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Autore: Kimando714    13/04/2022    0 recensioni
La vita da ventenni è tutt’altro che semplice, parola di sei amici che nei venti ormai ci sguazzano da un po’.
Giulia, che ha fin troppi sogni nel cassetto ma che se vuole realizzarli deve fare un passo alla volta (per prima cosa laurearsi)
Filippo, che deve tenere a freno Giulia, ma è una complicazione che è più che disposto a sopportare
Caterina, e gli inghippi che la vita ti mette davanti quando meno te lo aspetti
Nicola, che deve imparare a non ripetere gli stessi errori del passato
Alessio, e la scelta tra una grande carriera e le persone che gli stanno accanto
Pietro, che ormai ha imparato a nascondere i suoi tormenti sotto una corazza di ironia
Tra qualche imprevisto di troppo e molte emozioni diverse, a volte però si può anche imparare qualcosa. D’altro canto, è questo che vuol dire crescere, no?
“È molto meglio sentirsi un uccello libero di volare, di raggiungere i propri sogni con le proprie forze, piuttosto che rinchiudersi in una gabbia che, per quanto sicura, sarà sempre troppo stretta.
Ricordati che ne sarà sempre valsa la pena.”
[Sequel di "Walk of Life - Youth"]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Walk of Life'
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CAPITOLO 18 - ALMOST EASY



 
Ora che era giunta la seconda metà di agosto, Giulia ancora si ritrovava ancora incapace di realizzare di aver detto almeno a Caterina della proposta di matrimonio.
Aveva di certo in programma di dirlo, prima o poi, ma tutto era avvenuto quasi per caso. Era arrivata ad un punto in cui non era più riuscita a tenerselo dentro, come fosse un segreto da non rivelare a nessuno ma troppo grande per poter essere ignorato, e la preoccupazione per Caterina le aveva dato il colpo di grazia.
Erano passati solo pochi giorni, comunque, da quando aveva iniziato ad indossare l’anello di fidanzamento. Filippo aveva ceduto a sua volta, e di lì a pochi giorni avevano deciso che avrebbero dato la notizia alle loro famiglie. In quei giorni, dopo che Caterina era finalmente stabile e non più nell’immediato pericolo di avere un aborto spontaneo, affrontare i loro genitori era la preoccupazione più grande per Giulia.
Si era ripromessa di cercare di distrarsi il meglio possibile fino al loro ritorno a Torre San Donato, e forse era anche per quel motivo che, per quel giovedì di metà agosto, aveva invitato Pietro ed Alessio a pranzo.
Certo, li aveva invitati anche per vedere come avrebbero reagito anche loro alla notizia del matrimonio, in un pranzo intimo tra amici stretti, ma il suo intento principale rimaneva quello di non pensare assolutamente a come sarebbe stato il weekend che l’attendeva pochi giorni dopo.
Era circa mezzogiorno quando Pietro era arrivato per primo, ed era passata almeno mezz’ora abbondante quando il campanello aveva suonato di nuovo.
Giulia si era diretta alla porta con il suo miglior sorriso perfido, già sul piede di guerra.
-Lo so, sono in ritardo, ma ho una spiegazione- non appena aperta la porta, Giulia si ritrovò davanti il viso arrossato e dalla barba incolta di Alessio, i capelli biondi che ormai arrivavano poco sopra le spalle.
-Sicuro che devi avere una spiegazione- replicò Giulia, con finto calore – Solo tu saresti potuto arrivare con mezz’ora di ritardo abitando nel palazzo di fianco-.
-Posso spiegare- continuò Alessio, ma non fece in tempo ad aggiungere altro: Giulia lo aveva appena afferrato per la maglietta, tirandolo verso l’interno dell’appartamento, e sbattendo subito dopo la porta d’ingresso alle sue spalle.
-Più tardi, se avrò voglia di ascoltare le tue mirabolanti avventure casalinghe- lo zittì lei, percorrendo velocemente il corridoio e arrivando nel salotto, dove attendevano Pietro, seduto mollemente sul divano, e Filippo, in piedi e con un’aria tutt’altro che rilassata.
Alessio andò di filato a sedersi a sua volta sul divano, dall’altro lato rispetto a dove si trovava Pietro. Di nuovo, in un fugace momento, Giulia aveva notato il saluto distaccato che Alessio gli aveva rivolto appena, come se volesse mantenere le distanze in ogni modo possibile. L’attimo dopo si ritrovò ad alzare le spalle: in quel momento aveva ben altri pensieri, che non riguardavano certo il loro strano rapporto.
-Ora che finalmente ci siamo tutti- iniziò a parlare Giulia, restandosene in piedi al centro della stanza e lanciando un’occhiataccia ad Alessio, nel pronunciare quelle ultime parole – Possiamo dirvi come mai vi abbiamo invitato a pranzo-.
-Dovevo intuire che ci fosse il doppio fine. Sarebbe stato strano il contrario- esclamò sarcastico Pietro, che venne zittito subito da un’ulteriore sguardo truce di Giulia.
-Nessun doppio fine, invece. Dobbiamo solo dirvi una cosa-.
Giulia si godette quell’attimo di suspense. Pietro ed Alessio le stavano rivolgendo un’occhiata incuriosita e dubbiosa – probabilmente stavano pensando a tutte le cose positive e non che potevano riguardare quell’annuncio tanto ufficiale-, senza però azzardare a domandare nulla.
Forse era meglio così: Giulia dubitava ancora di riuscire a dire ad alta voce che di lì ad un anno sarebbe stata una donna sposata.
-Volete qualcosa da bere?- Filippo cercò di cambiare discorso con tutta la nonchalance possibile, ma risultando inevitabilmente forzato.
-Forse dopo pranzo- rispose Pietro, facendo schioccare la bocca – Sempre se non morirò avvelenato, s’intende-.
Giulia gli fece una linguaccia in tutta risposta, guardandolo malamente.
-Anche io sono a posto- borbottò Alessio, spostando lo sguardo perplesso da Giulia a Pietro.
-Fossi in voi mi procurerei un po’ di alcool in anticipo. Potrebbe farvi comodo-.
Giulia aveva parlato con noncuranza, andando a sedersi su una delle poltrone, e guardando gli altri due con divertita malizia.
-Dovete dirci una cosa talmente scioccante che dovremo affogare nell’alcool per superarla?- domandò Alessio, scettico. Giulia fu tentata di rispondere affermativamente, ma si costrinse a tacere quando si rese conto che, partire già in quel modo, forse non sarebbe stata l’idea migliore.
-Che diavolo dovete annunciarci in pompa magna? Che avete deciso di trasferirvi in Australia? Che vi lasciate?- intervenne Pietro, allargando le braccia e spostando lo sguardo da Giulia a Filippo in attesa di una qualche spiegazione – Ammetto che sarebbe davvero uno shock per tutto il mondo, ma credo che potremmo anche farcene una ragione-.
Filippo si guadò intorno esitante, come a sperare che qualcun altro potesse parlare al posto suo:
-In realtà non è nulla del genere. Anzi, tutt’altro-.
Pietro alzò un sopracciglio, mentre Alessio aggrottò la fronte, forse ancor più confuso di prima. Giulia, dalla sua poltrona occupata, se ne rimase in silenzio per alcuni secondi, alquanto indecisa su come introdurre l’argomento. Forse non era ancora pronta a dirlo a tutti, o forse non c’erano molti altri modi indolori se non quello di dire direttamente di cosa si trattava.
-Ci sposiamo. Il prossimo anno-.
Aveva parlato talmente velocemente che temeva di essere risultata incomprensibile. Aveva abbandonato la baldanza di poco prima per lasciare spazio ad una nota di insicurezza che doveva notarsi molto, dalla voce e dal volto teso.
Anche Filippo era piuttosto pallido, e Giulia preferì distogliere subito lo sguardo, puntandolo invece su Pietro ed Alessio, che sembravano a metà tra lo sbalordito e l’incredulo.
-Ok, dov’è la mia bottiglia di vodka? Mi serve qualcosa di forte per capire bene cosa hai appena detto- il primo a parlare fu proprio Pietro, prorompendo in una risata tirata e nervosa, scuotendo la testa.
-Non è uno scherzo, Pietro, ci sposiamo sul serio! Giulia, mostra l’anello- Filippo sembrava aver recuperato la voce, a tratti offeso dal non essere stato preso sul serio dall’amico.
D’altro canto, Pietro sembrò ricredersi nel momento in cui si ritrovò davanti agli occhi l’anulare di Giulia, adornato dall’anello che le aveva donato Filippo due mesi prima.
Alessio lo guardò a sua volta, sconcertato:
-Pure l’anello? Fate le cose in grande, voi due-.
Pietro si ritrovò a scuotere la testa, ancor più incredulo:
-Mi correggo: datemi le mie bottiglie di vodka, come minimo me ne serviranno tre per realizzare il tutto-.
-Come sei simpatico- lo rimbrottò Giulia, lanciandogli un’occhiataccia.
-Ma quindi davvero volete compiere questo suicidio di coppia?- insistette Alessio, che a quanto pareva doveva ancora nutrire dei dubbi sulla veridicità del tutto. Giulia si ritrovò a non biasimarlo, tra sé e sé: forse, al posto suo, anche lei si sarebbe ritrovata talmente incredula da prendere tutto per uno scherzo ben pensato.
Filippo lo guardò rassegnato, come se non si fosse aspettato proprio quella reazione dall’amico.
-Sarebbe bastato un “Congratulazioni, sono contento per voi!”- cercò di ironizzare Giulia, sospirando profondamente. Osservò Filippo andare a sedersi velocemente sull’altra poltrona rimasta libera, prendendosi il volto tra le mani con aria preoccupata:
-Davvero non sembriamo nemmeno seri nel darvi questa notizia? Non è uno stupido scherzo, è ... – sospirò con aria a tratti disperata – È la realtà, pura e semplice-.
Giulia si morse il labbro, una punta di preoccupazione che si faceva strada in lei: capiva quello che voleva dire Filippo, lo capiva anche troppo bene. Forse anche i loro genitori non li avrebbero presi sul serio. Se Pietro ed Alessio avevano reagito a quel modo, cosa si sarebbero potuti aspettare dalle loro famiglie? A tratti sperava di non scoprirlo nemmeno.
-A parte gli scherzi, non sono la persona più indicata per parlare bene dei matrimoni- Alessio aveva preso la parola, evitando che la stanza cadesse in un silenzio colmo d’imbarazzo – Ma se va bene a voi ... Insomma, auguri ad entrambi-.
Aveva cercato di sorridere incoraggiante – forse tirando un po’ troppo il sorriso, e risultando così ugualmente artificiale-, e Giulia stava perlomeno apprezzando lo sforzo per non farli sentire completamente inadatti.
-Ad essere sinceri, mi sarei aspettato una proposta già tempo fa. D’altro canto stiamo parlando di voi due piccioncini- anche Pietro sembrava aver capito l’antifona: aveva lasciato perdere il tono sorpreso di poco prima, cercando di buttarla sul ridere e risultare sarcastico. Quel cambio di rotta sembrò tranquillizzare in parte perfino Filippo: aveva rialzato il capo, ed aveva accennato un leggero sorriso teso verso gli altri due.
-Avremmo dovuto sposarci subito dopo il liceo, quindi?- domandò Giulia, con noncuranza.
Pietro le lanciò un ghigno astuto, piuttosto divertito:
-Non prendere troppo letteralmente quel che ti dico. Ma in ogni caso Filippo ce ne ha messo di tempo per decidersi. Forse temeva che tu gli tirassi pacco-.
-Era quello il mio terrore, infatti- Filippo rise piano, non fermandosi nemmeno di fronte all’occhiata minacciosa che Giulia gli aveva appena rivolto.
-Ma fammi capire- di nuovo fu Alessio a parlare, con aria interrogativa e rivolto solo a Giulia – Oltre a noi non lo sa nessun altro? Nemmeno Caterina?-.
-Non essere sciocco, Raggio di sole, lei è stata la prima a saperlo. Più di una settimana fa-.
-Mi pareva strano facessi un annuncio simile senza di lei, o senza prima averglielo detto- Alessio allargò le braccia con fare ovvio, ricevendo in risposta una risata divertita di Giulia.
Pietro accavallò le gambe, assumendo un’espressione dubbiosa e spostando gli occhi scuri da Giulia a Filippo, come se qualcosa gli ronzasse in testa già da un po’, ma senza il coraggio di domandare nulla fino a quel momento:
-E i vostri genitori come hanno reagito? Hanno lanciato coriandoli in aria e suonato le campane a festa, o hanno già deciso di indire il lutto famigliare?-.
Giulia si scambiò uno sguardo pieno di panico con Filippo: quella era esattamente la domanda che si stavano ponendo entrambi giorno e notte, da quando avevano deciso di uscire allo scoperto di lì a pochi giorni.
Nessuno disse nulla, e Pietro sembrò afferrare la risposta basandosi solo sulle espressioni disperate dei due: -Oh. Temo di aver toccato il tasto sbagliato- annuì con il capo, fin troppo sicuro di averci visto giusto.
Alessio spalancò gli occhi, e Giulia era sicura che, se in quel momento avesse avuto una bevanda da sorseggiare, l’avrebbe sputata fuori all’istante per il troppo stupore.
-Non lo sanno ancora? Ma sono le vostre famiglie!- esclamò, gli occhi azzurri sgranati.
-Diciamo che abbiamo voluto dirlo prima a voi per ... Come dire ... Esercitarci nel dare la notizia? Ecco, diciamo così- Giulia si era resa conto di non essere stata per niente convincente – anche se, in un certo senso, quella era una parte della verità-, e non si sorprese molto nel rendersi conto che Filippo era ripiombato nella stessa ansia di prima.
Pietro li guardava di nuovo con scetticismo, e Giulia, in un flash di un secondo, s’immaginò come quello stesso sguardo sarebbe stato rivolto loro anche dalle loro famiglie.
-Ascoltate il mio consiglio: fatevi coraggio, affinate la vostra tecnica, e siate convinti- parlò Pietro, spostando lo sguardo da Giulia a Filippo – O se la prendono male vi massacreranno nel giro di un secondo. E in tutta sincerità, non vi invidierò per niente-.
Aveva ragione, Giulia lo sapeva. Aveva ragione, e temeva profondamente che sarebbe andata esattamente così, come l’aveva descritta Pietro.
Non sarebbe stato per nulla semplice.
 
*
 
-C’era da aspettarselo, no?-.
Erano state le prime parole pronunciate da Pietro appena erano usciti dall’appartamento di Giulia e Filippo. Adesso era pomeriggio inoltrato, e Alessio si sentiva insonnolito e spossato come era tipico dopo un pranzo piuttosto ricco. Faceva caldo, e il sole entrava prepotentemente dalle finestre del piccolo corridoio su cui si affacciavano un altro appartamento e le scale. Lui e Pietro si diressero in quella direzione, camminando lentamente.
-Voglio dire … - Pietro si schiarì la voce, esitante – Tra tutti noi Giulia e Filippo erano quelli più probabili nello sposarsi per primi-.
-Sì, era probabile- replicò Alessio, indifferente.
Quando Giulia lo aveva invitato lì quel giorno per pranzo non aveva davvero pensato ad una notizia del genere. Non aveva pensato a nulla in particolare, ma ora si rendeva conto di essere stato cieco ed ingenuo: era evidente che sia lei che Filippo fossero un po’ cambiati negli ultimi mesi. Non certo caratterialmente, ma nel modo di approcciarsi l’uno all’altra: erano più felici, più complici, come se stessero vivendo il loro miglior momento. Ora aveva tutto più senso, anche se Alessio non poteva fare a meno di continuare a storcere il naso anche solo a sentire la parola matrimonio.
-Non sembri molto entusiasta-.
Pietro si voltò verso di lui, mentre si accingevano a scendere le scale.
-Almeno con loro potevi sforzarti di sembrarlo-.
Non sembrava lo stesse rimproverando, ma Alessio provò comunque una leggera stizza.
-E fare la parte del falso?- lo rimbrottò – Lo sanno già come la penso. Non credo si aspettassero chissà che reazione-.
Alessio si strinse nelle spalle. Effettivamente si sentiva ancora un po’ in colpa per come aveva reagito alla notizia data da Giulia e Filippo, ma d’altra parte che impressione avrebbe dato nel fingere di scoppiare di gioia? Non sarebbe stato credibile neanche per un secondo.
-Sì, credo che sappiamo tutti che tu sei quello meno papabile per il matrimonio- mormorò Pietro, continuando a scendere lentamente le scale al suo fianco.
In quel momento Alessio provò molto più disagio nell’essere solo con lui che non nei primi tempi dopo quella cosa – qualsiasi cosa fosse- accaduta la sera del suo compleanno. C’era stato qualcosa alla festa di laurea di Giulia ad aver cambiato l’atmosfera tra di loro, ma nemmeno lui ricordava cosa. Sapeva solo che da quel giorno Pietro gli appariva molto più distaccato e in imbarazzo quando era in sua compagnia, e di conseguenza Alessio aveva preso a sentirsi allo stesso modo.
Immaginava che, come era iniziata, sarebbe anche finita, prima o poi.
-È una scelta legittima. Non credo nel matrimonio, quindi non mi sposo- disse, con voce ferma – Non mi sposerò mai, punto e basta-.
Pietro alzò le spalle:
-Sì, è del tutto legittimo-.
Passarono alcuni secondi di silenzio prima che Pietro gli rivolgesse un’occhiata di sottecchi, e come a percepirne l’esitazione Alessio si voltò verso di lui, trovandolo rosso in viso.
-Però, ecco … - Pietro si passò la lingua sulle labbra – C’è sempre tempo per cambiare idea, eventualmente-.
-E cosa dovrebbe farmi cambiare idea?- chiese Alessio, scettico.
“Di certo non Alice, e di certo nessun altro”.
Stavolta Pietro si arrischiò a guardarlo dritto in faccia:
-Magari incontrare la persona giusta-.
Alessio si ritrovò a sbuffare più sonoramente – e più sfrontatamente- di quel che avrebbe voluto, ma non cercò di cancellare il sorriso amaro che gli si era appena disegnato sulle labbra.
-Quindi immagino che tu Giada te la sposerai un giorno- commentò, acido – Visto che la consideri la persona giusta per te-.
Con sua somma soddisfazione Pietro non rispose. Si limitò a lanciargli uno sguardo perplesso, e poi abbassare gli occhi sugli ultimi scalini che rimanevano prima di arrivare al pianterreno.
 
*
 
La mattina del 19 agosto era probabilmente la più calda che ci fosse stata fino a quel punto dell’estate. O forse era solo la sensazione di agitazione che elettrizzava Giulia a farla sudare come non mai, appiccicandole i capelli sul collo e facendole maledire mentalmente quella temperatura troppo alta da sopportare.
Casa Barbieri non era cambiata molto nel corso degli anni: erano stati cambiati alcuni mobili, aggiunti oggetti sulle mensole del salotto, ma manteneva la stessa impressione accogliente che Giulia provava sempre ogni volta che ci metteva piede. Era forse diventata più silenziosa, dopo che Fabio e Filippo avevano preso strade diverse, lontane da quella casa, rimasta alle cure di Simone e Mirta.
Erano proprio le facce di questi ultimi che Giulia faticava di più a guardare: ogni volta che le rivolgevano la parola, con un sorriso affettuoso stampato in viso, non poteva fare a meno di chiedersi se avrebbero continuato a sorridere anche dopo aver saputo del matrimonio.
Con loro, comunque, sapeva non sarebbe stata la parte peggiore: cercava di non pensare alla faccia che avrebbe fatto sua madre alla stessa notizia che avrebbe dato ai Barbieri a quello stesso pranzo.
Si sforzò di non coprirsi il viso con le mani, in un gesto istintivo di pura disperazione.
Non ricordava quando era stato l’ultimo pranzo in quella casa. Quell’anno Simone aveva voluto festeggiare il suo compleanno con la famiglia al completo, approfittando della fortuna che quello stesso giorno fosse proprio di sabato, e non un qualsiasi giorno lavorativo durante la settimana.
Seduta al tavolo della sala da pranzo, Giulia cercava di guardarsi in giro il meno possibile. Non voleva dare l’impressione di essere agitata – anche se lo era, forse anche troppo-, per non attirare domande a cui non avrebbe saputo rispondere con la convinzione sufficiente a non destare sospetti. A tratti stentava perfino a girarsi verso Filippo, seduto accanto a lei, che cercava invece di apparire il più naturale possibile, ma ridendo e parlando molto più del solito per l’ansia.
Simone e Mirta sembravano, almeno fino a quel momento, comunque più concentrati verso Fabio e la sua ragazza. Giulia non ricordava nemmeno quanto tempo fosse passato dall’ultima volta che aveva incrociato Aurora in quella casa: la vedeva raramente alle poche cene di famiglia che i Barbieri organizzavano, e trovarla lì, a quel pranzo di compleanno, la meravigliava non poco. Le aveva dato sempre l’impressione di essere fin troppo schiva, ma quel giorno era più sorridente e sciolta di tutte le altre volte in cui l’aveva incontrata. Si respirava davvero un’aria diversa dal solito, in quella casa.
-Sono contento che sia potuta venire anche tu, Giulia- Simone, a capotavola, aveva evidentemente finito di chiacchierare con Aurora e Fabio, e Giulia si era ritrovata costretta ad uscire dal nervoso torpore nella quale era caduta da diversi minuti – Almeno potremo festeggiare anche la tua laurea, seppur in ritardo. Ci è dispiaciuto non esserci, quel giorno-.
-Non fa niente, davvero- bofonchiò lei, schiarendosi la gola e cercando di minimizzare.
-Fabio ci ha raccontato che è stata una bella festa- aggiunse Mirta, sedendosi tra Simone e Fabio, dopo aver servito a tutti la prima portata.
-Immagino lo sia stata- Giulia cercò di non sembrare troppo sfuggente con lo sguardo, ricambiando il sorriso che Mirta le rivolgeva – Io ho i ricordi un po’ annebbiati, ma mi fido di quel che vi ha detto lui-.
-I tuoi amici ti hanno fatta ben ubriacare, quel giorno. E il tuo fidanzato non gliel’ha nemmeno impedito- Fabio rivolse un sorriso astuto al fratello, che ricambiò la frecciatina con un’occhiata torva e per niente divertita:
-Nemmeno lei ha impedito che facessero ubriacare me, l’anno passato-.
Giulia rise a quel ricordo. Effettivamente, paragonata alla sua festa di laurea, quella di Filippo era stata molto più pesante: Nicola, Pietro ed Alessio non avevano lasciato nulla al caso, e il risultato era stato un Filippo alquanto alticcio, e sul punto di vomitare tutto l’alcol ingerito prima ancora di iniziare il rinfresco.
Quelle battute, in ogni caso, ebbero l’effetto benefico di tranquillizzarla almeno in parte. Non aveva idea di quando Filippo avrebbe introdotto l’argomento matrimonio – e se era per quello, non sapeva nemmeno come avrebbe potuto farlo in maniera delicata. Sapeva solo che ad un certo punto sarebbe successo, ed a quel punto ogni grammo di tranquillità rimastale in corpo sarebbe evaporato del tutto.
Cercò di mantenere la calma, comunque, per tutto il resto del pranzo. Parlò meno spesso del solito, limitandosi ad ascoltare i discorsi che spesso venivano intavolati da Simone o Mirta con Fabio ed Aurora; nemmeno Filippo sembrava più in vena di conversazione, e Giulia si chiese quando qualcuno si sarebbe accorto di quella loro stranezza.
Fu poco prima che Mirta si alzasse per andare a prendere il dolce, che a Giulia parve di notare un cambiamento visibile in Filippo: sembrava più pallido e teso, e anche se poteva essere solo una sua impressione, ebbe la netta sensazione che il momento tanto atteso stesse per arrivare sul serio.
-Comunque- Filippo si schiarì la voce, giusto poco prima che sua madre si alzasse dalla propria sedia – Vorrei approfittare del fatto che siamo qui tutti insieme per dire una cosa-.
Tutti gli occhi dei presenti erano fissi su di lui, e Giulia immaginò come doveva sentirsi Filippo in quel momento: aveva il cuore che batteva all’impazzata lei stessa, e lo stesso doveva valere anche per lui.
Filippo stava per parlare di nuovo, ma Fabio prese inaspettatamente la parola prima che potesse aggiungere qualsiasi altra cosa:
-Sì, anch’io dovrei dire una cosa. Una cosa molto importante-.
-Davvero? Cosa dovete dirci?- Mirta guardò sorpresa entrambi i suoi figli, tra il divertito e l’accigliato.
Osservando i visi emozionati e arrossiti di Fabio ed Aurora, Giulia ebbe la spiacevole sensazione di trovarsi di fronte ad una situazione totalmente imprevista.
-Beh ... – Filippo aveva di nuovo iniziato a parlare, ma dovette bloccarsi subito, con Aurora che aveva iniziato a dire qualcosa a sua volta, non curandosi di lui:
-In realtà è una cosa che riguarda sia me che Fabio. Insomma ... Ecco ... -.
Le sfuggì un risolino agitato, mentre si scambiava un’occhiata complice con Fabio. Lui si voltò verso Mirta e Simone, ancor più rosso in viso, prima di esclamare con un sorriso enorme in viso:
-Ci sposiamo!-.
-Ma non è possibile!- Filippo si era lasciato sfuggire quella frase con aria stordita, come se non volesse assolutamente credere a ciò che aveva appena sentito. Giulia lo guardò, e non seppe se scoppiare a ridere per la piega che aveva preso la situazione e per la faccia incredula di Filippo, o se piangere a dirotto per la disperazione che cominciava ad avvertire.
Sapeva solo che avrebbe solo voluto sotterrarsi in quello stesso momento.
-Oh ragazzi, sono così contenta per voi!- Mirta aveva applaudito, visibilmente commossa, prima di alzarsi ed andare a baciare le guance di Fabio ed Aurora, sotto lo sguardo attonito di Giulia e Filippo.
-Congratulazioni, ragazzi- anche Simone sembrava essere piuttosto compiaciuto e sorpreso – Quando pensate di sposarvi? Avete già una data?-.
-Il prossimo anno- Fabio sembrava ancora preso dall’entusiasmo dell’annuncio, e mentre parlava la sua voce sembrava meno ferma del solito – Dobbiamo ancora decidere il mese, ma quel che è certo è che il prossimo anno sarete tutti invitati ad un matrimonio-.
-Due, per la precisione-.
Giulia non si era resa conto di aver detto davvero ad alta voce quella frase fino a quando tutti si erano girati verso di lei, guardandola incuriositi come se non avessero capito bene cosa volesse dire. Solo Filippo, più che stranito, sembrava preso letteralmente dal panico.
Si morse il labbro inferiore, spostando lo sguardo tra tutti i presenti, in cerca di qualcosa di intelligente da dire per giustificare quelle parole. Non le venne in mente nulla, e sentì crescere l’imbarazzo sempre di più.
-Cosa?- mormorò piccata Aurora, spostando gli occhi da Filippo a Giulia, in attesa di una risposta.
-Niente, niente. Non voleva dire niente- Filippo tagliò corto, con tono che non sembrava ammettere alcuna replica. Lanciò uno sguardo laconico a Giulia, che in quel momento avrebbe solamente voluto alzarsi e scappare il più veloce possibile via di lì.
-C’è qualcosa che dovete dirci? Filippo, di cosa dovevi parlarci prima?- la voce di Mirta era meno calorosa di prima, più sospettosa.
Calò il silenzio, interrotto solamente dal respiro profondo che prese Filippo dopo quella domanda. Giulia avrebbe voluto allungare una mano e posarla sulla sua spalla, ma si costrinse a rimanere immobile: lo vedeva concentrato ed insicuro allo stesso tempo, forse cercando di trovare il modo meno duro per dire la verità.
-Dovevo parlarvi della stessa cosa di Fabio-.
Giulia si sentì d’un tratto il viso in fiamme, mentre Fabio, Aurora, Mirta e Simone sembravano ancor più confusi di prima.
-Ci sposiamo. Anche io e Giulia ci sposiamo. Il prossimo anno-.
A quelle parole rimbombate nella stanza, Giulia ebbe la stessa impressione di assistere allo sgancio di una bomba ad orologeria: aspettava solo il momento in cui tutti avrebbero realizzato ciò che Filippo aveva appena pronunciato per scoprire il putiferio che si sarebbe generato.
-È uno scherzo?-.
Il primo a parlare, seppure a bassa voce, fu Simone. Sembrava speranzoso nel ricevere una conferma di aver capito male, ma Filippo sembrava essere ancor più infastidito da quella domanda: lo guardò come se si fosse sentito preso non sul serio, e risentito replicò:
-Per niente. L’abbiamo deciso due mesi fa, e ne siamo pienamente convinti. Il prossimo anno ci saranno due matrimoni, non uno-.
Di nuovo nessuno disse niente. In tutt’altra situazione Giulia sarebbe scoppiata a ridere di fronte alle facce buffe e sconvolte di tutti i presenti, ma in quel momento non azzardò nemmeno a dire mezza parola. Osservò solo Simone passare dall’essere paonazzo a diventare pallido come non mai, mentre cercava di aggiustarsi il colletto della camicia.
Lo vide cercare di dire qualcosa, senza però riuscirsi. Non fece in tempo a chiedergli se si sentisse bene, che lo vide abbassare le palpebre e perdere i sensi, il corpo molle e svenuto sulla sedia, mentre sia Fabio, che Mirta e Filippo si alzavano in tutta fretta urlando e cercando di farlo riprendere.
In un veloce e fugace secondo, prima di precipitarsi a chiamare un’ambulanza, Giulia non poté fare a meno di pensare che, se tutto fosse andato secondo i piani, sarebbe stato tutto troppo facile.
Davvero troppo facile.
 
*
 
Passeggiava avanti e indietro in quel corridoio semideserto del secondo piano, nell’ospedale dove l’ambulanza aveva portato Simone. Non era agitata allo stesso modo di quando era corsa in ospedale dopo l’incidente di Caterina: era un’agitazione diversa, quella che affligge le persone che non sanno che spiegazione dare riguardo al fatto di trovarsi in un determinato posto.
Certo, ai suoi genitori poteva certo dire che aveva dovuto trattenersi lì per quel piccolo mancamento di Simone, ma spiegare cosa lo aveva provocato ... Quello era il vero problema.
Ormai era pomeriggio inoltrato, e gli esami che avevano fatto a Simone non avevano riscontrato nulla di preoccupante: doveva essere stato solo un calo di pressione improvviso, nulla di più. Aspettavano solo si riprendesse del tutto per rimandarlo a casa.
Giulia non si era resa conto di che ore fossero fino a quando non aveva sentito il proprio telefono squillare, rendendosi conto che sua madre la stava cercando. Si era ricordata che sarebbe dovuta essere rientrata a casa già da tempo solo in quell’attimo di puro panico, quando aveva risposto alla telefonata ed aveva spiegato la situazione ad una alquanto irata Anita.
In quel momento, mentre percorreva a grandi passi quel corridoio, aspettava solo il momento in cui avrebbe visto i suoi genitori sbucare dal corridoio adiacente, dove si trovavano alcuni ascensori. Avevano insistito per venire in ospedale a loro volta per accertarsi delle condizioni di Simone, e per riportarla a casa una volta conclusa l’ultima visita.
Sarebbero arrivati in pochi momenti, e Giulia si sentiva spaventata come non mai, lì da sola ad attendere. Filippo – così come il resto della sua famiglia-, era ancora nella stanza dove era stato ricoverato Simone, e dubitava sarebbe uscito in tempo per l’arrivo dei suoi genitori.
Attese solo qualche altro minuto prima di sentire risuonare all’altro capo del corridoio dei passi affrettati, passi che conosceva e che avrebbe riconosciuto anche in mezzo ad una folla immensa.
Si girò, e vide i suoi genitori avanzare verso di lei, con delle espressioni a metà tra l’arrabbiato e il preoccupato. A Giulia non rimase che rimanere ferma immobile, cercando di costringersi a non voltarsi e scappare via.
-Si può sapere che è successo?- Anita non le lasciò nemmeno il tempo di salutarli, camminando velocemente fino ad arrivare di fronte a Giulia:
-Il padre di Filippo è svenuto, mentre eravamo a pranzo- spiegò, cercando di apparire calma – Ora sta bene, si sta riprendendo. Hanno fatto degli accertamenti, ma sembra essere stato solo un calo di pressione-.
Giulia osservò suo padre annuire, e sua madre rilassarsi almeno un po’, alzando le spalle.
-Il caldo fa brutti scherzi-.
-Non è solo il caldo-.
Di nuovo Giulia si morse il labbro inferiore, nervosamente. Aveva parlato nuovamente senza prima pensare, troppo istintivamente e troppo tardi per correggersi. Vide sua madre guardarla con curiosità, ed a quel punto a Giulia non rimase altro che prendere un sospiro profondo e proseguire:
-È stata anche la sorpresa per una cosa. Una cosa che riguarda me e Filippo-.
-Che stai dicendo? Mi devo preoccupare?- Anita la guardò sospettosa, ed anche se non lo aveva detto apertamente, Giulia sapeva che già doveva aver immaginato tutte le cose peggiori che potessero capitare.
Sapeva che non avrebbe potuto girarci introno troppo a lungo, e che ormai, per quanto non avrebbe mai voluto dirlo a quel modo ed in quel frangente, non poteva sottrarsi dal dire la verità.
In quel momento avrebbe voluto avere Filippo accanto a sé, almeno per condividere la paura per una reazione negativa con lui, ma doveva farcela da sola. Gli occhi di Anita la intimorivano, ma non poteva scappare. Non sarebbe stato facile, ma non aveva nemmeno altre scelte.
-Filippo mi ha chiesto di sposarlo, io ho detto di sì. A pranzo avevamo dato l’annuncio del matrimonio- disse con cautela – Cosa che avrei fatto anche stasera, con voi. Solo che le cose sono andate in maniera leggermente diversa-.
Vide Anita sbiancare e rimanere in silenzio, gli occhi sgranati che continuavano a tenerla osservata. Forse non credeva nemmeno alle sue orecchie, o forse sperava che fosse solo uno scherzo.
-Sei incinta?- Carlo intervenne inaspettatamente, e Giulia dovette sforzarsi per non strozzarsi con la sua stessa saliva.
-No, ovvio che no! Mi sposo perché lo voglio, non per altro-.
Entrambi i suoi genitori le restituirono uno sguardo sbigottito, a tratti incredulo. Cominciava a pensare che non avessero davvero creduto ad una singola parola, fino a quando Anita non chiuse gli occhi per un attimo e portandosi una mano alla fronte.
-Oddio, devo sedermi- borbottò, appena udibile. Si fece accompagnare da Giulia ed Carlo fino alla prima sedia libera, qualche metro più in là, e ci si lasciò cadere.
Giulia rimase indecisa fino all’ultimo se rimanere in piedi o sedersi a sua volta; alla fine, con molta prudenza, occupò a sua volta la sedia di fianco a quella di sua madre, tenendo gli occhi puntati altrove. Si sentì ancor più nel panico quando Carlo borbottò qualcosa circa l’andare a prendere un bicchiere d’acqua per Anita, allontanandosi subito dopo.
Ritrovarsi da sola con sua madre non rientrava nei programmi, né tanto meno nei suoi desideri attuali.
-Ma siete sicuri di volerlo fare? Il matrimonio non è una sciocchezza da improvvisare-.
La voce roca di Anita la costrinse a girarsi verso di lei, incontrando la sua espressione perplessa dipinta in viso.
-Lo so-.
-E siete così giovani!- esclamò di nuovo Anita, scuotendo il capo. Sembrava davvero sconvolta, talmente tanto da non riuscire a trovare obiezioni davvero importanti.
-Mamma, tu ti sei sposata a diciannove anni, non puoi dire così proprio tu- replicò Giulia, trattenendo una risata nervosa all’occhiata in tralice che Anita le restituì:
-Proprio perché mi sono sposata così presto so cosa vuol dire- prese un sospiro profondo, girandosi del tutto verso la figlia – Ci hai riflettuto bene?-.
Stavolta fu il turno di Giulia di sospirare rumorosamente. Si sentiva in imbarazzo, in quel momento, e non le risultava per niente facile parlare di quell’argomento sotto lo sguardo attento di sua madre.
-Sì. Stiamo insieme da quando eravamo due ragazzini, viviamo insieme, lavoriamo, tra poco finiremo l’università- si interruppe, mordendosi il labbro inferiore e abbandonando qualsiasi cautela – Ok, sembra una pazzia, ma è una cosa che voglio sul serio. Voglio una famiglia con Filippo-.
Dirlo ad alta voce faceva un effetto infinitamente diverso dal pensarlo e basta. Studiò l’espressione del viso di Anita, cercando di cogliere qualche segno per capire cosa le stesse passando per la testa: sembrava profondamente crucciata, preoccupata ed ancora incredula. Non la biasimava.
Giulia continuò a mordersi il labbro ininterrottamente: e se la sua famiglia e quella di Filippo si fossero opposte al matrimonio? Forse avrebbero cercato di convincerli a lasciar perdere, a far cambiare loro idea ... Forse credevano che un matrimonio a quell’età si sarebbe risolto solo in un divorzio prima dei trent’anni.
A quella prospettiva Giulia preferiva non pensarci proprio.
-La mia figlia più giovane sta davvero mettendo la testa a posto-.
Anita aveva ripreso a parlare, forse più tra sé e sé che con Giulia. Si voltò verso sua figlia, che la guardava come se non credesse nemmeno di aver sentito davvero quelle parole.
-Non fare quella faccia. Non dico che non mi servirà del tempo per metabolizzare il tutto, ma non credo nemmeno sia una brutta notizia- Anita accennò ad un sorriso, addolcendo la voce, e quello fu il segno più chiaro che, in fin dei conti, stava andando tutto bene – Vado dal mio futuro suocero, ora. Gli dirò che capisco benissimo come mai abbia avuto un mancamento-.
Giulia rise, e rise anche Anita, mentre si alzava piano dalla sedia per avviarsi lungo il corridoio. Giulia aspettò qualche secondo, prima di alzarsi a sua volta, per seguirla.
Sentiva il proprio cuore tornare lentamente a battere meno forsennatamente, il peso al petto che si faceva meno fastidioso e soffocante. In fondo, era stato molto più semplice di quel che si sarebbe aspettata, quasi facile.
Si alzò, il sorriso ancora stampato sulle labbra e l’animo finalmente più leggero.
 

 
 
 
 
 
NOTE DELLE AUTRICI
Capitolo nuovo, e avventure nuove! Anche se le avventure in questione riguardano il fatto che Giulia e Filippo, ormai stanchi di tenere segreto il matrimonio in programma, hanno finalmente deciso di annunciarlo in pompa magna ... Ma prima facendo qualche prova, in questo caso usando come cavie Pietro e Alessio (tra cui c'è una certa tensione irrisolta piuttosto lampante. L'avete percepita anche voi? 👀)
Di certo da questo possiamo concludere che Giulia e Filippo non vanno molto d’accordo con i pranzi in cui si devono dare notizie, visto che la conclusione di questo capitolo potrebbe essere definita come tragicomica 😂 la notizia del futuro matrimonio di Giulia e Filippo ha di certo avuto effetti visibili, soprattutto su Barbieri senior, che è finito letteralmente all'ospedale.
Ma tutto è bene quel che finisce bene, e se da una parte Simone se la caverà con nulla di grave, anche Giulia riesce a dare la notizia ai suoi stessi genitori. E in fin dei conti, questa seconda volta, è andata decisamente meglio della prima!
Cosa succederà nel prossimo capitolo, tenendo conto che sarà la vigilia del capitolo 20, che di certo non sará un capitolo tranquillo?👀
Inizieremo a scoprirlo mercoledì 27 aprile!
Intanto vi vogliamo augurare buona Pasqua, e ci rivediamo al prossimo appuntamento 😊
Kiara & Greyjoy

 
   
 
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