probabilmente è il momento più alto della tua vita sentimentale.
Quando si sta per allontanare, per cercare la persona con la quale vuole davvero passare la serata del Ballo di Natale, non puoi fare a meno di riattirare la sua attenzione per ancora qualche istante.
«Io
ti amo» e mai parole furono così facili da dire. Sgorgano
fuori dalle labbra con naturalezza, perdendo di colpo tutto il peso che
hanno avuto per quasi cinque anni. Ti senti anche meglio. Sì, la
delusione fa male –
non potrebbe essere altrimenti, la ferita è bella fresca
–, però c’è anche la consapevolezza che
questi sentimenti non si trasformeranno mai in un rimpianto, in un poteva essere.
Hai avuto la tua occasione, probabilmente te la sei pure giocata male,
ma non ti penti di averla amata. Anzi, sei grato di averla incontrata
perché ti ha fatto vivere un sentimento così puro che non
credevi esistesse. «Volevo solo che lo sapessi» termini
impacciato, stringendoti nelle spalle.
Lei abbassa solo per un momento il capo, prima di tornare a guardarti in faccia.
«È stato divertente essere amate da te» risponde
carezzevole, in un sussurro, con due iridi marroni splendide. È
consapevole che andrai avanti ed è giusto così.
Sì, insomma, alla fine della storia Peter Parker non si è fidanzato con Mary Jane.
Difficile che succedesse, dato che dall’altra parte non
c’erano il Goblin o il dottor Octopus ma qualcuno di gran lunga
pericoloso più come Etienne Delacour.
Però forse lei sarà felice con quello che ha scelto.
E questo è l’importante.
Tobias Sandlet, devi aspirare a fare il poeta non l'attore!
Io questa storia non la volevo scrivere.
Siamo onesti: già il mio profilo pullula di gente che viene
definita psicopatica, fanatica, squilibrata, che non sa assolutamente
come comportarsi con una ragazza, vi rendete conto quanto sia
pericoloso per il mio equilibrio mentale farmi scrivere di qualcuno
come Tobi? Qualcuno che, togliendo tutto il fascino e mistero del
cattivo ragazzo, è fuori come la sottoscritta?
Potevo salvarmi e scegliere un altro personaggio e invece ho voluto rendere felice qualcuno.
Vi fornisco delle rapide spiegazioni prima di fuggire per l'imbarazzo.
Tobias Sandler è un OC e compare in Battlefield (insieme
a Victoire, Teddy, Molly ed Etienne). Teoricamente avrei dovuto
utilizzare solo i personaggi di questa long ma sapendo che Giu ama
anche la Lance/Domi – quando non è troppo impegnata a
insultare il suddetto ragazzo –, ho voluto aggiungere anche
questi due.
Quindi è una specie di crossover tra Battlefield e Someone you loved.
Basta, me ne vado. Vi ho torturato abbastanza.
A presto (e si spera con roba più seria ma non ci conto),
Blue
Astuto e per nulla babbeo? Citazione del Cappello Parlante. Ma tanto lo so che lo sapevate ;)