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Autore: Efffp25    21/04/2022    0 recensioni
Harry Potter non si è mai reso conto che Sirius il suo padrino e Remus, migliori amici di suo padre avessero avuto una relazione dai tempi del liceo fino all’età adulta. Ma dopo una serie di indizi e una caduta di Remus, Harry scoprirà questa intricata storia d’amore e tutti gli eventi che la precedono
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Sirius
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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James iniziò a raccontare
«Tutto è iniziato quando abbiamo iniziato il liceo, all’epoca io, Sirius e Peter siamo entrati al liceo Dante Alighieri con gran sicurezza, nel corso degli anni il nostro gruppetto è diventato popolare a scuola…»
«Poi un giorno ho conosciuto Remus: dovevo andare in segreteria a portare dei fogli finché non mi sono scontrato accidentalmente con lui» continuò Sirius
«All’epoca ero un ragazzino molto impacciato e spesso anche goffo» disse Remus ridendo piano 
«I due diventarono amici in seguito e Remus si unì al nostro gruppo, quindi passò dall’essere un ragazzino sconosciuto a essere popolare come noi» continuò James
«All’inizio pensavo di essere etero ma non fu così, si ero molto ammirato da tante ragazze perché impazzivano per il mio fisico e la mia bravura a pallavolo, ma un giorno mentre io e Remus stavamo parlando di calcio e altre cose ho sentito il cuore che mi batteva a mille e pensavo di essere cretino, ma nei giorni a seguire ho capito che provavo qualcosa per lui. In seguito Remus si dichiarò a me: all’inizio credevo che stessi sognando, ma poi ho capito che era tutto vero» Sirius raccontava la storia in tono tranquillo, allo stesso tempo Remus arrossiva e sorrideva
«In seguito annunciarono la loro relazione una sera quando eri solo un bambino ed è stata una splendida serata, ricordo ancora ogni singolo momento, in due parole fu bellissima e splendida» disse Lily sorridendo
«I miei erano orgogliosi di me» disse Remus sorridendo.
 
In quel momento James divenne serio
«Tuttavia Harry non tutto è stato facile e tranquillo: un giorno Remus parlò a me e a tua madre di un trauma che lui aveva avuto da piccolo, fa sempre venire i brividi a sentire le sue parole» disse in tono serio, poi lui e Lily si girarono verso Remus, Sirius lo guardò con uno sguardo penetrante.

Remus deglutì, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto parlarne con Harry, con Sirius, James e Lily era sempre stato sincero ma ora che Harry era ormai cresciuto doveva dirglielo, gli spiriti del passato lo tormentavano da tempo ormai, un tentativo andava fatto, doveva fidarsi di quel ragazzo, così fece un respiro profondo e iniziò a rraccontare

«È iniziato tutto quando avevo dieci anni, ero in quinta elementare, quel giorno ero in macchina con mio padre, eravamo insieme perché eravamo andati a fare delle commissioni.
Ad un certo punto mentre stavamo andando verso un negozio un pazzo veramente ubriaco che non guardava dove andava per poco non ci è venuto addosso e per ora non era successo nulla, ma poi quello è andato contro mano e ci è venuto addosso facendo finire la nostra macchina fuori strada. In quel momento è degenerato tutto: i vetri del veicolo sono esplosi a causa del fatto che ci eravamo andati a schiantare e ci si sono conficcate schegge di vetro e di asfalto perché per poco l’auto non si è ribaltata. L’uomo ha iniziato a fare del male a mio padre e gli ha procurato dei lividi ma alla fine ha reagito e lo ha spinto via, dopodiché del tutto privi di forze siamo svenuti, lui mi teneva tra le sue braccia completamente ferito e io mi sono aggrappato a lui in lacrime mentre eravamo feriti e senza le forze di reagire. Delle persone che passavano di lì hanno chiamato i soccorsi, quando ci hanno portati in ospedale mio padre perdeva troppo sangue ma per fortuna sono riusciti a salvarlo ed è stato un miracolo, quanto a me c’è voluto molto tempo affinché mi riprendessi: dopo l’incidente non ho più giocato con le macchinine e avevo paura della strada, al liceo ho iniziato ad avere attacchi di panico e spesso quando ero da solo piangevo senza motivo. Ho dovuto affrontare un sacco di visite dal medico, dal cardiologo, dallo psicologo e fare molta fisioterapia per riprendermi. Mi avevano dichiarato completamente guarito un mese prima della mia laurea ma tutto è cambiato il mese scorso quando una sera sono andato a trovare i miei e sono rimasto a dormire da loro e gli spiriti del passato mi hanno tormentato e nella mente è ritornato quel ricordo che avevo gettato in un pozzo che avevo chiuso con delle pietre, così sono dovuto ritornare dallo psicologo perché gli attacchi di panico erano tornati»
Remus aveva sputato fuori tutta la verità, aveva lasciato uscire le parole come un vulcano in piena, la sua mente si era svuotata di tutti i pensieri.
 
In quel momento scoppiò a piangere piano, Harry lo guardava con sguardo preoccupato e triste, senza esitare Remus si tolse piano la maglia e la canottiera, voleva dare una prova al ragazzo del suo dolore, rimase lì in mezzo alla stanza a petto nudo con le cicatrici vulnerabili che i vestiti nascondevano, mentre piangeva in silenzio e le lacrime che scorrevano sul viso. Harry si alzò in piedi e si avvicinò piano a lui osservando quel corpo che nella sua testa non aveva imperfezioni, girò intorno a lui e gli sfiorò piano con un dito una lunga cicatrice, fece la stessa cosa con una che andava dal torace a pochi centimetri dall’ombelico
«Remus, io posso comprendere il tuo dolore, so che per te non è stato facile, ma ti assicuro che queste cicatrici raccontano una storia: raccontano la storia che tu sei qui vivo davanti a me e a noi e che ora stai bene» disse Harry guardandolo negli occhi, Remus lo abbracciò dolcemente accarezzandogli piano i capelli, poi gli sussurrò un “ti voglio bene” all’orecchio.
Non appena ebbe finito di rimettersi la maglia Harry aveva ancora una domanda che gli frullava nella testa
«Ho solo una domanda: per quale motivo avete aspettato tutto questo tempo per dirmi questa cosa?» chiese rimettendosi a sedere sul divano, i quattro si guardarono seri
«In realtà te lo volevamo dire Harry, volevamo dirtelo quando avevi 10 anni, ma quell’anno sono successe una serie di eventi che non ci hanno permesso di dirti questa cosa: Peter scomparve nel nulla, io ebbi problemi a lavoro, tuo padre pure, sicché questa cosa ci passò di mente» spiegò Lily
«Negli anni a venire abbiamo cercato un’occasione per dirtelo ma non c’è mai stata – aggiunse James, Harry non disse una parola.
Harry alla fine raccontò del famoso episodio successo al parco e tuttitutti si zittirono, Remus e Sirius lo guardguardarono con comprensione.

Il resto di quella serata lo trascorsero a mangiare per cena in silenzio dei noodles istantanei e a guardare i Soliti Ignoti seduti sul divano, Harry continuava a sonnecchiare, il programma si stava rivelando un po’ noioso, quando si risvegliò dopo un po’ mancavano ancora tre concorrenti che dovevano svelare il loro impiego, si girò per vedere cosa faceva il resto della famiglia: James sonnecchiava, Lily era pensierosa mentre guardava la televisione, anche Sirius seguiva attentamente la trasmissione, Remus era addormentato sulle sue gambe e Sirius gli stava accarezzando piano i capelli, Harry sorrise nel vederli insieme: erano così carini. Sirius si avvicinò piano a lui e lo baciò sulle labbra, quel momento era molto simile a quello che era successo poche ore prima in ospedale.


Verso le undici circa Lily annunciò che era ora di tornare a casa, James e Harry si alzarono pigramente, Sirius li accompagnò alla porta «Grazie di tutto» disse in tono dolce abbracciandoli. Appena Harry ebbe messo piede in casa andò in bagno, poi andò camera sua, si mise il pigiama e si tirò le coperte fino alle spalle, con la testa fra le nuvole iniziò a pensare a quello che era successo quel giorno, tutte le sue domande avevano ricevuto una risposta: questo spiegava perché nell’ultimo periodo Remus era andato dallo psicologo e il motivo per cui erano quel giorno al parco mano nella mano. Alla fine si mise a sedere e si promise che avrebbe fatto di tutto affinché quei due stessero bene.
   
 
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