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Autore: Smac    06/09/2009    0 recensioni
Marty è una ragazza alle prese con l'organizzazione del viaggio di maturità con la sua migliore amica.Un sogno che sta per realizzarsi. Marty è anche innamorata di un ragazzo che l'ha rifiutata e l'entrata in scena di una celebrità, con l'aiuto di una piccola bugia trasformeranno il suo viaggio in una missione. Una cosa è certa:la vitadi Marty cambierà... In meglio o in peggio? Chi lo sa... (ci tenevo a dirvi che, anche se vorrei fosse vero, tutto ciò che succederà in questa fan fiction è farina del mio sacco è naturalmente è tutto inventato...Buona Lettura.. Spero vi piaccia)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2-Sorpresa!

In teoria sarei dovuta andare a casa a studiare, ma decisi che prima sarei passata dal meccanico a vedere come stava la mia moto nuova e a sapere quando avrei potuto ritirarla. Andavo in giro con il casco integrale da una settimana ormai,un po’ anormale visto che guidavo un motorino che arrivava raramente ai 70 all’ora, ma devo ancora trovarla una cosa normale in me.

Mi fermai proprio davanti al cancello del meccanico poiché un casco arancione attirò la mia attenzione.

Sospirai indecisa se entrare o no.  Entrai decisa, così decisa che andai contro all’unica persona che non volevo incontrare in quel momento, ma che sapevo certamente di trovare.

Avrei potuto tornare un altro giorno, ma appena sentì la sua risata, dentro di me si scatenò una lotta:

“dai entra così lo vedi, è un mese che lo ignori cosa ti ha fatto, tanto lo sai che lo ami e che lo amerai per sempre” mi diceva una vocina.

“non è vero non lo amerai per sempre, è solo una cotta che passerà, dai torna a casa che se no gli sforzi di questo mese saranno stati inutili”mi diceva l’altra.

Quando mi decisi  a girare i tacchi era troppo tardi: mi spuntò di fronte e mi venne in contro con un gran sorriso, non potevo più farci niente.

Alex era il ragazzo che più mi infastidiva sulla faccia della Terra, era l’unico capace di farmi sfuriare, ma ero completamente cotta di lui da 5 anni ormai. Tutti i miei amici dicevano che io e lui eravamo fatti per stare insieme, ma lui per qualche strano motivo non voleva ammetterlo, dicevano  che era uno stupido perché non mi voleva e io ero una deficiente perché potevo avere altri ragazzi più carini e simpatici ma mi concentravo solo su uno che non era poi un granché. Era alto moro con gli occhi verdi e ben piazzato, il mio ragazzo ideale, ma non era solo questo che mi attraeva di lui; era semplicemente unico nei suoi modi di fare. Certo aveva anche dei difetti, per esempio era troppo lunatico, ma avevo imparato ad evitarlo o a non fare troppo caso a ciò che diceva in quei momenti oppure a volte si faceva sentire sempre, per un po’ spariva poi tornava, per me quel ragazzo era un grosso punto interrogativo. Eppure lo amavo, con tutti i suoi difetti, sì lo amavo perché dopo 5 anni non si può più definire una cotta o una sbandata.  

Mi piaceva troppo, ma quando glielo dissi  mi rispose con un bel “NO” secco. Questo successe prima che diventassimo amici e ormai, anche se non smettevo di amarlo, mi ero convinta(con mia grande disperazione) che tutto quello che faceva lo faceva solo da amico.

“Ciao Marty, Come va? Sei sparita dalla circolazione” Mi riportò con i piedi a terra.

“Eh…ho avuto da studiare, quest’anno ho l’esame, ma non ce la faccio più a stare in casa e quindi sono venuta a prendere un po’ d’aria, a vedere se la mia moto nuova…- calcai su queste parole in modo che Luigi, il meccanico ,mi sentisse – era pronta per essere portata nel mio box!” Urlai quasi le ultime parole mentre tentavo di ricordarmi come si respirava.

Non avrei voluto dirglielo ma ormai il danno era fatto…

Sapevo che avevo stuzzicato il suo interesse e mi dovevo preparare a qualunque battutaccia, che naturalmente arrivò.

“Finalmente cambi quel catorcio che ti ritrovi . Ti sei stancata di andare a 80 all’ora?” e scoppiò in una risata.

“Senti bello, Raffaello il motorello non lo prende in giro nessuno e comunque, tornando a discorsi seri…”

 “…e da quand’è che fai discorsi seri tu?” mi interruppe.

Mi stavo veramente innervosendo, avevo in tasca un accendino e stavo già immaginando a come usarlo su di lui, ma decisi di lasciar perdere. Non volevo finire in galera a 19 anni, per di più per colpa di un mostriciattolo.

Sorrisi fra me e andai avanti .

“L’ho presa perché il mio tipo  mi ha chiesto se lo potevo andare a trovare anche durante la settimana visto che lui lavora e non può muoversi- mentii spudoratamente –ma comunque ho visto che non è ancora arrivata la targa quindi ora è meglio che me ne vada… Ciao, ci si vede”

 Lo liquidai velocemente.

Mi voltai e feci un sospiro. Non feci in tempo a fare il primo passo che mi sentii rimbalzare all’indietro.

“Tu pensi di buttarmi lì una chicca come il fatto che hai un tipo e te ne vai?” Probabilmente si accorse di ciò che aveva detto solo dopo averlo detto perché lo vidi sorpreso per un attimo. Un attimo di esitazione. Questo mi fece sorridere. Il solito gelosone.

“Dai aperitivo in centro. Ci stai?…e poi è un mese che non ci si vede e in più…devo lasciare qui la moto e visto che ci sei tu perché non mi accompagni a casa, così non devo chiamare Enri.” Aggiunse.

“ Sì certo,-dissi ironica- vuoi anche guidare? Beh ti consiglio di chiamare Enri perché Raffaello fa solo gli 80…magari è troppo lento per te. Comunque niente aperitivo. Devo studiare, so che per te è un concetto difficile. Però le persone normali lo fanno, soprattutto quando hanno la maturità”.

”mmh…no penso che per tornare a casa vada bene.”  Disse ignorando completamente l’ultima parte del mio discorso. Stavo diventando sempre più acida. Non era da me.

Mi rubò le chiavi che ancora stringevo in mano  e accese.

Io ero allibita, ma come si permette quel…

“Dai salta su e muoviti che fra 3 ore ho gli allenamenti!”

Mi avvicinai al motorino e gli feci segno di spostarsi dietro. Stranamente mi ascoltò.

Il cuore mi batteva all’impazzata. Di lì a poco avrei avuto un collasso, mentre la lotta interna continuava dentro di me.  “la prossima curva buttalo giù”

“no, perché è così tenero?”

Con mia grande sorpresa mi cinse i fianchi invece di aggrapparsi alle maniglie laterali. Ma dovevo aspettarmelo. Era normale. Quando non ci vedevamo per tanto tempo diventava molto tenero e questo mi faceva sperare che forse forse mi voleva, ma non dovevo pensarci. E poi solo perché mi cingeva i fianchi…Stupida bambina che si illudeva!

“ Perché ha le mani sui miei fianchi? Mi stanno andando a fuoco!

“Tagliale quelle mani!”

Ok, ragazzi, tregua e fatemi pensare alla strada.

Perché ciò che faceva lui doveva per forza sembrare diverso e fuori dal comune?

   
 
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