Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Farkas    30/03/2022    4 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 2: La bacchetta della lealtà

 
 
Il calendario appeso alla parete del negozio dava la data del due giugno. Ormai era arrivato il momento delle giornate piene di clienti, per Olivander, forse un po’ stressanti per lui, ma ottime per la cassa del negozio. Quando gli altri riposavano, lui lavorava di più e viceversa una piccola ironia che spesso gli facevano notare.
Quella lunga giornata in cui aveva venduto parecchie bacchette era arrivata quasi al termine, quando Gerard udì il campanello del negozio e capì che quel giorno un’altra delle sue creazioni sarebbe andata incontro al suo destino.
Il suo cliente era un ragazzino pallido e magro dai corti capelli castani e occhi del medesimo colore. La cosa che più colpiva del suo aspetto erano gli abiti Babbani vecchi e laceri che indossava. In tutta la sua vita, Gerard Olivander non ne aveva mai visti dall’aspetto così miserevole. Erano abiti tirati fuori dai cassoni per i senzatetto, da cui Davos Seaworth si era servito fino all’ultimo cambio di stagione, quando nel vicolo in cui dormiva nella speranza di ottenere un po’ di frescura si era palesato quell’uomo che gli aveva detto di essere un mago come lui. E il fatto che mentre lo diceva, avesse trasformato uno dei topi che giravano lì attorno in una tazza, aveva fatto sì che Davos non avesse creduto di trovarsi di fronte all’ennesimo barbone fuori di cervello.
Dopo che aveva accettato la sua offerta, l’uomo gli aveva dato da mangiare e aveva anche fatto in modo che finisse in un buon orfanotrofio. E poi lo aveva portato in quell’assurda via piena di negozi magici, dicendogli che mentre si occupava di certe cose sue, lui poteva prendere la bacchetta.
-Buonasera. Vorrei comprare una bacchetta, ho ricevuto la lettera e a settembre devo cominciare la scuola-.
Un Nato Babbano” si disse Olivander. Probabilmente proveniente da un ambiente povero e parecchio spaventato come deduceva dalla sua aria spaesata e confusa. Decise di essere particolarmente gentile: - Ma certo! È venuto nel posto giusto, signore. Mi dia solo il tempo di prenderle le misure e poi le cercherò una bacchetta compatibile. Vede è la bacchetta a scegliere il mago, non viceversa-.
Davos sgranò tant’occhi, quando il metro prese a girargli attorno da solo. Ottenuti i dati necessari Gerard prese alcune bacchette.
-Provi questa: carpino, corda del cuore di drago, undici pollici e mezzo. Rigida-.
Davos la agitò timoroso e un attimo dopo con un violento “crack” la sedia di Olivander esplose, e il castano scaraventò via la bacchetta, terrorizzato. In condizioni normali Gerard lo avrebbe rimproverato, ma poteva comprendere che quel ragazzino non sapendo nulla di magia si fosse spaventato e quindi decise di essere più indulgente.
-Evidentemente quella non andava bene. Tenga provi questa: castagno, crine di unicorno, dodici pollici, rigida-.
L'undicenne mosse appena la bacchetta, adoperando la massima cautela, ma con suo grande sollievo non accadde nulla.
-Neanche questa, eh? Salice, crine di unicorno, dodici pollici, piacevolmente flessibile-.
Anche stavolta non accadde nulla.
-No? Vista la reazione violenta della prima bacchetta, pensavo che l’elemento migliore fosse l’unicorno, ma forse è meglio ritentare col drago… mmm… veda questa: ciliegio, corda del cuore di drago, tredici pollici, rigida-.
Il giovane Seaworth la agitò un paio di volte, ma non riuscì a produrre alcun fenomeno magico. Dopo il primo disastroso tentativo, era stato abbastanza sollevato di non aver più fatto scoppiare nulla, ma quando non riuscì a far funzionare neanche le tre bacchette successive, cominciò a provare una vaga inquietudine. E se la lettera gli fosse stata consegnata per sbaglio? Se avesse perso l’opportunità di andare in quella scuola e il posto all’orfanotrofio?
L'uomo gli aveva offerto un tetto sulla testa e pasti garantiti e lui non voleva perderli. -Non ti preoccupare ragazzo: se hai ricevuto la lettera, vuol dire che hai tutte le carte in regola per frequentare Hogwarts. Ho avuto clienti ben più difficili di te e tutti loro hanno trovato ciò di cui avevano bisogno - fece Olivander intuendo i timori del ragazzino.- Per te potrebbe essere questa: frassino, piuma di fenice dodici pollici. Sorprendentemente flessibile-.
Vagamente rincuorato, Davos afferrò la bacchetta e la agitò, ma quella produsse solo un fil di fumo. Olivander, però, ne parve rallegrato. –Ci siamo quasi! Si penso di avere un’idea- annunciò prima di correre a prendere un’altra scatola.
-Cedro, piuma di fenice, undici pollici e mezzo. Estremamente rigida-.
Il castano non molto speranzoso si prestò a quel nuovo esperimento e con sua sorpresa avvertì una piacevole sensazione di freschezza diffondersi sulla mano sudata. D’istinto puntò la bacchetta contro l’orologio a cipolla di Olivander posato sul bancone e un attimo dopo l’oggetto si sollevò in aria.
-Visto che l’abbiamo trovata? Senza neppure metterci molto dopotutto. Alcuni hanno impugnato decine di bacchette, prima di trovarne quella giusta-.
-Davvero? -.
-Certo. E le dirò di più: le bacchette di fenice sono quelle più esigenti in fatto di proprietari e quelle in grado di adattarsi alla più ampia gamma di incantesimi-.
-Oh… ed è sicuro che una bacchetta così speciale, spetti a me? Io non so niente di magia-.
-Ragazzo, ogni bacchetta è speciale quanto chi la impugna. Ognuna di esse è composta da tanti elementi che la caratterizzano, proprio come le persone e come le persone nessuna di esse è intrinsecamente superiore o inferiore. E nessuno si aspetta che tu conosca la magia, altrimenti che ti ci manderemmo a fare a scuola? -.
-In effetti- concesse Davos con un sorriso. - Quanto le devo? -.
-Sette galeoni… le monete d’oro- chiarì dopo aver visto l’espressione confusa del suo cliente che dopo aver pagato e ringraziato ancora uscì con un passo decisamente più baldanzoso rispetto a quando era entrato.
Olivander era felice di aver dato un po’ di fiducia extra a quel probabile figlio di Babbani; di certo quel ragazzo sarebbe stato un amico leale e devoto*, quindi avrebbe trovato molti altri pronti a incoraggiarlo… ma questo non voleva dire che non potesse essere lui il primo a farlo.
 
 
 
  • Chi viene scelta da una bacchetta di cedro ha forza di carattere e lealtà fuori dal comune e non è facile da imbrogliare. In più quando qualcuno abbia fatto del male a un suo caro il proprietario del cedro può essere terribile.
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
È stata dura trovare una bacchetta per Davos. Sono stato indeciso tra salice e cedro perché alcune delle caratteristiche del nostro Seaworth si sposavano bene anche col salice. Alla fine però la lealtà assoluta di Davos verso Stannis e la sua capacità di leggere le persone, mi hanno fatto optare per il cedro. La piuma di fenice invece è il nucleo che si adatta alla maggior gamma di magie e quindi mi è parsa adatta a stare dentro la bacchetta di uno come Davos, passato da contrabbandiere a Primo Cavaliere.
Certo anche Davos può sbagliare, ma se è per questo pure Lumacorno possedeva una bacchetta di cedro e Riddle lo ha comunque fregato.
Ditemi nelle recensioni se c’è un personaggio di cui vorreste scoprire la bacchetta. Hasta la vista!
 
  
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