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Autore: confusa36    01/04/2022    1 recensioni
Dell'arrivo di un piccolo Sant'Erasmo
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Contessa, signora Sant’Erasmo il commendatore ed il signor Sant’Erasmo sono tornati” esordì Italo, “Grazie Italo, dì loro di raggiungerci qui nel patio” rispose la contessa “Cara, temo sia il caso di dire a tuo marito delle tue condizioni. È da stamane che utilizzi ogni cespuglio per rigettare e non è elegante.” proseguì con un velato sorriso sulle labbra, perché in fondo diventare prozia non le dispiaceva affatto. “Si zia hai ragione” le rispose Stefania, “Mi toccherà dire tutto a Marco per forza”, “Su, su cara che è una bella cosa” le rispose la contessa picchiettandole affettuosamente sulla mano “ Le due più giovani e famose firme del giornalismo nazionale avranno un erede, un nuovo Sant’Erasmo porterà avanti la casata e non sarà noioso quanto suo zio!” Stefania scoppiò a ridere proprio mentre Umberto e Marco entravano. “Adelaide cara, Stefania” le salutò con un compito baciamano Umberto, “Zia” Marco baciò la mano alla zia “Amor mio” si chinò a sfiorare con le labbra quelle di Stefania. “Come sei diventato borghese nipote mio” lo canzonò la contessa, poi trascinò dentro Umberto dicendogli “Dovresti prendere esempio da nostro nipote”. Stefania guardò di sottecchi Marco e lo chiamò “Marco…”, “Si amore?”, “Sai che l’ultimo articolo che abbiamo firmato insieme è stato un successo?” “Certo, ma non ne avevo dubbi” le rispose lui ridendo e sedendosi sul bracciolo della poltrona circondandole le spalle, “ Penso che tra sette mesi più o meno ne partorirò un altro di successo comune…” lasciò cadere così Stefania. Marco saltò letteralmente dalla poltrona e si inginocchiò di fronte alla moglie “Vuoi dire che….”, Stefania annuì e Marco la baciò fino a lasciarla senza fiato poi le disse “Questo però a tuo padre lo dico io!”, senza perdere tempo Marco telefonò al suocero “Buonasera Ezio… si si sono appena rientrato…. Benissimo grazie come sempre. Volevo chiederti se potete venire a cena qui in villa stasera; io sono appena rientrato ed a Stefania farebbe piacere avere tutta la famiglia riunita…. Certo! Alle 19:00. A dopo! La abbraccio da parte tua” e riattaccò sorridendo raggiante alla moglie. “Sai chi ci vorrebbe anche stasera a cena per dare la bella notizia?” gli chiese lei cingendogli il collo con le braccia. Marco al solo sentire il suo profumo già non capiva più nulla “Chiunque tu voglia, a patto che me lo dica subito, altrimenti ti porto di peso in foresteria e sono problemi tuoi!” le rispose ridendo, “Vorrei che venisse anche Irene, sai che è come una sorella per me e sarà una zia per lui o lei” disse accarezzandosi leggermente il ventre, “Ai tuoi comandi mia signora!” rispose lui facendo buffamente un saluto militare e corse al telefono a chiamare Irene. Stefania lo guardava sogghignando e pensava allo stupore misto a paura che aveva avuto quando aveva scoperto di essere incinta; si era svegliata con una strana sensazione al basso ventre, poi aveva sentito un improvviso senso di nausea, si era alzata dal letto di corsa tentando di non far svegliare Marco che dormiva profondamente accanto a lei e da lì aveva capito tutto; era anche già stata dal dottore che l’aveva rassicurata che stava andando tutto bene. “Ecco fatto, stasera ci sarà anche Irene” la riscosse la voce di Marco che tornava verso di lei, gli sorrise raggiante “Allora andiamo in foresteria” lo trascinò per un braccio e passarono ridendo come matti davanti ad un gongolante Italo che scuoteva divertito il capo.
“Io proprio non capisco il perché di questa cena stasera” brontolò Umberto mentre Adelaide gli aggiustava la cravatta “Avrei voluto riposare un po’, invece quei due scombinati hanno voluto organizzare questa cena con i Colombo e la Cipriani. Non che mi dispiaccia parlare con Ezio di lavoro, ma davvero avrei voluto riposare” continuò, “Avranno avuto i loro buoni motivi Umberto, ti prego glissons sulla stanchezza e facciamoli felici! Dovevamo pur mangiare” gli rispose di rimando la contessa. Nel mentre entrò Italo che annunciava la famiglia Colombo e la signorina Cipriani, “Gloria cara sei sempre elegantissima” disse Adelaide andandole incontro e prendendole le mani, “Anche lei signorina Cipriani stasera è impeccabile” continuò rivolgendo un impercettibile cenno del capo ad Irene che sbuffando alzò gli occhi al cielo, guadagnandosi una leggera gomitata da Gloria. “Allora perché i ragazzi ci hanno riuniti stasera?” chiese Ezio ad Umberto che fece spallucce. “Perché dovrebbe sempre esserci un motivo specifico per voler cenare tutti insieme papà?" chiese Stefania entrando al braccio di Marco, “No, tesoro, certo che no” le rispose Ezio andandole incontro ed abbracciandola forte, diede anche una affettuosa pacca sulla spalla a Marco; poi fu il turno di Gloria di stringere forte la figlia “Stasera sei raggiante bambina mia” le disse, “Nemmeno tu sei male caro genero” continuò stringendo in un piccolo abbraccio anche Marco “Grazie Gloria” rispose lui ridendo “Irene buonasera” disse poi ed Irene si avvicinò a Stefania, stringendola forte le sussurrò “Dimmi che è quello che penso io e mi metto a ballare per il salotto di villa Guarnieri” Stefania scoppiò in una fragorosa risata. “Vogliamo andare a tavola” disse la contessa avviandosi, Marco la fermò “Zia un momento” si voltarono tutti verso di lui “Io e Stefania abbiamo una cosa da dirvi…”, Stefani si avvicinò e intrecciò le dita alle sue, passò qualche secondo di silenzio in cui tuti si guardarono tra il preoccupato e lo stupito, tutti tranne Adelaide sul cui volto aleggiava un leggero sorriso, “Io e Marco…” proseguì Stefania, “fra sette mesi circa”…. “allargheremo la famiglia” terminò lui, “E’ in viaggio un piccolo o una piccola Sant’Erasmo” proseguì. Dopo qualche secondo di silenzio si scatenò il putiferio: Irene davvero ballava per il salotto, la contessa sorrideva benevola, Umberto ed Ezio già progettavano di portare in fabbrica il nipotino e solo Gloria nel suo angolo era come pietrificata e le scendevano copiose lacrime dalle guance, Stefania le si avvicinò “Mamma… vorrei che a farlo o farla nascere fossi tu sappilo” allora gli argini si ruppero e Gloria proruppe in un pianto dirotto tra le braccia della figlia.
Cinque anni dopo …
“Papà” chiamò la piccola Gloria dall’angolo in cui stava giocando, “Si tesoro dimmi” la raggiunse Marco inginocchiandosi accanto a lei “Come vi siete incontrati tu e la mamma?” gli chiese a bruciapelo, in quel momento entrò Stefania “Faremmo prima a dire che io e papà ci siamo scontarti tesoro” rispose accarezzando al testolina della figlia, “Come ti senti?” lui le chiese abbracciandola da dietro ed accarezzandole il pancino appena pronunciato in cui cresceva il loro secondogenito, “A parte un po’ di nausea benone”, si girò tra le braccia del marito e gli diede un bacio a fior di labbra, “Papàààà” la piccola Gloria tirò i pantaloni del padre per attirarne l’attenzione, “Si , piccola tiranna dimmi” le disse prendendola in braccio, “Giochiamo insieme io, tu e la mamma”, “Certo tesoro, se la mamma vuole e non è troppo stanca”, Gloria si girò verso la madre e la guardò con i suoi occhioni meravigliosi “Vuoi, mamma?”, “Si cara” le rispose Stefania e mentre si avviavano verso il giardino sussurrò a Marco “Marco… siamo proprio una bellissima coppia da  film”, lui rispose con una sonora risata e la trascinò verso il giardino.
 
   
 
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