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Autore: ladypink88    06/04/2022    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Quella mattina la mente di Laura andava in modalità “pilota automatico”. Si sentiva decisamente giù di tono, ma non aveva alcuna intenzione di addormentarsi, voleva provare a resistere in modo da recuperare il sonno perso la notte successiva.

Si ritrovò in camera sua senza sapere che fare e questa cosa era molto rara per lei , ormai abituata ad una vita piuttosto movimentata tra lezioni da frequentare ed università.
Finchè non notò un plico di fogli che spuntavano tra gli appunti. Si ricordò immediatamente di cosa si trattava e li afferrò senza pensarci troppo.
Dopo mezzora era appoggiata sul suo letto leggendo con estremo interesse quei fogli che aveva stampato solo qualche settimana prima in occasione della sua gita improvvisata al lago Maggiore.

Come mai ho abbandonato questi documenti così importanti in un angolo della mia scrivania senza più riprenderli? Eppure queste informazioni sono importantissime per il mio problema!” pensò mentre si rimproverava.

Ma poi seppe immediatamente il motivo di quella sua totale distrazione. La ragione aveva un nome, capelli biondi e due occhioni azzurri che al solo pensiero le facevano battere il cuore.
Ripensò con trasporto a quando Manuel era venuto a cercarla al lago Maggiore, a come i due si erano ritrovati bloccati a Laveno e a come avevano trascorso la notte assieme.
Ripensò a quell’abbraccio inaspettato sul lungo lago dove si erano scontrati, a tutte le volte che lui era sempre lì con lei e per lei.

A piccoli passi Manuel era diventato una parte importantissima della sua vita, lo amava moltissimo e quel pomeriggio le venne in mente che avrebbe avuto un importante incontro con la sua mamma.
Desiderava che lui lo sapesse ed anche che fosse presente a quel confronto, sentiva che la sua presenza l’avrebbe rassicurata.

E perciò non perse altro tempo e gli scrisse un messaggio :

Ciao Manuel, come vanno le lezioni ? Senti, oggi dopo pranzo, mi vedrò con mia madre e anche con la tua per chiaccherare un po’ sul discorso delle gocce :  a quanto pare anche tua madre ha avuto un problema simile e Roberta sostiene che potrebbe essermi molto utile. Mi piacerebbe se potessi venire anche tu.
Laura”

Glielo inviò e riprese in mano i suoi fogli. Li scorse velocemente e una voce la colpì in particolare :

“PROGRAMMA DI SOSPENSIONE”

Si mise a leggere con attenzione e le sembrava tutto piuttosto complesso. A quanto pare tutte le gocce di quel tipo, le benzodiazepine, se usate senza criterio come aveva fatto lei, portavano ad una dipendenza, ma a quanto pare tutti quei programmi avevano una cosa in comune.
Si doveva passare da una benzodiazepina a breve emivita ad una a lunga emivita.
Rimase piuttosto perplessa . Non capiva esattamente cosa volesse dire.Prese l’astuccio con gli evidenziatori e per aiutarsi sottolineò le parole chiave cercando di capire cosa volesse dire.

Accese il suo portatile e andò a cercare queste due definizoni. Sentiva che si trattava di un concetto piuttosto importante : su google digitò le due espressioni di cui voleva meglio comprendere il significato.
“ benzodiazepina a breve emivita” e “ benzodiazepina a lunga emivita” e comprese che la prima indicava una durata d’azione più breve, in quanto dopo poche ore non vi sono più tracce nel plasma. La seconda invece stava ad indicare una durata d’azione più lunga ed una presenza più duratura nel plasma.

Comprese che vi erano decine di principi attivi, ma che se voleva uscire da questa dipendenza avrebbe dovuto cambiare principio attivo e iniziare ad utilizzarne uno che si chiamava diazepam.

Diede un’occhiata alla lunghezza dei piani di sospensione e non appena si rese conto della durata sgranò gli occhi.
40-60 settimane! Maledizione ma è tantissimo! Non ce la farò mai!”.

Laura iniziò a farsi prendere dallo sconforto, ma cercò di non farsi sopraffare dalle emozioni negative ed andò avanti con la sua lettura.
Apprese che c’erano due modi per uscire dalla situazioni di dipendenza da benzodiazepine in cui si trovava : una facile e veloce e l’altra più lunga e complicata.

La prima consisteva nell’entrare in una clinica specializzata e farsi “ ripulire” da tutte le sostanze dannose che erano entrate nel suo corpo.
La seconda invece era proprio il piano di sospensione che stava analizzando poco prima: lungo e complesso. E naturalmente non esente da effetti secondari.

Avrebbe voluto approfondire anche questi ultimi ma era già abbastanza turbata dalla lunghezza dei piani di sospensione che aveva scoperto poco prima e perciò saltò bellamente il paragrafo ripromettendosi di tornarci in un secondo tempo quando si sarebbe sentita pronta per farlo.

Ciò che più la stupì però fu la percentuale finale : chi si sottometteva ad una disassuefazione in clinica, nel 60% dei casi ricadeva nel problema.
Più dell’85% di chi invece riusciva nel piano di sospensione graduale si liberava per sempre del problema.

Un sorriso inconsapevole le si disegnò sul viso :

Deve essere un processo più consapevole credo, forse anche se è duro e complesso , se poi ci si libera per sempre del problema non tutto il male viene per nuocere.”

Rimise in ordine i fogli e li appoggiò sulla scrivania.

C’era un ultima cosa che voleva capire : quale fosse il principio attivo di quelle gocce che aveva sempre denominato “maledette”.
Prese in mano la boccettina e si accorse che il nome clinico dello xanax era “ alprazolam”.

Senza pensarci troppo andò a vedere di che tipo di benzodiazepina si trattava ed era a breve emivita, anzi tra i più brevi in assoluto.
Non riusciva a capire se questa cosa fosse un bene o un male. E l’avrebbe approfondito.

Giusto in quella il suo cellulare squillò e vide un messaggio.

Era di Manu.

Ma certo che ci sarò puffa. Fatemi sapere dove vi trovate e sarò lì. Un bacio”

Lei sorrise.
Lui riusciva sempre a strapparle un sorriso. Anche quando non ne aveva voglia. Era forse questo ciò che adorava più di lui.

Gli rispose con un semplice ma efficace :
“ Grazie Manu. Ti voglio bene!”

Sua madre bussò alla porta poco dopo :
“ Tesoro come va? Ti va bene se fra una mezzora usciamo per andare a pranzo con Anna? “ chiese attenta.
“ Certo mamma. Mi preparo”

E senza pensarci due volte aprì l’armadio per scegliere cosa indossare e iniziò a sistemarsi.

***

Grazie Manu! Ti voglio bene!”

Il biondino rimase per qualche istante osservando il messaggio .

Doveva avere una faccia da pesce lesso perché Serena gli chiese :

“ Ehy Manuel tutto bene? Per caso è successo qualcosa? “

Lui si riprese subito e rispose minimizzando :

“ No niente di che! Non appena finisce la lezione scappo a prendere il treno!”.

“ Immagino tu abbia gli allenamenti di pallanuoto!” si informò la biondina, mordendosi subito dopo la lingua poiché si era resa conto di aver fatto una domanda probabilmente troppo invadente.
Ma ormai l’aveva fatta e quindi tanto valeva.

“ Ehm no, in realtà vado da Laura, ha richiesto la mia presenza per una cosa importante direi e anche gli allenamenti vengono dopo in questo caso.” Ripose lui in modo gentile ma netto, dando l’idea di non voler fornire ulteriori informazioni.

Serena fu invasa da una strana sensazione di tristezza . Adorava la compagnia di Manuel e anche se per poche ore si era gustata ogni attimo insieme al bel biondino.
Ma insiema alla tristezza si fece sentire il solito ormai conosciuto senso di colpa nei confronti di Laura.

Come era ormai abituata a fare la biondina decise di andare oltre perché la riteneva la cosa migliore da fare. Indossò un sorriso di circostanza e sussurrò :
“ Capisco, salutamela tanto quando la vedi!” Lui sorrise in risposta.
Ma lei aggiunse : “ Che ne pensi di prendere un panino al volo prima di prendere il treno? “ .

Si morse la lingua per la seconda volta nel giro di pochi istanti.

Faceva fatica a gestire le sue emozioni dopo l’incontro con Alessandro e non capiva più se questo era un bene oppure un male.
Ma ormai, anche stavolta era fatta.

“ In effetti non è una cattiva idea! Di solito prendo un panino in un posticino vicino a Cadorna che fa delle cose molto gustose…se ti va possiamo andare assieme, dovrei avere abbastanza tempo” esclamò Manuel osservando l’orologio.
“ Certo volentieri!” annuì la biondina.

Mentre si incamminavano verso la stazione lui iniziò per primo la conversazione :
“ Sai , non ti ho detto nulla perché pensavo che avendo un po’ di tempo a disposizione avresti preferito pranzare in un posticino più elegante e con più calma…” confessò lui.
Lei lo osservò .
“ Uhm sì, però diciamo che Laura mi ha un po’ fatto scoprire che esistono dei posti interessanti anche se non sono eleganti, e a dire il vero ci ho preso gusto!” aggiunse lei.

Manuel sorrise al pensiero della sua morettina.


“ eh sì lei non so come faccia ma ha una sensibilità fuori dal comune…”

Proprio in quella arrivarono alla paninoteca . Un posto semplice e molto spartano con un paio di tavolini al sole a fianco della stazione.

“ Eccoci qui.Anche se l’apparenza non è delle migliori ti assicuro che i panini sono molto gustosi. Cosa desideri ? “ chiese lui.

Lei diede un’occhiata rapida al luogo. Sì, era decisamente molto spartano. E molto probabilmente non si sarebbe mai fermata se il biondino non glielo avesse raccomandato.
“ Panino caprese” rispose lei.
“ Un panino caprese ed uno speciale” disse Manuel al ragazzo che prendeva l’ordine.

Pagò e prese lo scontrino.

Serena prese lo zainetto e gli chiese :
“ Quanto ti devo?”

Lui la osservò con fare stranito.

“ E per che cosa? “
“ Bè ovvio, per il panino!” esclamò lei.
“ Ma figurati, dai siediti, così poi mi dici cosa ne pensi!”.

Non appena i panini furono pronti i ragazzi presero posto e iniziarono a gustarseli.

Serena era sempre un po’ imbarazzata nel momento in cui doveva mangiare qualcosa con le mani, ma si fece coraggio e a piccoli morsi iniziò ad assaggiare il suo panino.
Manuel aveva proprio ragione. Era decisamente gustoso! Sia il pane, sia la mozzarella che i pomodori avevano un ottimo sapore.

“ Davvero buono!” esclamò compiaciuta.

Manuel sorrise, ma non disse nulla.

Diede una rapida occhiata all’orologio e seppe che era ora di andare.

“ Devo scappare, grazie per la compagnia! “ la salutò velocemente e si avviò a passo rapido verso la stazione.

La biondina non aveva ancora finito il suo panino caprese.

Osservò la figura di lui finchè non venne inghiottita dal via vai della gente della stazione milanese.

Tra sé e sé sussurro :
“ Grazie a te Manuel , so che è sbagliato, ma non riesco a fare a meno di volerti bene!”.

Si sentì stupida e superficiale, ordinò una bottiglietta d’acqua e a piccoli morsi, continuò a gustarsi il suo delizioso panino.
 
Angolo dell'Autrice :
Cari lettori,
come sempre vi ringrazio tantissimo se siete arrivati a leggere fino a qui  e volevo dirvi che questa settimana ci sarà un doppio aggiornamento :)
Cosa ve ne pare delle scoperte di Laura sulle maledette? Cosa ne pensate dell'evoluzione di Serena? Pensiate anche voi che possa essere pericolosa ?
Vi aspetto come sempre nelle recensioni,
un grosso bacione,
Lady
 
 
 
   
 
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