Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Fakir    07/04/2022    0 recensioni
La ragazza non era certa di capire bene cosa esattamente significasse quel monogramma per i suoi due amici, né riuscì ad immaginare cosa mai fosse passato loro per la testa quando lo avevano scritto dieci anni prima e men che meno il perché rivederlo dopo tanto tempo li avesse imbarazzati a tal punto, i due amici infatti la stavano fissando con le gote leggermente arrossate tanto che anche lei si sentì avvampare
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I tre ragazzi, ormai poco più che ventenni stavano sorseggiando una bibita fresca seduti su una panchina all’ombra di un albero, la guerra era terminata da tempo ed ora potevano godere di una pace garantita dalla fine diplomazia che il governo di Paradiso aveva instaurato con le altre nazioni. Negli ultimi anni poi la loro isola aveva avuto un vero e proprio rilancio economico ed industriale raggiungendo uno stile di vita sempre più simile a quello di Marley sulla terraferma, la moda e l’ abbigliamento erano rapidamente cambiati e le varietà di cibi e bevande che si potevano acquistare erano notevolmente aumentate. Una cosa innovativa, che dava particolare lustro alla loro patria, inoltre, era la linea di abbigliamento lanciata dall’esercito di Paradiso che portò Eren, Armin e Mikasa a trascorre quel pomeriggio insieme, facendo shopping proprio allo scopo di acquistare le giacche griffate Ali della libertà” che ora sfoggiavano con entusiastico orgoglio.

Mentre sorseggiavano la loro bibita, dal gusto esotico e totalmente nuovo, Armin si sporse verso Eren che sedeva di fianco a Mikasa, iniziando con lui una conversazione riguardante i loro sogni di quando erano bambini. Come accadeva sempre, la ragazza li ascoltava in silenzio, senza riuscire a comprendere veramente tutto di quello che i suoi amici stavano dicendo, per lei a volte era come se parlassero un gergo che comprendevano solo loro, era però una sensazione così piacevole, si sentiva come se il tempo non fosse mai realmente passato e la spensieratezza della loro infanzia, piena di sogni, fosse ancora lì. Venne distratta dai suo pensieri, quando vide Armin che, ad un tratto, trasse dalla tasca un foglio leggermente stropicciato come se fosse rimasto lì per anni e dimenticato. Era di ridotte dimensioni, piegato in quattro e la sulla carta, leggermente ingiallita, era ancora visibile la sbiadita immagine di un piccolo cuore rosso chiaramente disegnato a matita dalla mano di un bambino. Quando Eren lo vide i suoi occhi si illuminarono, non immaginava che Armin lo avesse conservato per tutto quel tempo, dopotutto era una cosa che avevano fatto da ragazzini, almeno un decina di anni prima. Mikasa li guardò incuriosita, si chiedeva davvero cosa mai contenesse di così speciale quel foglietto sgualcito che Armin teneva tra le mani e che fece lievemente arrossire sia lui che l’amico, come due bambini in imbarazzo. Eren poi le rivolse uno sguardo di sbieco, vagamente esitante, che lei ricambiò profondamente per rassicurarli sul fatto che, qualunque cosa contenesse il biglietto, sarebbe rimasta impassibile. Quando il ragazzo biondo lo aprì appoggiandolo sulle ginocchia di lei, l’inchiostro un po' sbiadito dal tempo, rivelò tre lettere intrecciate insieme come a comporre un monogramma.

Il tratto era un po' incerto e richiamava chiaramente una scrittura infantile, le lettere erano un E, una M e una A, le iniziali dei loro nomi. La lettera M stava al centro ed era leggermente arrotondata come a riprodurre la forma di un cuore, la lettera A era tracciata con una bella calligrafia e un tratto più lezioso mentre la E era evidentemente stata scritta e cancellata più volte a matita prima di venire ripassata con il pennino, risultava leggermente più grande della A e più vicina alla M sopra la quale era inoltre disegnato un piccolo bocciolo che ancora aveva delle sfumature azzurre. Mikasa si rese conto che era uno dei fiori che crescevano sulla collina di Shiganshina. Una ghirlanda di altri fiorellini e foglie infine incorniciava il tutto.

La ragazza non era certa di capire bene cosa esattamente significasse quel monogramma per i suoi due amici, né riuscì ad immaginare cosa mai fosse passato loro per la testa quando lo avevano scritto dieci anni prima e men che meno il perché rivederlo dopo tanto tempo li avesse imbarazzati a tal punto, i due amici infatti la stavano fissando con le gote leggermente arrossate tanto che anche lei si sentì avvampare.

Fu in quel momento che, dal cielo, giunse planando un gruppo di uccelli che volarono tutto intorno a loro mentre Mikasa sentì improvvisamente pulsare le tempie come mai prima, le fitte erano talmente forti che la costrinsero a reggersi il capo con le mani. Ebbe la sensazione di vivere una realtà che si sovrapponeva ad un’altra come la pellicola di un film che si riavvolge per poi venire sovrascritta con un’altra storia.

In un istante si trovò in una realtà diversa, più dolorosa e triste, una realtà dove, ugualmente poco più che ventenne, incideva sulla corteccia di un albero vicino ad una tomba, le iniziali intrecciate di tre nomi: Eren, Mikasa, Armin.

 

 

   
 
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