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Autore: Abby_da_Edoras    27/04/2022    4 recensioni
Questa è la terza ff demenziale che ho scritto sul Trono di Spade e in questa storia in particolare riscrivo in modo parodistico e comico le vicende dell'ottava stagione, sempre incentrando il mio racconto sulla mia "strana coppia" Theon e Ramsay e cambiando completamente il destino di questi due personaggi e di molti altri. Nelle mie storie si ride (io almeno rido un sacco), c'è allegria, prese in giro, e cerco sempre di dare un lieto fine più o meno a tutti, insomma, tutto il contrario del vero GoT! Ci saranno comunque Estranei, draghi e non-morti, in fondo la stagione parla anche di loro... XD
Grazie a chi vorrà leggere e commentare questa storia, ricordo che questa è la terza e che prima bisogna aver letto "Non si torna indietro" e "Chiamami per nome".
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a autori, registi e produttori della serie TV Game of Thrones.
Genere: Angst, Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jon Snow, Ramsay Bolton, Theon Greyjoy, Tyrion Lannister
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo inizio'
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Capitolo quarto

 

Quando il tempo da tiranno si faceva buono
Lo ignoravo ma era quella la mia vera svolta
Così adesso prendo fiato fino a farne suono
Non m'importa tu sia l'unica che adesso ascolta

Possa ogni mio graffio preservarti dal male
Tutto ciò che conosco darti da imparare
Possa ogni mia sfida farti sempre vincente
Perché il solo egoismo sai non serve a niente
Di errori fanne e fanne pure
E sorridi a chi ti vuole male…

(“Tutto l’oro del mondo” – Noemi)

 

Theon e Ramsay erano giunti a Grande Inverno ed erano stati fatti accomodare in una stanza del palazzo, in attesa che gli Stark venissero ad incontrarli. Ramsay era ancora piuttosto corrucciato e infastidito, nonostante le rassicurazioni del compagno non era convinto che l’idea di andare al Nord per combattere gli Estranei non fosse la più grande stronzata a memoria d’uomo nei Sette Regni e oltre. Anche Theon, tuttavia, non si sentiva molto tranquillo: l’ultima volta che era stato lì era lo scudiero di Ramsay e lo aveva aiutato a scappare dopo che Jon e Sansa avevano riconquistato la loro fortezza.

Non era tanto sicuro di come lo avrebbero accolto…

La porta si aprì ed entrarono Sansa Stark, Daenerys Targaryen e Jon Snow. Theon ebbe appena il tempo di pensare che forse non lo avrebbero preso a calci in culo proprio davanti alla Regina dei Draghi quando Jon gli fu addosso e lo strattonò con violenza.

“Cosa ci fai tu qui?” esclamò.

“Sono venuto… sono venuto a Grande Inverno per combattere al vostro fianco… contro gli Estranei” riuscì a rispondere, mezzo strozzato.

Sì, ovviamente se non mi fai fuori tu prima.

“Quindi dovrei credere che ti sei redento? E allora perché ti sei portato dietro Ramsay?” replicò Jon. “Fate proprio una bella coppia, voi due. Prima tu hai assalito Grande Inverno, hai ucciso Ser Rodrick e hai cercato di eliminare anche Bran e Rickon, poi è arrivato quest’altro traditore con suo padre per farsi riconoscere come Lord… Dovrei ammazzarvi tutti e due.”

“Ah, ecco la gratitudine degli Stark… e dei bastardi degli Stark!” commentò sprezzante Ramsay che ancora non aveva appreso la grande dote di stare zitto e non immischiarsi negli affari altrui. “Te l’avevo detto che era una cosa da imbecilli, Theon, potevamo essere in viaggio per Pyke e invece tu sei voluto venire qui a farti ammazzare dagli Estranei per questi bifolchi che neanche ci vogliono. E la spalla che mi hai lussato mi fa ancora male!”

L’ultima frase era, ovviamente, rivolta a Jon.

“Beh, visto che volevo ucciderti, non mi sono preoccupato poi molto del fatto che ti facesse male oppure no” ribatté il giovane Snow. “Comunque non ho niente da dire a te, è con Theon che voglio parlare: come ti permetti di presentarti qui come se niente fosse e di giocare a fare l’eroe?”

“Gliel’ho detto anch’io, ma non mi ha dato retta…” insisté Ramsay.

“Adesso basta, tutti quanti” ordinò Sansa. Ora era lei la Lady di Grande Inverno e lo faceva notare, ma anche prima era stato chiaro chi fosse a comandare… “Jon, lascia parlare Theon, se lui e Ramsay sono davvero tornati a Grande Inverno per appoggiarci non possiamo permetterci di rinunciare al loro aiuto, per quanto la cosa mi ripugni. Del resto, abbiamo accolto anche Jaime Lannister e i suoi uomini invece di tagliar loro la testa… Contro gli Estranei avremo bisogno di tutti gli uomini disponibili.”

Appunto. Sansa Stark era una vera Lady con i controcazzi e sapeva anche fare buon viso a cattivo gioco.

“So che ho commesso dei gravi crimini e non pretendo il vostro perdono” disse allora Theon a Sansa e Jon. “Chiedo solo di poter rimediare, almeno in parte, a tutto il male che ho fatto alla vostra famiglia combattendo al vostro fianco in questa guerra.”

Sansa fissò Theon, lanciò un’occhiata distratta a Ramsay e diede il suo responso.

“Molto bene. Mi fa piacere che, una volta tanto, tu abbia preso una decisione giusta, Theon. Accettiamo il tuo aiuto e quello di Ramsay Bolton. Entrambi avete molto da farvi perdonare e adesso avrete l’occasione per farlo.”

Jon non sembrava convinto, Ramsay ancora meno.

“Facendoci ammazzare da quei mostri? Bel modo davvero…” commentò, ma Theon gli allungò una gomitata e poi si inchinò davanti a Sansa.

“Ti ringrazio, Lady Sansa.”

Nel frattempo anche Daenerys si era avvicinata e guardava perplessa i due ragazzi.

“Tu sei Theon, il fratello di Yara? Dov’è tua sorella?” gli domandò.

“Mia Regina, sono onorato di fare la tua conoscenza. Yara sta facendo ritorno alle Isole di Ferro per reclamare il Trono del Mare che le spetta di diritto” rispose. “Avrebbe voluto essere qui anche lei, ma purtroppo nostro zio Euron l’ha presa prigioniera e, quando io, Ramsay e altri Uomini di Ferro l’abbiamo liberata, lei è riuscita a prendere solo tre navi, troppo poche per unirsi alla tua flotta…”

Col cavolo che Yara sarebbe venuta qui a combattere gli Estranei, avrebbe voluto obiettare Ramsay, ma questa volta preferì tacere perché c’era un’altra cosa che lo interessava di più.

“Tu sei la Regina Daenerys! Mi fa molto piacere incontrarti, ho sentito tanto parlare di te e dei tuoi Draghi. Dove sono? Dove li tieni?” domandò, emozionato come un bambino davanti al suo calciatore preferito.

“Di certo non nel cortile di Grande Inverno” rispose la Regina, sorpresa e divertita. Non aveva mai conosciuto un tipo come Ramsay nonostante i tanti soggetti peculiari che aveva incontrato durante il suo lungo peregrinare… e di certo Ramsay Bolton era unico al mondo (per fortuna)! “Tu hai aiutato Theon a liberare Yara, dunque. Ho incontrato Euron Greyjoy a Roccia del Drago e ho capito subito che non c’era da fidarsi di lui, ma non avrei mai pensato che sarebbe arrivato al punto di catturare la sua stessa nipote.”

“Oh, quel buzzurro avrebbe fatto pure di peggio” spiegò Ramsay, tutto soddisfatto all’idea di aver attirato l’attenzione della Regina Targaryen. “Si è alleato con Cersei Lannister e le ha offerto la sua flotta e anche Ellaria Sand e le sue figlie perché potesse vendicarsi, oltre a… beh, a cose di cui non parlerò davanti a una Regina. Comunque ha usato le sue navi per andare a Essos e reclutare per Cersei i mercenari della Compagnia Dorata… chissà cosa pensa di farne, contro gli Estranei!”

Daenerys era molto interessata.

“Cersei non intende usare la Compagnia Dorata contro gli Estranei, ma contro di me e il mio esercito” disse. “Probabilmente approfitterà del fatto che noi siamo qui a cercare di fermare quelle creature per conquistare territori… è un’informazione molto utile, ti ringrazio, Ramsay.”

Il giovane Bolton sorrise, fiero di essere stato utile ad una Regina! E a una con dei Draghi, per giunta!

“Se gli Estranei dovessero avere la meglio Cersei avrà una bruttissima sorpresa” commentò.

“È vero ma, se dovessimo vincere noi, adesso saprò cosa mi aspetta” replicò Daenerys. Era molto soddisfatta di aver avuto delle informazioni che non si sarebbe mai aspettata di avere. “Lady Sansa ha ragione, è davvero un bene che voi due siate giunti a Grande Inverno per combattere al nostro fianco.”

Daenerys concluse la conversazione e si avviò alla porta, seguita da Jon. Sansa guardò ancora una volta Theon e Ramsay, sempre più sorpresa. A quanto pareva quei due disgraziati non soltanto avevano deciso di aiutare il Nord contro gli Estranei, ma avevano anche dato delle informazioni utili alla Regina… e pensare che lei aveva sempre creduto che Theon e Ramsay non sarebbero riusciti a trovarsi neanche il culo con una torcia e una mappa. A volte le persone riservano grandi sorprese, non è vero?

Durante quella giornata così densa di avvenimenti e colpi di scena, a Grande Inverno giunsero anche gli amici di Jon Snow, i pochi che erano sopravvissuti alla distruzione della Barriera, portando la strabiliante notizia che la Barriera, appunto, era stata distrutta e gli Estranei erano quindi riusciti ad attraversarla insieme al loro gruppo di non-morti che si andava allargando sempre di più (beh, per forza, visto che ammazzavano tutti quelli che incontravano e poi li arruolavano volontari nel loro esercito!). E, siccome le disgrazie non arrivano mai da sole, Tormund rivelò anche che il motivo per cui gli Estranei avevano distrutto la Barriera era perché si erano impadroniti di Viserion, uno dei Draghi di Daenerys, facendo diventare anche lui un non-morto che, con il suo fuoco azzurro, aveva fatto collassare le pareti della Barriera.

Ma non era finita qui, la notizia migliore della giornata era che l’esercito del Re della Notte era ormai a poche miglia di distanza e quindi la battaglia decisiva si sarebbe tenuta a voler essere ottimisti la mattina dopo. Insomma, quella per molti di loro sarebbe potuta essere l’ultima notte di vita… e, in effetti, per parecchi lo sarebbe stata.

Non c’era tempo da perdere, dunque, così quella sera stessa i più importanti Lord, Lady e condottieri si riunirono per uno speciale consiglio di guerra in una delle sale di Grande Inverno. Ovviamente anche Theon e Ramsay vi presero parte, nonostante non fossero importanti proprio per niente e tanto meno condottieri, ma ormai erano lì e a qualcosa dovevano pur servire.

“Non potremo sconfiggere gli Estranei e i non-morti nel modo consueto, anche se ne uccidessimo centinaia loro sono migliaia e niente può fermarli, non si stancano, non hanno paura, non provano dolore” spiegò Jon a tutta la compagnia. Ormai, a quanto pareva, era diventato lui l’esperto degli Estranei… “Li ha creati il Re della Notte e loro sono ai suoi ordini. C’è la speranza che, distruggendo lui, anche tutti gli Estranei e i non-morti cadano.”

“Beh, se fosse così allora immagino che il Re della Notte non si esporrà e manderà avanti i suoi guerrieri” obiettò Jaime.

“No, non è così” intervenne Bran, che partecipava alla riunione pur non essendo un condottiero perché era… beh, perché sapeva e vedeva cose prima che accadessero e roba del genere. “Verrà a cercare me, ci ha già provato molte volte e con molti corpi diversi.”

“E perché dovrebbe volere proprio te?” domandò Samwell Tarly, perplesso.

“Perché lui vuole la Notte Eterna, la totale distruzione del nostro mondo” rispose in modo enigmatico e solenne Bran, e probabilmente neanche la metà dei presenti capì che accidenti volesse dire, come succedeva sempre. “Uccidendo me, cancellerebbe tutta la memoria del nostro mondo.”

“E questo che cavolo vorrebbe dire? Non potresti parlare in modo da farti comprendere dal tuo prossimo, già che ci sei?” protestò Ramsay, che già non capiva le cose di normale avendo un solo neurone, ma le frasi ermetiche e zen di Bran Stark erano anche peggio.

“Io credo di aver capito” disse Samwell, cosa che rassicurò tutti perché, probabilmente, era stato l’unico a comprendere veramente quello che Bran aveva detto! “Senza memoria e coscienza di sé l’uomo non esiste più, è una specie di bestia. I tuoi ricordi, Bran, non vengono dai libri, sono memorie di generazioni di persone: distruggendo te, il Re della Notte cancellerebbe il mondo.”

“Ecco un altro filosofo… meno male che vi siete capiti voi” borbottò Ramsay, imbronciato.

“Ma come può trovarti?” domandò Tyrion.

“Mi ha marchiato” rispose il ragazzo, mostrando a tutti un segno che aveva sul braccio. “Per questo sa sempre dove mi trovo.”

“Allora dovrai nasconderti nelle cripte per stare al sicuro, con le donne e i bambini” disse Jon.

“No” rispose Bran. “Dobbiamo attirarlo allo scoperto prima che la sua armata ci raggiunga e ci distrugga tutti, per questo resterò nel Parco degli Dèi.”

E, detto tra noi, non era proprio l’idea peggiore del mondo. Perché Bran non lo disse e a nessuna di quelle belle teste pensanti riunite insieme venne in mente, ma come si poteva pensare che le cripte fossero un luogo sicuro dove nascondere donne e bambini da una creatura che risvegliava i morti dalle loro tombe per aumentare il suo esercito? No, sul serio, possibile che nessuno ci avesse pensato?

Evidentemente no, perché la discussione prese un’altra piega e tanto peggio per quei disgraziati che si sarebbero rifugiati nelle cripte pensando di non correre rischi…

“Sei impazzito se pensi che ti lasceremo nel Parco degli Dèi a fare da esca tutto solo!” protestò Arya.

“Non sarà solo, ci sarò io al suo fianco” intervenne Theon. “Insieme a tutti gli Uomini di Ferro. Ti ho derubato del tuo castello, Bran, ora permettimi di difenderti.”

Bran annuì, mentre un silenzio cupo e malinconico ricadde nella stanza. Gli sguardi di tutti andavano da Bran a Theon che si era appena proposto per una missione suicida senza batter ciglio (e aveva coinvolto anche quei poveretti degli Uomini di Ferro che, magari, non sarebbero stati entusiasti dell’idea, ma lasciamo correre…).

Il silenzio non durò a lungo, però, solo il tempo che occorreva perché il mononeurone di Ramsay assimilasse ciò che era stato detto e lo trasmettesse al suo legittimo proprietario. Quando il giovane Bolton si rese conto di quello che Theon aveva proposto fu la catastrofe.

“Ti sei completamente bevuto il cervello?” esclamò, facendo sobbalzare tutti i presenti che erano ancora immersi nell’ammirazione del gesto altruistico e valoroso del giovane Greyjoy. “Ma allora sei ancora più cretino di quanto pensassi! Vuoi giocare a fare l’eroe e il salvatore del mondo? Non salverai nessuno, quella specie di veggente là magari saprà pure difendersi, ma il Re della Notte ti ammazzerà senza nemmeno batter ciglio… posto che quelle creature le battano, le ciglia, ma insomma mi sono capito io. Non ti permetterò mai di fare una cosa così idiota!”

Sulla stanza calò un enorme imbarazzo, finché non fu Jon a intervenire cercando di risolvere la questione.

“Useremo i Draghi per proteggere Bran e ci apposteremo nelle vicinanze, non troppo o il Re della Notte non verrà, ma quanto basta per riuscire a inseguirlo. Non voglio mettere a repentaglio la sua vita e… beh, neanche quella di Theon” disse.

“Il fuoco di drago può fermare il Re della Notte?” chiese Arya a Bran.

“Non so dirtelo, nessuno ha mai tentato prima d’ora” rispose il ragazzo.

Non l’avesse mai detto! Ramsay sembrava essersi calmato quel tanto che bastava per provare a riflettere sulle parole di Jon, impresa per lui abbastanza difficile… ma la risposta di Bran fu la goccia che fece traboccare il vaso.

“Ah, tu non lo sai?” gridò, sgranando un paio di occhi sbigottiti in faccia a Bran. “Ma ci prendi per il culo, allora? Insomma, sai praticamente tutto di tutti, hai detto che conservi i ricordi delle generazioni passate, vedi la gente morta, probabilmente vedi ognuno di noi anche quando siamo al cesso e l’unica cosa che ci potrebbe servire non la sai??? Ma allora a che servi? Sei solo inquietante con le tue frasi a effetto!”

Theon si mise le mani nei capelli, mentre gli altri partecipanti al consiglio di guerra si guardavano tra loro pensando che quella riunione prometteva di essere molto, molto lunga e imbarazzante…

Fine quarto capitolo

 

 

   
 
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