Dieci anni.
Dieci anni erano passati da quando aveva partecipato al reality e aveva conosciuto Sam, dieci anni in cui era nella relazione migliore che si potesse desiderare, una relazione nella quale per la prima volta nella sua vita Dakota era veramente felice, tanto felice da essere convinta che il reality fosse la miglior cosa capitata nella sua vita nonostante l’orrenda mutazione.
Da due settimane però dopo sei anni di frequentazione e quattro di convivenza sembrava andare tutto disastrosamente male e la povera ragazza mutante era terrorizzata che di li a poco Sam avrebbe rotto con lei, lasciandola da sola.
Era tutto iniziato due lunedì prima, quando durante una discussione nata dal fatto che Sam preferisse stare a casa piuttosto che andare a una vecchia riunione di classe, Dakota in uno dei suoi eccessi d’ira dovuti alla mutazione lo aveva accusato di non volerci andare perché si vergognava di lei mortificando il ragazzo e a peggiore le cose girandosi di scatto aveva urtato la nuovissima console di Sam, che aveva sudato sette camice per procurarsi, facendola cadere rompendola.
Da lì era stata una disastrosa spirale verso il basso: lo aveva fatto bandire a vita dal suo negozio di videogiochi preferito perché, nell’esultare per una sua vittoria in un torneo aveva sfondato il soffitto con i pugni, aveva rotto per errore una preziosa action figure  edizione limitata e per ultimo in un terribile attacco di fame notturna si era mangiata tutto il tacchino della festa del ringraziamento, così quando i genitori di Sam si erano presentati il giorno dopo per festeggiarlo assieme erano stati costretti a ordinare cinese.
“Sam non lascerebbe mai Dakota giusto? Sam ama tanto Dakota, tutte le sere Sam e Dakota si fan tante coccole prima di dormire!”
Affermò convinta con la sua voce profonda, parlando con se stessa cercando di auto convincersi, ma la verità era che Sam sembrava strano in quei giorni e l’altra notte solo lei lo aveva abbracciato, mentre tendenzialmente dormivano stretti l’una all’altro.
A interrompere quel lungo flusso di pensieri paranoici fu proprio la voce del fidanzato che la colse di sorpresa, sbucando alle sue spalle.
“Dakota, devo dirti una cosa importante…”
Esordì lui, un po' timido facendola trasalire e prima che potesse dire altro tutta l’agitazione e l’ansia della ragazza esplosero in un’istante, era assolutamente sicura che Sam stesse per lasciarla.
“No! Sam non lascia Dakota! Dakota migliora, lo promette!”
Singhiozzò andando a stringere Sam in un abbraccio decisamente troppo saldo facendogli mancare il respiro.
“Lasciarti? Ma cosa dici Dakota?”
“Sam non lascia Dakota?”
Chiese la mutante confusa riappoggiando il ragazzo a terra e asciugandosi le lacrime.
“Assolutamente no! Fossi matto!”
Bofonchiò massaggiandosi la schiena dolorante.
“Quello di cui dovevo parlarti, o meglio chiederti è tutt’altra cosa in realtà…”
Sorrise grattandosi il capo goffamente.
“Vedi sono dieci anni che stiamo assieme, io ho sempre visto la mia vita come un videogioco single-player, non avrei mai pensato che proprio una ragazza super-sexy come te volesse diventare la mia ragazza e in questi dieci anni sono stato il nerd più felice di questa terra, per questo volevo chiederti se ti andasse di diventare la mia giocatrice n.2 per il resto della nostra vita. Oh, forse giocatrice n.1, sì ti si addice decisamente di più, sono io il player n.2!”
Dakotazoid si portò entrambe le mani artigliate alla bocca completamente incredula.
“Sam vuole dire che?”
Il ragazzo si inginocchiò e estrasse una scatola con un anello della giusta misura per il gigantesco dito della sua compagna.
“Dakota Milton mi vorresti sposare?”
“Sì! Sì! Certo che Dakota lo vuole!”
Sorrise la ragazza saltando rumorosamente sul posto per poi stritolare nuovamente Sam in un enorme abbraccio baciandolo con tutta la passione che aveva in corpo.
Infondo allora non si era sbagliata all’inizio: nonostante tutto ciò che le era successo su quella maledetta isola il reality era effettivamente la cosa migliore che le fosse mai capitata, perché lì, lei, aveva incontrato il suo Sam.