Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Lis4_88    03/04/2022    0 recensioni
"Pensi che sia normale se una persona ama un'altra persona dello stesso sesso?"
Niente sguardi. Solo verso il piccione.
"Chi decide che cos'è normale?" arrivò di tutta risposta "Perché è normale amare una persona del sesso opposto ma del proprio no? Non me lo spiego. O entrambe le cose sono normali o nessuna delle due lo è."
"Penso che nessuna delle due lo sia." dissi restando immobile, mentre la sigaretta si consumava nella mia mano destra.
"L'amore non é normale."
"Concordo."
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Matt, Mello, Misa Amane, Near | Coppie: Matt/Mello
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

•5 maggio 2014•
Winchester, Inghilterra

Mello bussava ripetutamente alla porta del bagno, impedendomi di rimanere concentrato sulla mia immagine riflessa nello specchio. Che rompi coglioni.
"Un secondo cazzo!" urlai, mentre cercavo di tener ferma la ciocca di capelli fra le mie dita.
Le forbici tremavano leggermente ma poi con un taglio netto troncarono la lunghezza dei miei capelli rossi che ricaddero nel lavandino, dove ne era presente un'altra matassa.
"Devo farmi la doccia" disse il biondo entrando, non curante del fatto che gli avessi detto di aspettare "Di nuovo?"
"Avevo voglia di cambiare"
"Diventerai pelato fra meno di un mese. Ora fila via che devo lavarmi"
Mi diedi un'ultimo sguardo nella lastra di vetro, arruffandomi i capelli e facendo poi l'occhiolino. Non erano così male.
"Divertiti a pulire il lavandino"
Afferrai i miei goggles e sgusciai fuori dal bagno, seguito da un urlo di Mello che diceva "No Matt col cazz-"
Scesi le scale a due a due e andai in sala da pranzo, dove Light stava apparecchiando la tavola insieme ad L.
"Nuovo taglio eh?" disse quest'ultimo.
Gli sorrisi fiero del mio lavoro e sorpassai Light dandogli una pacca sulla spalla ed entrai nel cucinotto.
Mi misi al fianco di Watari, che era intento a versare un qualche sugo in una pentola, per curiosare su quali pietanze ci sarebbero spettate quel giorno. Il mio tutore legale non ci pensò due volte a passarmi il mestolo e mi fece cenno di farlo girare dentro al pentolone. La pasta non aveva un aspetto invitante.
"Tutti a tavola!" urlò Roger rivolto ai piani di sopra.
Misa, Linda e Mikami scesero le scale spintonandosi, arrabbiati in seguito a uno stupido litigio riguardo una cosa inutile letta su una rivista. Matsuda dietro di loro li seguiva tranquillo e rise quando Misa afferrò una ciocca dei lunghi capelli di Mikami e glie la tirò facendogli emettere un urlo strozzato.
"Dov'è Nate?" chiese Roger appoggiando la pentola di pasta al centro dell'enorme tavolata. Light fece spallucce prendendosi la sua porzione.
Poco dopo arrivò Mello, nudo se non per un accappatoio mezzo aperto sul torace, che trascinava il ragazzo albino per il bavero.
"Devi smetterla di frugare fra le mie cose pezzo di merda!"
"E tu smettila di rubare i miei giocattoli!"
Il più piccolo della casa famiglia si stava divincolando con braccia e gambe, quando in realtà quest'ultime non toccavano neanche terra per quanto fosse basso.
"Perché cazzo giochi ancora con i Transformers a 16 anni?"
"Mihael, linguaggio!" lo richiamò Roger, cattolico fortemente convinto che le parolacce fossero il peccato di Dio.
Io risi di gusto e passai il mestolo per servire la pasta a Teru, che si era seduto vicino a me.
Sebbene quel tizio fosse terribilmente strano ed inquietante, mi stava simpatico. Sembravamo andare d'accordo.
Quando sono arrivato nella casa famiglia lui era già lì da due anni, e fu il primo ad avvicinarsi a me.
La prima volta che mi rivolse la parola mi chiese come mai indossavo quelli che lui definì degli occhiali strani.
"Hai problemi di vista?" mi disse.
"Non sono occhiali da vista, sono goggles." risposi io.
Non ricordo bene il seguito ma so che mi disse che erano stupidi e io allora ribattei dicendo che i suoi capelli erano da emo depresso. Ci prendemmo a calci per qualche minuto e da lì in poi fummo inseparabili.
"Non manca qualcuno?" chiese Watari con tono di rimprovero guardando L.
Tutti ci girammo verso di lui e dopo un minuto di silenzio, il corvino sbuffò e uscì dalla stanza.
Tornò poco dopo seguito da un'altro moro che sembrava gli stesse scagliando le maledizioni più diaboliche.
"Dove l'hai chiuso sta volta?" chiese Linda divertita.
"In giardino. Aveva iniziato a inseguirmi con un pezzo di vetro" rispose Lawliet con il suo solito tono pacato.
"La prossima volta ti taglio la gola nel sonno!" sbraitava Beyond con gli occhi iniettati di sangue. Quel giorno era messo peggio del solito, ed era una cosa particolarmente pericolosa per noi in quanto suoi coinquilini. Specialmente per L, il quale non si sa il motivo ma è sempre stato il suo bersaglio preferito.
Si sedette al suo posto e ingurgitò le due pillole che aveva a fianco il suo piatto aiutandosi con un sorso d'acqua, nel mentre che Watari gli accarezzava la testa.
"Matt, ti sei tagliato di nuovo i capelli?" chiese Misa, seduta di fronte a me.
"Sono sexy vero?" risposi indicandomi la testa.
Roger roteò gli occhi e mi guardò dalla sua posizione di capo tavola, con l'unica espressione che probabilmente mi ha rivolto per tutta la mia vita: commiserazione.
"Mail dovresti smetterla con queste pratiche di bellezza. Per punizione dopo pulirai il salotto dal disordine che avete fatto ieri."
"Ma che due coglio-!" 
"Linguaggio!" 
Mi zittii e piegai la boccuccia a U rovesciata, mentre tutti gli altri ridevano.
"Suvvia Roger, alla fine è ancora il nostro bel ragazzo! Matsuda ti darà una mano." disse Watari porgendomi un sorriso, che io ricambiai subito. Era sempre pronto a schierarsi dalla mia parte quando ce n'era bisogno.
Finito di pranzare andai dunque in salotto per risistemare il disordine che c'era dopo la battaglia con i cuscini che si svolse la sera prima.
Era partito tutto da Beyond che se ne uscì dicendo: "Misa è una puttanella"
Gli arrivò un cuscino dritto in faccia da parte di Linda, la sua migliore amica, mentre Light (il ragazzo che Misa sosteneva essere innamorato di lei) non mosse un muscolo. Anzi, stava sonnecchiando appoggiato al bracciolo del divano.
"Lascialo stare Linda, deve ancora prendere le medicine." disse Nate mentre costruiva una torre di dadi.
"Le ho prese le medicine!" gridò Beyond, sapendo perfino lui che non era vero. O forse lo sapeva e non se ne rendeva conto, non lo so. Nessuno capiva la mente di quel ragazzo, e fummo avvertiti al suo arrivo che era un ragazzo "speciale".
Fatto sta che Beyond non gradì il colpo ricevuto, così afferrò un altro cuscino e lo scagliò addosso al suo aggressore.
Iniziarono a lanciarsi qualsiasi cosa capitasse loro vicino, e nessuno di noi aveva intenzione di fermarli. Eravamo troppo pigri e troppo divertiti dalla cosa.
Dopo 5 cuscini, un caricabatterie, un vaso e 3 libri, Misa andò in soccorso dell'amica e seguimmo tutti a ruota.
Sembrava che nel nostro salotto si fosse svolta la Guerra dei Cent'Anni.
Matsuda era piegato in una posizione buffa per cercare i dadi di Near finiti sotto il divano. Allungò il braccio come Mister Fantastic, ma estrasse dal tunnel nero solo una Pringles risalente con molte probabilità al Natale dell'anno prima.
Io stavo raccogliendo un vaso che fino alla sera prima era posizionato sul davanzale della finestra vicino il televisore. O meglio, stavo raccogliendo ciò che ne rimaneva del vaso.
"Oh lo sapevi..." disse Matsuda attirando la mia attenzione, mentre metteva in una scatola i dadi che aveva trovato "...che Linda e Mello sono intimi?"
Lo guardai stranito e scossi la testa.
"È da un mese che Linda sgattaiola ogni notte nel suo letto, penso tu fossi l'unico a non essertene accorto." Cercai di nascondere il più possibile il tono amareggiato della mia voce, ma tanto Matsuda era troppo stupido e troppo sorpreso per accorgersene.
"Vuoi dirmi che lo sanno tutti?!"
Risi alla sua ingenuità e continuai a raccogliere i cocci di ceramica, anche se quella situazione faceva tutto tranne che divertirmi.
Quando venne fuori quella notizia, agli inizi di aprile, tutti pensammo fosse uno scherzo per il primo del mese. Io in particolare.
"Ha ha ha, buon pesce d'aprile anche a te Linda." aveva detto Mikami con il naso immerso in un fumetto di Red.
"Volete dirmi che non avete sentito nulla stanotte?" chiese la ragazza castana parecchio stizzita.
"Sai com'è, dormivamo." disse L, ricevendo un verso di assenso da parte di tutti.
Ma dovemmo crederci quella stessa notte quando un tonfo ci fece svegliare di soprassalto.
Quando la luce si accese, Mello era sul pavimento avvolto nel lenzuolo con Linda sopra di lui che stava per sfilarsi la maglietta.
Ci concedemmo due giorni di tempo per prendere in giro Mello e dopo tornò tutto alla normalità. L'unico lato negativo è che abbiamo una camerata unica, quindi i due interessati non hanno uno straccio di privacy. Anche se con tutta onestà la parola "privacy" non aveva mai fatto parte del nostro vocabolario. Eravamo 10 orfani sgangherati che si sono ritrovati sotto lo stesso tetto nella zona più malfamata di Winchester. Non ce ne facevamo nulla della privacy.
Come dice il proverbio "si parla del diavolo e spuntano le corna", in quel momento sbucò Mello dalla cucina con indosso il suo chiodo di pelle, intento a contare delle banconote che aveva in mano.
"Dove vai Mick?" chiese Matsuda.
"Watari mi ha detto di comprare delle cose al mini market. E smettila di chiamarmi Mick coglione, non mi chiamo Mickey."
Matsuda ignorò la correzione del biondo (come aveva sempre fatto) e disse solo: "Mi compri le haribo alla frutta?"
Mick roteò gli occhi e fece per uscire.
"Vengo con te." esclamai saltando oltre il divano e afferrando al volo il mio smanicato di pelo. Mi ero stufato di pulire il salotto.
Uscimmo dalla piccola abitazione dove ci ritrovavamo a vivere e ci incamminammo verso il supermercato che distava pochi metri. Il cielo sembrava un lenzuolo grigio stirato alla perfezione e c'era una leggera nebbia, tipica di Winchester. O forse era solo lo smog delle macchine.
Arrivammo al mini market e salutammo Jabar, il simpatico ometto indiano che stava dietro la cassa, probabilmente pedofilo.
Mihael estrasse dalla tasca del giubbotto un foglietto stropicciato con elencati dei prodotti nella calligrafia elegante di Watari.
Da quando siamo diventati numerosi i due gestori della nostra casa famiglia hanno iniziato a dividerci i compiti, in modo che loro potessero lavorare il meno possibile. Inizialmente ci eravamo fatti delle tabelle con i turni di ognuno, e per una settimana la cosa funzionò. Quell'armonia si ruppè quando uno di noi (non ricordo chi, probabilmente io) disse di essere stanco e di non voler fare il proprio lavoro, innescando una catena di: "Non mi va, lo puoi fare tu al posto mio?"
Adesso i lavori da sbrigare si dividevano con tornei di sasso-carta-forbice.
Io reggevo la lista ed elencavo in maniera abbastanza svogliata le cose da comprare.
"Pasta bresaué?"
Mihael si sporse in avanti per leggere.
"Pasta brisé, idiota."
Dopo anni avevo smesso di provare a spiegargli cosa fosse la dislessia, quindi incassavo il colpo e facevo finta di nulla.
Depennato anche l'ultimo cibo passammo a quelle che noi chiamavamo: "le aggiunte".
Ovvero cose assolutamente non richieste e proibite ad esempio birra, patatine, caramelle e sigarette.
Il biondo aprí la porta scorrevole dei frigoriferi e ne estrasse una scatola di Fuller's Imperial.
"Fai due." dissi.
Quando fu estratta anche la seconda confezione, il frigorifero fu chiuso e passammo ai dolciumi e alle schifezze.
"Jabal hai finito i Twix?" urlai dal fondo del piccolo negozio.
"Si, quei mocciosi della Eastgate. Ho degli Skittles se vuoi."
Mi accontentai delle caramelline dolci alla frutta dopo aver imprecato un vaffanculo.
Prima di uscire comprai 3 pacchetti di Marlboro. Ero stufo di fumare le Winston Blue di Light, sono troppe leggere.
Uscimmo dal market e Mihael si incamminò reggendo una delle casse di birra.
"Aspetta, voglio fumare." esclamai.
Quella Marlboro rossa sembrava una benedizione. Me la fumavo seduto sul muretto fuori il negozio, mentre Mello era in piedi a fianco a me a braccia conserte, che muoveva la gamba scocciato.
In quel momento dal fondo della via arrivarono tre ragazzini, con il cavallo dei pantaloni fino alle ginocchia e una palla da basket sotto braccio.
"Avete dell'erba?" chiese quello che sarebbe dovuto essere il capo della "banda". Sinceramente mi ricordava il cugino di Harry Potter.
"Smammate pidocchi."
E proprio come una magia, i tre scomparirono dopo che Mihael aprí bocca.
Quella scena ormai tipica di quando Mello usciva, mi faceva ridere ogni volta.
Non so perché tutti fossero convinti che il mio amico avesse dell'erba, ma l'idea di Mihael spacciatore mi eccitava parecchio.
Quando rientrammo la maggior parte della combriccola era radunata in salotto.
La TV era accesa ma nessuno la stava seguendo veramente. C'è un verbo che si usa per spiegare situazioni del genere, ovvero: "cazzeggiare."
"Mi avete preso le Haribo?" chiese Matsuda, che in realtà stava già mangiando dei noodles istantanei.
"Non le avevano." rispose secco Mick prima di sparire in cucina con le borse.
Avrei potuto dire che non aveva neanche provato a cercarle, ma sapete com'è: "chi fa la spia non è figlio di Maria..." e bla bla bla.
Mi tolsi lo smanicato e lo buttai sopra tutti i vestiti appesi all'attaccapanni.
"Che guardate?" cinguettai buttandomi sul divano, in mezzo tra Misa e Matsuda.
"How I Met Your Mother" rispose la ragazza, porgendomi un Mikado alla fragola dal pacchetto che aveva in mano.
"Qualcuno di voi idioti potrebbe venire ad aiutarmi?" echeggiò un urlo dalla cucina.
"Mello c'è How I Met Your Mother in TV!"
Si sentirono delle borse cadere sul tavolo e il biondo si precipitò in salotto.
Guardammo la sitcom finché Watari e Roger non ci chiamarono per la decima volta, dicendo che la cena era in tavola.
In realtà avevamo già visto quella serie 3 anni prima, e poi ancora l'estate scorsa. Ma insomma...è di How I Met Your Mother che parliamo. Il mio preferito è sempre stato Barney. Quello di Misa Marshall, perché diceva che voleva un marito come lui. Invece Mikami aveva una cotta per Robin ma si vergognava ad ammetterlo. Anche a me piaceva Robin, era una gran figa.
Cenammo con una triste torta di spinaci fatta con quella pasta bresaué che avevo comprato con Mello.
La polemica di quella sera fu tra quali fossero le migliore sitcom anni 2000. L era l'unico a preferire Friends. Stramboide.
Dopo una lotta sfrenata per i turni del bagno, andammo tutti a dormire nella nostra camerata.
L'edificio in cui stavamo era piccolo per 12 persone. Aveva un cucinotto con la sala da pranzo adiacente, un salotto con due divani, un piccolo bagno e due stanze al piano di sopra. Si, avete sentito bene. Due. Eravamo tutti più che certi del fatto che Roger e Watari scopassero.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Lis4_88