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Autore: Clementine84    04/04/2022    0 recensioni
“E se Nick fosse la sua anima gemella e tu li avessi divisi? Se non riuscissero a essere felici con nessun altro e passassero la vita intera insoddisfatti? Sarebbe colpa tua”.
Brian e Evelyn sono migliori amici, ma questa loro profonda amicizia giustifica la decisione del ragazzo di mettersi in mezzo nella storia tra la ragazza e Nick?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brian Littrell, Nick Carter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 2 – The best of friends, like sister and brother

Settembre 1988 – Lexington (Kentucky)

“Avanti, datevi una mossa!” esclamò Brian, gli occhi fissi sulla TV che stava trasmettendo una partita di football tra i Cowboys e i Patriots.
Per quanto concentrato sull’azione, sentì qualcuno sbuffare alle sue spalle e si voltò per trovare Evelyn, la sua migliore amica, sdraiata sul divano, la testa a penzoloni verso il pavimento e le gambe in alto, appoggiate allo schienale.
“Che hai da sbuffare?” le chiese, leggermente infastidito.
Senza muoversi da quell’assurda posizione, in cui Brian si domandava come potesse essere comoda, la bimba rispose “Mi annoio”.
Il ragazzino alzò gli occhi al cielo, lasciandosi sfuggire un gemito. Ogni domenica era la solita storia. Lui voleva guardare la partita e Eve si lamentava perché si annoiava e voleva uscire a giocare.
Molto spesso, Brian la accontentava. Eve aveva un grande espediente su di lui, l’aveva sempre avuto, e ogni volta che gli puntava addosso i suoi occhioni celesti, rivolgendogli quello sguardo da cucciolo indifeso, lui non poteva fare altro che cedere a qualsiasi sua richiesta.
Non capiva come ci riuscisse, ma Eve aveva il potere di rigirarlo come meglio credeva.
Quella domenica, però, stava piovendo a dirotto e non c’era veramente nient’altro che due ragazzini di tredici e otto anni potessero fare, se non restarsene chiusi in casa a guardare la TV. E Brian voleva vedere la partita, quindi non avrebbe ceduto quella volta.
“Ti prego sis,” la supplicò “fammi guardare la partita, per una volta. Dopo possiamo fare quello che vuoi”.
Senza staccargli di dosso i suoi occhioni, la bambina scese dal divano facendo una capriola all’indietro e andò a sedersi sul pavimento accanto all’amico.
“Okay,” acconsentì “ma allora mi spieghi le regole, così posso seguire anch’io”.
Sorpreso, ma per nulla meravigliato, dal repentino cambio di idee dell’amica, Brian le sorrise e annuì. Poi iniziò una lunga e dettagliata spiegazione delle regole del football, con Eve che lo seguiva, attenta, annuendo di tanto in tanto e facendo una serie di domande pertinenti. Finita la spiegazione, i due amici continuarono a guardare la partita, Eve sempre più interessata e Brian che lanciava all’amica occhiate orgogliose ogni volta che lei commentava un’azione in maniera appropriata.
Quando il gioco terminò, con una vittoria schiacciante dei Patriots, che causò grande disappunto in Brian, Eve gli rivolse uno sguardo entusiasta e sentenziò “Sai che alla fine il football non è niente male?”
Brian rise e commentò “Io te l’avevo detto che era divertente, ma tu non mi dai mai retta”.
L’amica fece un sorrisino furbo e, invece di ribattere al rimprovero, annunciò “Voglio scegliere una squadra da tifare”.
Strabuzzando gli occhi, Brian domandò “Perché?”.
“Così la prossima volta posso partecipare” rispose lei, tranquilla.
Brian sorrise e annuì. “Giusto” concordò.
Si alzò e andò a prendere l’album di figurine del football che lui e suo fratello maggiore stavano collezionando. Tornato accanto all’amica, lo aprì sulla prima pagina, dove c’erano i nomi di tutte le squadre con i relativi loghi e, mostrandolo a Eve, iniziò a spiegare “Dunque, i più forti al momento sono i Bills e i Cowboys, ma anche i Patriots non sono male…”
La bambina puntò l’indice sulla pagina, indicando uno dei loghi.
“Chi sono quelli che hanno lo stemma con la bandiera dei pirati?” domandò.
“I Tampa Bay Buccaneers” rispose Brian.
Eve puntò gli occhi su di lui e Brian si accorse subito che era eccitata.
“Quelli” sentenziò.
Brian scosse la testa. “No”.
“Perché?” chiese Eve, spalancando gli occhioni celesti.
Brian sospirò. “Sis, non sai niente di football”.
“Mi hai spiegato le regole. È abbastanza per seguirlo” replicò lei, incrociando le braccia e rivolgendogli uno sguardo di sfida.
Brian la conosceva abbastanza bene da sapere quanto fosse testarda e che non era il caso di mettersi a discutere quando lo guardava così.
“Okay, te lo concedo. Ma i Buccaneers fanno schifo” cercò di farla ragionare.
Eve fece spallucce. “Non mi importa,” dichiarò “mi piacciono. Da oggi saranno la mia squadra”.
“Ma non vinceranno mai!” sbottò Brian, esasperato.
“Chi se ne frega” ribatté Eve, cocciuta.
Brian si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato. “Sei strana” commentò.
Eve sorrise. “Lo so”.
Scuotendo la testa, l’amico osservò “Non troverai mai un ragazzo così, lo sai vero?”
Non che a Eve interessasse trovare un ragazzo. Aveva otto anni, giocava ancora con le Barbie. E, anche se avesse voluto, Brian non avrebbe comunque permesso a nessun ragazzo di avvicinarsi alla sua sorellina. Non ancora, almeno. E per parecchio tempo.
Ma lui aveva tredici anni, invece, e le ragazze iniziavano a interessargli, quindi quel commento gli era uscito senza riflettere.
Eve non si scompose, si limitò a fissarlo e a chiedere “Perché? A te piaccio”.
Brian le sorrise e annuì. “Certo che mi piaci, ma sei la sorellina che non ho mai avuto. Io intendo una cosa romantica” chiarì.
Eve scrollò le spalle e, con un sorrisetto beffardo che le faceva luccicare gli occhi celesti, dichiarò “Vorrà dire che mi troverò un ragazzo carino a cui piacciano i Buccaneers, prima o poi”.
Brian scoppiò a ridere e, scuotendo la testa, mise da parte l’album, voltandosi verso l’amica e iniziando a farle il solletico.
Mentre Eve si contorceva, sotto le sue mani, ridendo di gusto e tentando di divincolarsi, Brian si ritrovò a pensare che era speciale e che si meritava solo il meglio dalla vita. Quando Eve avesse trovato un ragazzo che le interessava, quindi – tra molto, molto tempo – Brian si sarebbe premurato di assicurarsi che fosse quello giusto per lei, perché nessuno doveva permettersi di far soffrire la sua sorellina o avrebbe dovuto vedersela con lui.
E, anche se dubitava che sarebbe veramente riuscita a trovare un fan dei Buccaneers in Kentucky, se davvero, dopo un attento esame, si fosse rivelato quello giusto, Brian se lo sarebbe fatto piacere. Tutto pur di vedere felice la sua sorellina.

  
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