Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: elenabastet    07/04/2022    5 recensioni
Un what if su un riavvicinamento di Oscar ad André dopo la dichiarazione e il pestaggio in caserma e un chiarimento su tante cose.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

RICONOSCENZA

 

Rating: amore non platonico, tenerezza, cambiamento di sentimenti.

Fandom: Lady Oscar.

Note: un what if su un riavvicinamento di Oscar ad André dopo la dichiarazione e il pestaggio in caserma e un chiarimento su tante cose.

 

Doveva dire la verità ad André e non solo perché glielo doveva, e non aveva mai sentito un’emozione così grande, con il cuore in gola. Mancava poco, ormai, e Oscar lo sapeva, era ormai mattina e André si stava svegliando vicino a lei.

Riconoscenza… come non provarla per André, dopo tutto quello che aveva sacrificato per lei? L’occhio perduto, le botte prese dai commilitoni, ma quelle erano solo le cose più evidenti, perché dopo la rivelazione di quella sera che aveva sconvolto le vite di entrambi, Oscar aveva capito a cosa André aveva davvero rinunciato per lei. E non poteva accettarlo, lei che da sempre aveva odiato ogni ingiustizia e ogni privilegio.

Affetto… quello c’era da una vita, da sempre, e anche per questo non poteva sopportare che André soffrisse. L’aveva sottratto ad una condanna a morte già decisa dal precedente re per un’ingiustizia senza senso, e per fortuna il buon Luigi Augusto era di più ampie vedute di suo nonno. Il suo cuore aveva sanguinato con l’occhio di André, e, quando lui le aveva chiesto di perdonare anche lei Bernard, Oscar lo aveva fatto per il suo amico di sempre, non certo per il rivoluzionario che giocava a fare Robin Hood.

La sera in cui si era dichiarato dopo averle fatto qualcosa di imprevisto, Oscar era rimasta sconvolta, ma una cosa le era stata chiara: non potevo odiarlo e non poteva serbargli rancore. Avrebbe voluto che si rifacesse una vita lontano da lei, perché non sopportava che André soffrisse per causa sua, per un qualcosa che lei conosceva bene, la pena di un amore impossibile. Nello stesso tempo, non riusciva a pensare ad una vita senza di lui, e quando l’aveva visto tra i Soldati della Guardia, aveva provato irritazione, imbarazzo ma anche sollievo.

Le botte che André aveva preso da un gruppo di balordi, che l’avevano punito per essere stato il suo attendente, l’avevano addolorata e sconvolta, André non aveva voluto indicare i colpevoli, ma il colonnello D’Agoult aveva tranquillizzato Oscar dicendo che il comportamento dei violenti era stato duramente biasimato da Alain, il capo dei soldati, e da vari altri soldati e che una cosa del genere non sarebbe più successa.

André si era buttato nel pestaggio senza quasi difendersi dopo che aveva saputo che lei era stata promessa a Girodelle da suo padre, o meglio che il generale de Jarjayes voleva far sposare sua figlia a qualche ricco partito. E di fronte ad André pesto a terra Oscar aveva davvero sentito il suo cuore cedere, non poteva sopportare che lui stesse così male, non per causa sua.

Erano a palazzo Jarjayes in licenza, e André la evitava, a capo chino, e Oscar sapeva per quale motivo. Doveva parlargli, non poteva accettare di vederlo così, per la riconoscenza che gli doveva, per l’affetto che aveva verso quel giovane, che era cresciuto con lei, che era una parte di lei.

Oscar era andata da André, in camera sua, in quella stanza dove da bambini avevano passato tanti bei momenti insieme, a giocare e leggere finché non si addormentavano, prima che qualcuno dicesse loro che era disdicevole che la figlia del padrone fosse così legata al suo servo. Ma non li avevano divisi, non quella volta.

Oscar aveva spalancato la porta d’impeto e si era trovata di fronte André che si stava lavando con una brocca, senza camicia.

“Scusa se non ho bussato!”, aveva detto, maledicendo la propria irruenza e invadenza, con cui aveva messo in imbarazzo entrambi.

André si era prontamente vestito e non aveva fatto ulteriori commenti.

“Oscar, hai bisogno di qualcosa?” Non la guardava in volto, teneva lo sguardo basso, come ad espiare ancora il suo atto, quella cosa che Oscar sapeva che lui considerava un abuso e una violenza intollerabili.

“André, voglio parlarti. Io sono preoccupata per te, per cosa ti hanno fatto..”

“Non succederà mai più, Alain è dalla mia parte, e anche la maggior parte di soldati, quei cinque si sono scavati la fossa da soli aggredendomi”.

“Ma io ho paura per te”.

“Non ne hai motivo, so badare a me stesso”.

“André, non è solo per il fatto che ti hanno… picchiato”. L’avevano massacrato, questa era la verità, e quando Oscar l’aveva visto per terra pesto e sanguinante era stato orribile, le aveva fatto male dentro come niente prima, se non il ferimento di André.

“Oscar, è acqua passata, ti prego, non preoccuparti per me”. Tanto non l’avrebbe mai lasciata, per nessun motivo.

“André, tu hai perso l’occhio per venirmi a salvare”.

“Ancora con questa storia? È andata così, nessuno ne ha colpa”.

Oscar era rimasta in silenzio, ma avrebbe voluto dire molte cose. Poi aveva deciso che doveva dire qualcosa ad André:

“Non è giusto, André, tu ti sacrifichi da una vita...”

“Per me non è sacrificio, e mi va bene così”.

Oscar sapeva cosa provava André, amore, amore immenso, e capì che gliene doveva essere grata, che doveva farglielo capire, che non era più tempo di essere fredda e scostante.

Gli aveva preso le mani, facendolo trasalire:

“Non so come ringraziarti...”

“E non devi, Oscar, ti prego. Io ho giurato di non toccarti mai più, e ti prego di non rendermi questo penoso...”

Non la stava respingendo, voleva proteggerla da se stesso, e questo Oscar non poteva sopportarlo, non dopo tutto quello che lei sentiva di dovergli.

“André, io… non posso sopportare che tu soffra, che tu stia male… e non è un problema se vuoi… toccarmi”. L’ultima parola la disse in un soffio, pensando ai loro scherzi da bambini, ai buffetti, agli abbracci, ai bacetti ingenui, ai cazzotti, alle volte che l’aveva sfiorata con dolcezza, e a come tutto questo le mancasse. Gli strinse le mani, e poi ne lasciò una per accarezzarlo sul volto, avrebbe voluto che fosse una carezza da bambini, da amici, ma sapeva che non poteva essere così, non più. Le dispiaceva, ma forse era giusto così.

André le aveva stretto la mano, con decisione, senza volerle fare male, e nel suo sguardo Oscar aveva visto passione, desiderio, adorazione… e aveva deciso di abbandonarsi a questo, stringendo André a sé, cercando di trasmettergli riconoscenza e affetto. No, non si sarebbe sposata con nessuno, né adesso né mai, perché non avrebbe mai inflitto ad André una simile sofferenza.

La sera della dichiarazione era stato André a prevaricarla, dopo che però lei l’aveva aggredito verbalmente e fisicamente, ma questa volta non era stato così, si erano cercati, in quell’abbraccio, e forse era stata lei a dare un primo bacio ad André, sul mento, poi seguito da altri, sempre più appassionati.

La stanza di André era molto più piccola della sua ed era molto più inevitabile che finissero sul letto di lui. Questa volta Oscar non era stupita, non era spaventata, non era umiliata, e aveva ritrovato tra quelle braccia da cui non poteva venire alcun male le sensazioni piacevoli che tempo prima aveva represso e allontanato da sé.

Le mani di André trasmettevano affetto, calore, desiderio, rassicurazione, non c’era nulla di minaccioso e offensivo in loro, così come nella sua bocca. Oscar l’aveva lasciato fare, spinta dalla riconoscenza e dall’affetto, ma scoprendo nuove sensazioni.

Aveva ricambiato i suoi baci, aveva lasciato che le loro bocche si esplorassero, aveva accarezzato i suoi capelli, il suo volto, il suo corpo, si era slacciata lei la camicia prima che André gliela aprisse, aveva tirato su i fianchi per agevolarlo a toglierle le brache, aveva accolto le sue mani e le sue labbra, aveva lasciato che lui le dischiudesse le gambe e cosa nascondevano, aveva assecondato la loro unione fisica, accettando André in lei.

Mentre avveniva tutto questo, Oscar sentiva riconoscenza e affetto per André ma anche passione, anche desiderio… e anche altro, un qualcosa che lui le aveva confessato di provare, un qualcosa che c’era sempre stato da qualche parte nel suo cuore. Erano rimasti abbracciati dopo, perché lei non aveva la forza di alzarsi e andarsene e niente le sembrava più desiderabile di quel letto e di quell’abbraccio.

Non aveva mai provato niente del genere per nessun altro, e di colpo capì che André era un pezzo della sua anima e del suo cuore, e non solo perché l’aveva stretta come nessun altro prima, non solo per come l’aveva baciata, per come aveva adorato ogni angolo del suo corpo, non solo perché aveva sentito e sentiva ancora il loro battiti del cuore sovrapporsi, non solo perché lui si era fatto strada in lei, riempiendola di calore, dolcezza e piacere, e entrambi avevano trovato gioia nell’altro.

Ora era lì, abbracciata a lui e si stavano guardando in volto.

“Oscar...”, disse André, per un attimo titubante, consapevole che era successo qualcosa di grosso, qualcosa che lui aveva vissuto con tutto il cuore.

“Ciao, André. Io… credo, anzi ho capito di amarti. Amo il tuo sorriso, amo la tua presenza, amo tutto quello che hai fatto per me, amo la tua dolcezza, amo il tuo buon cuore, amo tutti questi anni passati insieme, amo le tue braccia, amo il tuo calore...”

André mise fine a quell’elenco baciando Oscar, e lei sentì la sua felicità. Sapeva che lui non le avrebbe mai chiesto di essere diversa di quello che era o di sacrificare qualcosa. E pensò che avrebbe fatto qualsiasi cosa per rendere felice André. Glielo doveva, per lui e per se stessa.

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: elenabastet