Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Bookslovee    26/04/2022    1 recensioni
Hermione sta per iniziare il settimo anno ad Hogwarts. È nervosa, allo stesso tempo è la sua occasione per mettersi in gioco come non ha mai fatto negli anni precedenti. Anche se i rapporti con Harry e Ron non sono più gli stessi, Hermione sa che è arrivato il momento per un cambiamento. Quest’anno sarà diverso, lei sarà diversa.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Settimo anno ad Hogwarts, ultimo anno ad Hogwarts. 

Il solo pensiero faceva venire la pelle d’oca, come erano passati così in fretta sette anni? 

Hermione, seduta sul letto della sua stanza, rimuginava sul tempo trascorso, evocando una sensazione di nostalgia che le faceva pizzicare gli occhi. Sapeva che avrebbe voluto rendere quest’anno memorabile, aveva iniziato a pensare di aver passato troppo tempo sui libri e troppo poco nel mondo reale. Forse non avrebbe mai pensato una cosa del genere se le cose non fossero andate come erano andate. Non avrebbe mai pensato che l’amicizia indissolubile tra lei Harry e Ron potesse infrangersi così velocemente. L’anno precedente i  due erano cambiati, erano cresciuti forse, avevano sviluppato altri interessi, primo fra tutti essere l’anima della festa di Hogwarts. Lei invece era rimasta la stessa ragazza impacciata, introversa e sempre sui libri. Lentamente il trio si era dissolto, era stata una cosa involontaria, certo, ma la faceva soffrire ugualmente. 

Sembrava che Harry e Ron non avessero più tempo per Hermione dopo l’enorme popolarità che avevano raggiunto, dal canto suo la ragazza non era interessata alla maggior parte delle attività che gli amici proponevano. Inoltre, dopo aver scoperto la Stanza delle Necessità, avevano cominciato ad organizzare una serie di feste a cui partecipavano tutti gli studenti degli ultimi due anni, da quel momento i due erano diventati i re del castello. Insomma, Harry e Ron avevano altro da fare piuttosto che passare le giornate in biblioteca con Hermione oppure le serate insieme nella Sala Comune. Lei non gli portava rancore, si era convinta che fosse del tutto normale, anche le strade degli amici più stretti sono destinate a dividersi ad un certo punto. 

Pensando al settimo anno, Hermione aveva capito che era la sua ultima occasione per uscire dal guscio e che non l’avrebbe sprecata. Anche se probabilmente era troppo tardi per ricucire i rapporti con Harry e Ron, non significava che non avrebbe provato ad aprire i propri orizzonti. Amava studiare, questo non sarebbe mai cambiato, però voleva godersi tutti gli aspetti di questo nuovo anno, voleva qualcosa di diverso. Lo doveva a se stessa, sapeva che non avrebbe saputo affrontare un altro anno come quello precedente. Le notti passate in camera a piangere, le occhiate impietosite dei Grifondoro, tutti i pasti che aveva saltato. Era giunto il momento di prendere in mano la situazione. 

Non si era mai sentita bella, non ci aveva neanche mai provato. Da qualche anno sua madre aveva tentato più volte a darle consigli su come migliorare il suo aspetto. 

-Hai un viso così bello amore mio, potremmo andare a fare un taglio di capelli che lo risalti di più, cosa ne pensi?- iniziava sempre così. Quando Hermione si rifiutava, cambiava tattica e la trascinava in qualche negozio di cosmetici per prendere creme, rossetti e gloss che la figlia, appena rincasavano, ammucchiava in un cassetto e dimenticava. Hermione sapeva che sua madre lo faceva perché le voleva bene, era fissata con la cura dell’aspetto fisico, tanto che dimostrava dieci anni meno di quanti ne avesse effettivamente. Quando quella mattina aveva ricominciato con la storia dei capelli, Hermione decise di assecondarla. Tutta colpa di questo sentimentalismo da ultimo anno. La donna aveva sgranato gli occhi trattenendo il respiro prima di afferrare il telefono per avvisare il parrucchiere che sarebbero arrivate, senza neanche aspettare conferma aveva già preso Hermione con una mano e le chiavi della macchina con l’altra. 

Adesso la ragazza si guardava allo specchio. I lunghi capelli castani, un tempo arruffati e indomabili, le cadevano in morbide onde sulle spalle. Sua madre aveva ragione, il taglio le incorniciava il viso, mettendo in luce i suoi grandi occhi nocciola dalle lunghe ciglia folte, le dolci labbra rosee e i lineamenti delicati. Per la prima volta si sentiva graziosa, o comunque accettabile. Hermione si girò verso la valigia pronta e, sorridendo, aprì il cassetto pieno di prodotti cosmetici mai utilizzati e ne selezionò alcuni da portare con sé. Se non è cambiamento questo -pensò- allora non so proprio cosa lo sia

Il primo settembre Hermione fece capolino dal binario nove e tre quarti e si ritrovò subito nella mischia. Maghi e streghe pullulavano sul binario, madri agitate e rumorose, padri burberi e orde di studenti che cercavano di salire sul treno prima degli altri. La ragazza si stupì dalla quantità di persone presente, non riusciva neanche a muoversi e si maledisse immediatamente per non aver lasciato che suo padre la aiutasse a portare i bagagli. Cercò di avvicinarsi ad una delle entrate del treno trascinandosi dietro il baule. Proprio quando pensava di essere riuscita a trovare un po’ di spazio per salire sulla pedana e sollevare il bagaglio, venne spinta violentemente da un ragazzo alto il doppio di lei che stava correndo per raggiungere un gruppo di studenti in fondo al binario. Ovviamente Hermione perse il già precario equilibrio che aveva. Stava per cadere faccia a terra, era pronta all’impatto, chiuse gli occhi e cercò di posizionare le braccia davanti a lei per attutire al meglio la caduta. Si stupì quando l’impatto non avvenne, poi si rese conto che una mano si era stretta attorno al suo braccio, subito dopo una le scivolò su un fianco e in un battito di ciglia era di nuovo in piedi. Quando Hermione riacquistò un po’ di stabilità si voltò di scatto per ringraziare chiunque l’avesse salvata da una pessima caduta e una figuraccia ancora peggiore.

-Grazie… - si fermò a metà frase quando incontrò gli occhi del suo salvatore. I due inconfondibili occhi verdi di Harry contraccambiavano lo sguardo, un’ombra di stupore nelle sue iridi smeraldo. Si fissarono per un momento, la mano del ragazzo ancora saldamente sul suo fianco, come se Hermione potesse cadere nuovamente da un momento all’altro.

-Nessun problema- disse lui riscuotendosi e mollando la presa -quell’idiota di Flint ti ha spinta, ti sei fatta male?-

-No, mi hai presa appena in tempo- rispose lei abbassando lo sguardo. Ci fu un momento di silenzio, poi Hermione riprese -G…grazie ancora, ora è meglio se vado a cercare uno scompartimento.- 

-Vieni con noi.- disse subito Harry.

-Noi?-

-Ron, Ginny e qualche altro amico- affermò. Prima che Hermione potesse rispondere, afferrò il baule della ragazza come se non pesasse affatto e fece strada. 

 Nello scompartimento sedevano Ginny, Ron e altri due ragazzi che Hermione non conosceva.

-Hermione! Mi stavo chiedendo se fossi arrivata in tempo- esclamò Ginny appena la vide, gettandosi ad abbracciarla. Le due erano rimaste molto unite anche dopo che Hermione, Harry e Ron avevano iniziato a vedersi meno. Ginny aveva imparato ad usare il telefono, così durante l’estate erano riuscite a mantenersi in contatto, soprattutto perché quell’anno Hermione non aveva passato le solite due settimane alla Tana.

-Come va?- chiese Ron sorridendole un po’ imbarazzato. Lei rispose velocemente che stava bene, non vedeva lui ed Harry dall’ultimo giorno del sesto anno. Subito, gli altri due ragazzi si presentarono come Morgan e Adler, due Corvonero. Il resto del viaggio proseguì tranquillamente, Hermione fu impegnata la maggior parte del tempo ad ascoltare i racconti di Ginny, a quanto pare si era trattenuta al telefono perché adesso non risparmiava dettagli. Ogni tanto Hermione sentiva gli sguardi di Harry e Ron su di lei, non osava distogliere il suo da Ginny in quei casi. Si sentiva a disagio, dopo tutto questo tempo senza vedere o  anche avere un contatto con i due Grifondoro non sapeva bene come approcciarsi.

Una volta arrivati nella Sala Grande, i ragazzi assistettero alla cerimonia di smistamento. Harry, Ron, Dean e Seamus prendevano in giro i ragazzini del primo anno che sembravano terrorizzati, facendo sbellicare dalle risate Ginny e indignare Neville che ancora ricordava la sensazione del suo smistamento. Nel frattempo Hermione era riempita di domande dai compagni di Casa, il che non le era mai successo. Possibile che un semplice taglio di capelli potesse avere tutto quell’effetto? 

Passarono la cena tra risate e racconti estivi. Hermione scoprì le innumerevoli storielle di Ron con almeno dieci ragazze diverse. Incredibile, proprio Ron che fino a qualche anno prima non riusciva a parlare nemmeno con lei senza arrossire. D’altro canto il rosso era cresciuto in quei mesi, Hermione non si meravigliava che avesse tanto seguito con le ragazze. Bastava guardare lo spruzzo di lentiggini sul naso, gli occhi sorridenti e maliziosi, i capelli rosso fuoco e il fisico allenato per sospirare. Niente a che vedere con il ragazzo mingherlino e timido dei primi anni. 

Harry era più riservato con i suoi racconti, lei però avrebbe voluto sapere di più sul suo conto. Anche lui era cresciuto, era più alto di come se lo ricordava, le spalle larghe e le braccia scolpite indicavano che si era allenato molto a Quidditch durante l’estate. Si era fatto crescere leggermente i capelli e ogni tanto qualche ciuffo ribelle gli ricadeva sul viso. Hermione non si rese conto che lo stava fissando finché Harry non incontrò il suo sguardo e sogghignò compiaciuto di averla sorpresa così apertamente ad osservarlo. Arrossendo, distolse lo sguardo velocemente senza dare tempo al ragazzo di proferire parola.  

Nella sua stanza da Prefetto, Hermione rifletteva sulla giornata appena trascorsa. Non si aspettava di essere invitata da Harry a viaggiare insieme verso Hogwarts, allo stesso tempo l’imbarazzo nello scompartimento era palpabile. Quando erano scesi dal treno, Harry e Ron erano stati assaliti da studenti e studentesse di case diverse, riempiti di domande alle quali riuscivano a malapena a rispondere, soprattutto riguardanti le feste in programma. Una volta giunti alle carrozze, Ron era salito con tre ragazze di Tassorosso, incitando Harry a raggiungerlo. Il ragazzo lanciò ad ad Hermione e Ginny un cenno di saluto, poi salì accanto all’amico e partirono verso il castello. Le due Grifondoro si erano posizionate su una delle ultime carrozze insieme a Neville e Luna.

-Chi erano quelle Tassorosso?- chiese Hermione senza riuscire a trattenersi.

-Meglio non sapere- rispose Ginny sarcasticamente.

-Credo che le abbiano conosciute ad un falò in spiaggia ad agosto- spiegò meglio Neville. 

Nella Sala Grande Hermione aveva sorpreso qualche studente a guardarla incuriosito, non sapeva cosa pensare, non era abituata a tutti quegli sguardi, né a ricevere attenzioni in generale, a meno che non provenissero da qualche studente bisognoso di ripetizioni. Forse ciò che creava tanto scompiglio era vederla così coinvolta con il gruppo di Harry e Ron. Sapeva che l’anno precedente giravano molte voci sul motivo dello scioglimento del trio, una più assurda dell’altra ovviamente. Non aveva mai provato sulla propria pelle tali sguardi inquisitori, era sempre rintanata in biblioteca o nella Sala Comune e andava ai pasti ad orari diversi dai suoi compagni. Girandosi su un lato decise di sgombrare la mente da questi pensieri e andare finalmente a dormire, non aveva senso dare peso a pettegolezzi inutili.

L'indomani indossò la sua divisa. Sua madre, prendendo la palla al balzo, aveva deciso anche di rinnovare il suo guardaroba, non lasciando scampo nemmeno alle divise. Aveva fatto sistemare la lunghezza delle gonne, prima Hermione insisteva per portarle leggermente più grandi rispetto alla sua taglia, si sentiva a disagio e non voleva peggiorare la situazione mostrando anche le gambe. Sua madre evidentemente aveva preso il taglio dei capelli come un rito di passaggio, sostituendo le vecchie divise oversize con quelle della sua taglia effettiva. Mamma, pensò Hermione alzando gli occhi al cielo guardandosi allo specchio. Si vestì e, senza dare più uno guardo alla sua immagine, uscì e raggiunse Ginny per andare a colazione. 

La rossa la guardò sgranando gli occhi -Divisa nuova?- chiese con un sorrisetto.

-Si vede tanto?-

-Considerando che l’anno scorso sembravi un sacco di patate, sì, si nota.-

-Sempre d’aiuto Ginny- disse Hermione sarcasticamente. 

-Stai benissimo, smettila di abbassarti quella gonna- la rimproverò Ginny svoltando il corridoio che portava alla Sala Grande. 

Dopo colazione, uscendo dalla Salta, Hermione si sentì prendere per un braccio e trascinare in un angolo appartato. 

-Blaise mi hai spaventata!- sussurrò la Grifondoro guardando chi l'aveva presa.

-Scusa, dovevo parlarti- rispose il ragazzo con un sorriso irresistibile. 

Hermione lo guardò e non potè fare a meno di pensare a quell’estate, la ragazza infatti non credette ai propri occhi quando, in vacanza con i suoi genitori, aveva incontrato Zabini. I due si erano evitati per un paio di giorni, ma dopo poco era diventato impossibile. Non c’erano molti giovani in quel resort, inoltre i genitori si erano conosciuti ad una partita di golf ed erano diventati inseparabili, costringendo anche i figli a fare lo stesso. Si erano ripromessi di finire tutto prima dell'inizio della scuola, ma Blaise sembrava non aver capito evidentemente. Dal canto suo, Hermione come poteva resistere a quei capelli neri e setosi e a quegli occhi blu? Avevano passato dei bei giorni insieme. Hermione si sentiva sola, Blaise probabilmente era semplicemente annoiato dalla vacanza con i genitori e non si aspettava che Hermione, sempre in divisa e ricoperta da polvere e libri, fosse in realtà così diversa fuori dalle mura di Hogwarts. Le differenze tra i due a scuola li riportarono alla realtà non appena la vacanza terminò. 

La ragazza si riscosse -Cosa succede? Noi due non ci dovremmo ved… - fu interrotta dalle labbra del Serpeverde che si erano posate dolcemente sulle sue, Hermione dimenticò subito quello che stava dicendo e rispose al bacio. -Sbaglio o volevi parlarmi?- disse fra le sue labbra.

-Parlare, baciare… è facile confondersi- si giustificò lui con un sorrisetto.

-Se ci vedesse qualcuno? É molto più facile se rimaniamo amici- disse lei. 

-Magari amici speciali?- insisté Blaise avvicinandosi nuovamente alle labbra della ragazza, la quale girò prontamente la testa e sussurrò -Non se ne parla.- 

Detto questo se ne andò, lasciando Blaise con il broncio.

-Mi piacciono i tuoi capelli- si sentì dire alle spalle mentre svoltava l’angolo. Un sorriso le affiorò sulle labbra, quando stavano insieme, Blaise adorava districare i lunghi capelli della ragazza arricciati dall’acqua salmastra, poteva solo immaginare che avrebbe apprezzato ancora di più il nuovo taglio. Hermione non era sicura dei sentimenti che provava per il Serpeverde, aveva passato dei bei momenti con lui al resort, era divertente e affascinante e si era affezionata, ma sentiva che era semplicemente una storia estiva, niente di più. Per quanto Blaise le potesse piacere, la ragazza ormai sentiva che la loro relazione non sarebbe potuta andare avanti. Non dopo aver rivisto i suoi amici comunque. Inoltre, doveva ammettere a se stessa che forse una parte di lei aveva usato Blaise come distrazione dalle sofferenze provocategli dall'allontanamento da Harry e Ron.

-Hermione a cosa pensi?- la voce di Harry la riportò alla realtà facendola sobbalzare, non si era resa conto che si era avvicinato.

-Niente- mentì la Grifondoro. 

Harry la guardò un momento, i suoi occhi scivolarono sulla figura della ragazza, poi parlò di nuovo -So che non ti piacciono le nostre feste, ma domani sera ne abbiamo organizzata una per il rientro a scuola e mi chiedevo se volessi venire- disse un po' incerto. 

La ragazza si irrigidì, non era mai andata ad una delle feste organizzate da loro, tuttavia il fatto che Harry avesse provato ad invitarla forse significava che lui e Ron volevano riavvicinarsi, non poteva dire di no. 

-Certo, sarà …divertente- rispose infine titubante. 

-Ti va di fare due passi?- chiese il ragazzo. Lei scosse la testa in segno di assenso e si avviarono verso il lago. Era una di quelle tipiche giornate che segnano il lento passaggio verso l’autunno. Il sole era alto nel cielo, ma i suoi raggi non riscaldavano più come faceva fino a qualche giorno prima.

-Come hai passato l'estate?- domandò la Grifondoro che non era ancora riuscita a chiederglielo direttamente. 

-Il solito. Tante feste, tanto Quidditch- rifletté un attimo, poi riprese -Ci sei mancata.-

Hermione dubitava che i due le avessero dedicato il minimo pensiero alle prese con le loro innumerevoli attività estive. -È per questo che mi hai trascinata quasi di peso nello scompartimento con voi?- disse  ridendo. Voleva sviare il discorso. 

-Ti devo ricordare che senza il mio aiuto saresti finita sotto il treno?- rispose lui scherzando, Hermione sorrise. -Sembri diversa- proseguì Harry. 

-Sono i capelli.- 

-No intendo… tu sembri diversa.- ripetè passandosi una mano fra i capelli con un movimento automatico. 

-Non sono l’unica ad essere cambiata- ribatté Hermione capendo a cosa si riferisse.

-Lo so, io e Ron non siamo stati da meno- confermò il ragazzo. 

Ad Hermione non piaceva affatto la piega che stava prendendo il discorso, non era pronta per parlare di questo, doveva trovare un modo per liberarsi da questa situazione. -Chi arriva primo all'albero paga la Burrobirra!- fu la prima cosa che le venne in mente. Iniziò a correre diretta verso l’enorme quercia che si innalzava vicino la sponda del lago.

Harry rimase fermo per un momento incredulo, poi, con un un ghigno in faccia, iniziò a correre. La raggiunse con poche falcate ma Hermione vinse ugualmente. 

La ragazza si girò ridendo -Il grande Harry Potter mi ha fatto vincere?- lo prese in giro.

-Il grande Harry Potter?- rispose Harry ridendo.

-Certo, il grande, celebre, cercatore numero uno, super Harry Potter- rincarò la dose Hermione schizzandolo con l’acqua del lago. Harry ricambiò gli schizzi ridendo ed Hermione squittì quando l’acqua gelida entrò a contatto con la sua pelle. Cercò subito di rinnovare l’attacco, immerse le mani più profondamente nell’acqua inciampando in avanti, improvvisamente sentì una fitta alla mano destra, poi qualcosa la trascinò dentro il lago sommergendola nell’acqua congelata.

-Hermione!- sentì Harry urlare prima di essere completamente sommersa.

Hermione cercò di divincolarsi dalla presa viscida che ora si era avvinghiata più saldamente al suo braccio. Non riuscendo a liberarsi, tentò di raggiungere la bacchetta nella tasca della divisa ma la creatura si muoveva troppo velocemente. Finalmente, riuscì ad avvinghiare la bacchetta con la mano libera, la puntò contro la figura scura che si stagliava sotto di lei lanciando un incantesimo di difesa. Una volta liberato il braccio, cercò disperatamente di nuotare verso la superficie ma la testa le rimbombava, non riusciva più a trattenere il respiro. Due braccia forti le cinsero i fianchi e la sollevarono verso l’alto, Hermione respirò profondamente tossendo e sputando acqua.

-Harry- riuscì a dire ansimando. Il ragazzo la aiutò a nuotare fino alla sponda del lago, poi si sdraiarono esausti uno accanto all’altra.

-Stai bene?-  chiese Harry con tono preoccupato.

-Credo di sì- rispose lei.

-Cosa diamine era?- 

-Non lo so, non sono riuscita vedere, so solo che era viscido e molto molto grande- rispose Hermione.

-Bentornati ad Hogwarts- disse Harry mettendosi a sedere. Hermione si sollevò per guardarlo e scoppiò a ridere, non riusciva a fermarsi fomentata dall’adrenalina e lo shock. Harry, che inizialmente aveva sgranato gli occhi, iniziò a ridere a sua volta. Vedendoli da lontano, nessuno avrebbe immaginato che Hermione fosse stata quasi affogata da una qualche creatura malvagia che abitava il lago della scuola. Improvvisamente la ragazza smise di ridere e un cipiglio preoccupato si formò sulla sua fronte. -Harry abbiamo Pozioni tra poco- esclamò scattando in piedi e afferrando il braccio del ragazzo per incitarlo a sbrigarsi. 

-Sei sicura di non voler andare da Madama Chips?- chiese il Grifondoro ancora una volta prima di entrare nella sala Comune.

-Harry sto bene!- lo rassicurò la ragazza con tono esasperato. Erano completamente fradici e tremavano di freddo. Dovevano ancora asciugarsi, cambiarsi e raggiungere l’aula in meno di mezz’ora. Non appena entrarono si trovarono davanti Ron, Neville, Seamus e Dean, riuniti su delle poltrone. I ragazzi si guardarono perplessi e chiesero all'unisono -Cosa vi è successo?- 

-Harry mi deve una Burrobirra-. 

 

Nota dell’autore: benvenuti in questa Hogwarts alternativa. Il primo capitolo è sempre il più difficile perché deve essere introduttivo ma al tempo stesso provocare interesse nel lettore. Spero di aver raggiunto questo obiettivo! Mi farebbe molto piacere sapere cosa pensate della storia e se avete consigli non esitate a farmelo sapere!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Bookslovee