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Autore: Vento di Levante    15/04/2022    1 recensioni
Collezione di frammenti ambientati dopo la fine della prima stagione.
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(Abbiamo tutti un gran bisogno di pensare che andrà tutto bene, vero..? ;___;)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Equipaggio della Revenge, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"...ah." commenta Oluwande intrecciando le dita. "Questo spiega un po' di cose."

Stede, che ha appena finito il suo racconto, per un momento smette di remare. Si fa piccolo sotto il peso di un presentimento. "...Cose?"

Oluwande alza gli occhi al cielo, e poi comincia il proprio racconto.
Quando finisce, il sole è tramontato e stanno spuntando le prime stelle: fanno loro eco le luci della Repubblica dei Pirati all'orizzonte.

"Oh, Ed." mormora Stede, coprendosi la bocca con le mani.

"Vi auguro di non trovarvelo davanti tanto presto, Capitano, signore," sospira Oluwande, che nel frattempo ha caritatevolmente preso i remi. "Ma, se succede, non usate quel nome."

Stede abbassa lo sguardo. "Badminton - l'altro Badminton. Non quello che ho ucciso. Voglio dire... Be', insomma. Quella notte mi disse che rovino tutto ciò che tocco."
Si sforza di esibire un sorriso che è una smorfia tragica. "Sembra proprio un destino ineluttabile, vero?"

"Inelu- con rispetto parlando, Capitano, non so di che accidenti state parlando." risponde il marinaio guardandolo un po' di traverso.

"Uh-hm." annuisce Stede. Tutta l'energia che lo ha portato qui remando su un guscio di noce sembra svanita come acqua nella sabbia.

"Vuol dire - vuol dire che sono in una specie di trappola. Che sono una trappola." si corregge, con una risata malferma.

Nella presenza o nell'assenza, è una rovina per Ed.
Non avrebbe mai dovuto avvicinarsi a lui.
Non avrebbe mai dovuto -

"-mi avete sentito, Capitano..?"

Di colpo Stede alza lo sguardo, battendo le palpebre; il buio è quasi totale, e se non altro è piuttosto sicuro che non sia possibile distinguere lo scorrere delle lacrime.

"Chiedo scusa, devo essermi assopito." esclama, con voce acuta. "Lunga giornata ai remi!"

"Non dovete rispondermi per forza..." avanza cautamente Oluwande. "Ma... quando Blackbeard, uh, Edward... vi ha detto di essere felice. Perché non gli avete creduto?"

Stede batte le palpebre come un gufo.

"...e perché, invece, credete a quello che vi ha detto Badminton?"

Stede resta muto, rendendosi lentamente conto di non avere una risposta.

"Io non so bene se esista un destino, eruttabile oppure no." mormora Oluwande, lo sguardo fisso sui moli della Repubblica ormai vicini. "Ma ci sono le cose che facciamo."

Torna a guardare in viso Stede. "E sbagliamo se pensiamo che siano così piccole da non contare."

Un sommesso thud segnala che hanno toccato terra.
E' una piccola spiaggia poco lontano dalla città, e non c'è nessuno tranne loro e una luna enorme, appena spuntata.
Stede scende dalla scialuppa con le gambe così aggranchite che quasi le onde lo fanno cadere.

Quasi.

Appena la barca è in secca si dirige verso la città.

"E adesso dove andiamo?" arranca Oluwande alle sue spalle.

Stede lo guarda, e risponde come se fosse la cosa più naturale del mondo.

"A riprenderci la Revenge."

A riprendere la ciurma.

A riprendere Ed.

 


 

   
 
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