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Autore: Fuffy91    06/09/2009    0 recensioni
Come Bella aveva supposto, era una motocicletta da corsa, ultimo modello, nera e lucente, con fiamme rosse sul parabrezza, molto caratteristica. Alla guida, c’era un vampiro, a giudicare dalla leggiadra con cui smontò, il cuore muto e l’odore dolciastro che emanava. Aveva il viso coperto da un casco rosso da corsa e il corpo sottile e sinuoso, nonostante l’altezza, sottolineata da stivali a spillo dodici centimetri, superflui, a dir poco, fasciato da un’aderente tuta in pelle nera lucida, con la zip sul davanti che evidenziava un abbondante decoltè. Togliendosi il casco inutile, una cascata di ricci stretti, color rosso brace cadde sulle sue spalle e sulla schiena, incorniciando un viso dai tratti delicati, con una bocca di rosa che rivelò un sorriso abbagliante, non appena i suoi occhi neri come la pece e grandi incontrarono i loro dorati e crucciati. “ Salve!” Questa è la mia nuova storia su Twilight, con un nuovo personaggio uno stravolgere la vita tranquilla della famiglia Cullen! Che succederà? Scopritelo, cliccando sul titolo! Baci baci Fuffy91! ^__________________^
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di donne...di vampire!^^'
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Capitolo9

Attenzione! Avvertenza per tutti i lettori!

Questo capitolo contiene scene di violenza più o meno cruente ( infatti ho modificato il rating in arancione! )!!! Se siete deboli di cuore e di stomaco, o facilmente suggestionabili, non leggete!!! Grazie a tutti coloro che leggono!!! ^_^

 

Celine.

 

Riaprii gli occhi lentamente, sbattendo le palpebre tre volte, prima di avvertire un formicolio fastidioso alla guancia sinistra, che mi provocò un mugolio e una smorfia contratta delle labbra.

La prima cosa che vidi, fu il vibrare delle dita marmoree della mano di un vampiro, che si dimenò sui fili d’erba, violentemente.

Alzai il viso, cercando di ravviare i ricci ribelli che mi inondavano la fronte, ricadendo sulle guance. Il formicolio a quella sinistra era scomparso. Un’altra mano pallida mi accarezzò la tempia destra, sfiorandomi delicata l’angolo della bocca, che dischiusi con un fremito, portando una scia dolce amara al passaggio quasi irreale delle sue dita.

“ Celine, stai bene?”

Quella voce, quel timbro proibito ed integrante, l’avrei riconosciuto fra mille.

“ Si, sto bene. Chi è il bastardo che mi ha colpito? Voglio massacrarlo!”

Esclamai, indignata ed arrabbiata, alzandomi con un movimento repentino e fluido.

Alex mi imitò, alzandosi dal terreno erboso, portandosi le mani in tasca, mentre la croce argentea della sua catenina, tintinnò deliziata nell’incavo del suo petto. Rise sommessamente, sorridendo malizioso alle mie parole. Lo guardai torvo: cosa ci trovava di così divertente?

Con gli occhi e un cenno del capo, mi indicò la mano vibrante ai miei piedi, poi il punto in cui una battaglia furiosa ed elegante si stava svolgendo tra i Cullen e il cucciolotto, contro i sei vampiri nemici, che proteggevano, creando una muraglia umana, la pazza bambolina vodoo.

Mi unii al sorriso di Alex, quando vidi il vampiro che mi aveva colpito, fatto a pezzi, le cui membra ancora vibravano, scomposte ed impaurite, sparse un po’ ovunque.

Jacob stava ancora giocando con un suo braccio, come un cane con il suo osso. Forse aveva appena finito la sua opera. Dovevo ricordarmi di baciarlo, alla fine di tutto.  Ma poi distorsi il naso a quel pensiero improvviso ed irrazionale. Troppo disgustoso.

“ Celine.”

Mi richiamò Alex. Mi voltai verso la sua direzione, ma trasalii quando lo ritrovai accanto a me. Non mi ero resa conto che si fosse avvicinato così tanto a me.

“ Non distrarti. Devi stare molto attenta. Ricorda che il loro intento è ucciderti.”

“ Perché gliel’ha chiesto Cordelia?”

Gli chiesi, incuriosita e scettica. Possibile che avesse così tanto potere, quella femmina, da soggiogare sei vampiri ben addestrati, considerando che per poco Edward non veniva colpito da uno di loro, al fianco.

“ Più che chiesto, direi ordinato.”

Rispose lui, impassibile. Lo osservai sorpresa.

“ Vuoi dire che è il loro capo? Ma, non è possibile. È troppo…”

“ Fragile? Delicata? Folle?”

Io annuii e lui mi guardò dritto negli occhi.

“ Si, lo è. Folle, intendo. Ma, delicata e fragile…”

Fece una smorfia eloquente, rivolgendo di nuovo lo sguardo scuro alla battaglia.

“ No, quello no. Sa difendersi, quando vuole.”

“ Ma, perché suscita così tanto interesse in loro? Cos’è che li lega a lei?”

Alex sospirò, rispondendo alla mia domanda calmo e misterioso.

“ Un sogno.”

Aggrottai la fronte, senza capire. Improvvisamente, vidi un vampiro abbandonare la sfida lanciata da Alice, e correre verso di noi con uno sguardo deturpato dal desiderio di uccidere la propria preda, dopo anni di ricerche ed inseguimenti.

Mi posizionai, pronta ad affrontarlo, ma appena mi protesi per scattare contro di lui, Alex mi prevenne, parandosi davanti a me, fintando un attacco alla spalla, con il solo scopo di farlo spostare e colpire allo stomaco, facendolo volare contro un abete lontano, il cui tronco antico si ruppe per lo schianto violento, cadendo addosso al suo corpo inerte in una cascata di aghi smeraldini.

Trucidai con lo sguardo Alex, che lo ricambiò impassibile, facendo spallucce.

“ Guarda che potevo benissimo affrontarlo io. Non c’era alcun bisogno di fare l’eroe in calzamaglia.”

“ Veramente questo è un completo che ho comprato in un grande magazzino, nel centro di Port Angeles. Se vuoi, ti ci porto un giorno. Ci sono minigonne colorate ed in pelle molto carine. Su di te, poi, starebbero d’incanto.”

Sbuffai, ignorando il complimento deliberatamente, ma non certo l’agitazione che mi aveva provocato. Non risposi nemmeno al sorriso ammaliante e beffardo che mi rivolse.

“ Alice non me lo permetterebbe mai.”

Replicai, avvicinandomi piano al combattimento di Jasper con Jiulian, cercando di distrarre quest’ultimo, per permettere al biondino di finirlo. Ma Jiulian fu astuto, e dopo un labile sguardo verso di me, in cui schivò un attacco alle costole di Jasper, riprese la loro danza sinuosa e carica di tensione omicida.

“ E tu la asseconderesti? Suvvia, non è da te.”

Replicò lui, beffardo e aiutando Emmett a stritolare fra le sue forti braccia un vampiro dalle fauci aperte e protese verso il suo collo. Ma lui lo decapitò prima che potesse emettere un singulto. Emmett sorrise ad Alex, il cui sorriso luminoso venne ricambiato da lui con un cenno del capo e un sorrisino accennato, mentre Emmett continuava la sua opera di massacro, gli occhi eccitati per la sfida e per il combattimento.

Nemmeno Rosalie, la sua compagna, fu da meno. Dopo aver riso gioiosa alla vista del suo scimmione soddisfatto, conficcò il tacco alto dei suoi stivali in pelle nera nella scapola del suo avversario, che gli ringhiò contro. Ma prima che potesse afferrarla, lei girò su sé stessa in una piroetta perfetta, schiaffeggiandolo con un sorriso sadico, mentre i capelli biondi e sciolti le ricadevano morbidi sulla spalla destra, per poi scivolare fluidi sulla schiena, mentre afferrava un suo braccio, portandolo dietro la sua schiena e spezzandoglielo con un sonoro “crac”, accompagnato dal grido agghiacciante dell’altro.

Quella in difficoltà, era Bella. Non perché fosse incapace, ma perché troppo impegnata a difendere Renesmee dai denti velenosi del vampiro suo nemico. L’altro, che stava combattendo contro Edward, lo sviò, correndo verso il suo compagno, con l’ovvia intenzione di decimare l’anello debole, che avevano identificato come Bella. Accadde tutto in tre secondi. Lei ringhiò contro ad entrambi, ma proprio mentre l’ultimo arrivato, cercava di avventarsi contro Nessie, che si aggrappò forte a sua madre, l’altro puntò alla gola di Bella, distratta dal movimento dell’altro. Lei lo schivò, ma comunque riuscì a perforarle il braccio. Io ero riuscita a portare Nessie lontano, in cima ad un albero, sotto gli occhi scioccati del vampiro che voleva aggredirla, mentre Alex strattonò l’altro lontano da Bella, che emise un sussulto quando i suoi denti abbandonavano la sua carne marmorea, spingendolo stizzita e colpendolo dritto nelle sue parte basse, facendolo ripiegare su sé stesso. Risi divertita da quella scena, e miei sussulti si trasmisero nel petto della zolletta di zucchero che, aggrappata al mio collo, mi baciò la guancia destra riconoscente, ringraziandomi. Bella alzò il volto verso di noi, sorridendomi riconoscente. Io la ricambiai contenta.

Edward corse verso di lei, baciandole la ferita che ora doveva pizzicarla, ma che Edward aveva rimarginato con il suo veleno, prevenendola. Poi, guardò truce il vampiro che si era liberato dalla stretta di Alex, avventandosi contro di loro, deciso ad uccidere almeno uno dei due. Bella si pose in attacco, ma Edward ancora una volta la anticipò, parandosi davanti a lei e afferrando per la gola il vampiro, che strabuzzò gli occhi e fremette alla presa ferrea del pasticcino, ora non più così dolce. Eppure, paradossalmente, gli sorrise tenero, sibilando ammaliante.

“ Ah, Harry. Non avresti dovuto cercare di uccidere mia moglie. Ora, sarò costretto a strapparti alla tua vana eternità personalmente.”

Concluse vellutato, per poi stringere la presa delle dita attorno alla sua gola, e staccargli la testa, che rotolò ai piedi di Alex, come una palla da calcio.

Poi, freddo e determinato, staccò il resto delle sue membra, raccogliendo e posando il tutto al suolo, come una catasta di legna bianca pronta da ardere. Il compagno, spaventato, corse lontano da loro. Ma Alex lo inseguì e, dopo un balzo felino, si pose cavalcioni sul suo corpo, passando le labbra sul suo collo e sulle sue braccia. In breve, lo smembrò, riponendo i suoi resti vibranti accanto a quelli del suo deceduto alleato.

Edward strinse Bella tra le sue braccia, mentre lei sospirava sulla sua spalla destra, accarezzandogli le spalle e la schiena, come per sciogliere i suoi muscoli tesi.

“ Che dici? Raggiungiamo mamma e papà?”

Chiesi a Renesmee, che rise annuendo convinta, per nulla spaventata dall’omicidio che il padre aveva appena compiuto sotto ai suoi occhi. Anzi, il suo sguardo color cioccolato sembrava brillare di ammirazione e compiacimento. Beh, del resto, non era una bambina come tutte le altre.

Appena atterrai aggraziata a terra, lei sciolse gentile la mia stretta, volando tra le braccia dei suoi genitori. Bella si inginocchiò per abbracciarla, mentre Edward le accarezzò i capelli, amorevole.

Mi sorrise riconoscente, come sua moglie prima di lui.

“ Grazie, Celine, per averla protetta.”

Scrollai le spalle, sorridente.

“ Oh, nulla di speciale.”

Edward rise sommesso, per poi voltarsi e ringraziare anche Alex, che gli rivolse un debole sorriso, per poi puntare lo sguardo verso la scena che a pochi metri dal loro gruppo si stava svolgendo.

Jacob ringhiava aggressivo contro Cordelia, l’unico vampiro nemico superstite a quella facile lotta, almeno per i Cullen. La bambolina vodoo era ancora a terra, rannicchiata su sé stessa, negli occhi, un’espressione di completo orrore. Si guardò intorno, desolata e non mi fu difficile immaginarne i pensieri che la stavano sommergendo. Vide le membra del suo protettore prediletto, Jiulian, raccolte da un accurato Jasper, il suo volto da angelo vendicativo imperturbabile, mentre accatastava i resti di Jiulian nel mucchio degli altri restanti, sconfitti dai suoi fratelli. Rosalie baciò sulle labbra Emmett, sussurrandogli qualcosa all’orecchio, che lo fece ridere di giubilo, richiudendola in un abbraccio da orso dagli occhi sazi di miele. Alice corse verso di noi, abbracciando Bella, che ricambiò distratta la sua stretta gentile, troppo presa dalle espressioni che il viso di porcellana di Cordelia cambiava di continuo.

Carlisle era accanto a lei, la compassione mista alla gentilezza nel suo sguardo ambrato. Cordelia, ignorando completamente Jacob, continuava ad osservare Carlisle, non ricambiando il suo sorriso gentile, il petto ansimante, gli occhi rossi incupiti, mentre si nascondeva il volto con le mani tremanti, quasi prossima ad una nuova crisi isterica.

Osservai Alex, gli occhi scuri ancora puntati su di lei, le labbra serrate, la mascella contratta. Conoscevo quell’espressione. Era quella che mostrava ogni qual volta la rabbia e l’indecisione si contendevano per prevalere sulla sua mente razionale. Ma i suoi pensieri, qualunque essi fossero, si interruppero, quando il bel dottore dai capelli color del miele, aprì il suo sorriso per parlare, con voce calma e soave:

“ Ora quali sono le tue intenzioni, Cordelia?”

Lei mugolò scuotendo la testa, come risposta, affondando le mani nei suoi capelli neri, dimenandosi come un animale in trappola.

“ Vuoi ancora ucciderci? O preferisci, forse, ritornare sui tuoi passi? Puoi farlo, se lo desideri. Noi non ti seguiremo e né ti faremo del male. Ti pregherei solo di lasciare questo paese e di non cercare più Celine, per perseguitarla.”

“ Stai scherzando, spero?”

Sibilò Rosalie, affiancandosi al suo padre adottivo, lo sguardo acceso d’ira rivolto verso il corpo rannicchiato di Cordelia.

“ Lei ci ha attaccato. Ha ordinato ai suoi seguaci di ucciderci tutti, senza nemmeno conoscersi, solo per appagare un suo desiderio di vendetta. Non vedo perché dovremmo ancora lasciarla in vita.”

Terminò incenerendola con gli occhi infiammate di topazio, mentre Codelia strisciava lontano dal loro trio, strillando, quando Jacob ringhiò avanzando verso di lei, e mugolando come un animale ferito, facendosi scudo con le sue braccia, tremante.

Stranamente, provai una profonda pena per lei, nonostante avesse cercato di uccidere me principalmente, ed in seguito tutti i membri della famiglia Cullen.

Carlisle ignorò completamente l’intervento della figlia e con le stessa gentilezza di poco fa, si rivolse sorridendo tranquillo a Cordelia, allungando una mano per placare i ringhi adirati di Jacob, che arretrò, sbuffando risentito, i muscoli delle zampe e della schiena ancora tesi e scossi da spasmi per la tensione dell’attesa di finirla.

“ Cordelia, hai la mia parola, nessuno di noi ti farà del male…”

Disse, ammonendo con lo sguardo Rosalie, che storse le labbra risentita, avvicinandosi ad Emmett, che allungò un braccio per stringerle un fianco, accarezzandoglielo con l’intero palmo della mano grande.

“ Se deciderai di accettare la mia proposta. Sarà come non sia successo nulla. Mi dispiace per i tuoi compagni…”

Disse, abbassando per un momento lo sguardo, preda del rimorso che sempre lo affliggeva, dopo un attacco di estrema violenza.

“ Ma i miei figli hanno agito solo di conseguenza, come io del resto. Spero che un giorno tu possa trovarne altri, che ti appoggeranno e ti sosterranno. Te lo auguro al più presto. Ora, Cordelia, devi dirmelo…qual è la tua decisione?”

Cordelia si limitò a mugolare e a emettere un urlo soffocato, nascondendosi ancora il viso con i suoi capelli, le mani, per poi immergerlo tra le braccia, incrociate sulle sue ginocchia, scoperte dalla gonna del vestito smeraldino.

“ è inutile.”

Disse Alex, avvicinandosi a Carlisle, sotto gli occhi di tutti. Ora, il suo viso, sembrava esprimere solo rassegnazione.

Cordelia sembrò placare la sua crisi, al suono della voce profonda di Alex, che si arrestò alla sinistra di Carlisle, che lo guardò imperturbabile, le mani in tasca, il portamento di un modello in passerella.

“ Cordelia non ha ascoltato una parola di quello che le hai detto. È troppo presa da sé stessa per permettersi di  prestare attenzione agli altri. È contorta, come essere.”

Aggiunse, quasi disgustato, osservandola come un intenditore di opere d’arti, pronto a soppesare e a giudicare.

“ Cercare di capirla è quasi impossibile. Credimi se ti dico di desistere dal tuo nobile tentativo di condurla verso una via alternativa ed indolore, per tutti.”

Continuò irremovibile.

“ Alex ha ragione, Carlisle.”

Disse Edward, avvicinarsi a loro, ponendosi alla destra di suo padre.

“ La mente di Cordelia è la più intricata che abbia mai sentito. è come un labirinto di pensieri, confusi, irrisori, violenti, vendicativi…”

Si strofinò la tempia destra con le dita, come preda di un forte mal di testa.

Bella lo affiancò, affidando Renesmee ad Alice, che le toccò la mano, immaginai per trasmetterle il suo turbamento, a cui lei rispose con un sorriso e una carezza sul capo ramato.

“ Non sforzarti di ascoltarla, se ti turba.”

Gli suggerì Bella in un mormorio, afferrandole la mano libera ed intrecciandone le dita con le sue. Edward le sorrise dolce, intensificando la stretta delle loro mani unite. Invidiavo la loro intesa così sincera e traboccante di amore. Guardai Alex, accanto a me, ancora assorto. Perché non poteva essere così anche fra di noi? Scossi la testa. Non era quello il momento di pensarci.

“ Non c’è altro modo.”

Mormorò Alex fra sé, abbassando gli occhi scuri per la sete sul tappeto erboso del suolo.

Edward scattò verso di lui, gli occhi sbarrati per la sorpresa.

“ Alex, non farlo. Se non ne sei convinto, potremmo…”

Gli disse, ma lui scosse il capo, la stessa espressione decisa ed irremovibile di qualche istante fa.

“ No. Devo farlo io.”

Edward sospirò, annuendo.

“ Come vuoi. Non ti ostacolerò.”

“ Di cosa parlate?”

Chiesi, leggermente irritata. Odiavo rimanere all’oscuro di qualcosa, soprattutto se questo qualcosa riguardava Alex.

“ Già. Vorremmo saperlo anche noi.”

Disse Alice, corrucciata. Evidentemente, la presenza di Jacob la faceva rimanere cieca su qualsiasi prossimo futuro. Rammentai vagamente un suo accenno inerente alla questione, durante la caccia mattutina di ieri. Quel tempo sembrava lontano anni luce.

“ Alex vuole uccidere lui stesso Cordelia.”

Bella sbatté gli occhi a quelle parole, dilatandoli per lo stupore della notizia, come anche Esme e Rosalie, dietro di lei. Emmett invece sorrise compiaciuto, mentre Jasper accolse l’evento con un debole cenno di assenso con il capo. Forse entrambi lo ritenevano giusto. Carlisle sospirò, per l’ennesima volta deluso dalla prospettiva di un altro omicidio. Alex gli sorrise.

“ La tua proposta non sarebbe comunque stata accolta.”

Carlisle ricambiò il sorriso, gli occhi gentili ma l’espressione ancora amara.

Jacob sbuffò, sedendosi rilassato. Forse non trovava divertente la prospettiva di non intervenire più nell’azione. Nessie corse da lui, cingendogli il collo peloso con le braccia, guancia contro guancia, che lui dispettoso le leccò, facendola sorridere, mentre lo ricopriva di elogi. Rosalie si avvicinò ad entrambi e disse a Jacob:

“ Forse è meglio se la porti in casa. Ha assistito a troppi massacri, oggi.”

Stranamente, lo vidi d’accordo con la sua opinione e con uno sguardo di intesa verso Bella, che annuì, concesse a Renesmee di salire sulla sua groppa e volò verso casa, balzando su un albero ed atterrando nella camera di Celine.

“ Celine.”

Alex mi distolse dall’eco delle risate della zolletta di zucchero, guardandomi in modo strano ed ignorando deliberatamente i presenti e la sua creatrice, ora a cinque metri di distanza da loro, ancora raccolta su sé stessa, quasi in meditazione, mi strinse fra le braccia, accarezzandomi leggero la schiena, ricoperta da quello strato inesistente di cotone rosato, che mi dava l’impressione di essere nuda sotto le sue mani, mentre con l’altra libera affondava nel mare dei miei ricci ribelli e scarlatti.

Mi stringeva come se non volesse più lasciarmi andare, come se mi stesse per lasciare da un momento all’altro, come se fosse l’ultima volta che avrei potuto scorgere il suo volto.

Questo pensiero mi fece tremare e sgranare gli occhi. Era una sensazione orribile, che mi opprimeva, mi devastava, mi svuotava di ogni energia, di ogni forza…ma Alex mi tenne integra, mentre mi baciava una guancia e mi sussurrava con le labbra ad accarezzarmi, ad ogni parola, il lobo dell’orecchio.

“ Celine, ti prego, ti supplico. Non guardare quello che sto per fare. Non sopporterei che mi odiassi più di quanto non mi odi già.”

Ansimai a quelle parole, incapace di parlare, paralizzata da un’emozione che non riuscivo a decifrare. Odiarlo? Ma davvero io odiavo Alex? Un tempo non avrei nemmeno pensato alla risposta. Avrei esclamato, convinta, decisa e fiera un solenne “si” senza badarci, senza alcuna remora. Ma adesso…io, davvero, non sapevo cosa provare. Delusione? Rammarico? Amarezza? Amicizia? Affetto? Amore? Non lo sapevo, o forse, avevo paura ad ammettere a me stessa che semplicemente io…io…

Troppo presto Alex si staccò da me, con un ultimo bacio sulla fronte, a labbra socchiuse, dolce ma passionale insieme, come solo poche volte lui si era mostrato ai miei occhi. Quando la sua presa si sciolse e si voltò, senza rivolgermi lo sguardo un’ultima volta, senza aspettare una mia risposta, alzai automaticamente le braccia, come ad invitarlo a non lasciarmi, mentre la mia mente urlava:

No, aspetta. Aspetta un attimo. Non andare.

Ma era troppo tardi, lui si era già avvicinato a Cordelia. Ora, erano l’uno vicino all’altro.

Vidi Alex inginocchiarsi al suo fianco, scostandole le ciocche setose dei suoi capelli neri dalla fronte e dalla parte destra del viso, in un gesto gentile, premuroso, per nulla violento.

“ Cordelia.”

La chiamò e il tono della sua voce mi sconvolse. Non era minaccioso, ma dolce, tenero, amorevole. Perché si comportava così? Perché mi faceva questo? Davanti ai miei occhi, poi. Non ebbi la forza di ascoltarlo, di seguire il suo consiglio, di distogliere lo sguardo nemmeno dalla scena che seguì dopo. Cordelia, sentendosi richiamata dal suo unico amore, alzò il viso di porcellana, regalandogli un sorriso calmo, sensuale, come quello malizioso e seducente che Alex le riservò.

Cordelia, come incantata da lui, alzò titubante una mano, sfiorandogli con le dita artigliate di rosso rubino il profilo destro del suo viso. E quando posò tutto il palmo sulla sua guancia, lui non si ritirò e né rimase insensibile come le poche volte in cui lei, dinanzi a me, lo aveva precedentemente toccato. Si abbandonò al suo tocco, reclinando il viso verso la sua mano, chiudendo gli occhi, adorante, come se aspettasse quel momento da sempre. Sembrava la scena di un film strappalacrime e sdolcinato, dove i due protagonisti, dopo molte intemperie, si riunivano e si amavano dolcemente e senza fretta.

Deglutii il nodo stretto che mi istruiva la gola. Il mio cuore era muto da più di cento anni, ma le viscere del mio corpo sembravano sparite. Il nulla mi avvolgeva. Quella scena fu più terribile di una ferita dritta al centro del mio essere, più bruciante delle fiamme dell’inferno. Anzi, era quello l’inferno. Non riuscivo nemmeno ad odiarlo, ad inveire contro di lui, a reagire. Ero immobile, vuota, senza vita. Fu una sensazione desolante, come quella di cadere nel buio vuoto della mia esistenza eterna.

E le cose peggiorarono, quando vidi Alex prendere il viso di Cordelia tra le mani, delicato, come se temesse di romperla, avvicinandola al suo, calmo e lento nella sua opera, come se volesse gustarsi quel momento in ogni singolo istante. Avvertii subito la trepidazione e l’emozione di lei, come se fosse stata mia, mentre Alex poggiava dolcemente le sue labbra sulle sue sanguinee, sfiorandole gentili, una, due, tre volte, finché, con una leggera pressione, aiutato dall’abbandono di lei, tramutò il bacio tenero in uno passionale. Si impadronì lento e persuasivo della sua bocca, come il più abile degli ipnotizzatori, gustandosi a pieno l’unione delle loro labbra, unite nel peccato e nel sangue.

Lei gli cinse il collo con le braccia, affondando le mani nei suoi capelli, saggiandone la morbidezza, quella morbidezza che doveva essere solo di mia esclusiva proprietà. Ma ora più nulla aveva importanza.

Il bacio continuò, finché non fu Alex stesso a terminarlo, ritraendosi da lei dolce, ammaliatore, con tocchi vellutati. Le scostò i capelli dalla fronte, invitandola a sciogliere la presa dal suo collo, afferrandole le mani con una sola delle sue e riponendole sul suo grembo. Solo allora distolsi lo sguardo, incapace di guadare oltre. Jasper fu subito da me, allungando una mano per tranquillizzarmi, ma io lo respinsi. Non volevo conforto. Non desideravo nulla. Non ero più nulla.

La cosa peggiore fu scoprire il motivo del mio turbamento improvviso. Io ero innamorata di Alex. Lo amavo, incondizionatamente, ma lo amavo. Lo avevo già compreso nella mia stanza, quando avevo avuto la possibilità di stringerlo al mio petto, per confortarlo, per aiutarlo. Ma ora ne ebbi la conferma. Era entrato indelebilmente nel mio essere più profondo, più umano, più reale, marchiandolo con la sua presenza. E adesso non avevo la forza né la volontà di lasciarlo scivolare via da me. Nemmeno in quel momento in cui aveva deciso di ritornare nella vita di Cordelia. Altro che ucciderla…lui la voleva con sé, per tutta la sua eternità. L’avrei lasciato andare. Io non ero come la sua folle compagna. Non desideravo uccidere né l’uno né l’altro.

Luca si era sbagliato. Alex non era affatto cambiato, e non era per nulla innamorato di me. Ma ora era troppo tardi per desisterlo dalle sue convinzioni. Se ne era andato, partito insieme a Violet, verso un futuro migliore, dopo l’incontro fra me ed Alex nella raduna. Beati loro. Almeno qualcuno, in quella storia, era andato via felice. Io, non lo ero più di certo.

Ma qualcosa cambiò, proprio lì, in quel preciso istante. L’esclamazione dello zuccherino mi riportò alla realtà, portandomi, di malavoglia, ad osservare nuovamente la scena straziante di poco fa.

“ Alex, no!”

Cosa? Cos’era successo ad Alex? Lo vidi ammorbidirsi, afflosciarsi quasi senza vita sul grembo di Cordelia, che continuava ad accarezzarlo, lisciando i suoi capelli folti e la sua nuca pallida.

Ritornai alla vita, ringhiandole contro. Che cosa gli aveva fatto, quella pazza ambulante?

“ Il mio Alex. Dormi, Alexander, dormi. Riposa, mio unico amore. Niente e nessuno ti porterà più via da me. Ora, sei solo mio.”

La sentii mormorare, come una cantilena, terminando con una risata tra il malvagio e il sublime.

Dormire. Come dormire? I vampiri non possono…

“ …dormire! Che cosa sta dicendo?”

Disse Alice, agitandosi accanto a Jasper, che le circondò le spalle, tranquillizzandola. Tutti, me inclusa, guardammo Edward, che serrò la mascella, digrignando i denti accigliato, mentre parlava.

“ è il suo potere speciale. Sono ore che cercavo di capire quali effetti potesse avere. Ma lei pensava sempre ad altro, occultando quello che realmente mi interessava.”

“ E quale sarebbe il suo potere?”

Chiese Emmett, dando voce ai miei pensieri.

“ Lei riesce ad addormentare i vampiri.”

“ Che cosa? Ma è impossibile!”

Esclamai guardando nuovamente Cordelia che stringeva a sé il corpo inerte di Alex.

“ Tecnicamente, li trascina in un mondo dove i loro sogni più segreti, più bramati, diventano realtà. Un’illusione che le concede di avere quanti più seguaci a sua disposizione. È come una droga. Una volta provata, non ne possono fare a meno. Anche per Alex è così ma…”

Edward si interruppe, trasalendo, quasi sorpreso.

 Bella gli accarezzò il braccio e il volto, come per riportarlo alla realtà.

“ Edward.”

Lo richiamò, dolce ed attenta.

“ Incredibile. Lui sta…”

“ Cosa?”

Chiesi, impaziente.

Vidi Bella concentrarsi, come se stesse spingendo qualcosa verso Alex. E allora capii. Era il suo scudo. Voleva avvolgerlo con il suo scudo, per impedire a Cordelia di entrare nella sua mente ed infettarla con il suo veleno. Ma, inaspettatamente, Edward la fermò, afferrandole un braccio e scorsi subito l’espressione di Bella da concentrata passare alla meraviglia, al sollievo e subito all’irritazione verso suo marito.

“ Cosa fai? Perché mi fermi, Edward?”

Lui non la guardò, ma le rispose vellutato.

“ Scusami, amore, ma ho dovuto farlo. Guarda tu stessa.”

Bella seguì il suo sguardo e come lei, anche io e quello che scorsi mi sorprese. Cordelia aveva le braccia imprigionate nella morsa d’acciaio di Alex, più sveglio e attivo che mai, oltre che…arrabbiato? Si, sembrava irritato, oltre che freddo e distaccato. La dolcezza era sparita, come la passione che incendiava i suoi occhi scuri, ora congelata dalla fredda determinazione.

“ Alexander, perché?”

Chiese Cordelia, ora tremante di fronte a quello che si era dimostrato suo alleato. Alex le sorrise, beffardo e sadico.

“ Oh, perdonami Cordelia. Ma i tuoi giochetti non funzionano più su di me.”

Continuò, mentre si alzava, trascinando Cordelia con sé, che ansimò e gemette di dolore quando Alex le strinse ancora di più le braccia.

“ Perché, vedi, io quel sogno l’ho già tramutato in realtà.”

Le disse caldo e profondo, stringendo ancora di più, causandole un urlo.

“ O, almeno, in parte. E non sarai certo tu a distruggere tutto quello che ho costruito.”

“ No, Alexander! Ti prego, non farlo!”

Lo implorò Cordelia, prossima a vedere le sue esili braccia spezzarsi per opera di Alex, che le sorrise calmo.

“ Oh, ma dovresti saperlo, Cordelia.”

Continuò delicato, avvicinandosi al suo orecchio e sussurrandogli sibillino.

“ Io sono senza pietà.”

Rise senza gioia delle sue stesse parole, mentre con un singulto, le braccia di Cordelia venivano spezzate completamente. Alex non le lasciò nemmeno il tempo di urlare di dolore. Smembrò il suo corpo con la stessa sapienza e risolutezza dei Cullen e, raccolti i suoi pezzi, separati e tremanti, gettò il tutto nel fuoco violaceo che Alice, che già aveva visto tutto, con l’aiuto di Jasper, avevano prodotto con le membra marmoree dei suoi compagni, raggiungendoli nel baratro del nulla, che segue la definitiva disfatta.

Per un po’, le mani in tasca, l’espressione assorta, Alex guardò il fumo che odorava di incenso salire ed incupire il cielo, a pochi metri dalla casa immacolata dei Cullen, ora tutti uniti in un abbraccio amorevole e rilassato che legava le varie coppie.

Bella si sciolse gentile dalla presa di Edward e appoggiò la mano sulla spalla di Alex, in un tocco leggero e rassicurante…amichevole.

“ Hai fatto la scelta migliore, Alex.”

Gli disse, mormorando quelle parole tranquilla.

“ Si, lo so.”

“ E allora? Perché hai quella faccia sconsolata? Hai vinto! E sei vuoi proprio saperlo, amico, sei stato grandioso.”

Concluse con un sorriso raggiante e un pugno sulla spalla di Alex, che indietreggiò di un passo a quello slancio fraterno, Emmett.

“ Mmm”

Fu il commento di Alex, che ancora non accennava a voler condividere i suoi pensieri e le sue inquietudini. Questo mi fece imbestialire e la rabbia che riservavo per lui, scoppiò violenta.

“ Si può sapere che hai? Siamo vivi! Hai sconfitto Cordelia! Che cos’hai da rimproverarti? Cos’è? Forse ti sei pentito? Sei ancora in tempo a recuperare i pezzi e farla ritornare in vita! Nessuno te l’ha chiesto, di ucciderla!”

Conclusi sbraitando sotto gli occhi stupiti di quella che doveva essere la mia nuova famiglia, afferrando per i lembi della maglietta Alex, lo scossi ad ogni parola urlatagli in volto, senza ottenere nemmeno un suo sguardo. E questo accrebbe ancora di più la mia irritazione.

“ Dannazione! Reagisci! Perché non mi dici che cos’hai? Se uno stupido, irritante orgoglioso, lo sai?”

Fu allora che Alex mi rivolse uno sguardo indecifrabile, ma che mi lasciò scossa, inducendomi a sciogliere la presa dalla sua maglietta.

“ E tu lo sai di essere veramente ottusa?”

Mi disse, quasi irrisorio, inducendomi a rispondergli male.

“ Ah, davvero? E perché, sentiamo!”

“ Perché, come a tuo solito, non hai capito nulla di me.”

Il tono della sua voce era calmo, pacato…eppure non era mai stato così tagliente. Indietreggiai, gli occhi dilatati dalla sorpresa, o forse dalla cruda e semplice verità.

Alex, dopo attimi eterni, passati ad osservarmi, sospirò, si voltò in direzione della foresta, e senza più dire nulla, scomparve nei suoi meandri. Tutto tacque, solo il vento, beffardo, mi scosse i capelli, che navigarono indietro, come la veste rosata che si sollevò appena. Ma la cosa peggiore, fu sentire il profumo dolce amaro di Alex, trasportato come un debole carico dalla sua scia.

Me ne riempii i polmoni e quando anche il vento tacque, tornai a divenire un involucro vuoto.

 

 

Angolo dell’autrice.

Grazie per i vostri commenti ragazze!!! Cioè:

Weepsiewolf: Ciao, grazie per il tuo commento!! Mi ha fatto morire dal ridere!!! Sei spassosissima!! Spero ti sia piaciuto anche questa capitolo, pieno di azione!!! Il prossimo sarà molto, molto romantico!!! Jacob non ti piace proprio, vero??? Ogni volta lo fai una schifezza!!! HIHI!!! A me piace, ma solo un pochino!!!XD Mi fa piacere che tu abbia gradito Alex! Ora ti lascio con un bacione e un mega sorrisone!!! Mi raccomando, non mancare nel rispondermi! Mi sei troppo simpatica!!!^_____^

Bella_kristen: Ciao, benvenuta nel mondo di Fuffy91!!!XD Hihi, scherzo…mi fa piacere che la ficc ti sia piaciuta!!! Non importa, figurati, se non hai commentato prima!!! Non ti devi scusare, l’importante che tu abbia letto con piacere i miei cap!! Grazie per i tuoi complimenti, sei gentilissima!! Spero ti sia piaciuto anche quest’ultimo capitolo!!! Fammelo sapere, se puoi!!! Baci baci, a presto, Fuffy91!!!^__^

Youngactress: Ciao, ben tornata!!! No, non mi spavento, tranquilla!!! XD Anzi, mi fa piacere leggere una tua nuova recensione!!! Grazie mille per i complimenti, sei molto carina!!! Ti è piaciuto il cap??? Spero di si, fammelo sapere al più presto!!! Baci baci, Fuffy91!!!^__^

P.S. Si, mi sono ispirata un po’ a Drusilla, di Buffy!!! Ma solo in parte!!XD

 

E Grazie anche a tutti voi, lettori e lettrici misteriosi e misteriose!!! Baci baci e alla prossima, Fuffy91!!!

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