Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Mr Crossover    07/04/2022    1 recensioni
Il più grande ladro del mondo e il detective più famigerato del Giappone. Due uomini che non si sono mai incontrati di persona, ma che conoscono le imprese l'uno dell'altro. Sebbene facciano mestieri diversi i due uomini e i loro amici saranno i soli a poter contrastare le ambizioni di un terribile gruppo, residuo di una storia segreta, che brama da tempo il dominio sul Giappone e sul resto del mondo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lupin III, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sentendo quel nome, Goemon era più confuso che mai. << Saisei? >>

<< Si. La storia di questo gruppo fu illustrata cinque secoli fa dal tuo antenato più grande. >>

<< Goemon Ishiwkawa I? >> intuì il samurai.

<< Esatto. Questo scritto è stato redatto dal tuo avo stesso. Lo aveva affidato al mio predecessore di quel tempo con la richiesta di non farne mai parola a nessuno. Per secoli abbiamo mantenuto la promessa... ma se Saisei è davvero tornata allora tu devi sapere. Ne vale il destino di tutti. >> disse il monaco progendogli lo scritto.

Goemon capì subito che la situazione era più grande di quanto pensava perciò non perse tempo e si mise a leggere il documento del suo avo:



"Dopo essere riuscito a derubare lo shogun, mi imbattei in un uomo incappucciato. Mi disse che poteva darmi l'opportunità di accumulare tutti i tesori che volevo per poi donarli a chi volevo in un mondo che mi sarebbe stato tollerante. All'inizio pensai fosse un folle, ma poi mi fece incontrare un suo alleato dotato di grande influenza: un consigliere fidato del giovane imperatore, Go-Yozei. Comprendendo che quell'individuo aveva davvero mezzi interessanti, decisi di volerne sapere di più e accettai il suo aiuto e quello dei suoi alleati. Anche se c'era qualcosa che non mi convinceva. Una notte mi fece condurre in una grotta nascosta tra i monti Hida. Al suo interno incontrai una folla di gente coi volti coperti da maschere. L'uomo con la maschera più grande avanzò verso di me e mi sottopose a una prova di passaggio: mi fece uccidere una donna che tenevano prigioniera. Ogni giorno ripenso spesso quel momento. Possano gli Dei perdonarmi, ma dovetti farlo. Perché se quel gruppo era formato da persone tanto influenti, avrei solo messo in pericolo me stesso e anche la mia famiglia se mi fossi messo subito contro di loro. Dovevo attendere l'occasione migliore. Superata la loro prova, il granmaestro mi accolse nel suo gruppo: Saisei. Il loro scopo era rovesciare l'Impero in modo che sotto di loro tutti gli uomini potessero vivere in equal misura. Il loro scopo sembrava nobile ma, dopo quello che mi avevano fatto fare, non ne ero così certo. Per un anno intero continuai a rubare non solo per i poveri, ma anche per Saisei, continuando a fare sacrifici innocenti ogni mese. Questa vergogna mi macchierà per sempre, ma dovevo scoprire il loro piano. Dopo avermi spinto a sacrificare un altro innocente, quei folli mi mostrarono una porta chiusa da una serratura rotonda. Utilizzando un ciondolo nero su cui era incisa una fenice che risorgeva dalle ceneri aprirono la porta e rivelarono una roccia nera come la pece, ma con la lucentezza di un gioiello. Il granmaestro e i suoi discepoli migliori mi dissero che quella pietra era il mezzo del loro trionfo. Venne trovata tempo prima dal fondatore della loro setta in un enorme voragine vicino al loro nascondiglio e dopo aver assistito a qualcosa di orribile: ogni essere vivente passato vicino a quel luogo era morto con il sangue che gli usciva dagli occhi e dalle orecchie. Ora la roccia è inoffensiva, ma i membri di Saisei mi dissero che, grazie al mio talento, presto avrebbero avuto ciò che gli serviva per incrementare il potere della pietra e rovesciare così l'impero. Non potevo permetterlo, avevo già versato troppo sangue innocente per compiacere Saisei, non potevo avere quello di altri milioni sulla coscienza. Perciò escogitai un piano per fermare la setta e fare in modo che la loro terribile arma non veda la luce: non riuscì a scoprire l'identità degli altri membri del gruppo, ma avevano commesso un errore nel rivelarmi quella del consigliere corrotto, quindi raccolsi in segreto delle prove per incastrarlo e, col aiuto di un mio grande amico che studiava per essere consigliere, le feci recapitare all'attenzione dell'imperatore. Go-Yozei fece subito giustiziare il traditore e radunò un contingente per attaccare Saisei di sorpresa nel loro covo. Non comprendendo come fosse morto uno dei loro, la setta fece radunare i suoi membri per scoprire chi li avesse traditi, ma prima che potessero interrogarmi l'attacco iniziò. Mentre i soldati massacravano e arrestavano la maggior parte dei membri, io riuscì ad avvicinarmi di soppiato al granmaestro per sottrargli il medaglione e a fuggire nelle ombre. Mentre l'imperatore e i suoi uomini terminavano la mattanza, decisi di affidare il medaglione all'amico che mi aveva aiutato. Gli avevo già confidato tutto quello che avevo fatto e, come rispetto per i miei sacrifici, mi promise che nessuno avrebbe mai trovato il medaglione. Adesso trascorro le mie giornate continuando la mia missione di aiutare i poveri, ma spero con tutto il mio cuore che il medaglione non venga mai ritrovato. Avrei potuto gettarlo nelle acque o seppelirlo, ma qualcosa mi diceva che forse non era finita: la follia si diffonde ovunque come una malattia e la brama di potere di Saisei poteva aver attirato a sé altri seguaci per la sua causa di cui io potrei non essere a conoscenza. Se ho ragione, allora non si fermeranno davanti a niente pur di recuperare la loro arma e il medaglione potrebbe essere ciò che servirà a fare in modo che quella pietra venga distrutta per sempre. Chiunque legga questo scritto spero possa comprendere il mio rammarico e che trovi in cuor suo la forza di perdonare i miei crimini per mano di Saisei. Non riuscirò mai a perdonare me stesso, ma il fatto che l'abbia fatto solo per proteggere i miei cari e che, alla fine, abbia deciso di agire non solo per il bene di pochi, ma per quello di tutti, riesce a ridarmi la pace.

- Goemon Ishikawa I, 1593"



Dopo aver letto tutto questo, Goemon rimase stravolto nel profondo. Il suo avo più rispettato si era macchiato di sangue innocente pur di proteggere la sua famiglia fino al momento in cui non avrebbe salvato tutti da questo gruppo che, a quanto sembra, era in parte sopravvissuto per cinque secoli.

<< A quanto pare gli attuali membri di Saisei si sono fatti vivi e stanno cercando di terminare il loro piano. >> dedusse il sacerdote.

"Quindi Lupin e gli altri possono esserci andati di mezzo." rifletté Goemon ripensando alla notizia della morte del ministro Yamamoto e che Lupin era considerato colpevole.

<< Con la marcia del progresso ottenuta in tutti questi anni dalla civiltà, ora saranno di certo molto più pericolosi di quanto il tuo avo temeva, e che non hanno mai dimenticato il suo tradimento. Ecco perché hanno cercato di ucciderti: per vendicare i loro predecessori. >>

<< E come se non bastasse hanno la mia zantesuken. >> valutò Goemon stringendo il pugno per molti motivi: in parte provava compassione per ciò che ha passato il suo avo pur di fermare la setta Saisei del suo tempo; e dall'altra, il pensiero che gli attuali membri volessero usare la sua spada per scopi ignobili, gli faceva riempire il cuore di rabbia.

<< Per riscattare la memoria del mio avo, io li fermerò. Egli aveva cercato di farlo in passato, io terminerò il compito. >> annunciò Goemon determinato.

<< Rifletti, ragazzo. Sei sopravvissuto per miracolo e hai perso la tua spada. Come pensi di affrontarli se dovessero usarla contro di te? >> gli chiese l'anziano.

<< Io non lo so. Ma questo è il mio dovere. In un modo o nell'altro io devo intervenire. >> ribatté Goemon.

Il vecchio si mise a riflettere finché non gli venne un idea << Forse posso darti una possibilità. Ma non ti assicurò niente. Tutto dipenderà da te. >>

<< Di che si trattata? >>

In tutta riposta il monaco andò a prendere da uno scrigno un antica e bellissima spada giapponese. Goemon fissò quell'arma incuriosito.

<< Questa... apparteneva a lui. È la spada che ha accompagnato il tuo avo nelle sue avventure. Dopo la sua morte, venne ritirata dai nostri predecessori per preservarne il ricordo insieme a tutti i segreti della tua famiglia. Non è potente come la tua zantesuken, ma lo è abbastanza per darti una speranza. >> spiegò il prete porgendo l'arma a Goemon che lentamente la prese in mano e la sguainò dal fodero: la lama rifletteva la luce con un bagliore leggero ma chiaro, nonostante i secoli era stata curata molto bene. Goemon non riusciva a credere che avrebbe usato la stessa arma del suo avo più idolatrato, anche se era la stessa arma che aveva ucciso tanti innocenti per mano di Saisei. Tenerla nella mano gli faceva sentire una forza nuova, come se lo spirito del suo antenato si stesse manifestando in lui dandogli il coraggio necessario per affrontare il difficile compito che lo attendeva.

"Grazie, mio avo. Il tuo altruismo mi darà la forza necessaria per fermare Saisei una volta per tutte. E ti prometto che il tuo sacrifico non sarà stato vano"



Qualche momento prima, a Tokyo, Lupin, Zenigata e Saeko si erano rifugiati in un vicolo pe riparlare indisturbati.

<< Tu sei certo che la Technoimp è sfruttata da quel tipo? >> chiese Saeko a Lupin mentre cercava di riprendersi dal dolore ricevuto nello scontro precedente.

<< Temo di si. Il che vuol dire che ovunque ci sia una telecamera della Imp lui potrà vederci e, da quanto ho visto, è molto abile ad usarne il sistema. Inoltre, dopo quello che è successo, Nakamura sarà di certo compromesso e non sarà più in grado di aiutarci. Direi che per mettere fine a tutto questo non abbiamo altra scelta . >> dedusse Zenigata scoraggiato guardando poi Lupin. Saeko capì subito a cosa pensava il suo amico.

<< Vorresti collaborare con me, vero? >> comprese Lupin incrociando le braccia.

<< Per quanto l'idea mi disgusti, non vedo altro modo per uscirne. D'altronde abbiamo lo stesso obiettivo. Ma non illuderti: una volta finita questa storia, io ti sbatterò dentro. >>

<< Eheheheh. Mi pare ovvio, Zazà. Sempre meglio che essere accusato di omicidio. >>

<< Allora siamo d'accordo? >>

<< Ma certo. Parola di Lupin. >>

Saeko non sapeva se fidarsi davvero di Lupin, ma qualcosa le diceva che la faccenda poteva essere davvero più seria del previsto e in quanto tutrice della legge avrebbe dovuto fare il necessario.

<< E va bene. Ma solo finché i nostri scopi coincidono. >> disse seria la ragazza << Prova a fregarci... >> e gli punto uno dei suoi coltelli alle parti basse <<... e dirai addio allo spasso. >>

<< O-ok, ok. Non serve minacciare così. Farò il bravo. >> reagì Lupin intimidito dal atteggiamento di Saeko.

<< O... Ora vorrei sapere cosa ha scoperto City Hunter. >>

Zenigata e Saeko non rimasero tanto sorpresi nel sapere di questo. << Allora è vero: la segretaria di Yamamoto è davvero Fujiko Mine. >>

<< Oh, allora l'avevate davvero riconosciuta. >>

<< Già. Speravamo che ci conducesse da te, ma dato che dovremo collaborare non credo sia più necessario perciò niente segreti tra noi, chiaro? >> intervenne Zazà.

<< Va bene, paparino. Allora che stanno facendo in questo momento City Hunter e la figlia di Yamamoto? >>

Saeko apri il telefono e trovo un messaggio riservato di Ryo. << Stanno andando a incontrare un certo Kendo Inoue. Anika ha detto che era un grande amico di Yamamoto e che pare abbia creato lui la cosa che avevi sottratto prima dell'omicidio, Lupin. >>

<< Molto interessante. >> disse Lupin con le mani in tasca, mentre Zenigata temeva che Saeba si stesse dirigendo in una trappola.

<< La Imp ha piazzato telecamere ovunque. Se Hunter e le ragazze hanno scoperto una pista allora li staranno tenendo d'occhio. Dobbiamo avvertirli. >> propose Zazà.

<< Non serve... Il messaggio dice che per precauzione Hunter ha chiesto a Falcon di venire a coprirgli le spalle. Avrà di certo fiutato un possibile pericolo. >>

<< Però. Allora è davvero sveglio. >> constatò Zazà.

Lupin invece stava architettando qualcosa. << Dunque non ci resta che che trovare un punto dove incontrarci tutti. Seguitemi. >>

<< Niente scherzi. >> ribadirono insieme i due ispettori.

<< Ma no, tranquilli. >> e i tre si avviarono.



Poco dopo aver spedito il messaggio a Saeko, Ryo e le ragazze giunsero in una casa di collina.

<< È questo il posto? >> chiese il detective ad Anika.

<< Si. Non è cambiato tanto. >>

Il posto era modesto, ma ben messo, il proprietario ne aveva davvero cura.

Anika si avvicino alla porta e suono al citofono. Dopo un attimo rispose l'uomo dall'altra parte. << Non sto aspettando nessuno. Andatevene. >>

"Wow. Che persona accogliente" commentarono Kaori e Fujiko.

<< Signor Inoue, sono Anika Yamamoto. Si ricorda di me? Mi ho padre mi ha presentato a lei quand'ero piccola. >>

Dall'altra parte ci fu un silenzio diffidente poi venne fatta una strana domanda << Che acconciatura avevo quando mi hai incontrato? >>

<< Cavolo. Questo tipo non manca di certo in prudenza. >> sussurrò Kaori a Ryo.

<< Dev'essere perché qualcuno lo sta cercando. >> dedusse il pistolero.

Anika ci penso un attimo e poi ricordò << Non aveva nessuna conciatura allora. Era completamente calvo. >> la porta venne aperta e i quattro ragazzi entratono nell'abitazione. Anche l'interno della casa era ben ordinato. Inoue ci teneva davvero all'ordine domestico.

Dopo aver ammirato vari mobili, dalle scale videro scendere lentamente un uomo di mezza età con pochi capelli grigi sulla testa con un leggero pizzetto e vestito modestamente.

<< Signor Inoue. >> disse Anika guardandolo come i suoi compagni.

<< Anika... sei cresciuta tanto. >> ripose l'uomo sorridendo dopo averla scrutata bene. << E loro chi sono? >> chiese poi notando gli altri tre.

<< Non si preoccupi. Sono amici miei, mi aiutano a scoprire chi ha ucciso mio padre. >>

Inoue li osservò bene con un po' di sospetto.

<< Salve. Io mi chiamo Kaori, lei è la segretaria del ministro Yamamoto, miss Okada, e lui è il mio partner City Hunter. >> si presentò la rossa con tutta la sua cortesia.

<< City Hunter? Ho sentito parlare di te. Ma questo non significa che mi fido. Dopo la morte di Oniji, la mia diffidenza verso gli stranieri non è mai stata più grande. Datemi un motivo per farvi stare in casa mia. >>

Ryo si seccò di questa diffidenza sospettosa perciò andò al punto << Lei ha creato una chiave che apriva lo scompartimento di un tesoro che stava cercando Lupin, ma che era anche l'obbiettivo del vero assassino del ministro. Vorremmo sapere di che si tratta in modo da poter risalire al colpevole >> disse mostrando una foto stampata della chiave da Fujiko in precedenza.

Vedendo il ciondolo, Inoue assunse un aria quasi di sconforto poi estrasse un telecomando dalla tasca. << Uscite da qui, ora! O farò saltare il pavimento sotto di voi. >>

Kaori si spaventò "Ha messo dell'esploviso sotto il pavimento? Questo è pazzo!"

<< La prego, Inoue... Tanaka. La prego, deve fidarsi di noi. Altrimenti uccida solo me, ma non faccia del male ai miei amici >>

Sentendo queste parole Hunter pensò "Tanaka? Si chiama Tanaka? Ma come... " Kaori e Fujiko invece rimasero di stucco dallo spirito di sacrificio di Anika.

<< Come fai a... >> chiese Kendo

<< Avevo sentito di nascosto mio padre chiamarla così mentre le parlava di una cosa molto importante. Non so perché ha usato un nome falso, ma mio padre di fidava di lei è perciò ho voluto preservare la sua riservatezza in suo onore. La prego, può fidarsi di noi. Ci aiuti. >> lo interruppe Anika finendo per poi inginocchiarsi a lui implorante.

L'uomo fu ammirato dalla nobiltà d'animo di Anika. "Oniji, tua figlia è davvero straordinaria." e mise via il telecomando. << Va bene. Parliamo. >>

<< Prima vorrei chiederle una cosa: lei è per caso Motoi Tanaka? >> chiese Ryo.

Sentendo quel nome l'uomo divenne amareggiato. << No. Il mio nome è davvero Kendo. Motoi... era mio fratello. >>

I quattro ragazzi divennero più incuriositi da ciò che avevano appena sentito. << La prego ci spieghi tutto. >>

Kendo fece accomodare tutti e iniziò la spiegazione << Fin da piccoli, io e mio fratello fummo educati da un gruppo misterioso che ambisce, ancor oggi, a sottomettere il mondo per garantire la pace a prezzo della libertà. Si fanno chiamare Saisei. >>

Tutti ascoltarono il racconto con molta attenzione.

<< Mentre Motoi veniva istruito sulla politica, io venni istruito sull'artigianato. Il mio incarico era avvicinarmi agli imperiali per trovare lo scomparto segreto della camera delle riunioni, in modo che potessi costruire una chiave per aprirlo. Motoi invece aveva il compito di coprire le mie mosse. Saisei era riuscita a scoprire da tempo il nascondiglio del medaglione, ma non era mai riuscita ad avvicinarsi abbastanza per valutare la cosa. Cinquecento anni fa, quando la sua influenza era potente, venne tradita da Goemon Ishiwaka I che la fece scoprire dall'imperatore Go-Yozei. Da allora vollero secoli affinché trovasse i mezzi necessari per tornare a colpire. E quel momento era giunto. Per riuscire ad avvicinarmi alla serratura feci amicizia con tuo padre, Anika... Ma poi, passando il tempo con lui, compresi che non era giusto imporre la volontà sugli altri. Era solo un'altra forma di tirannia. Quando completai la chiave... decisi di informare Oniji del pericolo che correva l'impero e gli affidai la chiave affinché la nascondesse. >>

<< Mio padre sapeva di questa Saisei? >> dedusse Anika sconfortata da queste rivelazioni.

<< Si, ma non aveva i mezzi per incastrarli. Avrebbe solo messo in pericolo te e tua madre. Così decise di affidare il segreto a te dopo averlo prelevato. Sperava che, in questo modo, Saisei avrebbe creduto che il segreto fosse perduto, ma si era sbagliato. Ciò che non mi aspettavo che sarebbero giunti a questo... A ucciderlo... pur di proseguire la loro missione. Mi dispiace molto, Anika. Mi spiace che tu ti sia dovuta caricare un peso del genere, ma voglio che tu capisca che tuo padre lo ha fatto solo per proteggere te e tutto il mondo. Era suo dovere in quanto prossimo imperatore. >> concluse Kendo profondamente desolato.

Anika sentì i suoi occhi inumidirsi e si rese conto di essersi portata dietro ciò che Saisei desiderava.

Ryo si immerse nei suoi pensieri "Quindi non sapevano che era Yamamoto a nascondere la chiave... fino agli ultimi giorni. Ma allora Lupin..." un mucchio di ipotesi si formularono nella sua testa.

<< Se suo fratello era venuto a conoscenza della rete segreta di passaggi per fare in modo che Saisei si spostasse senza problemi nel palazzo imperiale, allora perché lo hanno ucciso se è stato lei ad averli traditi? >> chiese poi Ryo.

<< Non erano stati loro. Lo uccisi io. >> ammise Kendo, sempre più demoralizzato. << Cercai di convincerlo della follia della causa di Saisei. Ma lui mi vide come un traditore, e non esitò a cercare di uccidermi. Così, per difendermi, presi la pistola... e ho premuto il grilletto... >> si toccò le tempie per il dolore di quel ricordo. << Ah... se solo fossimo stati più uniti come fratelli... forse ci saremo compresi e lui e Oniji sarebbero ancora vivi. >>

<< Non ne sono certa. Se quelli di Saisei sono davvero così spietati, allora vi avrebbero dato la caccia fino in capo al mondo. >> cercò di consolarlo Kaori. Fujiko invece aspettava la parte in cui avrebbero parlato del segreto.

<< È vero, cara. Ma almeno, Anika avrebbe ancora suo padre. Sarebbe stato meglio se non mi avesse mai conosciuto. >>

<< Non dica così. Ha scelto di proteggere tutti in nome di un amicizia sincera e questo le fa molto onore >> gli fece notare Ryo sorridendo. Kaori fu felice nel vedere questo gesto da parte di Ryo, le faceva ricordare perché era tanto affezionata a lui malgrado le sue debolezze con le donne.

<< Può dirci qualcosa riguardo gli altri membri di Saisei? >> chiese poi Ryo tornando serio << Chi sono? Chi li comanda? >>

<< Saisei non ha più eletto un granmaestro da cinque secoli. Fino ad oggi è comandata, di generazione in generazione, da tre capi che stabiliranno il nuovo capo supremo solo dopo che avranno recuperato il loro tesoro. Si trovano ovunque nella società e possono essere chi meno vi aspettate. Ma, una volta, sono riuscito a incontrare uno di loro. È un attuale consigliere de... >>

Ryo percepì qualcosa e la riconobbe al volo << Attenzione!! >>

BANG

Una volta passato lo sparo, Kendo Tanaka cade all'indietro con una buco nella fronte. Anika si tappò la bocca per lo shock, mentre Ryo si voltava verso il punto da dove erano giunto il colpo. Ed ecco che li, esattamente dietro di loro, ci fu nuovamente l'uomo misterioso con la sua armatura e una pistola fumante in mano

<< Il traditore è morto. Ora tocca a voi. >> disse freddamente.

<< Sei un membro di Saisei? >> gli chiese Saeba col suo revolver puntato contro di lui.

<< Eheheh. Si, lo sono. Non ho ragioni per negarlo. È un vero piacere City Hunter. E complimenti. Non solo ci hai condotto da un traditore, ma ci hai fatto scoprire chi custodisce il nostro segreto. Perciò ora non ci servi più. >> e cominciò a sparare verso Ryo, le ragazze si misero al riparo. Kaori prese Anika e la portò dietro un divano dopo averlo ribaltato. << Resta qui. Non deve prenderti. >> e tiro fuori una pistola nascosta pronta a battersi cercando di colpire di sorpresa il nemico, mentre Ryo cercava un punto vulnerabile dove sparare.

<< La tua amica è coraggiosa, peccato però... >> dall'ingresso fecero irruzione altri uomini mascherati e armati. Non erano corazzati come il leader, perciò dovevano essere soldati minori. << Che neanch'io sia venuto solo >>

"Oh, cazzo." pensò Kaori allibita.

"Ma possibile che mi caccio sempre in queste situazioni?" si disse invece Fujiko.

<< Uccidete le donne, ci serve solo la ragazzina. Ad Hunter ci penso io. >> e la sparatoria ricomincio più forte prima. Da una parte Ryo continuava a combattere col membro di Saisei, mentre Kaori cercava di respingere i suoi scagnozzi.

<< Dannazione. Ma quanti sono? >> si lamentò ricaricando la pistola.

"Ah, di questo passo non ne esco viva nemmeno io." ammise Fujiko estraendo la pistola che teneva sotto la gonna e cominciando a sparare anche lei.

<< Da quando porta una pistola? >> chiese Anika sopresa.

<< Autodifesa, Anika. Una ragazza come me deve sempre sapersi difendere. >> rispose Fujiko ghigniando per essere convincente.

Dopo averla vista fare secco qualche uomo, Kaori commentò sospettosa << E da quando una segretaria frequenta un poligono di tiro? >>

<< Eheheh. Un mio hobby >>

"Ma questa mi crede una stupida?" Kaori si mise tra Fujiko e Anika in modo che non facesse mosse improvvise con la ragazzina.

"Credi di potermi fregare, rossina? Ti sbagli di grosso." commentò stizzita Fujiko guardando in avanti.

<< Anika, guardaci le spalle. >> ordinò poi Kaori tenendo la mira alta. Anika di limitò ad annuire per quanto era preoccupata.

Il duello di Ryo continuò incessante: il suo avversario era davvero abile, ma per darci un taglio e andare ad aiutare Kaori e le altre, il pistolero cercò di colpire il nemico in uno spazio nelle placche, "Questo lo sentirai."

Ma, prima che il colpo partisse, un proiettile gli ferì la mano facendogli sbagliare mira. La pistola gli volò via.

<< Ryo! >> esclamò Kaori preoccupata.

"Incredibile. Ha previsto la mia mossa." dedusse Saeba impressionato tenendosi la mano col suo revolver per terra.

<< Ora muori. >>

Kaori reagì d'istinto lanciando verso il tipo un pezzo staccato del divano in modo da distrarlo. Ryo ne approfittò al volo per caricarlo e spingerlo in un altra stanza della casa dopo averne sfondato la porta con la corsa disarmandolo allo stesso tempo.

Ora che era da solo con lui, Ryo poteva combattere senza preoccuparsi che qualcuno gli sparasse alle spalle. Dal momento che l'armatura era molto solida, ciò che poteva fare era stordirlo con una presa, cosi cercò più e più volte di agguantare il nemico verso il collo, ma quello era molto abile anche nel corpo al corpo e lo respingeva con calci e pugni. Ryo però riusciva sempre a reagire usando oggetti contendenti che trovava per colpirlo tra le placche.

Le ragazze invece se la stavano vedendo male. Erano arrivati altri rinforzi. << Merda! Sono quasi a secco! >> informò Kaori caricando l'ultimo caricatore.

<< Anch'io. >> disse Fujiko anche lei nervosa.

"Oh, papà, ma ne valeva davvero la pena!" si disse invece Anika stufa di quella situazione.

In quel momento degli spari di grosso calibro e a ripetizione cominciarono a farsi sentire. << Ora hanno portato l'artiglieria pesante? >> si lamentò Fujiko.

Kaori invece sorrise << No. È la nostra cavalleria. >>

A sparare con un mitragliatore non era uno dei nemici, ma Falcon in persona che era entrato finalmente in azione cogliendo di sorpresa gli intrusi che si accorsero di lui solo quando la metà di loro era già morta. Kaori non perse tempo a coprire le spalle all'amico sparando a quelli che cercavano di reagire.

Dall'altra stanza, Ryo sentì tutto e comprese che le ragazze erano al sicuro. Dopo aver preso un pezzo di legno scheggiato della porta, formato dalla precedente collisione, riuscì a ferire il nemico alla gamba in un punto scoperto dalle placche.

<< AGH! >> fece l'avversario piegandosi. Ryo lo prese subito da dietro e lo sottomise stringendogli la gola.

<< Accidenti. Che faticaccia. >> sospirò Saeba per poi trascinare il nemico nell'atrio dagli altri che avevano fatto piazza pulita.

<< Grazie mille, Falcon. >> disse all'amico dopo aver recuperato il suo revolver.

<< Tsk. Ho solo salvato Kaori. Miki sarebbe molto triste se le fosse capitato qualcosa. >>

<< Oh, ma quanto sei carino. >> lo prese in giro Kaori.

<< Già, un vero tenerone. >> si unì Saeba. Falcon si irrritò un po', ma rimase calmo.

<< Quello è il loro capo? >> chiese poi l'ormone indicando l'avverario di Ryo.

<< Già. Voglio proprio vederlo in faccia. >> e si appresto a rimuovergli l'elmo. Anika era impaziente, quello poteva essere l'assassino di suo padre e, chiunque fosse, avrebbe fatto di tutto per consegnarlo alla giustizia.

CLICK

<< Ma che... >> Falcon si volto e vide due uomini puntare le pistole verso Ryo. << Attento! >> e si getto verso Ryo spingendolo via beccandosi una pallottola nel braccio destro e l'altra in un fianco.

<< FALCON! >> reagì sconvolta Kaori. Ryi prese subito la sua arma e fece secchi i due individui nonstante la mano ferita.

<< Falcon. >> disse valutando le sue condizioni.

<< Gnh. Sono vivo... Ma non posso battermi così>> rispose il gigante .

<< Non dirmi che c'è n'è sono ancora altri. >> pregò Kaori sperando con tutto il cuore di sbagliarsi.

<< Spero di no. Portiamo, Falcon fuori di qui, presto. >> rispose Ryo riprendendosi il suo revolver.

<< Non credo proprio. >>

<< Un altro? Ma che diavolo succede? >> Kaori non ci capiva più niente.

<< Possibile che... >> a Ryo tornarono in mente le parole di Kendo su i tre favoriti di Saisei che guidano il gruppo. << Voi siete due dei tre capi, vero? >>

Il nuovo nemico rise << Considerate questa scoperta il vostro regalo d'addio. Sai, City Hunter, io e i miei fratelli abbiamo sempre ammirato te e le tue imprese. Potremo concederti di vivere a patto che Anika Yamamoto ci consegni all'istante la Fenice Oscura. >>

Ryo, Falcon, Kaori e Fujiko guardarono Anika che si sentì con le spalle al muro. << Abbiamo sentito ciò che ha detto Tanaka. Tu hai ciò che ci appartiene. Conseganci il medaglione e tu e i tuoi amici vivrete. >>

<< Non farlo, Anika. Sono degli assasssini. >> le disse Kaori fingendo di avere la pistola carica.

<< Io... non voglio più perdere qualcuno. Che senso ha rischiare la vita per questo? >> rispose Anika considerando che forse non valeva davvero la pena proteggere quel segreto.

<< È meglio che sia tu a portare questo segreto piuttosto che farlo finire in mani sbagliate come le loro. Ciò che vogliono è fare del male alla gente. Tuo padre non lo approverebbe. Non dimenticare che ha rischiato la vita pur di proteggere non solo il paese, ma tutto il mondo. Non lasciare che il suo sacrifico sia stato vano. Se io dovessi dare la vita per proteggere chi mi è caro, allora lo farei eccome. Capsico non vuoi perdere nessun'altro, ma la tua coscenza non sopporterebbe di avere addosso milioni di vite. Questa sarebbe una cosa davvero inaccettabile, credimi. Se dobbiamo morire, lo faremo perciò che è giusto. >> intervenne Ryo con tono risoluto. Le sue parole illuminarono parecchio Anika che senti le sue incertezze cancellate da una grande rivelazione. Nelle sue condizioni Falcon sorrise in pieno accordo con Hunter, mente Il tipo corazzato invece rimase impassibile.

<< Non lo avrete mai! Mio padre è morto da eroe, e farò onore alla sua memoria. >> rispose infine Anika trovando coraggio.

<< Aaaa.... Stupidi idealisti. Ecco perché questo mondo è imperfetto. Ecco perché ha bisogno di correzione. Troppi fanno di testa loro. >>

<< E voi invece sareste perfetti? Che idea banale. Piuttosto che vivere sottomessi da voi, preferiamo morire percio in cui crediamo! >> Ryo gli puntò l'arma adosso, determinato come le sue amiche.

<< E così sia! >>

Altri sei uomini fecero irruzione e ripresero a sparare. Mentre Ryo cercava di contrastarli, le ragazze riuscirono a portare Falcon nel retro della casa.

<< Dite che se la caverà? >> chiese Fujiko.

<< Certo, non sarà uno psicopatico corazzato ad ammazzarlo. >> rispose Kaori.

Un altro scagnozzi, però, in quell'istante, sbucò fuori e si apprestò a sparare a Kaori. La ragazza non aveva niente per difendersi, perciò inizio a temere che per lei fosse la fine quando un altro sparo arrivò dalle loro spalle uccidendo il nemico.

<< Ma chi... >> disse Kaori voltandosi come le altre.

A sparare era stato un uomo sorridente con in pugno un revolver e vestito di giacca e pantaloni neri, e con un cappello che gli copriva gli occhi.

"Jigen?!" pensò Fujiko sbalordita. Non sapeva nulla delle ultime mosse di Lupin, ma del resto era ovvio: non potevano rischiare di compromettere la sua copertura, però non si sarebbe aspettata che Jigen sarebbe apparso così proprio nel momento del bisogno.

<< State bene, ragazze? >>

"Ma quello non è..." a Kaori torno in mente la descrizione di Zenigata riguardo i complici di Lupin, e l'uomo che aveva davanti corrispondeva perfettamente a una di esse "Jigen Daisuke! L'amico di Lupin! Ma come sapeva che eravamo qui? E perché ci ha aiutate?"

<< Dunque... Stavi controllando il retro? Potevi fare in modo che non mi sparassero. >> disse invece Falcon irritato.

<< Sei vivo, no? E poi qualcuno doveva sgomberare la via di fuga. Le spiegazioni possono aspettare. Fujiko, porta tutti all'auto. È nel mezzo della radura. >>

<< Fujiko?! >> reagì Anika guardando la segretaria. << Allora è sempre stata una commedia la sua? >> pretese una riposta.

<< Emh...Jigen, ma sei diventato stupido a smascherarmi così!? >>

<< Le cose sono cambiate. Ormai non serve avere segreti. Ti spiegherà tutto Lupin. Ora andate alla macchina tutti e quattro. Se tra dieci minuti non mi faccio vivo, andate via. Tu sai dove andare, Fujiko.>> ordinò il pistolero ricaricando il revolver.

<< Lupin? Ci vuole incontrare?! >> Kaori non aveva parole, proprio come Anika. Va bene che era innocente, ma ricevere un invito così da un tipo come lui era comunque pazzesco.

<< Andate! Io do una mano a City Hunter. >>

<< Ryo... >> Kaori si ricordò solo ora che l'amico era da solo contro quel mascherone e i suoi uomini. << La prego, lo aiuti. >> e detto questo lei e i suoi compagni si diressero verso la macchina.

Mentre correvano Fujiko pensò "Uh. Kaori ci tiene davvero a quel tipo. Io però non so se ne valga davvero la pena."

Ryo era riuscito a fare fuori un paio di uomini, ma per il loro comandante era tutto diverso. Sebbene portasse una spada alla schiena, usava solo le pistole per rispondere agli spari di Saeba.

"Perché si è portato dietro quella spada? Vuole avvicinarsi a me per infilizarmi? Non so quanto sia abile con quella, meglio che lo abbatta prima che mi arrivi vicino, anche se con la mano ferita... non riesco a sparare bene."

Il su occhio cade sul mitragliatore di Falcon che era stato lasciato lì, per fortuna era caduto in un punto coperto e nessuno dei nemici lo aveva notato.

"Devo prenderlo."

Si getto velocemente facendo capriole per evitare proiettili giungendo infine verso il fucile. Lo prese al volo e si mise a sparare facendo secchi altri uomini, spingendo altri a indietreggiare.

<< Ti piace il gioco pesante? >> il preferito di Saisei impugnò la spada. << Come vuoi. >>

Un fendente volò nell'aria... E il mitragilatore di Falcon finì tranciato in due.

"Ma che cazzo..." Ryo era rimasto amutolito, ma si accorse subito dopo che un altro fendente stava per essere lanciato, così si abbassò per evitare l'attacco e cercò di sottrarre al nemico la spada con uno sparo, ma quello riusciva a deviare ogni proiettile roteando la spada stessa.

"Per difendersi dagli spari non può attaccarmi, ma devo cercare di svignarmela prima che giungano altri rinforzi. Mi ci vorrebbe un diversivo... Un momento: Tanaka ha detto che il pavimento può esplodere. Devo prendere il suo detonatore." si diresse così verso il cadavere dell'amico del ministro, ma prima che riuscisse a toccarlo... il tipo corazzato con cui aveva combattuto prima si era ripreso e aveva recuperato la sua pistola cercando di sparargli in faccia.

" Cazzo! " si buttò subito di fianco subendo solo un graffio dal proiettile. Il tipo armato di spada ne approfittò subito per lanciare un altro fendente contro Ryo, riducendo però a colpirlo solo al polpaccio facendogli un taglio aperto sulla carne.

<< Porca puttana! >> si lamentò Ryo tenendosi la gamba.

I due di Saisei si avvicinarono a lui per dargli il colpo di grazia.

<< Ti sei battuto bene, Hunter. Ma la tua leggenda è giunta al termine. >> e i due si apprestarono a finirlo con le loro armi.

Hunter comprese di non avere più scampo "Mi dispiace, amici. Mi dispiace, Kaori."

Un colpo di pistola volò in aria, puntando il corazzato armato di pistola sulla parte tra le placche posta sul collo. Sfortunatamente per l'aggressore, il leader si era accorto del colpo caricato in canna ed era riuscito a spostarsi abbastanza in modo da ricevere solo un graffio sotto la nuca.

Ryo si girò verso chi aveva sparato e vide Jigen Daisuke col suo revolver fumante apparire dalla stanza in cui stava la porta sul retro.

"Jigen Daisuke?"

L'altro tipo corazzato non perse tempo e lanciò un fendente contro Jigen che riuscì a schivare.

"Ma quella spada... Non è possibile" Jigen si preparò al conflitto.

Mentre il nuovo arrivato combatteva con il samurai corazzato, Ryo riuscì a rimettersi in piedi e prese il detonatore di Tanaka.

<< Seguimi! >> disse a Jigen iniziando a correre nonostante la ferita alla gamba. Il pistolero intuì al volo cosa intendeva fare, perciò non si fece ripetere.

Anche il tipo corazzato lo comprese. Quindi diede una mano al suo pari e si fiondò verso l'uscita.

Le due coppie uscirono insieme allo stesso tempo e, non appena fuori, Ryo schiacciò il pulsante e un enorme esplosione distrusse completamente la casa.

Con le fiamme che oscuravano la visuale su di loro, Ryo e Jigen riuscirono ad allontanarsi senza problemi per giungere alla macchina di quest'ultimo.

<< Ryo! Sei ferito! >> disse Kaori preoccupatissima vedendo le ferite dell'amico.

<< Tranquilla... sto bene. >> la tranquilizzò Ryo sorridendo.

<< Dovete venire con me. Lupin vuole parlarvi. >> gli disse Jigen.

<< E perché dovremmo fidarci? Forse Lupin è innocente, ma è sempre un ladro. >> rispose Ryo incerto.

<< Perché con lui ci sono anche Nogami e Zenigata. Si erano infiltrati nella Technoimp, quando un tipo con quell'armartura li ha attaccati compromettendo la loro copertura, ma Lupin li ha salvati. >>

<< Cosa? >> Ryo e Kaori rimasero nuovamente increduli.

<< Non vi chiediamo di fidarci di noi, ma se della vostra amica vi fidate, allora vi garantirà che la situazione è troppo complessa per lavorare da soli. Dobbiamo collaborare per uscirne >>

"Inoltre quel tipo usava la zantensuken. Mi auguro che Goemon stia bene, con quell'arma in loro possesso nemmeno il solo Hunter ha possibilità."

Ryo ci pensò un momento. <<... E va bene. Dovremo però medicare Falcon prima o morirà dissanguato. >>

<< Ci penso io. Fujiko, metti in moto >> Jigen salì a bordo.

" Fujiko? Fujiko Mine? Lei? Miss Okada? Sarà anche una ladra... Ma la lascerei andare volentieri" si mise a fare di nuovo il marpione, perciò Kaori lo tirò subito a bordo prima che il veicolo partisse << Ehi, attenta! Mi hanno preso alla gamba! >>



I due capi di Saisei si erano salvati e stavano viaggiando sui loro veicoli. Mentre il capo ferito si medicava da solo, l'altro parlò al comunicatore << La piccola Yamamoto sa dov'è il medaglione. Il traditore è stato eliminato in tempo >>

<< Credi che possano sospettare di qualcuno? >> rispose in vivavoce il capo dall'altra parte.

<< Non temere. Non fa alcuna differenza. >> disse il leader ferito.

<< Cosa facciamo ora? Li cerchiamo? >>

<< Non è necessario... Saranno loro a fare il lavoro sporco per noi. >> la chiamata fu chiusa.



Dopo una mezz'ora di guida, durante il quale Ryo e Falcon ricevettero le prime cure per evitare infezioni, e fermando le emorragie, dalle quali per fortuna i proiettili erano usciti, la macchina arrivò al rifugio di Lupin situato tra i boschi.

Per primi scesero Jigen e Fujiko, seguiti poi da Saeba, Kaori e Anika.

<< Grazie per aver portato qui i nostri ospiti, Jigen. Fujiko, è un piacere rivederti dopo tutti questi mesi. >> disse una voce da dentro la casa.

Ryo, Kaori e Anika non la riconobbero, ma Jigen e Fujiko si.

Dalla soglia uscì Lupin accompagnato da Nogami e Zenigata.

Anika comprese che Jigen non stava mentendo, ma vedere il famoso ladro del mondo accompagnato dai due ispettori che l'avevano affidata a City Hunter faceva un enorme effetto.

<< Tu sei City Hunter, vero? È un vero piacere. >> disse Lupin giungendo davanti a Ryo e guardandolo con un aria di intesa.

Ryo ricambiò lo sguardo << E tu invece sei il grande Lupin III. Piacere mio >>

Si guardarono fissi, entrambi avevano saputo delle imprese dell'altro e anche se facevano mestieri diversi, non potevano che provare stima reciproca.

<< Prego. Dobbiamo parlare. >>
  
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