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Autore: ladypink88    23/04/2022    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Quella mattina la cittadina di Saronno aveva un’aspetto insolito : il forte vento aveva spazzato via le nuvole ed anche ogni dubbio dalla mente di Alessandro.
Ciò che era caduto la sera prima con Serena lo aveva dapprima gettato nella più grigia confusione, ma il saggio motto che diceva che la notte porta consiglio si era rivelato utile per lui anche quella volta.

Uscì di casa abbastanza presto quella mattina, ma nonostante questo , il piano della giornata era un po’ diverso dal solito. Aveva deciso che non avrebbe assistito alle lezioni quel giorno : la settimana successiva avrebbe avuto un parziale per l’esame di storia dell’arte ed era piuttosto indietro con la preparazione.
Sentiva il bisogno di isolarsi da tutto e di concentrarsi sul suo esame.

Mentre passeggiava a passo svelto verso la sua destinazione sentì l’aria frizzante che gli pizzicava il viso. Una volta arrivato al bar la sensazione di freschezza che provava fu immediatamente sostituita dall’accogliente profumo di cappuccino e brioches.

“ Ehy grande! Hai dormito? Non hai una bella faccia!” esclamò Max in tono scherzoso.
“ In effetti ho trascorso una notte quasi insonne…” convenne lo spilungone.
“ Hai già chiesto? “ si informò.
“ No aspettavo te! Per me solo cappuccino , grazie!”
“ Va bene, vado un attimo ad ordinare” sussurrò Ale e si avviò verso il bancone.

Max lo osservò mentre si allontanava e rimase perplesso : il suo amico doveva decisamente avere qualcosa che non andava, di solito di fronte ad una battuta del genere avrebbe risposto qualcosa del tipo “ ma sarai bello tu!”.

Invece il fatto che avesse ammesso senza remore che aveva trascorso una nottataccia era un brutto segnale.
Da che aveva memoria non si ricordava di aver mai visto Alex con uno stato d’animo particolarmente negativo. Perfino quando sua madre era mancata aveva mantenuto un atteggiamento così composto e riservato che lo aveva perfin sorpreso.
Dopo pochi minuti il ricciolino fu di ritorno con un cappuccino, un croissant ed un caffè un po’ strano.

Lo osservò un po’ incuriosito:

“ E quello cosa sarebbe? “
“ Che cosa? “ chiese lo spilungone con aria stralunata.
“ Bè quel caffè che hai preso… di solito non prendi quello!”
“ Bè … questo è un caffè corretto… non è mio solito ordinarlo, ma come ti accennavo prima non ho chiuso occhio e da qui a settimana prossima ho bisogno di studiare e di rimanere concentrato!”
“ Capisco” sussurrò Max senza troppa convinzione.

Per un po’ tra di loro regnò il silenzio, mentre fuori  si alzò nuovamente un po’ di vento.

“ Oggi pomeriggio devo passare dall’ufficio dove inizierò a lavorare settimana prossima!” esclamò Max in tono totalmente neutro.

“ E così ti sei deciso! Senti una cosa … “ disse Ale quasi a voce bassa.

Stava cercando le parole giuste da usare per chiedere quella cosa al suo amico, ma non le trovava, così alzò lo sguardo e andò dritto al punto.

“ Quella biondina dell’università ti piace veramente?”

Il suo sguardo era incredibilmente attento ad analizzare ogni possibile reazione del suo amico. Voleva essere sicuro che non gli mentisse ne che si inventasse scuse.

“ Bè sì mi piace molto,è oggettivamente bellissima. Ma non ho alcuna speranza con lei… “ sussurrò con voce demoralizzata.
“ Ok!” esclamò conciso lo spinlungone mentre finiva il suo caffè corretto.
“ Il punto è che a me interessa molto e non voglio avere problemi con te per questo!”

Max fu preso in contropiede. Si ricordava delle cose ben diverse e non mancò di ricordarlo all’amico.
“ Ma scusa mica tu avevi puntato la mora , che oltretutto è anche la ragazza di Manuel? “.

Si morse la lingua, si era lasciato scappare una frase di troppo.
Si sentiva visibilmente a disagio.

“ Tranquillo, so ormai da settimane che lei sta con Manuel. E le cose sono cambiate….  “

Non volle dare ulteriori spiegazioni, solo ci teneva ad essere chiaro con l’amico .
Era già successo che litigassero per una donna, e non voleva che accadesse di nuovo.

“ Non c’è problema Ale. Se ti interessa davvero, non c’è problema. Mi sembra un soggetto un po’ particolare comunque , non so se riuscirai ad avvicinarla…”

Però quella volta lo spilungone tacque.
Preferiva evitare di raccontargli gli ultimi trascorsi con la biondina. Aveva deciso di essere onesto col suo amico, non di recargli danno volutamente.
Decise di cambiare argomento :

“ Tra poco devo scappare così mi rinchiudo in biblioteca a studiare. A casa proprio non riesco a concentrarmi…” ammise senza troppe remore.
“ Ma tuo padre mi sembra un tipo abbastanza discreto… o sbaglio? “ si informò Max.
“ Non è quello, è che non ho voglia di stare troppo in casa con lui. Mi rende nervoso.”

Senza aggiugere altro finì il suo caffè corretto.

“ Quando hai l’esame ?” Si informò il moro.
“ Martedì pomeriggio”
“ Dai allora fammi sapere come ti va…in tutti i sensi!” eslamò Max.
“ Anche tu… in bocca al lupo per il tuo nuovo inizio… sai da una parte stimo il tuo coraggio… ci vuole coraggio per lasciare gli studi!”

Il moro abbassò lo sguardo :

“ Mi lusinga la tua interpretazione dei fatti ma non mi sento esattamente coraggioso, mi sembra più un fallimento…” sussurrò quasi più a se stesso che ad Ale.
Lo spilungone si zittì. Capì di aver detto qualche parola di troppo.
“ E comunque , se dovessi pentirti , potresti sempre tornare indietro…. “

A quel punto Max agganciò il suo sguardo :

“ Ma secondo te è semplice per me prendere una decisione del genere? Non hai idea di quanto mi stia costando! E di sicuro non tornerei a fare economia!” .
Sbattè un pugno agitato sul tavolo.

I vicini del tavolo a fianco diedero un’occhiata incuriosita e il ragazzo si zittì.

Alex decise di sdrammatizzare : “ Sicuramente potrai sempre scegliere una facolta che ti appassioni davvero, se ci sarà. Guarda me, faccio filosofia e non sto proprio pensando agli sbocchi lavorativi. Certo, spero di non finire a lavorare in un triste call-center sottopagato.A proposito, dove inizierai a lavorare ? Non è che senza volere ci ho azzeccato?”

“ No, sembra una cosa un po’ più interessante. Si tratta di un’agenzia viaggi. E le titolari sono proprio due donne. Staremo a vedere.”
“ Non male Max. Ora devo scappare! In bocca al lupo per l’incontro di oggi in ufficio!”.

Senza dire altro Ale fece per andarsene.

Si sentiva meglio . Aver detto le cose come stavano col suo amico lo aveva certamente alleggerito. Già una volta avevano bisticciato a causa di una ragazza che neanche gli interessava particolarmente, e di sicuro non desiderava che succedesse ancora.

Fuori il vento si era alzato nuovamente . Soffiava violentemente contro gli alberi e le vetrine dei negozi della strada che il ragazzo stava attraversando.
Sembrava essere in preda ad un attacco d’ira irrefrenabile che ormai era in corso e avanzava implacabile. Si sarebbe calmato solo dopo essersi totalmente sfogato.

“ Anche questo ventaccio prima o poi si placherà!”

Lo spilungone accellerò il passo e sospirò. Se si fosse affrettato sarebbe arrivato sicuramente prima alla biblioteca.
 
   
 
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