Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    19/04/2022    5 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 Cap 42: La scelta giusta da fare

 
 Queen Elinor - Brave Photo (36764240) - Fanpop



Merida stava tentando di sembrare più simile possibile a sua madre, nonostante il vestito le stesse stringendo i fianchi perché Rapunzel con la magia non era riuscita a renderlo pienamente largo e le scarpe le stavano già scavando la pelle per quanto fossero scomode.
Sapeva che sua madre indossava dei tacchi abbastanza alti, ma non avrebbe mai immaginato così tanto.
Ccercava di tenere lo sguardo fisso davanti a sé e sorridere per non destare sospetti, ma non appena inciampò contro un sassolino, temette seriamente di non farcela.
Stupide scarpe.
Stupida pozione.
Stupido Jack che l'aveva convinta a provarci.
Stupido Hiccup che non si trovava.
Stupida lei che si era voluta mettere in mezzo, quando lo aveva ribadito più volte che non si sarebbe lasciata trascinare da quella situazione.
Una volta raggiunto il gruppo, cercò con noncuranza di mostrare uno sguardo fiero e altezzoso nonostante l'infelice caduta di poco prima. Fortunatamente alcuni volti per lei non erano poi così ignoti: come Agenore Darling, un uomo di mezza età dai capelli scuri e due grandi baffi, un po’ brontolone, ma in fondo molto gentile. Merida lo aveva incontrato anni fa in seguito ad una cena in famiglia, approfondendo la conoscenza con suoi i figli, tra cui Wendy Darling, la maggiore dei tre. 
Era tanto che non la sentiva, aveva finito la scuola già da qualche anno e ricordava che era molto portata per la scrittura, le piaceva inventare qualsiasi tipo di racconto, facendo appassionare anche i bambini più pigri alla lettura.
Vicino a lui si trovava Filippa Madrigal, dai lunghi capelli ricci ramati, con indosso un vestito che potrebbe far presagire un carattere solare ed energico. In realtà era una donna estremamente emotiva e ansiosa. 
Anche in quel caso Merida lo aveva potuto sperimentare durante una delle sue visite al Ministero della Magia da bambina, quando l'aveva vista inveire contro un dipendente per via di una "perdita magica nel suo ufficio", che causava solo pioggia e temporali.
Suo padre cercò perfino di sdrammatizzare, proponendosi di aiutarla, ma questo la fece solo infuriare ancora di più, per fortuna l'intervento di Elinor riuscì a calmarla e stabilizzare almeno per un po’ la situazione. Lei ci sapeva fare con le persone così, era un dato di fatto. La sua voce ferma e decisa riusciva a trasmetterti sicurezza e fiducia. Merida sperava solo di non dover affrontare in quell'ora una sua scenata, dato che al contrario della madre non era sicura di essere in grado di calmarla.
In mezzo ai due c'era un signore che Merida conosceva solo di vista: George Hautecourt.
E credeva che ormai fosse morto da tempo, vista l'età che aveva.
Non aveva avuto modo di parlarci, ma sua madre lo aveva accennato in uno dei suoi discorsi e, da come lo descriveva, sembrava anche simpatico e divertente. Tutto il contrario di quel che si diceva dei membri del Ministero.
Vicino a Filippa c'era un'altra donna, già dall'apparenza più particolare rispetto agli altri. Sembrava piuttosto giovane, meno di quarant'anni e i suoi capelli neri avevano delle striature blu come l'oceano. La guardava con un sorriso a trentadue denti e non la smetteva di agitare la mano in segno di saluto.
Non sembrava formale, né tanto meno seriosa come si addiceva ad uno del Ministero.
"Ben arrivata Elinor!" disse la suddetta donna in tono energico e allegro.
"Chiedo scusa. Sono... Ehm... Sono... Sono stata trattenuta da mia figlia Merida, lei fa l'ultimo anno e..."
"Dumbroch non dica altro, conosco fin troppo bene le dispute con i figli" la fermò Agenore, sospirando "La mia Wendy esce ancora con quel perdi-giorno."
"Peter? Stanno ancora assieme?" chiese Merida.
Lo ricordava bene quel ragazzo Serpeverde. Un giocherellone, più intenzionato a combinare guai e saltare le lezioni che studiare, ma negli ultimi anni grazie all'avvicinamento con Wendy si era dato una svegliata con lo studio quel tanto che bastava per superare a pelo gli esami.
Lo aveva sempre trovato simpatico, a modo suo, forse a volte un po’ troppo pesante con gli scherzi… Perfino più di Jack. Ricordava inoltre che, nonostante quattro anni di differenza, quei due si sono sempre trovati molto d'accordo.
Probabilmente era stata anche la sua influenza a renderlo un combina guai.
"Ma certo. Ho il timore le chieda di sposarlo, ah la mia povera bambina…" piagnucolò "Quel ragazzo è così infantile. Non pensa al suo futuro, ma solo a divertirsi!"
Merida avrebbe voluto controbattere, ma inaspettatamente era intervenuta la strana donna di prima.
"Che male c'è ad essere un giocherellone? Anche io lo sono e il figlio di Marlyn mi adora!" disse con una risata genuina, fermandosi poi di colpo. Lo sguardo confuso e sospettoso "O almeno credo..."
Agenore tirò un lungo sospiro, quasi esasperato "Dorothea per cortesia, mi aspetto un po’ di serietà, vista la sua nuova carica al Ministero."
"Ma io so essere seria nel momento giusto" si difese lei, sorpassandolo "E l'ho già detto di non chiamarmi Dorothea, ma Dory" si fermò poi, ancora confusa "Lo avevo detto, vero?"
L'ennesimo sospiro di Agenore confermò la risposta. Venne poi colpito leggermente alla caviglia dal bastone da passeggio di George, come per attirare la sua attenzione.
"Ammettilo Agenore. La verità è che il ragazzo è un nato babbano e a te non va giù!"
Agenore arrossì un poco, ma cercò di mantenere goffamente un contegno mentre avanzava al suo fianco con aria pomposa "Il sangue non è mai stato un problema per me e Mary!"
"Infatti ho detto a te, non ho nominato Mary!" sogghignò l'altro, facendolo irritare ancora di più "La vostra è una delle famiglie più antiche. Aaah come sei antiquato!"
"Io voglio solo la felicità per mia figlia."
L'altro allora agitò il suo bastone in aria con tono plateale, rischiando quasi di sfiorarlo.
"Allora poche storie e accetta quel ragazzo come genero, che ti piaccia o no!"
L'uomo si zittì, punto nell'orgoglio e incapace di giustificare altri motivi per dargli contro. George sogghignò soddisfatto e riprese la camminata canticchiando allegramente.
"Il sangue non c'entra. Io ho sposato un babbano e tutti i miei tre figli sono dei maghi" si intromise Filippa, col naso all'insù "Antonio ha iniziato questo settembre. E forse non poteva esserci anno peggiore... Con tutto quello che sta capitando qui ero seriamente tentata di ritirarli."
"Oh ma non devi preoccuparti" le sorrise Dorothea "Non c'è posto più sicuro di Hogwarts!"
"Ah si? E quel lupo mannaro allora?!" il tono di voce di Filippa stava iniziando ad aumentare. Merida sentiva che da li a poco sarebbe scoppiata "I miei figli e le mie nipoti erano a quel ballo, se fosse capitato a loro quel che..."
"Su su su, Pepa" Dorothea le mise una mano sulla spalla, mimando la respirazione "Pensieri felici, ripeti con me: pensieri felici."
Ma la donna sembrava nuovamente sull'orlo di una crisi isterica, al che Merida tentò, seppur
goffamente, di aiutare.
"Dorothea ha ragione, il colpevole di quel gesto è già stato portato via. Ben presto tornerà tutto alla normalità."
Inaspettatamente Filippa sembrò stabilizzarsi, sarà stato il suo tono o forse il fatto che provasse un senso di fiducia nei confronti di sua madre. Non lo capì con esattezza, ma almeno la situazione si calmò.
Non appena giunsero alla torre, Merida vide il custode Ralph e Drago Blutvist che li stavano aspettando.
Quest'ultimo teneva un'ascia molto grossa tra le mani, il che fece rabbrividire non poco Merida. Non aveva mai pensato in effetti come si sarebbe risolta l'esecuzione, ma sperava quanto meno che venisse eseguita per mano di un incantesimo.
Poi si ricordò che i draghi erano resistenti alla magia e dal momento che la maledizione senza perdono era proibita per legge, l'ascia, seppur così barbarica, poteva essere una delle poche soluzioni in questi casi.
L'espressione di Ralph invece non tradiva l'umore che stava provando. Sapeva bene quanto fosse contrario alla sorte di Sdentato, vista anche l'amicizia che lo legava ad Hiccup.
Senza pensarci gli rivolse un normale sorriso, dimenticandosi per un secondo di essere nelle vesti di Elinor Dumbroch "Ciao Ral..." per fortuna si bloccò in tempo, anche se non abbastanza da suscitare qualche nuova occhiata perplessa. Subito si schiarì la voce, alzando il capo con aria fiera e in maniera del tutto formale salutò l'uomo, per poi sorpassarlo ed entrare nella torre.
Davanti a loro c'erano tante scale, troppe per poterle fare con quei tacchi così fastidiosi, ma soprattutto per la presenza di George.
"Non mi ha più fatto sapere nulla riguardo al drago, così non lo abbiamo spostato" si difese Ralph.
Filippa nel frattempo sembrava stesse valutando seriamente l'idea di andarsene.
"Dovremo fare sul serio tutti quei gradini? Nessuno me l'aveva detto! Le mie scarpe non sono adatt..."
"Suvvia, un po’ di brio. Dov'è finita la vostra gioventù?" aveva bofonchiato George mentre la
sorpassava, canticchiando come se fosse a fare una normale scampagnata "Tararabumbihè!
Tararabumbihè!" mentre cantava non si era reso conto di aver appoggiato male un piede, rischiando proprio di scivolare giù per quei pochi gradini che aveva fatto. Per fortuna che Ralph lo sorresse in tempo.
"Tutto bene nonnetto?"
"Chi hai chiamato nonnetto?!" ridacchiò l'uomo. Tentò poi di rimettersi in piedi aiutandosi con le ginocchia, seppur tremolanti "Non sono più agile come quando avevo ottant'anni, ma ho ancora energia!"
"Lo vedo..." sospirò Ralph.
"Sarà meglio usare la magia per arrivare subito in cima" disse poi Agenore.
George in risposta drizzò il bastone da passeggio contro la sua faccia, accanto a lui c'era sempre Ralph che lo sosteneva per evitare che si sbilanciasse troppo e cadesse.
"Sciocchezze, sciocchezze! Questi mezzucci sono solo per i vecchi!" riprese dunque a salire i gradini, traballante e con parecchia difficoltà.
"Meglio che gli dia una mano" disse Ralph, aiutandolo nuovamente a non scivolare ancora.
George ridacchiò felice "Non hai anche un piede in più per caso, ragazzone?"
Doveva forse essere una battuta perché subito dopo si mise a ridere a crepapelle, Ralph sforzò una risata per poi fissare gli altri con uno sguardo di palese imbarazzo.
Agenore senza farsi troppo notare aveva tirato fuori dalla tasca della giacca la bacchetta e l'aveva puntata verso i due, ormai ben al settimo gradino.
"Farò un incantesimo che lo solleverà dalle scale. L'ultima volta non se n'è accorto" disse a bassa voce.
Merida annuì in sostegno, ed insieme poco più tardi raggiunsero in fretta la cima della torre.
Sdentato si trovava ancora incatenato, incapace di fare anche solo un breve movimento. Alla loro vista tentò di mostrare i denti per intimidirli, Blutvist in risposta lo fermò, bloccandolo con il piede.
"Fai silenzio" sibilò.
Quel gesto così duro e spietato spaventò un po’ il drago che si zittì di colpo.
"È questa la famosa Furia Buia?" chiese George piegando la schiena in avanti verso l'animale. Mentre lui sembrava tutto fuorché preoccupato, accanto Filippa invece pareva un fascio di nervi. Per diversi secondi buoni non aveva fatto altro che portare lo sguardo dalla creatura alla porta dov'erano entrati, come se si aspettasse da un momento all'altro un qualche attacco a sorpresa.
"È sicuro vero? Non fuggirà?" chiese a Bludvist che nel frattempo aveva tolto il piede dal muso dell'animale.
"Finché ci sono io... E finché sarà legato a dovere..."
L'espressione della donna sembrò rasserenarsi un pochino. Dorothea invece pareva anche lei
palesemente incuriosita dall'animale.
"È molto raro, non è vero?" disse con un velato entusiasmo "Oh sembra così
adorabil..."
"Non avvicinatevi troppo" la fermò Bludvist con l'ascia, facendola dunque indietreggiare "Questa bestia può essere tanto bella quanto pericolosa."
"Pericolosa. Esattamente quello che non vogliamo" intervenne Agenore, volgendo il capo verso Merida
"Dico bene, Elinor?"
L'interessata sembrò incapace di spiccicare una parola, istintivamente passò lo sguardo verso la Furia Buia e per un lungo istante i loro occhi si incrociarono, ebbe la sensazione come se stesse cercando di comunicarle qualcosa e forse il suo timore venne percepito anche dagli altri.
"Siamo sicuri che... Giustiziarlo sia la scelta più saggia?" chiese Dorothea.
Ralph schiuse le labbra per parlare, ma Agenore lo anticipò "Elinor ha espresso chiaramente le sue opinioni riguardo la pericolosità di questo drago. Avete letto anche voi quel che è successo durante il Torneo. Per quanto possa essere un dispiacere per il mondo magico, mi trovo d'accordo con le sue parole."
Filippa fece un passo in avanti, anche se non molto convinta annuì "Ogni azione ha le sue conseguenze. Dobbiamo pensare al bene dei nostri ragazzi."
Si creò un silenzio tombale, smosso solo dalla coda del drago che non faceva che agitarsi, seppur debolmente, i grandi occhi verdi che slittavano da una figura all'altra. Forse conscio della sorte che gli stava accadendo.
George sollevò la scricchiolante schiena e fece un lungo sospiro di rassegnazione "Beh...Allora direi che abbiamo deciso" disse "Povera bestia..."
Dorothea al contrario pareva ancora convinta delle sue idee, ma l'intervento di Filippa precedette ogni sua azione.
"Non dobbiamo per forza assistere, vero?"
Merida a quel punto fissò nuovamente il drago, accorgendosi che Bludvist stava già sollevando nuovamente l'ascia.
"Ci penserò io."
Ma prima che potesse alzarla di più, la voce di Merida lo bloccò di colpo.
"A_Aspetta!" disse, muovendo un passo verso di lui "Non... Non sono d'accordo."
Sprofondò nuovamente il silenzio, fino all'intervento di Agenore.
"Non sei d'accordo... Per un'inchiesta che TU hai fatto partire?"
"Ci vuoi spiegare?" aggiunse Filippa.
Tutti sembravano visibilmente perplessi, perfino Bludvist. Merida fece un profondo respiro e poi, sollevando il capo verso i suoi colleghi, si rivolse a loro con una postura più composta, cercando di rimanere a suo modo ferma e controllata, com'era solito fare sua madre quando doveva far valere la sua opinione.
"Craig Ferguson ha scritto numerose lettere dichiarando di poter prendersi cura di..." si fermò, mordendosi una guancia. Stava per chiamarlo Sdentato senza rendersene conto.
"...Di quel drago. È proprietario della più grande riserva in Romania, forse questa proposta potrebbe una soluzione migliore."
George per primo espresse quello che probabilmente era la domanda che tutti i presenti si stavano facendo in quel momento.
"Ti senti bene? Oggi sei un po’ strana, figliola" aveva perfino tirato fuori dei grossi e spessi occhiali dalla tasca della sua giacca, quasi come se non riuscisse a credere ai suoi occhi.
"Beh..."
"Hai voluto convocare il consiglio per fare giustizia ed ora ritiri tutte le tue accuse?" chiese Filippa "Vuoi dire che siamo venuti qui per niente?"
"È questo il punto, non stiamo facendo giustizia" indicò poi Sdentato "Guardatelo, tutti voi. Vi sembra lo sguardo di una creatura malvagia?"
"Beh ma... Ha attaccato degli studenti, no?"
"Come ogni drago fuggito, dovremmo giustiziarli tutti?"
Tutti la fissarono sempre più sconvolti, tranne Dorothea che sembrava aver preso la notizia fin troppo bene.
"A me piace, voto per la riserva."
"Ma cosa ti prende?" domandò ancora Agenore, visibilmente perplesso "Sei sempre stata molto chiara su questo argomento ed ora tutto d'un tratto hai cambiato idea...Perché?"
"Non li sto giustificando, non mi permetterei mai, non io..." incrociò nuovamente lo sguardo di Sdentato, ancora spaventato e forse in parte confuso da quello che si stanno dicendo "Non posso prendermela con ogni drago per quello che è successo a mio marito, lui non ha colpa."
Vide gli sguardi dei presenti ammorbidirsi un po’.
"È una creatura che ha cercato una via di fuga, dopo che è stato sottratto dal suo territorio, così come gli altri draghi. Come ha detto Nord, è stato un tragico incidente, che per fortuna non ha portato via nessuno."
"Non sono del tutto convinta Elinor" disse poi Filippa, titubante "Che esempio diamo ai nostri figli?"
"Che esempio diamo? Rispettiamo una vita" disse Merida, decisa. Voltò poi il capo verso la Furia Buia, concentrandosi in particolar modo sulla pinna della sua coda ormai distrutta "Gli è già stata portata via la libertà. Se il consiglio è d'accordo, vorrei procedere con il trasferimento di questo drago alla riserva il prima possibile."
Alla fine, dopo un ennesimo cenno, quelle parole sembrarono aver convinto tutti, anche i più indecisi.
"Ottima decisione Elinor, non serve spargere inutilmente del sangue" disse Dorothea. La sua frase venne seguita da una grossa risata da parte di George.
"Elinor Dumbroch che difende un drago! Ora credo di aver visto proprio tutto!"
Merida volse poi il capo verso Ralph, anche lui palesemente confuso per tutto quello che era appena accaduto. Ma lei cercò di non darci peso.
"Può mandare un gufo a Ferguson per avvertirlo del drago? Immediatamente."
L'uomo boccheggiò un sì e dopo avergli sorriso, Merida fece per seguire gli altri e andarsene. Poco prima di chiudere la porta alle sue spalle, si scambiò un'ultima occhiata con la Furia Buia e questa volta il suo sguardo parve più rasserenato.
Non sapeva se effettivamente avesse compreso o meno quello che era successo. Ma era come se una parte di lei volesse credere che avesse capito e la stava ringraziando, a modo suo, con quel semplice sguardo.




Una volta usciti dalla torre, Merida trovò il preside Nicholas, accompagnato da Bunnymund a pochi metri da loro, si irrigidì di colpo, ma al tempo stesso cercò di non sembrare per nulla agitata. Poteva farcela a farsi spacciare per sua madre con un paio di tizi del Ministero, ma di fronte a Nicholas Nord e soprattutto a Bunnymund, sentiva che ogni minimo passo falso sarebbe risultato fatale.
Sarebbe stata espulsa, come minimo.
Non sapeva effettivamente in che rapporti era sua madre col preside, non ne aveva mai sentito parlare in maniera negativa, quindi immaginò velocemente che alla fine potesse risultarle a posto ai suoi occhi.
Forse non poteva dire lo stesso per Bunnymund, ma probabilmente perché anche lui aveva di per sé un carattere piuttosto difficile.
"Vi stavo per far chiamare, Seconda Prova sta per incominciare" disse Nord, allargando le braccia "Spero abbiate preso decisione migliore."
Come lo disse, il suo sguardo indagatore sembrò slittare subito verso Merida, che al contrario, stava osservando da tutt'altra parte nella speranza non le facesse altre domande. Per fortuna ci pensò Dorothea a rispondere per lei.
Merida la ringraziò mentalmente.
"C'è stato un cambio di programma all'ultimo minuto. Il drago verrà trasferito ad una riserva in Romania."
L'espressione di Nord si fece stupita, ma non nascose il suo buon umore. Probabilmente anche lui era sempre stato a favore di quella scelta, dopotutto.
"Un cambio di programma?" ripeté Bunnymund, inarcando un sopracciglio. 
Dorothea annuì felice, facendo cenno agli altri di sostenerla.
"Assolutamente! Sono certo che nessun esito del Torneo mi lascerà più stupito di quanto non lo sia stato oggi" ridacchiò George, avanzando barcollante col suo bastone da passeggio "Ditemi che ci saranno dei dolcetti nell'attesa, sono proprio affamato!"
"Sempre, vecchio amico!" sorrise Nord.
George lo punzecchiò col bastone in risposta "A chi hai dato del vecchio? Guarda che mentalmente sono molto più giovane di te!" lo sbeffeggiò. 
Nord rise e rivolse poi il capo verso Merida "Sono felice che non ti sei fatta accecare da rabbia."
Lei deglutì a fatica, ricomponendosi subito dopo "Non sarebbe servito, non lo avrebbe riportato indietro."
Lo vide sorriderle comprensivo mentre le faceva cenno di riprendere il cammino. Una volta alzato lo sguardo davanti a sé, non poté fare a meno di notare una lunga chioma bionda in lontananza, seguita da altre due figure fin troppo famigliari, fece per parlare quando il piccolo  Gurghi le balzò davanti.
"Padrona-madre! Finalmente Gurghi l'ha trovata!" disse preoccupato "La prego di perdonare
Gurghi. È così dispiaciuto per non averla avvisata in tempo!"
Vedendolo così disperato, Merida gli sorrise rassicurante, inclinandosi un pochino con la schiena "Non preoccuparti. Come vedi la situazione si è risolt..." si fermò, accorgendosi di comportarsi di nuovo come se stessa e non come sua madre. Tant'è che perfino Gurghi parve piuttosto sorpreso per questo inaspettato tono così amorevole.
"Insomma... Ehm..." pensò velocemente alle parole da dire e subito si ricompose, assumendo
un'espressione decisamente più severa "Sono stata avvertita da mia figlia. Ma la prossima volta presta più attenzione alle lettere che arrivano."
Gurghi annuì ripetutamente, anche se dallo sguardo sembrava ancora un po’ confuso. Tuttavia non disse nulla, probabilmente perché voleva evitare di farla arrabbiare ancora. Era pur sempre la sua padrona.
"Cosa ci fanno quei tre da queste parti?" aveva domandato Bunnymund con aria sospetta. Stava fissando Rapunzel, Jack ed Hiccup in lontananza. Al ché Merida lo sorpassò "Vado a riprenderli io. Inoltre ho bisogno di vedere mia figlia, è urgente."
Gurghi alzò la zampina in alto per attirare l'attenzione "Posso cercarla!"
"No!" lo fermò subito Merida. Si rese conto troppo tardi di aver reagito bruscamente "Voglio dire... Per oggi hai finito Gurghi. Ti do il permesso di..." si fermò, poi i suoi occhi si illuminarono "Di andare alle cucine. Chiedi qualcosa da mangiare."
Quelle parole furono magiche per le orecchie della creatura e senza farselo ripetere due volte, sfrecciò via saltellando euforico verso il castello.
Merida si schiarì infine la voce, guardando poi Bunnymund "È una situazione... Privata. Tra me e Merida. Vedrò di raggiungervi il prima possibile, se non è un problema."
"Assolutamente" disse poi Nord, facendo un cenno col capo a Bunnymund di raggiungere gli altri del Ministero "Prenditi tempo necessario."
Merida ringraziò e poi con tutta calma si diresse verso il gruppo di ragazzi, cercando di non inciampare nuovamente per colpa di quei terribili tacchi. Una volta riuniti non poté fare a meno di lanciare un'occhiataccia ad Hiccup, un po’ per il fatto si trovava in questa situazione per colpa sua, un po’ per la sua espressione talmente meravigliata quanto sconvolta.
"Ancora non ci credo!" disse.
Merida arrossì, il suo continuo fissarla la stava seriamente mettendo in imbarazzo. Specie se in questo caso si trovava ancora nei panni di sua madre.
Era tutto troppo strano e sbagliato.
"Non... Non..."
"Hai finito?!" sussurrò esasperata. Senza farsi vedere poi lanciò un veloce sguardo dietro di lei dove vide in lontananza il Preside e i membri del Ministero farsi sempre più distanti "Ci credo che mia madre è sempre arrabbiata, camminare con queste scarpe è un vero inferno!"
Rapunzel e Jack risero, mentre Hiccup stava cercando ancora di formulare una frase che andasse oltre la semplice incredulità.
"Perché, trasformarti in tua madre no?" la provocò Jack, dandole una leggera gomitata.
Lei lo fulminò con lo sguardo, zittendolo tempo zero. A quel punto finalmente Hiccup riprese coscienza delle sue capacità oratorie.
"Allora? Che... Che è successo là dentro?"
Merida li guardò in silenzio, agitandoli ulteriormente.
"No. Non dirmi che..."
"L'hai davvero fatto?" chiese sconvolta Rapunzel.
"Non nego di averlo pensato. Ma... No, non l'ho fatto. Non ho voluto" Merida sospirò,  prendendosi un istante prima di riprendere a parlare. Nemmeno lei sapeva bene come esprimere quello che provava in quel momento.
"Era... Così... Spaventato, indifeso. Per la prima volta l'ho guardato, ci siamo guardati." abbassò lo sguardo, aggrottando le sopracciglia "Ho visto i suoi occhi e... Non so bene come spiegarlo, ma non potevo farlo, non potevo lasciare che lo uccidessero" disse con un lieve sorriso "È stato come vedere me stessa in quegli occhi. Strano, no?"
"Affatto" disse Hiccup. Merida alzò il capo verso di lui e sorrise.
Anche lui ricambiò, arrossendo appena "Sapevo che lo avresti capito, prima o poi."
"Lo sapevano tutti" sussurrò Jack a Rapunzel "E' una testa calda, ma buona."
Merida alzò gli occhi al cielo, concentrandosi poi su Hiccup "Se sei convinto che qualcuno lo abbia stregato al Torneo, io ti credo."
Il Corvonero annuì, felice per aver nuovamente guadagnato la sua fiducia e soprattutto grato per la salvezza del suo amico.



 
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ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutt*!
E finalmente viene concluso questo arco del drago, almeno per il momento.
So che magari il comportamento di Merida poteva risultare antipatico, ma ci tenevo a farla crescere. Per quello che si era visto nel film, sembrava una ragazza molto testarda e ferma sulle sue idee, come Elinor alla fine. Quindi ho voluto farle avere questa consapevolezza dei draghi in maniera più lenta, e alla fine mi sembrava giusto far permettere a lei di decidere la sorte di Sdentato.
Spero vi sia piaciuta, così come i personaggi del Ministero della Magia. Lo so che teoricamente dovrebbero essere più "seri", ma qui ho voluto fare un bel miscuglio, mettendo comunque personaggi positivi.
Indico qui sotto i nomi per chi non li conoscesse:

Agenore Darling: E' il papà di Wendy, Gianni e Michele del film disney "Peter Pan". mi serviva nel gruppo qualcun di più serioso e brontolone, ma tutto sommato buono. 
Filippa Madrigal: la zia Pepa di "Encanto". Più avanti appariranno anche altri membri della famiglia, ma volevo iniziare proprio con Pepa. Fa stranissimo immaginarla al Ministero, ma al tempo stesso ce la vedo un sacco, probabilmente spronata dalla madre ad intraprendere quella carriera. Inoltre per il carattere che ha ce la vedrei anche buona amica di Elinor.

George Hautecourt: è l'avvocato vecchietto del film "Gli Aristogatti". Lui DOVEVO inserirlo prima o poi, come ho scritto della torre con tutte quelle scale mi si era stampata l'immagine di lui che le percorreva canticchiando, con Ralph dietro a controllare che non cadesse xD
Dorothea: E' la versione umanizzata di Dory di "Alla ricerca di Nemo". Mi serviva un personaggio un po' particolare alla fine, che si scontrasse un po' con le idee di Agenore, lei e' completamente il suo opposto quindi la immaginavo ben inserita.


Il prossimo capitolo inizierà finalmente la seconda sfida *-*
Un abbraccio
  
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