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Autore: LorasWeasley    02/04/2022    3 recensioni
future|fic [semishira]
"Né a Eita né a Kenjiro era mai importato quello che pensassero gli altri, loro erano felici della loro vita e non c’era motivo di preoccuparsi del pensiero di chi neanche conoscevano.
Ma a lungo andare, la situazione diventava pesante per chiunque."
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eita Semi, Kenjiro Shirabu
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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La persona giusta
 
I fan di Semi non avevano mai davvero accettato Shirabu.
Quando il più grande era diventato famoso, stava già con Kenjiro da diversi anni e non si era fatto problemi a confermare la sua relazione pubblicamente, perché ne andava fiero e non aveva alcuna intenzione di nascondersi.
La maggior parte dei suoi fan erano donne, ciò portava queste a odiare a prescindere Shirabu perché era un uomo. Ma soprattutto, quello che non piaceva ai fan del cantante era il suo modo di comportarsi.
Magari a Semi piaceva pubblicare una loro foto sui social e scrivere dieci righi di poema su quanto l’amasse, mentre Kenjiro si limitava a rispondere con l’emoticon di un cuore.
Non è che non gli interessasse, solo che… si imbarazzava.
Shirabu era quel tipo di persona che al massimo metteva un cuore al commento pubblico di Semi, ma che poi la notte, nella privacy del loro letto, con le guance rosse e la voce tremante gli diceva tutto quello che provava a sua volta.
Tuttavia, ai fan di Semi importavano solo le apparenze, solo quello che loro potevano vedere e, di conseguenza, Shirabu non era la persona giusta per il cantante.
Né a Eita né a Kenjiro era mai importato quello che pensassero gli altri, loro erano felici della loro vita e non c’era motivo di preoccuparsi del pensiero di chi neanche conoscevano.
Ma a lungo andare, la situazione diventava pesante per chiunque.
Shirabu non seppe dire quanto tempo rimase bloccato a leggere quel nuovo articolo che gli era arrivato con una notifica spam. Parlava di Semi e Ami, due persone adorabili e gentili che si erano trovati per stare insieme, di come Shirabu non c’entrasse con nessuno dei due e di come questi meritassero una donna nella loro vita.
Era un articolo lungo, pieno di spiegazioni e fatti che volevano solo dimostrare quella teoria.
-Papà?- Ami chiamò piano raggiungendolo in camera da letto.
Erano soli in casa. Ami aveva già tre anni ed era con loro da poco più di un anno.
-Principessa- la chiamò Kenjiro mettendo subito di lato il cellulare e concentrandosi su di lei.
Non si accorse della sua voce roca fino a quando Ami non corse da lui, si arrampicò sulle sue gambe e chiese triste –Perché piangi?
Stava piangendo? Si portò una mano sugli occhi e si rese conto che sì, quelle erano lacrime.
-Non preoccuparti- le rispose con un leggero sorriso mentre se la stringeva contro.
-Sei triste?- non volle cedere la bambina.
-Un pochino- confessò con un sospiro mentre finiva di asciugarsi le poche lacrime che erano sfuggite al suo controllo.
-Perché?
Shirabu si morse il labbro inferiore e lasciò passare diversi secondi prima di rispondere –Non piaccio a… ai fan di papà Eita.
Ami si scostò dal suo petto e lo fissò seria con i suoi intensi occhi azzurri –Non devi essere triste, piaci a me e papà. Ti vogliamo bene noi.
A quel punto, Kenjiro non poté fare più nulla per bloccare le sue lacrime, questa volta per la dolcezza della sua bambina.
 
Passarono tre mesi da quell’avvenimento. Shirabu era a lavoro e Semi aveva portato Ami al parco.
L’uomo, come sempre, indossava una mascherina, gli occhiali da sole e il cappello. Ma ciò non impedì comunque ad alcuni suoi fan insistenti di riconoscerlo.
Stavano tornando a casa e fu un gruppetto di tre ragazzine a fermarlo –Sei Semi, vero?- disse una di loro con gli occhi che le brillavano –abbiamo riconosciuto la bambina!
Semi strinse più forte la mano della figlia e sorrise cortese alle fan –Sono io- dovette confermare.
-Possiamo fare una foto con voi due?- domandò un’altra alzando già il telefono, pronta a fare il selfie.
-Sicuro- rispose il cantante, ma Ami non era altrettanto d’accordo.
La bambina scosse la testa velocemente e si nascose dietro il padre.
Questo era nuovo, ma Semi la lasciò stare –Scusatela, è molto timida, facciamo il selfie solo noi?
Fu così che, quattro foto e dieci minuti dopo, Semi riuscì a liberarsi di loro e dirigersi verso la macchina con l’autista che lo stava già aspettando.
Eita sistemò la bambina sul seggiolino, poi si sedette accanto a lei. Quando partirono, le domandò –ti vergognavi a fare la foto con quelle ragazze?
Ami gonfiò le guance e incrociò le braccia sul petto –Non voglio fare le foto con le persone che fanno piangere papà.
Fu come una doccia d’acqua fredda per Semi. Rimase bloccato per qualche secondo, per poi farsi serio e chiedere –Di cosa parli?
-Papà Ken stava piangendo l’altro giorno- spiegò la bambina –ha detto che era triste perché non piaceva ai tuoi fan.
Il cuore di Semi si strinse in una morsa. Sapeva che alcuni fan non accettavano la sua relazione con Shirabu, ma non si era mai soffermato a leggere i link o i commenti dove lo taggavano. Pensava che per Kenjiro fosse lo stesso, ma evidentemente si era sbagliato.
La sua mente iniziò a pensare velocemente. Non avrebbe più permesso a quegli sconosciuti di far sentire male il suo ragazzo e, forse, sapeva anche come fare a mettere bene in chiaro le cose.
-Ami- tornò a rivolgersi alla bambina con un sorriso –Ti va di fare una cosa con me a casa? È una sorpresa per far sentire meglio papà.
-Sì!
 
Miyagi non era certo una delle prefetture più grandi o importanti del Giappone, ma era la loro casa, il luogo dove si erano conosciuti. Eita non avrebbe voluto farlo da nessun'altra parte.
Aveva un concerto quella sera e aveva chiesto a Shirabu di accompagnarlo insieme ad Ami. Non era raro che li portasse dietro le quinte per semplice compagnia, quindi Kenjiro si limitò ad annuire senza sospettare nulla.
Semi iniziò il suo concerto come da programma, ma una volta arrivato a metà fece un piccolo fuori tema.
-Allora- parlò al suo microfono dopo aver preso una sorsata d'acqua -Di solito questo è il momento di rispondere alle domande dei fan, ma oggi voglio fare qualcosa di nuovo e particolare, vi va?
Urla e assenso da parte del pubblico, Semi sorrise.
-Vorrei chiamare qui sul palco la mia famiglia, il mio stupendo ragazzo e la nostra bellissima e dolce bambina.
Si voltò in attesa e non dovette passare troppo prima che Ami, esaltata, tirasse l’altro genitore sul palco. Kenjiro era sconvolto, Semi non l'aveva preparato prima, quindi aveva il volto rossissimo e gli occhi spalancati di chi non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
-Che cosa fai?- gli sibilò piano quando fu al suo fianco.
Semi rise -Abbiamo una sorpresa per te.
Ami gli tirò il braccio e gli indicò il grande schermo alle loro spalle -Devi vedere un video, papà.
Quindi Shirabu si voltò in attesa e Semi fece cenno per poter far iniziare quello che avevano realizzato.
Il video era stato fatto con il cellulare, iniziò con il primo piano di Semi che sistemava il cellulare su una posizione stabile, poi si tirava indietro soddisfatto e andava a sedersi sul divano di fronte, subito Ami si sedette sulle sue ginocchia.
“Sei pronta?” domandò l’adulto.
Lei annuì convinta, poi iniziò a parlare “Papà Eita mi ha detto che i suoi fan mi vogliono bene, ma io non gli voglio bene perché loro fanno piangere papino Ken con le cose che scrivono! Non dovete farlo piangere! Se lui piange, anche io e papà siamo tristi, giusto?” si voltò verso il padre in cerca di supporto.
“Esatto” rispose Semi mentre la stringeva e le baciava la testa “lui è importante, lo è tanto.”
“A me piace tantissimo” continuò Ami con gli occhi luminosi “papino mi legge sempre le storie prima di dormire! E sta con me quando sto male, mi compra quello che voglio ed è gentile.”
“Sei felice di passare la tua vita con noi?”
“Sì” rispose senza neanche bisogno di pensarci “sono felice.”
“Ci sono persone che dicono che staresti meglio con una mamma.”
La bionda mise il broncio “non voglio una mamma che non conosco, voglio voi due!”
Semi rise “Allora speriamo solo che tuo padre dica di sì”.
Ami sorrise euforica “dirà sicuro di sì!”
Il video s’interruppe e Shirabu sentiva un groppo in gola, ma non avrebbe pianto, non davanti a tutti quegli sconosciuti.
Abbassò lo sguardo su Ami e le chiese -A cosa dovrei dire di sì?
Lei sorrise e indicò qualcosa alle sue spalle, quando Kenjiro si voltò vide che Semi si era inginocchiato e teneva tra le mani un cofanetto aperto con un anello dentro.
Ogni cosa scomparve: la musica, le luci, le urla delle persone, il posto dov’erano… niente era più importante. Solo l’amore della sua vita.
-Io amo la musica e amo i miei fan, perché non sarei qui se non fosse per loro. Ma Kenjiro, amore mio, non sarei qui in primo luogo se non fosse te. Tu sei la persona giusta, l’unico che riuscirò mai a vedere al mio fianco, l’unico con il quale vorrei crescere una bambina tanto speciale come Ami, l’unico con cui voglio passare il resto della mia vita. Ed è per questo che ho deciso di chiedertelo qui, nella nostra città, davanti tutti coloro che impareranno ad amarti, ne sono sicuro. Vuoi sposarmi?
E al diavolo il volersi trattenere davanti a degli sconosciuti, Kenjiro scoppiò a piangere come se fosse stato un bambino. Cadde in ginocchio mentre annuiva velocemente e si gettava su di lui per abbracciarlo e baciarlo.
-Perché piange di nuovo?- si preoccupò Ami.
Semi rise e Shirabu si voltò verso di lei ridendo -Tranquilla principessa, piango perché sono felice.
Abbracciò anche lei, lasciandole baci su tutto il viso.
Semi gli mise l’anello al dito con devozione e gli diede un nuovo bacio, poi si rialzò e, con gli occhi lucidi, tornò a rivolgersi al suo pubblico -Ha detto sì!- urlò euforico -Riuscite a immaginare quanto sarà bella Ami con il suo vestito da damigella mentre sparge i fiori nel suo tragitto verso l’altare?
Shirabu era ancora inginocchiato a terra, mentre abbracciava la loro bambina e questa gli asciugava le lacrime sulle guance con le sue manine.
Fissò il pubblico che sembrava stare esultando e si rese conto che, forse, avrebbero potuto davvero iniziare ad accettarlo. Ma, anche se così non fosse stato, non era più importante. Ami lo amava, Semi lo amava e avrebbero consolidato la loro famiglia con il matrimonio.
Non importava quello che tutte quelle persone pensavano, Shirabu era la persona giusta.

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