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Autore: cin75    04/04/2022    4 recensioni
E se il mondo avesse ancora bisogno dei Winchester ?
E se tornare indietro, sulla Terra, sarebbe un colpo al cuore per chi torna e per chi resta?
Ma sono loro, sono i Winchester, e loro faranno quello che c'è da fare, perchè è ciò che sanno fare meglio.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jack Kline, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Cap.5

Sam e Dean, presi di sorpresa, guardarono oltre la finestra sporca di fango e al centro di un sigillo magico poterono vedere due ragazzini accucciati uno contro l’altro. Il più grande abbracciava, come per proteggere o forse solo confortare , il più piccolo.
“Cazzo!!” imprecò Dean, il cacciatore.
E in quel momento….

“Sam...Dean..” fu il richiamo alle loro spalle , che li fece scattare.
“Castiel?”
“Cass?”
I due cacciatori in quel momento erano davvero confusi. Da tutto e tutti.
“Ma che ci fai quaggiù?” domandò facendo qualche passo verso di lui, Dean.
“Non vi è più permesso scendere sulla terra!” si accodò Sam, senza scostarsi dal fianco del figlio che, occhi sbarrati e fiato corto, assisteva a quell’incontro.
Un altro assurdo incontro, dato che quel nome non gli era del tutto estraneo.

“Dovete andare via.” esordì l’angelo, senza aver l’impressione di dover o voler dare altre spiegazioni. “Ora!!!” sembrò ordinare indicando l’Impala.
“Cosa?” esclamarono all’unisono i due fratelli.
“Perchè?” chiese Sam.
“Che è successo?” rinsaldò il maggiore.
“Poco dopo che Jack vi ha mandati qui, è stato contattato di nuovo da Rowena.” iniziò a raccontare però con l’atteggiamento di uno che andava di fretta.
“Perchè credo che non sia una cosa buona?!” ironizzò Dean.
“Perchè è così. Rowena ha scoperto che Malphas in qualche modo ha messo le mani su un incantesimo potente prima di riuscire a scappare dall’Inferno e...” e poi, si distrasse, puntando lo sguardo sull’estraneo.
Guardò Sam e poi di nuovo l’altro.
“Lui...lui è..”
“Sì, ma se mi dici che non ne sapevi nulla o che Jack lo ignorava, giuro che ti prendo a pugni adesso.” lo avvertì Sam, perché sapeva che era impossibile che Jack non ne sapesse niente.
“No, no, no...e che è cresciuto dall’ultima volta che l’ho visto così da ...vicino.” *
A quell’affermazione il giovane Dean, strabuzzò gli occhi. Era nella confusione più assoluta. Poi ripensò ancora a quel nome: Castiel, Cass!!
“Lui...lui è...l’angelo? Quello delle….delle tue storie?!” quasi ebbe paura a chiedere.
Sia Dean che Sam si voltarono verso di lui, a quella uscita.
“Devono essere state delle storie davvero avvincenti!” scherzò il maggiore dei Winchester.
“Ok, ok. A dopo le spiegazioni. Cass? Incantesimo. Che incantesimo?” chiese Sam, riportando tutti a quel momento.
“Sì! A quanto pare Malphas, dopo il rito, con l’incantesimo che ha sottratto, avrebbe la capacità di recidere ogni legame con l’aldilà. Che sia Paradiso , Purgatorio o Inferno. E se lo fa...”
“Sparirebbe dai radar. Una sorta di blackout definitivo di Cerebro.”
“Lascia fuori gli X-men, Dean!!” rimbrottò Sam.
“L’Inferno? Il Purgatorio...Paradiso? Rowena?!” sentirono ripetere ancora dalla voce titubante e sconvolta del Dean più giovane.
“Lo so...lo so che è banale da dire, ma è una lunga storia...” fece con cautela il Dean maggiore.
“Io ...no, io so chi è Rowena e so dell’Inferno e delle ...delle altre cose, ma credevo...si, io credevo che fossero sono racconti di pa...” e si fermò, lo sguardo incredulo. Poi fissò gli occhi su Sam. “Pensavo fossero solo delle storie!”
“Figliolo, io...” parve volersi giustificare Sam, quando Dean, il figlio , che ormai sembrava aver accettato per forza di cose quelle presenze, lo fermò. “E tu?” puntando verso Castiel. ”Tu sei davvero Castiel?...tu sei davvero un angelo?”
“Lo sono.” sussurrò l’angelo.
“Sei vero? Non sei una storia.”
“No, Dean. Non è una storia.” lo rassicurò, Sam, mettendogli una mano sulla spalla.
“Niente di quello che tuo padre ti ha propinato come favola della buonanotte lo è. Ma adesso, ragazzo, adesso non possiamo pensarci.” si fece avanti il maggiore dei cacciatori. “Noi dobbiamo..” ma Sam si intromise.
“Un attimo. Ora dobbiamo pensare a loro!” fece, poi, Sam , riportando l'attenzione sui bambini all'interno del fienile.
Il ragazzo annuì e poi: “Loro sono nati qualche anno dopo la tua morte!” disse come se quella presenza avesse diritto ad una spiegazione.
“Ok! Non abbiamo tempo da perdere.”
“No, forse non mi sono spiegato!!” si fece avanti Castiel, bloccando l’amico di sempre. “Non potete continuare. Non è più la stessa situazione di quando Jack vi ha mandato di sotto. Ora rischiate troppo.”
“No, se Malphas non compie il rito!” fece Sam.
“Sam, non sappiamo se in qualche modo lui possa già...dannazione!!” imprecò improvvisamente l’essere celeste. “Lo capite che se in qualche maniera Malphas può praticare già quell’incantesimo, potrebbe..” e respirò deglutendo a forza. “..potrebbe esiliarvi dal Paradiso? Lui...”
“Cass?!” lo chiamò Dean.
“...potrebbe impedirvi di tornare a casa. Potrebbe...”
“Cass??!” ancora una volta.
“..potrebbe farvi del male e sono stato...sono stato io a rassicurare Jack che voi...”
“Castiel!!” e questa volta fu un richiamo risoluto. “Ehi!, stammi a sentire, amico.”
“Dean, Sam….io non...”
“Cass, da quanto tempo ci conosci?!”
“Tanto!” rispose l’angelo. “Troppo!” scherzò stranamente ironico, facendo sorridere i due cacciatori.
“Già! E quante volte , in tutto questo tempo ci ha visto tirarci indietro, scappare in qualche modo o solo abbandonare qualcuno?”
“Mai!” sussurrò, l’altro.
“E quando mai ci hai visto lasciare indietro uno della nostra famiglia!?” chiese ancora, ormai affiancato da Sam.
“Non esiste che voi facciate una cosa del genere!” rispose senza nemmeno doverci pensare, l’angelo.
“No, non esiste!” confermò Sam.
“Ma dannazione, io...io non posso restare. Sento già che il legame con il Paradiso, mi sta attirando a lui..sto già facendo forza per restare.” cercò di spiegare Castiel, mentre stringeva i pugni e cercava di combattere quel richiamo forzato.
“Allora smetti di resistere. Torna a casa e aspettaci. Torneremo.” fece fiducioso Sam.
“Voi non capite...Maledizione!!Testardi come al solito!!”
“Che dire?? Fascino Winchester!” scherzò Dean, battendogli una pacca sulla spalla. “Ora va e lasciaci mandare al diavolo quel bastardo demoniaco.”
Castiel sbuffò dal naso, pura frustrazione.
“Tornate a casa!” ordinò.
“Sì, capo!” replicarono sorridendo i due cacciatori. “Un attimo Cass?!” lo richiamò il maggiore.
“Che c’è?”
“In che modo Malphas potrebbe recidere il legame? Cos’è? Ha un’arma? Una parola magica? Schiocca le dita tipo Thanos?” solita domanda alla Dean Winchester.
“Gli basterà colpirvi sul posto del vostro corpo che è stato causa della vostra morte.” spiegò l’angelo.
“Ok! Cercherò di non dargli le spalle.” ironizzò Dean.
“Beh! Io sono morto di vecchiaia quindi, con me, non avrà da scegliere!” fece scherzoso anche Sam.
“Non vale!” si imbronciò il maggiore. “Tu rischi meno!”
“Vuoi restare qui fuori, idiota!?”
“Baciami il culo, stronzetto!!” e così dicendo tornarono dal giovane Dean che , nel frattempo, non aveva perso di vista i suoi figli.

“Ok, ci rimangono poche ore per risolvere questo casino. Il bastardo demoniaco ha studiato il suo rito, ha trovato una fonte di potere maggiore avendo due, invece di uno, della stirpe eletta e non si è fatto pregare. Ascoltami..” fece Dean rivolto a quello che era comunque, a tutti gli effetti , suo nipote.
”Tu resta qui e non appena i ragazzi vengono fuori, li prendi e li metti al sicuro. Del resto ce ne occupiamo noi.” continuò Sam.
“Sì!” fece Dean, d’accordo con il piano del fratello.
“No!” rispose l’altro.
“Come scusa?!” fecero i fratelli all’unisono.
“Sentite... questa storia è assurda, è al limite di quella vecchia serie...” e rimase in sospeso come se non ne ricordasse il titolo.
“Ai confini della realtà!” esclamò il maggiore dei cacciatori.
“Già!!” convenne il giovane.
Sul volto del maggiore dei Winchester , puro compiacimento. Su quello del minore, frustrato disaccordo!!
“Ma per quanto assurda e inspiegabile...” continuò il giovane Dean. “...non esiste che io me ne resti in disparte ad aspettare. Io entro con voi e mi occupo dei miei figli ...voi? Farete le vostre cose.” asserì deciso.
“Non se ne parla!” fece autoritario Sam.
“Sammy...”provò ad intervenire il maggiore.
“Nessuno me lo impedirà, nemmeno tu. Qualunque cosa tu sia!!” lo provocò perfino, il figlio.
“Ragazzo, obbedisci e basta!!” ringhiò Sam.
Dean stralunò a quell’uscita del fratello.
“Wow!! ho sempre detto che tra i due, eri tu quello molto più simile a papà!”
“Dean...smettila anche tu. Non esiste che io mandi mio figlio lì dentro a rischiare la vita!”
“No, ma pretendi che io lasci i miei figli a rischiare la loro, mentre io sto qui a fare cosa??...ah, si!! aspettare!” fece sarcastico, colpendo , però, nel segno.
Per un paio di secondi, solo silenzio e una tensione decisamente elettrica.
“Sam!”
Niente!
“Sammy?!” lo richiamò ancora Dean.
“Che c’è??!” quasi urlò.
“Non sbranarmi...ma il ragazzo ha ragione!” iniziò, il cacciatore.
“Cosa?..ti ci metti anche tu?!”
“Ascolta.” fece con calma. “Sammy, ascoltami!” e solo quel nome riportava alla lucidità il Winchester padre.
Quando Dean vide che Sam lo guardava, pronto ad ascoltarlo, parlò: “Ha ragione. Lui dovrà proteggere i ragazzi e portarli al sicuro, mentre io mi occuperò di Malphas tenendolo occupato e mentre tu sarai impegnato con il sigillo e con quella sorta di esorcismo magico. Ricordi? Lo hai detto tu stesso. Non abbiamo mai usato quel tipo di esorcismo perché è letale per gli esseri umani. Nessuno tranne noi può  restare lì dentro mentre l’esorcismo è attivo.”
“Ma...” provò a mediare ancora Sam.
“Senti..diciamola tutta..” continuò Dean.”..ai nostri tempi avremmo agito a testa bassa contro quel bastardo. Ma oggi, essendo ciò che siamo...io..io non so quanto possiamo essere forti, intendo fisicamente.  Potremmo dover attaccarlo entrambi, fin quando uno dei due non riesce a fare l’esorcismo. E se così fosse chi proteggerebbe i ragazzini se lui...” fece indicando il nipote. “...se lui rimane fuori ad aspettare?”
Sam aprì la bocca per controbattere, ma poi la sua coscienza glielo impedì. Dean aveva ragione.
Entrambi i Dean ne avevano!!
Inspirò per calmarsi del tutto.
Annuì al maggiore, fiducioso.
Il fratello gli mise una mano tra guancia e collo, come aveva sempre fatto quando lo voleva rassicurare.

L’altro Dean osservò quel gesto e in quel gesto rivide lo stesso che gli faceva sempre suo padre quando era lui ad aver bisogno di conforto e rassicurazione.
Era davvero suo padre! Era davvero quel fratello di cui suo padre gli raccontava in quelle strane ma straordinariamente appassionanti fiabe della buonanotte.
Il suo respiro tremò quando Sam lo guardò di nuovo.

“Ok! Ma farai quello che ti diciamo noi. Passo dopo passo.”
“Ok!” fece senza esitare.
“Entra da questa porta, avanza senza fermarti ma sii comunque cauto. Va’ dritto verso i ragazzi, prendili ed uscite dalla porta alle loro spalle.” disse Sam.
“E qualsiasi cosa tu veda o senta, non voltarti indietro!” aggiunse l’altro cacciatore.
Vedendolo un attimo spaesato, il maggiore dei Winchester sbottò un autoritario: “Intesi?”
“Sì, sì!!” rispose il giovane come se si fosse appena ripreso. “Entro, prendo i ragazzi ed esco!”
“Bravo ragazzo!” lo adulò Sam, mettendogli una mano sulla spalla. “E..tranquillo. Andrà tutto bene. Non vi succederà niente. Siamo qui.” fece sicuro. “Io sono qui!” aggiunse con tono paterno.
Il giovane fece qualche passo e poi tornò a guardare colui che fu suo padre. “Che succede se quel...demone...recide il legame? Cosa accadrebbe a te, a lui?” disse guardandoli entrambi.
I due fratelli si scrutarono per un po'. Si sorrisero,complici.
“Te lo spieghiamo dopo. Ora va!” fece al figlio.
“Ok! È ora di muoversi. Vai!” disse al giovane che si avviò cautamente così come gli era stato ordinato.
“Sam, tu da quella finestra.” fece il maggiore.
“Ok!”
“Io faccio il giro e trovo un altro ingresso!” continuò per poi avviarsi così come fece Sam.
Il maggiore fece solo qualche passo, si fermò e si voltò verso il fratello che stava per scassinare la serratura della finestra. “Sammy?!”
“Si?”
“Sta’ attento fratellino!” fece apprensivo.
Sam non disse niente ma capì che vivi o morti, fantasmi, spettri o esseri celesti o qualunque cosa fossero in quel momento, suo fratello non sarebbe mai cambiato. Costantemente in apprensione per il suo fratello minore.
“Anche tu!” rispose semplicemente sorridendogli.
Poi si divisero.


N.d.A.:  *  piccolo riferimento alla mia storia "The sound of someday", in cui Castiel incontra Sam e il piccolo Dean. Se vi va, leggetela!! ( si , lo so, sono ruffiana!!)
:)

   
 
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