Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    27/04/2022    4 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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   Cap 43:Lasciate ogni speranza o voi che entrate
 

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Era ormai giunto il momento della seconda prova. Jim aveva finalmente raggiunto gli altri vicino alla Foresta Proibita, dove si trovava un'area che ultimamente veniva usata da quelli dell'ultimo anno per Cura delle Creature Magiche. Si erano raggruppati tutti all'interno di una tenda incantata per l'occasione. Jim si aspettava di  qualche compagno di scuola arrivato per assistere alla prova, non vide l'ombra di uno studente, se non quelli partecipanti al Torneo.
Al suo arrivo non gli sembrava di aver visto nulla se non una flebile nebbia che avvolgeva tutt'intorno, si domandava se probabilmente non l'avessero incantata.
Il luogo non era nemmeno così tanto grande. Forse era una sorta di passaggio segreto.
Dentro la tenda i suoi rivali stavano raggruppati attorno a Filottete che, non appena lo vide, gli lanciò uno sguardo torvo.
"Grazie per esserti unito a noi."
Lui sbuffò e con le mani in tasca avanzò verso di loro, cercando di non guardarlo negli occhi. Si sentiva già abbastanza in colpa per essersi svegliato così tardi, gli mancava solo la ramanzina.
"Ascoltate, so che non è stato un periodo per niente facile…" lo sguardo di Jim non poté fare a meno di scivolare su Moana, che teneva la testa inclinata verso il basso "Ma cercate di mantenere la concentrazione. La sfida che state per affrontare metterà a dura prova il vostro sangue freddo. Potreste addirittura rimpiangere i draghi!"
I lievi sorrisi che erano rimasti sul volto di alcuni si spensero di netto.
"Dovrebbe essere di aiuto?" chiese Jim, zittito poi dall'ennesima occhiataccia dell'uomo.
"Una volta che farò il vostro nome, come per la sfida scorsa, uscirete dalla tenda, davanti a voi vedrete una nebbiolina, attraversatela senza timore e verrete trasportati nel labirinto dove si terrà la sfida. Il primo che uscirà... Otterrà il punteggio più alto. Partirà chi è arrivato per primo alla scorsa sfida, ovvero ... " si mise poi a leggere velocemente la scheda che stava tenendo in mano "Tadashi Hamada."
Jim lo fissò stupito.
"Ma... Credevo che Moana..."
Filottete indicò velocemente la ragazza accanto a lui "Regole del Torneo: la signorina ha usato la smaterializzazione senza aver preso la licenza."
La ragazza alzò le spalle e sorrise. Evidentemente se lo stava già aspettando.
"Cinque minuti dopo Tadashi, partirà Moana, poi Elsa e per finire James."
"Jim…" lo corresse "Preferisco essere chiamato Jim."
Sentì sbuffare qualcosa sulla loro generazione, ma in quel momento la sua mente era rivolta altrove. Sapeva di non essere stato il migliore nella prova, ma addirittura l'ultimo. Non se l'era proprio aspettato.
Questa seconda prova non poteva iniziare nella maniera peggiore.
E forse vedendolo così sovrappensiero, Filottete gli si avvicinò, dandogli un leggero colpetto al braccio con quel documento "Il punteggio si stacca di poco, ti distanzi solo di 7 punti con Tadashi. Se fai un buon lavoro su questa, potresti addirittura superarli, Jim."
L'altro non sembrava ancora pienamente convinto, ma gli era comunque grato per aver cercato di spronarlo un po’.
Filottete consegnò poi a tutti e quattro un petardo dragone.
"Usateli solo se necessario, o se non ve la sentite più di continuare il percorso. Tenete presente che se lo attiverete, vi verranno tolti dei punti."
Jim ghignò, giocherellando un po’ con l'oggetto tra le mani "E allora che senso ha? Se non otteniamo i punti ne va di svantaggio per il Torneo."
Filottete lo guardò e sorrise "Non mentirò ragazzo, vincere può essere meraviglioso…" il sorriso si spense, diventando più serio "Ma vale la vostra vita? Coraggiosi sì. Sciocchi no."
L'altro non rispose, ma aveva capito il punto e si limitò solo ad annuire in silenzio.
"Allora, mettetevi comodi e aspettate che dia il via. Non manca molto."
Si allontanò poi fuori della tenda, forse per andare a parlare con qualche insegnante riguardo l'inizio della sfida.
Per Jim fu come riprendere finalmente fiato dopo un lungo momento di apnea: si sentiva agitatissimo, forse ancora di più rispetto alla Prima Prova. Con la coda dell'occhio vide Elsa allontanarsi dal gruppo, sembrava che stesse ripetendo a bassa voce qualcosa, forse una formula in particolare o magari stava semplicemente cercando di rassicurarsi. Non indagò oltre, anche perché poteva immaginare l'ansia che stava accumulando in quel momento.
Poi ad un tratto la sua attenzione venne attirata da un fruscio: vide la borsa di Moana cadere dalla sedia e spargere qualche libro che vi era all'interno, borraccia dell'acqua compresa. Lei si era chinata velocemente a raccogliere tutto e lo stesso aveva fatto anche Tadashi per darle una mano.
Non appena quest'ultimo afferrò la rivista li a terra, sorrise "Ancora questi enigmi? La porti proprio ovunque."
"Devo pur distrarmi e non pensare al fatto che potrei essere divorata da qualche creatura. Giocare a Quidditch nell'attesa è fuori discussione."
"Peccato, avrei potuto batterti di nuovo."
Nel frattempo Moana aveva ormai sistemato la sua roba all'interno della borsa e lo guardò, visibilmente sorpresa, ma ben consapevole che stesse solo cercando di provocarla, in modo scherzoso.
"Battermi? Sei serio?"
"È quello che stavo facendo ieri."
"Ah si?" inarcò un sopracciglio "Se non ci avessero interrotti sarebbe andata diversamente."
Essendo così vicino a loro, Jim non aveva potuto fare a meno di ascoltare quel breve discorso e, sebbene da lì a poco si sarebbe svolto il Torneo, la sua curiosità ebbe la meglio sulla ragione.
"Di cosa state parlando?"
Al contrario di quel che avrebbero potuto pensare Jack o Nick, non vi era alcuna gelosia nel suo tono. Era semplicemente curioso.
I due lo guardarono per qualche istante, ma la prima a rispondere fu proprio Moana "Ieri abbiamo fatto un'amichevole di Quidditch."
"Un'amichevole?" ripeté, un po’ sorpreso "Voi... Due?"
"Noi due" rispose Tadashi "...Il preside Sinbad, i miei amici e mio fratello."
Lui e Jim si fissarono per un lungo silenzio, come se ognuno stesse aspettando una reazione dell'altro. E la cosa non piacque per niente a Moana.
"I_il Il preside Sinbad ha giocato per i Karasjok Kites!" disse, il tono di voce più squillante del normale.
Quasi come se dovesse per forza attirare l'attenzione su qualcos'altro.
Per fortuna quelle parole avevano attratto Jim come l'ape col miele. Il Quidditch era sempre stata una grandissima passione in comune e sapeva bene quanto gli interessasse l'argomento "Davvero?!"
"Si! Ci credi?"
I suoi occhi strabuzzarono, ma poi la gioia venne spazzata via dall'immediato commento di Tadashi.
"Ed è ancora un giocatore in gamba, grazie a lui stavamo stracciando la sua squadra" indicò col capo la ragazza, sorridente.
A quel punto l'altro, tornato impassibile come prima, li scrutò "Un momento... Credevo che le partite di Quidditch fossero sospese."
Inavvertitamente fece scivolare il suo sguardo su Moana, che nel frattempo lo stava fissando con un'espressione indecifrabile.
"Non era niente di ufficiale" continuò Tadashi, appoggiando una mano sulla spalla della ragazza "Una piccola sfida tra Campioni...In modo da distrarsi un po’ visto tutto quello che è successo ultimamente."
Jim lo guardò. Non sapeva se fosse solo una sua impressione, ma l'occhiata che gli lanciò Tadashi non gli piacque granché. Era come se stesse cercando di provocarlo, o comunque vedere fino a che punto si sarebbe infastidito.
Perché in quel momento sì, la situazione lo stava irritando.
Forse un filo di gelosia nel pensare a lui e Moana insieme tutto il pomeriggio c'era.
E gli dispiaceva, perché di solito era sempre stato lui uno dei primi a tirarla su di morale, a starle accanto e a distrarla anche nei periodi in cui era sommersa dall'ansia per gli esami.
Continuava a pensare che, se avessero chiarito prima la questione tra di loro, forse a chiacchierare con lei quel pomeriggio sarebbe stato lui e non Tadashi.
Sapeva che il loro rapporto stava cambiando, sperava solo non in peggio.
Moana si irrigidì terribilmente, sentendosi come tra due fuochi.
"Davvero gentile" Jim portò le mani in tasca e dopo aver lanciato un ultimo sguardo a quella mano che ancora stava sulle spalle di Moana, fissò Tadashi "Gioco anche io a Quidditch, sai?"
"Ah si? Che ruolo?"
"Cacciatore" rispose subito, guardandolo con sospetto "Credevo che Hiro te ne avesse parlato, gli ho fatto qualche lezione poco tempo fa."
Tadashi fece per pensarci, poi si passò una mano sulla nuca e sorrise appena "Devo essermene dimenticato."
"È molto bravo!" si intromise l'altra, facendo arrossire di poco Jim.
Tadashi cercò di non prestarci troppa attenzione, si mise una mano in tasca, rivolgendo al ragazzo uno sguardo apparentemente incuriosito.
"Un vero peccato allora. A saperlo, ti avrei invitato."
L'altro lo fissò con un sopracciglio inarcato.
Chissà il perché, ma sentiva che stava mentendo.
"Hai ragione, un vero peccato. Visto che si trattava di una piccola sfida tra Campioni, mi sarei potuto distrarre anche io" ma prima che l'altro potesse rispondere, continuò "A meno che non ti interessasse uscire solo con una Campionessa in particolare."
Moana arrossì e fece uno scatto verso di lui "Jim!"
Il breve sorriso di Tadashi cessò di colpo "E quindi? Il mio non è un segreto" anche il suo tono era decisamente cambiato, era più provocatorio "Siamo stati insieme al ballo, ricordi?"
Il ragazzo lo imitò "Giusto, il ballo... Lo ricordo bene" poi i suoi occhi slittarono su Moana, ancora ferma ad osservarli in silenzio. Le guance lievemente arrossate per l'imbarazzo.
In quel momento Jim si sentì maledettamente male, capì di non dover andare oltre con le provocazioni e si ritirò, appoggiandosi con la schiena sulla parete "Si beh...Finiamola qui, dai..."
"Ti da fastidio?" chiese a bruciapelo Tadashi, stupendo anche lui.
"C_Cosa?"
"Da come parli sembra che non possiamo frequentarci." 
Anche Moana sgranò gli occhi e lo guardò.
"...F_frequentarvi?" ripeté l'altro, il tono tra l'incredulo e il divertito "Non ti sembra di esagerare?"
"Quindi per te è un problema" continuò ad incalzarlo Tadashi
"Dico solo che parli un po troppo a nome tuo. Non mi sembra che tu abbia interpellato l'altra persona"
"Almeno io sono stato sincerto fin dall'inizio. Tu puoi dire lo stesso?"
A quel punto Jim fece un passo in avanti, fissandolo di sbieco " Sul serio vuoi metterti a discuterne adesso?!"
L'altro non si scompose e mantenne lo sguardo su di lui "Guarda che sei stato tu, con le tue frecciatine, ad aver iniziato."
"Ma tu stai continuando."
"Solo perché mi infastidisce il tuo atteggiamento."
"BASTA!"
Aveva urlato Moana, interrompendo immediatamente quell'assurda discussione. Li vide entrambi volgere lo sguardo verso di lei, lo sguardo incredulo ed incapaci di dire qualsiasi cosa per difendersi. Perfino Elsa, più distante da loro, si era allarmata per il tono di voce così acceso.
Moana li squadrò in modo severo, all'inizio sembrò schiudere le labbra per dire qualcosa, ma poi si fermò di colpo, portandosi le mani sulle tempie e prendendo un lungo respiro "No, no, sapete cosa? Non è il momento!"
Non diede nemmeno il tempo a loro di giustificarsi che subito girò i tacchi, mimando con la mano di non seguirla.
Jim la fissò per un pochino, ma quando le vide dargli la schiena, senza la minima intenzione di voltarsi, capì che l'avevano seriamente fatta arrabbiare.
E forse non aveva tutti i torti, non era decisamente il momento di fare una scenata di gelosia a pochi minuti dalla seconda prova. 
Passò poi la sua attenzione su Tadashi, che nel frattempo sembrava più concentrato su di lui.
"Allora?" chiese, infastidito.
"Allora cosa?"
"Andiamo Jim..." lo guardò serio "Pensavo fossimo amici. Ho notato come mi rispondi ultimamente. Credi che non me ne sia accorto del tuo atteggiamento al ballo? È perché sono uscito con lei? O vuoi negare ancora?" incrociò poi le braccia, aspettando una risposta.
Jim sollevò un lato della bocca in un mezzo sorriso e si passò una mano tra i capelli "Perché dovrei farlo, ormai?"
"Forse perché avevi detto che non ti importava se la invitavo?"
"Ehi ehi, mi hai accennato che l'avresti invitata DOPO. Non mi hai dato nemmeno il tempo di rispondere!" lo fermò, arrossendo leggermente. Lo sguardo passò velocemente su Moana per vedere se aveva sentito, ma così non sembrava.
Tadashi si toccò nervosamente la visiera del cappello per sistemarsela "Fammi capire, quindi se non la invitavo io, ti andava bene se usciva con un altro?"
"N_no ma..."
"Quindi ti piace?"
"Io..." Jim esitò, portando poi l'attenzione su di lui "Certo che mi piace! Volevi sentirmi dire questo?" sussurrò.
Ma anche in quel momento sentì di non essere stato del tutto sincero. Passò velocemente lo sguardo su Moana, ancora di spalle e si agitò subito. La sua mente aveva incominciato a vagare, facendosi la domanda che più temeva: Le piaceva? Sì.
Lo sentiva, non era la solita cotta adolescenziale.
Più ci pensava, più sentiva quanto fosse coinvolto, quanto i suoi sentimenti crescevano di giorno in giorno.
Restava solo da scoprire se anche per lei era lo stesso, se il coinvolgimento di Tadashi non avesse cambiato qualcosa.
Quest'ultimo nel frattempo si schiarì la voce per attirare la sua attenzione "Volevo solo avere la conferma. E per la cronaca...Piace anche a me."
"Ma dai?"
Rimasero in silenzio per qualche secondo, ma Tadashi al contrario suo sembrava essere tornato piuttosto tranquillo.
"Beh..." fece poi un passo indietro per allontanarsi "Che vinca il migliore allora."
Leggendo l'incredulità nello sguardo di Jim, rise e si fermò "Mi riferisco al Torneo" poi lo salutò con un lieve cenno della mano e lo lasciò solo.
Jim rimase a fissarlo ancora per qualche minuto buono, stranito per il discorso appena fatto.
Non capiva se con quell'ultima battuta Tadashi avesse solo voluto sviare il discorso e in realtà si stava riferendo a Moana. Tuttavia non gli venne dato il tempo di pensarci, perché Filottete tornò da loro proprio in quel momento annunciando l'inizio della seconda prova.
Il cuore di Jim balzò dal petto non appena vide Tadashi uscire dalla tenda. Quando fu il turno di Elsa, si rese conto solo più tardi che il suo atteggiamento sembrava leggermente più sicuro rispetto alla prima volta.
Lui d'altra parte era più bianco di un cencio, ricordava molto bene quella profezia che aveva letto nell'indizio e non aveva fatto altro che ripassare ogni creatura che sarebbe potuta apparire in quel diamine di labirinto.
Era talmente concentrato a non perdere il controllo che nemmeno sentì la voce di Filottete chiamarlo per farlo uscire, tanto che quest'ultimo dovette spintonarlo via con una manata, sussurrandogli qualcosa a proposito di usare la testa. Ma la mente di Jim era ancora troppo annebbiata per essersene reso conto.
Era già l'ultimo ad essere partito, doveva sbrigarsi per non rimanere troppo indietro e così, dopo essersi dato un paio di schiaffetti al viso per riprendersi, fece uno scatto verso quella che sembrava l'entrata del labirinto, avvolta in una strana nebbiolina rosea. Chiuse gli occhi e ci balzò dentro, entrando finalmente in gara anche lui.
Quando aprì gli occhi si diede una veloce occhiata attorno per squadrare per bene l'area alla ricerca di un qualche indizio che lo potesse condurre verso una strada più sicura. Il labirinto era scuro: nonostante fosse mattina, attorno sembrava essere precipitata la sera  di colpo. Alcune pareti erano pieni di rovi e si poteva percepire nell'aria una strana atmosfera, quasi dei sussurri. Di chi non lo poteva sapere, ma sperò con tutto il cuore che non si trattasse dei fantasmi.
Non era decisamente un loro fan, seppur Hogwarts ne avesse diversi a gironzolare per il castello.
In alto vi era la stessa nebbiolina che aveva visto prima all'entrata del labirinto, probabilmente doveva esserci una qualche sorta di incantesimo per impedirgli di superare gli ostacoli con il semplice sollevarsi da terra. Inoltre era anche parecchio curioso di capire dove effettivamente fosse questo labirinto.
Immaginava una zona della Foresta Proibita, vista la stessa cupa atmosfera che ne avvertiva lì attorno.
Quand'era volato verso la foresta per cercare Sdentato ricordava che vicino al lago c'erano delle foglie affusolate, piuttosto particolari che ricordavano incredibilmente alcune che vedeva sbucare tra le siepi.
Iniziò a girare la zona un paio di volte, cercando di prestare molta attenzione all'ambiente, ma per ora ogni lato a cui si rivolgeva sembrava identico a quello precedente.
Non c'era che dire, avevano fatto davvero un buon lavoro. Chiunque si sarebbe potuto perdere senza un aiuto.
E in quel momento gli occhi di Jim si illuminarono di colpo.
L'incantesimo che gli aveva consigliato Judy: Appare Vestigium.
Tirò subito fuori la bacchetta e la agitò, pronunciando con attenzione la formula verso il terreno, nel giro di pochi istanti vide pian piano comparire delle impronte di scarpe.
Bene.
Era stato facile, forse troppo. Ma in quel momento poco importava, grazie all'aiuto di quell'incantesimo poteva capire quale strada avevano preso i suoi compagni e recuperare i minuti che aveva perso per colpa dell'ultimo posto. Fece subito per seguire le impronte e la cosa sembrò inizialmente funzionare, finché, all'ennesima curva, si vide crescere improvvisamente una parete piena di rovi proprio davanti ai suoi occhi. A Jim quasi mancò il fiato: solo un passo in più e quelle piante lo avrebbero preso in viso.
Doveva fare decisamente più attenzione.
Non immaginava che il labirinto fosse stregato anche sotto quel punto di vista, con un po’ di rammarico pensò che in quelle circostanze l'incantesimo di Judy non sarebbe servito come previsto, visto il continuo cambio di scenari. Pensò di utilizzare anche un incantesimo per avvertire i suoni, ma il costante fruscio e sussurri che avvertiva non facevano che distrarlo.
Così decise di continuare alla vecchia maniera, dando comunque ogni tanto un'occhiata a terra per vedere se anche i suoi compagni erano passati per quella zona, non poteva riconoscere i proprietari di quelle impronte, ma una di quelle sembrava essere andata nella sua stessa direzione.
Jim avanzò, facendo sempre molta attenzione che non gli venisse bloccata la strada di punto in bianco e ad una certa si fermò. Davanti a sé vide che alcune siepi sembravano mangiucchiate, o per meglio dire, distrutte.
Anche in quel caso, non poteva saperlo, ma quando vide sul terreno formarsi nuove impronte, ricollegò tutto all'enigma della campana: 

 
"La bestia cornuta implacabile avanza
e ad ogni suo passo si perde speranza."

Quelle tracce erano strane, non avevano la forma di un piede umano. Erano più grandi, triangolari, come se fossero zoccoli di un qualche cavallo.
I suoi occhi poi slittarono di lato, accorgendosi di un'enorme statua ormai completamente distrutta dalla parte superiore, impedendogli così di capire quale tipo di creatura raffigurasse.
Ma era chiaro che, qualsiasi cosa lo avesse conciato in quel modo, gli avrebbe fatto fare stessa fine. 
Quasi gli venne da ridere a ripensare la prima volta che aveva visto i draghi con Hiccup, Ralph e Moana. In quel momento aveva immaginato che non ci sarebbe stata prova più difficile da affrontare.
Ed ora eccolo li, in un labirinto oscuro con all'interno una bestia ancora più pericolosa a fargli da cacciatore. E chissà con quante altre brutte sorprese dovrà scontrarsi prima di uscire.
Gli organizzatori del Torneo dovevano essere dei gran sadici.




 
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ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutt*!
La sfida è iniziata e come vedete è un miscuglio con la terza di Harry Potter. Il labirinto è presente, per la terza ho voluto sceglierne un'altra.
Vi avverto che prenderà un po' di capitoli (che ho quasi finito yey!), e da come si è potuto intuire qui il protagonista è Jim!
Per ora è ancora tutto molto easy, a parte quella piccola discussione tra lui e Tadashi, ma alla fine considero questo capitolo come un'introduzione, quindi...Ci leggiamo presto e spero di avervi incuriosito.


 
Un abbraccio
  
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